Biscotti di frolla al grano saraceno

Biscotti di frolla al grano saraceno

Senza glutine non significa senza gusto, e questi biscotti di frolla al grano saraceno ne sono la piena dimostrazione! Questi biscotti vanno bene in ogni stagione dell’anno, e potete farcirli con marmellata di lamponi, magari della Nutella (li ho anche fatti così, ma nno sono durati abbastanza da poter essere fotografati!!) oppure in versione simil natalizia, a forma di corona con una piccola decorazione di cioccolato fondente e nocciole, come ho fatto nella foto.
Così sono eleganti e raffinati quasi, ma vi assicuro che anche a sandwich, perfino con del caramello salato, sono la fine del mondo! La ricetta non è mia ma del mitico Luca Montersino e – vi avviso già – gran parte della sua bontà viene dal burroso impasto. Ma del resto sono frollini, io vi avevo avvisato!
La nota della frutta secca da’ loro un tocco di rustico in più, che il grano saraceno esalta appieno, Insomma, se ancora non vi ho fatto venir voglia di provarli, vi dico anche questa: sono facilissimi!
Non ci credete? Preparliamoli insieme!

Ingredienti:
100 gr farina di nocciole
140 gr farina di mandorle
100 farina di grano saraceno
120 gr zucchero
150 gr farina di riso
200 gr burro morbido
1 uovo
1 pizzico di sale

Procedimento:
Mettete nella ciotola della planetaria (o in una ciotola normale) tutte le farine.
Se non trovate la farina di nocciole e mandorle potete farla da voi: con la stessa quantità di frutta secca, mettetela nel mixe con lo zucchero, e azionate il cutter fino a che il composto non avrà assunto la consistenza di una farina un po’ grossolana.
Con il gancio a foglia (o con le mani, se non avete la planetaria) mescolate le farine, e poi aggiungete il burro e fatelo ben incorporare nel’impasto. Risulterà ancora granuloso, non vi preoccupate.
Mettete quindi un pizzico di sale e l’uovo, e fate andare la planetaria a velocità mediobassa per qualche minuto (oppure impastate per bene) fino a che l’impasto non avrà raggiunto una consistenza omogenea e il burro si sarà del tuttoincorporato.

A questo punto formate un panetto,. avvolgetelo nella pellicola e fatelo riposare in frigo almeno un’ora.

Trascorsa l’ora estraete il panetto del frigo, stendetelo tra due fogli di carta forno con l’aiuto del metterello e di un po’ di farina di riso a un’altezza di circa 4 mm (io vado a occhio!), e poi con un cutter per biscotti tagliate i vostri biscotti di frolla al grano saraceno della forma che desiderate.

Allineateli sulla placca del forno coperta di carta forno, e cuoceteli a forno già riscaldato a 170 gradi per 15 minuti circa. Si devono solo leggermente colorire.

Staccateli dalla teglia solo quando avranno iniziato ad intiepidirsi.

Potete farcirli con marmellata, crema alle nocciole o alle mandorle, oppure decorarli come nella foto.
E’ semplicissimo: basta sciogliere del cioccolato fondente a bagnomaria e poi, con un piccolo cono fatto con la carta forno, oppure anche con una forchetta, far colare su un lato dei biscotti il cioccolato fuso, e ricoprire con della granella di nocciole.

Successo assicurato!

Se vi piace il grano saraceno, provate anche i Cuori di grano saraceno.

Orange cake senza glutine

Orange cake senza glutine

La storia di questa orange cake è la storia di quanto i social, oltre ad aver cambiato il nostro modo di rapportarci alle persone, di concepire la nostra immagine pubblica e di averci un po’ isolati dalla dimensione sociale, hanno fatto qualcosa di buono. La cosa buona è incarnata in questa torta.
Mi ispiro tanto a profili e persone che sono più bravi di me, e una di questi (tanti) è Claudia Roden, una scrittrice di ricette inglese.
La conoscevo come scrittrice di ricette mediorientali, e questa orange cake non la conoscevo. Me l’ha fatta conoscere Marco di Torta o Ragione, che è un pasticcere secondo me bravissimo. A mano a mano che leggevo la ricetta, cresceva la voglia di provarla.

Ingredienti (per una teglia da 22 cm):
2 arance⠀bio con buccia edibile⠀⠀⠀⠀
6 uova⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
250g farina di mandorle ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
250g zucchero⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
1 cucchiaino lievito per dolci⠀⠀(se la fate, come per, per un celiaco, controllate bene che sia glutenfree)⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀

Preparazione:⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Lavate molto bene le arance e fatele bollire in acqua abbondante per almeno un’ora.
Scolatele e fatele raffreddare.

Quando si sono raffreddate per bene, tagliatele a metà per eliminare gli eventuali semini, e poi in tanti pezzi, e metteteli in un mixer. Frullatele per qualche minuto, deve uscire una purea abbastanza densa.
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Prendete una ciotoa e sgusciate le sei uova. Montatele con lo zucchero per avere un composto chiaro e gonfio. Unite qiundi la farina di mandorle, e poi la purea di arancia cotta.
Mescolate con una marisa per evitare di smontare il composto.

Foderate una teglia con la carta forno e versate l’impasto. Infornate la orange cake in forno già caldo a 180° C per 50-60 minuti. Consiglio: a 45 minuti date un’occhiata, optrebbe essere già cotta!
Altrimenti vi si abbronza come la mia!!

Panna cotta con gelatina all’anguria

Panna cotta con gelatina all’anguria

Ho sempre il dubbio, quando pubblico, se far vedere le foto anche quando le preparazioni non sono propio belle come le volevo. In linea generale non si dovrebbe. Però io alla fine alle regole ci sto ma solo un po’ pochino, e comunque questi bicchierini di panna cotta con gelatina all’anguria erano così buoni che anche se il primo strato di gelatina alla anguria non era ancora sufficientemente freddo e ha un po’ rovinato la superficie.

Però alla fine è buonissima anche un po’ sgarrupata, e anche se idealmente lo strato a metà invece che rosa doveva essere rosso, è venuta benissimo! Inoltre è senza glutine, quindi se avete ospiti celiaci, farete un figurone anche con loro!

Ingredienti:
250 ml panna cotta
6 fogli di gelatina (io uso quella di Paneangeli)
300 gr di succo di anguria
100 gr zucchero semolato

Procedimento:
Mettete a bagno in acqua fredda in due contenitori separati 3 fogli di gelatina ciascuno.

Intanto preparate il succo di anguria: se avete l’estrattore o la centrifuga sarà semplicissimo, un bottone e via.
Se siete analogici come me e non avete a casa tutte queste diavolerie, è semplice comunque, solo un po’ più laborioso. Prendete dell’anguria – dipende molto dal vostro frutto, per 300 gr di succo io ho preso circa 410 grammi di frutto senza semi e senza buccia, ma andate a occhio.
Mettete la anguria senza semi nel miscelatore del frullatore (anche ad immersione va bene) e frullate fino a che il tutto non si sarà ridotto a una poltiglia acquosa. Lo so che non sembra romantico, ma va bene così.
Prendete un colino e iniziate a filtrare il succo rispetto alla fibra dell’anguria. Ci vorrà qualche minuto, ma il risultato è molto simile a quello dell’estrattore.
A questo punto scaldate il succo – non deve bollire, basta che sia caldo. Prendete tre fogli di gelatina idratati, strizzateli per bene e fateli sciogliere, sempre mescolando, nel succo della anguria.

Mettete poi il succo da parte a raffreddare.

Nel frattempo, in un alro pentolino, scaldate la panna con lo zucchero, e mescolate per scioglierlo tutto. Appena si è sciolto spegnete anche qui, e scioglietevi all’interno i restanti tre fogli di gelatina.

Prendete i vostri bicchierini, dividete la panna in due parti e poi ciascuna delle due parti in quattro parti. Io sono andata a occhio – e si vede!
Lasciate intiepidire e poi mettete una mezz’ora in frigorifero.

Trascorsi trenta minuti, accertatevi che la panna cotta si sia raffreddata e poi versatevi sopra la prima metà del succo di anguria, diviso in quattro. Come vedete dalla foto, io mio succo era ancora un po’ caldino e ha rovinato lo strato di panna (ma il gusto era super!). Mettete per circa 20 minuti i bicchierini nel freezer a rassodare.

Poi versate ancora la panna restante, sempre dividendola in quattro, mettete in freezer ancora 15/20 minuti, e poi alla fine la restante parte del succo di anguria. Finite di far rassodare ancora 15/20 minuti in freezer.

Poi potete passare la vostra panna cotta alla gelatina di anguria in frigo, dove deve riposare per un tre ore almeno, meglio 4.
Se volete, per mimare i semi di anguria e dare un po’ di consistenza, potete anche mettere qualche goccia di cioccolato a mo’ di decorazione, come ho fatto io.

Se non le avete, va bene ugualmente, la panna cotta con gelatina all’anguria è così buona che non serve altro!

Ghiaccioli ai mirtilli e lavanda

Ghiaccioli ai mirtilli e lavanda

Molti pensano che prepararsi le cose in casa, da sé, sia una gran perdita di tempo e di fatica. Lo pensavo anche io, e del resto – unta dal sacro fuoco della pigrizia – me ne sono sempre guardata bene dal mettermici a spignattare (perchè poi si deve lavare…), preparare (ma vuoi mettere quell’ora in più a letto??), e chi più ne ha più ne metta.

Però capita che, un giorno, succede qualcosa. Nel mio caso ho iniziato a non digerire più niente. Un po’ di riso in bianco e una fetta di prosciutto cotto erano un’agonia. Ho passato mesi a pasta con un filo di olio, sentendomi come se avessi mangiato un bue. Ho provato di tutto, compresa la pranoterapia. Niente. Anni di tormenti, coliche, notti in bianco.

Cosa è successo poi, vi chiederete? Tutto e nulla. Dopo aver anche fatto una gastroscopia per sospetta celiachia (che non ho), e una surreale visita da un medico che non ha trovato nulla di meglio da dirmi se non che avevo qualche intolleranza, ma chissà quale, e in ogni caso non mi avrebbe mai prescritto il test perchè costa al servizio sanitario (io pagherei anche le tasse, forse avrei qualche diritto pure di usufruire del servizio, no??), mi sono detta: adesso mi preparo io le cose, vedo quel che ci metto dentro, così se sto male lo becco subito.

Non sono (quasi) più stata male.
Certo, ogni tanto capita ancora, ma sempre meno di prima. Ormai raramente. Quasi sempre quando esco a mangiare.
Ho il sospetto che ci sia qualche conservante poco amico, forse qualche lievito. Sacrifici ne faccio, in pizzeria non ci vado quasi più, vado a mangiare sempre e solo dove so che non sto male, e nei posti sconosciuti mangio della gran verdura, che non si sa mai. Però che soddisfazione prepararsi le cose da sé e sentire che sono buone!

Prendiamo ad esempio i ghiaccioli.
Ci si mette un niente a farli, si possono provare gusti e accostamenti nuovi, non hanno conservanti (quindi ne facciamo pochi per volta) e fanno bene. Colori originali, non ci sono coloranti qui. Solo il mirtillo.

I ghiaccioli ai mirtilli e lavanda sono uno degli esperimenti di quest’estate. L’accostamento dei sapori viene direttamente da Sale & Pepe di luglio, che è una miniera per gelati, sorbetti e compagnia. Il metodo è il solito mio, usato anche per i ghiaccioli al tè matcha che ho pubblicato solo su IG (ma presto li rifaccio e li ripropongo anche qui!!). Se avete dieci minuti, fateli. Sono ottimi, e la lavanda da’ un tocco in più che sta una meraviglia.
Non ci credete? Guardate qui.

Ingredienti: (4 ghiaccioli di misura media)
200 gr mirtilli
60 gr zucchero
1 cucchiaino di lavanda essiccata (edibile)
100 ml di acqua del sindaco

Procedimento:
Mettete in un pentolino lo zucchero e l’acqua e fate raggiungere il bollore, in modo che lo zucchero si sciolga bene.
Una volta sciolto, spegnete il fuoco e lasciate la lavanda in infusione per una dceina di minuti.
non di più, altrimenti i ghiaccioli ai mirtilli e lavanda sapranno di saponetta.

Filtrate lo sciroppo zuccherato con la lavanda, e mettetelo nel boccale del frullatore ad immersione, insieme ai mirtilli che avrete in precedenza ben lavato ed asciugato. Azionatelo fino a che il tutto non assumerà una consistenza cremosa.

Prendete i vostri stampi per ghiaccioli, e riempiteli con il composto con i mirtilli.
Mettete poi gli stampi nel freezer a rassodarsi (senza il bastoncino!). Dopo circa 90 minuti, massimo un’ora, controllate che abbiano già iniziato a congelare: dovrebbero essere diventati dei ghiaccioli ai mirtilli e lavanda ancora leggermente morbidi ma già più consistenti.
In questo caso mettete la paletta di legnetto, e rimettete in freezer almeno altre 4/6 ore.

Tutto qui.
Ovviamente, se avete gli stampini con gli stecchi di plastica con il comperchietto, che stanno in piedi comunque, potete metterli nel ghiacciolo ai mirtilli e lavanda ancora morbido, e si congeleranno in circa 4 ore senza toccarli.

Buona fresca estate a tutti!!

Gelato cassata

Gelato cassata

La Sicilia ed io. Due rette parallele.
non ci siamo mai incontrati in quarant’anni di vita, e poi improvvisamente, due viaggi di lavoro nel giro di pochissimo tempo. Il mio famoso turismo processuale, che però mi ha consentito di scoprire i sapori di una terra che avevo solo visto in cartolina. Una cosa che mi piace tantissimo è l’arrivo all’aeroporto di Catania, quando all’improvviso ti appare davanti il mare, la spiaggia e l’Etna sullo sfondo. Una vista da mozzare il fiato.

In onore di questa bella terra, da cui ogni tanto “scippo” qualche ricetta, oggi vi propongo il gelato (casalingo!) al gusto di cassata.
Cose c’è di meglio, in estate, di un goloso gelato?
Nulla ovviamente, salvo che molti di noi non possiedono una gelatiera, il chè potrebbe far sembrare l’operazione tutt’altro che facile! Se lo pensate, vi invito a provare questa ricetta del gelato al gusto di cassata! E’ buonissimo, semplice da realizzare, e piace proprio a tutti! In qusto caso, per necessità, sono andata proprio a cercare tutti gli ingredienti (canditi compresi!) appositamente per celiaci, però naturalmente potete utilizzare i canditi di vostra scelta, e magari arricchirlo con gocce di cioccolato bianco, nocciole, o per tenere il mood … tanti pistacchi di Bronte!

Ingredienti:
200 ml panna fresca da montare
5 zucchiai di zucchero a velo
40 gr latte intero
250 gr di ricotta di pecora (se non la trovate o non vi piace, va bene anche la ricotta vaccina)
70 gr frutta candita (controllate che sia senza glutine se avete intolleranze)
60 gr gocce di cioccolato (anche qui, verificate che siano senza glutine)
1 cucchiaio di marsala (se avete dei minori, non lo mettete! – sarà buono comunque)

Procedimento:
Perparare il gelato cassata è facilissimo, anche senza gelatiera.
Mescolate la ricotta con il latte e lo zucchero a velo, fino a che non si ammorbidirà per bene (basterà qualche minuto).
Versate quindi la panna, e mescolate ancora fino a che il tutto non si sia ben uniformato. Aggiungete anche il marsala.

A questo punto, aggiungete i canditi – se non volete che si attacchino tra loro, potete metterli un quarto d’ora in freezer sulla carta forno. Dopo i canditi, unite anche le gocce di cioccolato, e mescolate.

Il gelato cassata a questo punto sarà molto morbido, e canditi e gocce di cioccolato tenderanno verso il basso. Non vi preoccupate, alla fine riemergeranno come per magia! (più o meno!!).

Mettete il gelato in un contenitore di acciaio ben freddo (meglio – ma vanno bene anche i contenitori di alluminio usa e getta, purchè ben freddi. Per questo, potete lasciarli in freezer mentre preparare il gelato cassata) , e lasciatelo mezz’ora in freezer.
Trascorsa la prima mezz’ora, toglietelo dal freezer e date una mescolata con il cucchiaio, poi rimettete in freezer.
Fate questa operazione per 3/4 volte – vedrete che l’ultima volta il gelato avrà iniziato a prendere consistenza, e i canditi e le gocce di cioccolato rimarranno anche sospese in superficie.

Lasciate riposare per circa quattro ore, meglio tutta la notte.

Ricordate di togliere il vostro gelato cassata dal freezer almeno una mezz’ora prima di servirlo!

Viennetta homemade senza glutine

Viennetta homemade senza glutine

Sono ormai un po’ di anni che sono tornati alla ribalta gli anni ’80, e tutto il loro carico di capelli cotonati, colori fluo, gioielleria importante, scaldamuscoli. Se è più evidente nell’abbigliamento, anche la cucina negli anni ’80 aveva le sue mode. Chi si dimentica le pennette alla vodka e salmone, o i gamberetti in salsa rosa??
Una delle icone degli anni ’80 in pasticceria è stata la Viennetta.
Il suo lancio risale al 1982, e da allora il suo è stato un continuo e costante successo, fino ai giorni nostri. Oggi vi propongo una versione casalinga di una torta gelato “ispirata” alla Viennetta, che ha tra i suoi punti forti il fatto di essere facilissima!
La discussione è sempre su quante lastre di cioccolata fare e mettere nella Viennetta… non ho una risposta! Fate come vi piace, che è sempre la risposta giusta in fatto di gusto! Tra l’altro, creare le strisce di cioccolato è l’attività più difficile di tutta la ricetta, quindi… che aspettate? Date una chance a questa Viennetta homemade, non ve ne pentirete!

Ingredienti:
500 ml di panna da montare
3 albumi
100 gr zucchero a velo (io di canna)
150 gr cioccolato fondente (se la preparate per un celiaco, verificate che sia gluten free)
1 baccello di vaniglia
Nocciole per decorare (opzionale)

Procedimento:
Iniziate a preparare la vostra Viennetta homemade preparando le sottili sfoglie di cioccolato che formeranno gli strati della Viennetta. Nulla di più semplice!
Prendete un foglio di carta forno e, con una matita, disegnate la forma della base del contenitore che ospiterà la vostra Viennetta homemade. Girate poi il foglio, in modo che la matita non venga a contatto col cioccolato. Questa vi farà da guida per realizzare le sfoglie di cioccolato, quindi sarebbe preferibile appoggiarla su un piano di colore chiaro, così risalterà di più.
Sciogliete a bagnomaria il cioccolato, e quando si sarà ben ammorbidito, stendetelo sottilmente con una spatola all’interno di ciascuno dei bordi che avrete disegnato in precedenza. Lasciatelo raffreddare, e quando sarà raffreddato potete impilare gli strati di cioccolato (che avranno la carta forno tra uno strato e l’altro, così non si appiccicheranno). Lasciatele in frigo per almeno mezz’ora, così si consolideranno.

Montate poi gli albumi a neve ben ferma, e poi unite con una spatola metà dello zucchero previsto in ricetta (50 g) e i semi del baccello di vaniglia (dovete tagliarlo a metà e raschiare dolcemente l’interno con un coltello), e incorporateli mescolando dal basso verso l’alto per evitare di smontare il composto.
Prendete poi anche la panna, montatela bene e unite – sempre con la spatola – lo zucchero a velo rimanente.

Unite poi alla panna gli albumi montati, mescolate senza smontare il composto e poi preparate la vostra Viennetta homemade.

Prendete uno stampo da plumcake (il top sarebbe quello di silicone, se non lo avete va bene anche quello di alluminio usa e getta, ma prima mettete all’interno un po’ di pellicola per alimenti, così lo estrarrete più facilmente).

Mettete sul fondo dello stampo una lastra di cioccolato; copritela con un po’ di composto alla panna, poi rimettete un’altra lastretta di cioccolato e così via, fino alla fine di lastre e composto.
Livellate bene e poi mettete in freezer almeno cinque ore (io l’ho lasciato tutta notte).

Togliete la Viennetta dal freezer una ventina di minuti prima di servirla.
Se volete, potete usare dell’altro cioccolato fondente (magari quello che avete avanzato se avete fatto 4 lastrette di cioccolato come ho fatto io), sciogliendolo a bagnomaria e poi versandolo sulla superficie della torta, e poi spargendo delle nocciole tagliate al coltello per una veloce ma golosa decorazione.

Panna cotta allo yogurt con pesche nettarine caramellate all’aceto balsamico e rosmarino

Panna cotta allo yogurt con pesche nettarine caramellate all’aceto balsamico e rosmarino

Ho letto tempo fa che i pregiudizi possono essere ogni tanto utili – soprattutto ad affrontare situazioni ignote, potenzialmente pericolose. I pregiudizi danno, per alcuni aspetti, una conoscenza già predigerita da qualcuno, che può essere una buona posizione di partenza.
Ma fermarsi ai pregiudizi senza farsene di propri (di giudizi, intendo) è un delitto.
Non capisco come si possa rinunciare a ragionare con la propria testa, a farsi proprie riflessioni su qualsiasi argomento. Certo, spesso costa fatica e studio. Ma è immensamente meglio che fermarsi sulla porta, dire no di principio, staccare il cervello perché qualcuno ha pensato al posto tuo (magari male).
Questa è la storia di questa ricetta, davvero semplicissima. E’ uscita da un’idea rubata a Sara di @shanty_la_gatta, che ha realizzato una bellissima crostata con l’aceto balsamico. All’inizio mi sono chiesta se davvero il balsamico fosse una buona idea per i dolci – evidentemente la risposta era sì! Così ho pensato di bilanciare il sapore dolce con un fondo acidulo dell’aceto balsamico con la panna cotta, un gusto molto dolce che forse sarebbe stato capace di avvolgere il balsamico. Ed è stato proprio così!

La ricetta è quella della panna cotta vista anche qui. La salsa all’aceto balsamico l’ho gestita sul momento. Per renderla più aromatica, ho arrostito le pesche con il rosmarino, che con le pesche sta che è una meraviglia! Il tutto per servirvi questa panna cotta allo yogurt con pesche nettarine caramellate all’aceto balsamico e rosmarino. Se volete un consiglio, per renderla un po’ più instagrammabile sarebbe meglio usare il balsamico bianco; se non lo avete o non lo trovate (ma su Amazon ne vendono di migliaia di marche!) almeno non fate come me, e ricordatevi di tirare fuori le pesche immediatamente dopo la cottura, così non anneriranno troppo mentre si raffreddano. Per me, così, lo sciroppo sarà di un paglierino brillante e dal punto di vista fotografico e visivo sarà una meraviglia!

Ingredienti per 4 bicchieri

250 ml di panna fresca
125 ml di latte
4 gr di colla di pesce + 2 cucchiai yogurt greco
60 gr di zucchero a velo
190 gr di yogurt greco naturale (io ho usato quello a 0 grassi)
zeste di mezzo limone
succo di limone – 2 cucchiai

½ pesche nettarine
50 gr aceto balsamico
2 cucchiai di miele colmi
Un cucchiaino di zucchero a velo
Rosmarino fresco q.b.

Procedimento

Iniziate a preparare la panna cotta allo yogurt con pesche nettarine caramellate all’aceto balsamico e rosmarino mettendo in ammollo la gelatina con acqua fredda – le tempistiche sono quelle della marca che usate, quindi controllate bene.

Mettete il latte e la panna in un pentolino sul a fuoco basso e fategli sfiorare il bollore. Togliete dal fuoco, setacciatevi dentro lo zucchero a velo e mescolate fino a quando si sarà sciolto – io ho usato una frusta a mano. Aggiungete quindi la scorza e il succo di limone, mescolate ancora e poi lasciate raffreddare.

A questo punto unite anche lo yogurt greco ed amalgamatelo bene.
Scaldate in un pentolino due cucchiai di yogurt, strizzate la gelatina e scioglietela con lo yogurt.
Poi unitela al composto precedentemente di panna e yogurt mescolando bene.
Versate la crema in 4 bicchieri e mettetela in frigorifero a raffreddare – io l’ho lasciata rassodare tutta la notte, ma almeno servono 4 ore.

Mentre raffredda la panna cotta, mettete in una teglia le pesche tagliate a fette, spesse circa mezzo dito. A parte mettete in una ciotola l’aceto balsamico, il miele, lo zucchero a velo, e mescolate bene fino a che miele e zucchero non si saranno sciolti. Poi irrorate le pesche, spargete gli aghi di rosmarino sopra le pesche (io ne ho usato un buon rametto) e mettete a cuocere in forno già caldo a 200 gradi per 30 minuti.
Terminata la cottura, fate raffreddare all’esterno, rimuovendo le pesche dal caramello di aceto balsamico e lasciandole raffreddare a parte. In un altro piccolo contenitore fate raffreddare il caramello di aceto balsamico, che dovrete prima filtrare per eliminare gli aghi di rosmarino.

Prima di servire mettete in ciascun bicchiere qualche cucchiaio di caramello di aceto balsamico, qualche fettina di pesca nettarina caramellata e un po’ di rosmarino fresco.

Crostata alla ricotta e alchermes

Crostata alla ricotta e alchermes

Per tantissimi anni ho trascorso le mie estati in Maremma, eppure giuro che la crostata rosa, conosciuta anche come crostata alla ricotta e alchermes, non l’avevo mai provata.

Complice forse il fatto che di dolci tipicamente maremmani non ce ne sono tanti, e sempre che sia veramente provata la sua origine maremmana. Ma tant’è, così me l’hanno venduta e così ve la racconto! La sua origine toscana è certamente tradita dall’uso dell’alchermes, un liquore dolce tipico di tante preparaizoni di questa regione. Pensate solo alle peschine di Prato (sono sulla mia lista, le farò presto!), alla sontuosa zuppa inglese, alla torta diplomatica… quindi può benissimo essere che la crstata alla ricotta e alchermes sia maremmana – bè, Toscana senz’altro!

Questa versione è senza glutine, ma è un attimo alleggerirla con un guscio di frolla all’olio.

La versione tradizionale usa la ricotta di pecora, ma io non l’avevo. Quindi ho optato per quella di mucca, ma vi assicuro che il sapore ha convinto tutti! Queste quantità sono per una tortiera da 20 cm.

Ingredienti:
per la frolla potete guardare ingredienti e procedimento
qui per la versione senza glutine
qui per la versione con il glutine ma senza burro

per il ripieno
250 gr di ricotta di pecora o vaccina
2 cucchiai colmi di alchermes
1 cucchiaio di zucchero (io l’ho omesso perchè non mi piace molto dolce)

Procedimento:
Preparate la frolla seguendo ciacsuno dei procedimenti indicati nei link sopra.

Una volta che avrete preparato la frolla, e l’avrete messa nella tortiera, mettete la tortiera nel frigo e nel frattempo fate sgocciolare l’acqua della ricotta in eccesso. Poi mettetela in una ciotola e mescolatela con i ducchiai di alchermes (ed eventualmente il cuchciaio di zucchero) aiutandovi con una frusta a mano, in modo che diventi molto cremosa ma consistente. Assumerà anche il tipico colore rosato che è così bello!

Riprendete il guscio di frolla e riempitelo con la crema alla ricotta e alchermes, cercando per quanto possibile di livellarla per bene.

Con la pasta che avanza, stendetela e ricavatene le strisce da usare per realizzare le losanghe tipiche della crostata. Potete naturalmente optare per un disegno diverso, l’importante è che sia sufficientemente “contenitivo”, così la ricotta potrà addensarsi in cottura.

Mettete quindi la torta ancora in frigo mentre portate il forno alla temperatura di 180 gradi.
Raggiunta la temperatura, infornate la vostra crstata alla ricotta e alchermes e fatela cuocere per circa 35 minuti, facendo attenzione a che i bordi non scuriscano troppo.
Sformate la vostra crostata alla ricotta e alchermes solo quando si sarà raffreddata.

Crostata alla farina di castagne senza glutine

Crostata alla farina di castagne senza glutine

Il mondo del foodblogging è variegato e spesso bizzarro. Per questo, quando si trovano appassionati veri e particolarmente creativi, io cerco di imparare quanto più posso. Sono felice di attingere dal loro enorme bagaglio di esperienze e di talento.
E’ da diverso tempo che seguo Alice del blog Panelibrinuvole, e mi sono spesso ispirata alle sue immagini evocative e alle ricette originali. Complice questo tempo buio, nel quale tutti siamo costretti tra quattro mura, ne ho approfittato per vuotare la dispensa dai vari pacchetti di ingredienti semi finiti. E mi è parsa l’occasione migliore per proporre la mia versione senza glutine di una sua ricetta, la crostata con farina di castagne.

La crostata alla farina di castagne senza glutine ha un sapore deciso e avvolgente, e sono certa che sarà apprezzatissima (il nostro celiaco di casa l’ha certamente apprezzata molto!). In questo caso ho approfittato per usare un vasetto di marmellata di albicocche prossimo alla scadenza, ma nulla impedisce che utilizziate quella che preferite. Non servono strani arnesi, bastano le mani e un po’ di tempo per realizzare col cuore qualcosa per le persone a cui vogliamo bene.

Ingredienti:
220 gr farina di castagne
80 gr di mix di farine senza glutine (io ho usato il mix universale di Schar)
135 gr di burro freddo a cubetti
1 uovo e un albume
90 gr zucchero a velo
340 gr confettura a scelta

Procedimento:
Mettete in una ciotola capiente gli ingredienti secchi, cioè la farina di castagne, il mix senza glutine, e lo zucchero, e mescolate bene. Aggiungete poi il burro a pezzetti, e lavorate il tutto con le mani, in modo che si formi un composto sbricioloso.
Solo a questo punto unite l’uovo e l’albume.
Continuate a lavorare l’impasto fino a che non sarà liscio e compatto.
Mettetelo poi a riposare in frigorifero per un paio di ore, coperto con la pellicola.

Fate riposare il panetto fuori frigo per un quarto d’ora prima di iniziare a stendere l’impasto.
Questa quantità è sufficiente per una teglia del diametro di 22 cm. Io l’ho usata per uno stampo da crostata da 20 cm e ho usato l’impasto rimanente per fare dei golosissimi biscotti.

A questo punto potete procedere a stendere l’impasto con l’aiuto di un mattarello. Più o meno lo spessore deve essere di tre o quattro millimetri (io sono andata a occhio…). Foderate lo stampo da crostata dalla carta forno, oppure imburratelo e infarinatelo (io ho fatto così) e mettete l’impasto steso sullo stampo, bucherellando il fondo con i rebbi della forchetta.

Mettete all’interno del guscio la marmellata, livellate bene e poi usate l’impasto rimanente per le decorazioni. Io mi sono ispirata ad Alice per renderle il dovuto omaggio, ma potete sbizzarrirvi come più vi piace.
Rimettete poi la crostata in freezer per una ventina di minuti, così manterrà la forma una volta in forno.

Scaldate il forno a 180 gradi statico, e mettete a cuocere la crostata per circa 35 minuti. Aspettate che si sia freddata prima di estrarre dallo stampo la vostra crostata di farina di castagne senza glutine e servirla.

Torta vegan e senza glutine alle mandorle e mirtilli

Torta vegan e senza glutine alle mandorle e mirtilli

Anche se la torta alle mandorle e mirtilli sembrerebbe più adatta ad un pigro pomeriggio primaveril-estivo, vi assicuro che è un toccasana in qualsiasi momento dell’anno.
Soffice e gustosa, si prepara davvero in pochissimi minuti, mantiene una morbidezza e un profumo che mettono allegria, e poi i mirtilli succosi e colorati sono un vero spettacolo!

Purtroppo in inverno bisogna accontentarsi: i mirtilli arrivano in buste congelate, se siete stati previdenti durante le stagioni calde e li avete messi in freezer appena acquistati.
Oppure direttamente dall’altra parte del mondo, dove è già estate inoltrata.
Il ché non è un bene, parlando di sostenibilità, perchè fare viaggiare queste primizie fuori stagione tra i continenti certamente non aiuta il pianeta. Però, a volte cedo anche io…

Sperando che invece voi siate stati previdenti e possiate usare i vostri mirtilli locali congelati, vi lascio questa ricetta semplicissima. A differenza di tante ricette che sono sia vegane che senza glutine, non richiede ingredienti strani ed esotici, tipo semi di piante equatoriali sconosciute, alghe polverizzate, farine di graminacee da altri pianeti o che altro.

Solo buone mandorle, buoni mirtilli, un mix di farine gluten free che trovate in qualsiasi supermercato.
Siete pronti a provarla con me?

Ingredienti:
120 gr mix di farina gluten-free (come questo)
145 gr farina di mandorle (o mandorle pelate intere)
6 gr lievito per dolci
6 gr bicarbonato
150 gr zucchero di canna
180 gr latte di mandorla
70 gr olio di cocco (sciolto)
1 cucchiaio di aceto di mele
150 gr mirtilli freschi se possibile
2/3 manciatine di mandorle a lamelle e zucchero a velo per decorare

Procedimento:
Scaldate il forno a 180 gradi.

Foderate con carta forno una teglia a cerniera di 20 cm di diametro (le quantità della ricetta sono per una teglia medio piccola).

Mettete in un mixer le mandorle intere e lo zucchero di canna. Mettete il mixer alla massima velocità per un paio di minuti, fino a che le mandorle non si saranno ridotte a farina. Nel caso in cui abbiate già la farina di mandorle, saltate questo passaggio (però con le mandorle tritate al momento, a mio avviso la ricetta è più buona!).

In una ciotola mettete tutti gli ingredienti secchi. Il mix senza glutine, la farina di mandorle, lo zucchero, il bicarbonato, il lievito e mescolate.

Aggiungete poi gli ingredienti liquidi, iniziando dall’olio di cocco (che deve essere sciolto), e poi il latte. Se vedete che l’impasto è ancora un po’ duro (questo dipende dalla farina di mandorle e dalla sua qualità, a volte alcune assorbono molto liquido) aggiungete un po’ di altro latte di mandorla. Il composto deve risultare compatto ma lavorabile.

Infine, aggiungete l’aceto di mele.

Lavate e mondate i mirtilli, asciugateli e cospargeteli di farina senza glutine.
Mettete poi i mirtilli direttamente nell’impasto, mescolando poco e delicatamente per evitare di romperli.

Infine, mettete l’impasto nella teglia, cospargete la superficie con le mandorle a lamelle, e cuocete per circa 45/50 minuti in forno già caldo.

Lasciate intiepidire la torta prima di trasferirla su una gratella ad asciugarsi.

Cospargete di zucchero a velo la vostra torta alle mandorle e mirtilli (se vi va, altrimenti va benissimo anche senza!).

Se vi piacciono i mirtilli e volete un’altra idea gluten free, guardate la ricetta del Plumcake al limone e mirtilli!