Gallette ai semi misti e il mio Grande Nord

Gallette ai semi misti e il mio Grande Nord

La regione scandinava mi ha sempre affascinato, e non solo per l’evidente aspetto naturalistico e per la mia spasmodica ricerca di un iceberg da abbracciare quando a Milano ci sono il 70% di umidità e 35 gradi all’ombra.
Nemmeno per la mia tendenza a comprare la qualunque appena entro da Ikea, per la hygge danese, per il Polo Nord e la casa di Babbo Natale.
La Scandinavia è un sentimento, è la colazione con salmone e aringhe, il pane di segale e il fuoco caldo quando fuori gela.
La mia Scandinavia è stata (finora) l’Islanda, perchè ho deciso di andare fin su in alto, nel Grande Nord, e farmi una foto tra gli iceberg.
Ad Agosto.
Col cappellino con i paraorecchi, la giacca a vento, e gli scarponcini da montagna. Ah, la soddisfazione.
Li ho abbracciati davvero gli iceberg d’estate.

Contrariamente a gran parte degli italiani in vacanza all’estero, che passano le giornate a struggersi al ricordo dei tortellini, e nelle sale di attesa degli aeroporti si scambiano ricette di famiglia e grandi sospiri nostalgici ripensando all’ultimo piatto decente di spaghetti al pomodoro mangiato a casa propria, quando vado all’estero mi faccio il punto di mangiare solo piatti locali.
Ora, confesso che l’hàkarl, ovvero lo squalo fermentato alla fine non l’ho assaggiato. Ci avrei anche provato ma la puzza il profumo di questa prelibatezza è abbastanza forte anche per me, e per le mie scorribande avventurose nelle cucine degli altri. Cadavere dello squalo putrefatto a parte, non mi sono tirata indietro di fronte a nulla.

Una delle cose che mi hanno accompagnata durante il mio viaggio, che nascondevo nello zaino per placare i languorini improvvisi, erano delle buonissime gallette ai semi misti, che su al Nord mangiano in una quantità spropositata, nemmeno fossero tanti passerottini.
Ne ho trovata una specie di versione nel libro La Nuova Cucina del Nord, che ho un po’ mediterraneizzato perchè ci ho messo l’olio per dare un po’ di sapore de’ noantri… e perchè non mi piaceva tanto solo con l’acqua.

Le Gallette ai Semi Misti si preparano davvero in un lampo, sono vegane e quindi perfette per partecipare al Veganuary anche quest’anno, sono buonissime anche da sole, e il bello è che ci potete mettere tutti i semi che volete. Il mio supermercato vende anche delle bustine di semi misti per insalata che spesso uso per realizzare questa ricetta, e vanno benissimo. Ma potete sbizzarrirvi come più vi piace. Cip cip.

Gallette ai semi misti
Ingredienti:
100 g farina 00
50 g farina di farro
160 g di semi misti (di solito uso semi di lino, di girasole, di zucca, di sesamo, di chia)
50 ml di olio di oliva (io uso l’EVO)
1 cucchiaino di sale fino
sale grosso per la superficie (opzionale)
acqua q.b.

Preparazione:
Le Gallette ai semi misti si preparano sporcando solo una ciotola (visto che sono pigra, è un altro bel vantaggio!), in cui vanno messe le farine e i semi misti, col sale.
Date una bella mescolata e poi aggiungete l’olio, e mescolatelo agli ingredienti secchi con una forchetta.
A questo punto, iniziate ad aggiungere l’acqua poco per volta, impastando con le mani fino a che non riuscirete a formare un impasto omogeneo e non più di tanto appiccicoso.
La quantità di acqua dipende dalle farine.
Io uso una miscela di farro e farina 00 perchè mi piace il sapore nocciolato del farro, ma potete anche farli solo con la farina 00, o anche con la farina 0. L’ultima volta ne ho messi all’incirca 80 grammi di acqua, non di più.
Stendete quindi l’impasto con un matterello sopra un foglio di carta forno, arrivando a uno spessore di un paio di millimetri.
Tagliate le Gallette ai semi misti nella forma che preferite (io le faccio rettangolari come le ho viste in Islanda, ma fatele pure quadrate, romboidali.. insomma, fate voi), posatele sulla teglia coperta di carta forno e, se vi piace, spargete sopra qualche altro fiocco di sale grosso (ma non è obbligatorio, se non vi piacciono troppo saporite).

Cuocetele in forno già caldo a 180 gradi per circa 15/20 minuti. Devono essere appena biscottate in superficie.
Fatele raffreddare un poco prima di toglierle dalla teglia, e gustatele.. quando volete!
Sono buone sempre!