Sukharyky e i fiori nei cannoni

Non ne posso essere certa, ma non credo di andare lontana dal vero se dico che non molti, fino a qualche settimana fa, sarebbero stati in grado di dire dove si trovasse esattamente l’Ucraina. Meno ancora avrebbero saputo dell’esistenza del Donbass, per esempio.

I recenti avvenimenti ci hanno catapultato in un incubo geopolitico, fatto di cartine che avremmo voluto vedere solo aprendo la scatola del Risiko, di feriti. Di code di sfollati e bambini soli mandati oltre confine sperando nella salvezza. Tutte le nostre sicurezze, già vacillanti dopo la pandemia, sono state catapultate in un’altra dimensione.

Di fronte alla tragedia di due popoli, poichè l’onta dell’assalitore marchierà una generazione, parlare di cucina sembra un esercizio inutile. Eppure, il cibo è l’unico elemento che può unire. Elemento di socializzazione, di condivisione, di apertura agli altri.
Nello stesso tempo, il cibo è un forte elemento di identità culturale. In Italia non esiste regione, provincia, o perfino paese che non vanti una sua specialità. E tutte queste identità sono un elemento culturale fortissimo, che definiscono una comunità.

Proprio da questa riflessione sono partita per conoscere di più un Paese lontano e vicino, e la ricetta dei Sukharyky è speciale anche sotto questo aspetto. Se non volete rifarli per conoscere un nuovo Paese, fateli perchè sono troppo buoni. Ve lo assicuro.
Sono una vera droga.
Sono una dolce parentesi, mi piacerebbe se fossero loro i fiori nei cannoni.
La ricetta originale è di Olia Hercules e la trovate nel suo libro Mamushka, e se la volete tradotta la potete trovare nel blog dell’amico Biagio.

Io ne ho fatto la mia versione, un po’ modificata perchè non avevo tutti gli ingredienti a casa.
Anche se un po’ monca, questa ricetta dei Sukharyky è spaziale. Le noci sono eccezionali, danno a questi biscotti tradizionali ucraini un sapore eccezionale. Si preparano con facilità, quindi non avete scuse.
Inoltre, visto che ora non si può, possiamo visitare l’Ucraina a tavola, mentre speriamo che presto si possa visitarla in pace.

Ingredienti:
150 g farina 00
1 uovo piccolo
70 g burro
60 g zucchero semolato
150 g noci
mezza fialetta di aroma al rum (opzionale)
un pizzico di sale
latte per spennellare la superficie dei sukharyky

..nella ricetta originale ci vorrebbero anche 50 g di albicocche secche a pezzettini (o uva sultanina) ma io non l’avevo….

Preparazione:
Prendete le noci e mettetene circa metà nel mixer e riducetele a farina, e poi mettetele da parte.
L’altra metà servirà per decorare i Sukharyky, quindi mettetele da parte.

In una ciotola mettete l’uovo leggermente sbattuto, lo zucchero, il burro ammorbidito, l’aroma di rum (se avete un po’ di rum potete usare quello), il sale e le noci ridotte a farina.
Unite anche la farina e, se le avete, le albicocche secche (o l’uvetta).

Mescolate bene fino a che si sarà formato un impasto abbastanza morbido ma comunque compatto. Se fosse davvero troppo umido potete aggiungere ancora poca farina.

Prendete una teglia e rivestitela di carta forno.

Dividete l’impasto in quattro parti e, con le mani leggermente umide formate quattro salsicciotti del diametro di circa due centimetri e mezzo.
Poggiateli sulla teglia e appiattiteli leggermente con le mani, e poi spennellateli con un po’ di latte.

Prendete le noci rimaste, dividete a età le metà delle noci, e mettetele una accanto all’altra, distanziate di poco, su ciascun salsicciotto. Premetele nell’impasto così le noci saranno ben trattenute nell’impasto.

Mettete quindi la teglia in frigorifero a indurire per un’ora.

Scaldate il forno alla temperatura di 180 gradi, e trascorsa l’ora di riposo, mettete la teglia nel forno già caldo, e cuocete i salsicciotti per circa 10/15 minuti.
Abbassate poi la temperatura a 150 gradi.
Togliete la teglia dal forno, e stando attenti a non scottarvi tagliate i Sukharyky in corrispondenza delle noci (ogni una o due metà di metà di noci).

Rimettete in forno la teglia, e terminate la cottura dei Sukharyky per un’altra mezz’ora. Spegnete quindi il forno e fateli raffreddare all’interno del forno stesso.
Io ce li ho lasciati tutta la notte.

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