Scrivo sotto il primo vero temporale di agosto. Quello descritto meravigliosamente dalle ultime scene del film “Sapore di Mare” (il primo, correva l’anno 1983), e dal voice over che faceva più o meno così: “Poi, improvvisamente, l’estate finiva. Da Ponente arrivavano grandi nuvole grigie cariche di pioggia, e gli odori acri della pineta si tramutavano in folate di vento freddo”.
Oggi, improvvisamente, è finita anche questa estate. Quella cattiva, dei 41 gradi di giovedì 24 agosto, e del tornado che ha distrutto alberi e tetti del 25 luglio, e del covid che mi ha accorciato le vacanze e mi fa tornare più stanca di quando sono partita. Quella che tra febbre e caldo mi ha fatto sudare anche l’acqua del battesimo.
Ma la fine dell’estate è, per me, anche il momento delle confetture.
Durante le mie estati in Maremma, mi do allo sport estivo più pericoloso per eccellenza, ovvero la raccolta delle more di rovo selvatiche – tra spine, rovi, zanzare, ragni, api, vespe e altri felici insetti, uscirne vivi con un discreto bottino è uno sport che manco una gara di gran fondo… scànsate.
Quest’anno ne ho raccolte un po’, ma non abbastanza per fare una produzione di conserve degna di questo nome. Quindi sono andata di produzione solo casalinga, da consumare quasi istantaneamente. Poiché non avevo comunque abbastanza more selvatiche, ho tentato un matrimonio che si è rivelato eccellente, cioè quello con le pesche nettarine e il limone. Così sono arrivata a riempire due vasetti da circa 330 ml di confettura, che ho già gustato a colazione, ottenendo anche recensioni così lusinghiere che mi hanno convinta a rifarla (pesando bene gli ingredienti!) e a condividere la ricetta.
La Confettura di pesche nettarine e more è la sintesi della stagione estiva, e vi aiuterà a ricordare tutti i sapori di questa stagione calda e piena di luce, anche nei pomeriggi grigi del prossimo inverno.
Prima di iniziare con la ricetta, ricordate che i vasetti per la confettura vanno sterilizzati bene! Io li lavo per togliere la polvere, e poi li metto a bollire coperti di acqua all’interno di una casseruola per almeno 15/20 minuti, e poi li faccio asciugare capovolti su un canovaccio ben pulito (anche i coperchi, i raccomando!).
NB: i coperchi vanno presi sempre nuovi – non si riciclano quelli usati!
Confettura di pesche nettarine e more (per due vasetti da circa 330 ml ciascuno)
Ingredienti:
3 pesche nettarine (le mie le ho pesate sbucciate e denocciolate ed erano circa 390 grammi)
125 gr more (potete usare anche quelle del supermercato)
Un limone bio (dovete usare anche le zeste)
100 gr zucchero di canna chiaro 8va bene anche quello semolato)
Procedimento:
Per preparare la Confettura di pesche nettarine e more lavate prima bene la frutta sotto l’acqua, eliminando eventuali residui. Le more sono molto delicate, quindi fate attenzione. Fatele asciugare tamponandole con un canovaccio oppure con della carta da cucina.
Lavate anche le pesche nettarine, asciugatele, togliete la buccia e il nocciolo e tagliatele a tocchettini.
Mettetele in una piccola casseruola (io uso una casseruola antiaderente), con le more, la buccia del limone tagliata a pezzettoni (mi raccomando, non con la parte bianca perché rederà tutto amaro!), e il succo del limone. Aggiungete anche lo zucchero e mescolate per amalgamare tutti gli ingredienti. Coprite con il coperchio (o un piatto, se il coperchio non lo avete) e mettete in frigo a macerare per un’ora.
Trascorsa l’ora, mettete la vostra casseruola sul fuoco (medio), e mescolate di tanto in tanto. Se vedete che la confettura inizia a fare una schuimetta bianca, potete levarla con una schiumarola.
Cuocete fino a che la frutta non inizia a sfaldarsi. A questo punto, potete togliere la casseruola dal fuoco e passare la confettura al minipimer (se vi piacciono i pezzettoni, potete anche schiacciare la frutta con la forchetta). Rimettete ancora sul fuoco per circa 5 minuti.
Io non lo tolgo il limone (le zeste, ovviamente) perchè mi piace molto incontrare il gusto del limone con pesche e more. Se a voi non dovesse piacere tanto, potreste anche toglierle ora (vi ho fatto lasciare dei pezzettoni apposta, così è più semplice eliminarle).
Io vado un po’ a occhio (lo so, non è molto professionale per una che scrive ricette, ma sono onesta), ma quest’anno ho voluto il provare il metodo empirico delle nonne, che consiste nel versare un po’ di confettura su un piattino freddo da congelatore. Se inclinando il piattino la confettura non scivola via, vuol dire che è pronta per essere messa nei vasetti.
Riempite quindi i vostri vasetti già sterilizzati con la confettura bollente (attenti alle mani!), lasciando un dito dal bordo. Mettete quindi i vasetti a testa in giù a far raffreddare (si formerà così il sottovuoto).
Conservate in un luogo riparato. Poiché non c’è tantissimo zucchero, consiglio sempre di consumarli entro pochi mesi dalla preparazione.