Biscotti spirale alla cannella

Biscotti spirale alla cannella

Prima sono stati i mini pancakes da tuffare nel latte, poi sono venuti i cereal cookies, la versione mini dei biscotti da gustare in una bella tazzona di caffelatte (o latte, o qualsiasi cosa desideriate). L’anno scorso mi ero cimentata con risultati questonabili, ma quest’anno mi sono rimessa in moto e ci ho riprovato, e devo dire che finalmente ho trovato il modo per evitare che escano palline immangiabili (o corpi contundenti).
Dopo aver sperimentato felicemente i cereal cookies vegani, ecco oggi un’altra ricetta per i biscotti spirale alla cannella, anche detti (proprio perché sono biscotti col passaporto americano) cinammon swirl cookies.

Nel sapore assomigliano vagamente ai cinammon rolls, che sono però brioches alla cannella coperte da una spessa glassa. La cannella è una delle spezie che amo di più, e dall’autunno alla primavera non manca mai nei dolci che preparo!
La cannella è protagonista di questa ricetta, che può essere fatta in versione vegana oppure non-vegan, a seconda di quella che è la vostra disponibilità in dispensa.

Ingredienti:
140 gr farina tipo 2 (va bene anche la farina 00)
10 gr farina di mandorle
5 gr fecola
La punta di un cucchiaino di bicarbonato
30 gr di olio vegetale
40 gr latte (di soia per la versione vegan)
10 gr sciroppo di agave (oppure miele)
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
50 gr zucchero a velo (se lo avete, meglio di canna)

Per il ripieno
25 gr zucchero di canna
Un po’ di olio (basta che abbia un sapore neutro)
1 cucchiaino colmo di cannella in polvere

Preparazione:
Iniziate a preparare i biscotti spirale alla cannella setacciando in una ciotola i secchi (cioè la farina, la fecola, la farina di mandorle e il bicarbonato), e mescolate.

In un altro contenitore mescolate insieme l’agave (o miele), il latte, l’olio, l’estratto di vaniglia e lo zucchero a velo.

Incorporate quindi i liquidi nella ciotola dei secchi, e mescolate prima con una forchetta e poi le mani.
Quando arriva a una consistenza compatta, che non appiccica più, lasciatelo riposare una mezz’ora in frigo, coperto dalla pellicola.

Riprendete l’impasto dei vostri biscotti spirale alla cannella, dividetelo in tre pezzetti di uguali dimensioni, stendete ciascuno con l’aiuto di un mattarello (se fosse un po’ appiccicosa potete spolverare il tavolo di lavoro con della farina) formando un rettangolo di spessore di circa mezzo centimetro.

Prendete un pennello da cucina e spennellate la superficie con l’olio.

Mescolate insieme in una ciotolina lo zucchero di canna e la cannella, e spargetelo sulla superficie. Con le mani leggermente spolverate di zucchero a velo, schiacciate leggermente la superficie per far aderire la mistura di cannella e zucchero. Arrotolate poi ciascuna porzione dal lato lungo, e tagliate dei biscotti dello spessore di circa un centimetro.
Mettete le rotelline di biscotti spirale alla cannella sulla teglia coperta da carta forno e mettete la teglia in forno per circa 20 minuti.

nel frattempo riscaldate il forno a 170 gradi.
Infornate i vostri biscotti spirale alla cannella per circa 10/12 minuti.

Pane semplice senza impasto

Pane semplice senza impasto

Non avete più scuse. No, dico sul serio.
Questo pane semplice senza impasto è alla portata di tutti, anzi che dico – tutti.

Non serve l’impastatrice, non serve il lievito madre, non serve nessuna particolare abilità.
Non serve nemmeno spenderci troppo tempo.
La ricetta ovviamente non è mia, ma dei tipi di Bread in 5, che hanno pensato a tutti noi che corriamo ogni giorno tra mille impegni, e che magari dopo il breve stop da cronavirus riprenderemo la nostra quotidianità dimenticandoci di quanto sia stato bello farci il pane in casa.
Ecco, non abbandoniamo le buone abitudini.

Questo pane si prepara letteralmente in cinque minuti, lievita in frigorifero, dove può restarci fino a una settimana (loro dicono due, ma non esagererei!). Alla bisogna di lascia fuori dal frigorifero un’oretta e si inforna per altri 40 minuti. Alla fine avrete un bel pane con tanto di alveolatura, e per giunta buonissimo.
Vi prego, dategli una chance. E scrivetemi tutti per sapere cosa ne pensate!

Ingredienti:
340 gr di acqua (del sindaco) tiepida (circa 35 gradi)
460 gr farina 0 (comunque una farina di forza tipo W240 – io ho usato la manitoba)
12 gr di lievito di birra fresco (oppure circa la metà di lievito di birra secco)
10 gr di sale

Procedimento:
Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida, all’interno di una terrina abbastanza capiente. Questa terrina vi servirà anche per la lievitazione del pane, quindi prendetene una che possa accogliere l’impasto lievitato di volume.
Altrimenti straborda fuori, e non voglio avere nessuno sulla coscienza!!

Versate quindi nella terrina anche la farina e il sale, e mescolate velocemente con una forchetta o una spatola. L’impasto resterà molto grezzo e disomogeneo, ma non è un problema. Non va nè lavorato con le mani nè toccato. Va bene così.
Coprite la ciotola con la pellicola o un canovaccio pulito, e lasciate lievitare il tutto per un paio di ore (deve raddoppiare di volume).

Poi basta così – dovete solo spolverare la superficie con della farina, e mettere la terrina in frigorifero per almeno 24 ore coperta con la pellicola alimentare, e comunque non più di una settimana.

Dopo 24 ore l’impasto sarà sufficientemente maturato per poter preparare un paio di pagnottelle di circa mezzo chilo ciascuna. Potete anche preparare l’impasto base e tenerlo al frigo tutta la settimana, e ogni sera prenderne solo un piccolo pezzetto per un panino al volo.

Se preparate due pagnottelle come ho fatto io, riprendete l’impasto dal frigorifero, mettete della carta forno a coprire la leccarda del forno, spolverate bene le mani con della farina e dividete l’impasto in due parti uguali aiutandovi con le mani, ma senza maneggiare troppo l’impasto.
Infatti, vedrete che si saranno formate tante belle bollicine di aria, che danno l’alveolatura tipica del pane, e non è bello farle scoppiare!

Formate due piccole pagnottine che depositerete sulla carta forno leggermente spolverata di farina, e un po’ distanziate perchè lieviteranno in cottura. se volete potete anche disegnare qualche fessura sulla superficie per disegnare qualche bel motivo del pane casereccio. Ricordate che i tagli devono essere profondi all’incirca un centimetro.
Copritele ancora con un canovaccio e fatele riprendere fuori dal frigo per un’ora.

Poi accendete il forno a 230 gradi, ricordandovi di mettere sul fondo del forno un pentolino con dentro dell’acqua – formerà il vapore che aiuterà a far sviluppare il pane.
Io ho messo sul fondo due piccoli contenitori di alluminio usa e getta per i muffin.

Quando il forno è arrivato a temperatura, inserite la teglia con le pagnotte – ma senza canovaccio! – e fate cuocere 10 minuti. Poi togliete il pentolino con l’acqua e finite di cuocere per altri 25 minuti.
Togliete dal forno il pane semplice senza impasto quando è cotto, e fatelo raffreddare su una gratella.

Un’altra idea per il pane? Guardate qui.

Fette biscottate al farro

Fette biscottate al farro

Finalmente, dopo sei settimane di lockdown, le persone hanno iniziato a capire che là fuori non c’è la carestia, ma una pandemia. E’ un virus che fa ammalare le persone in molti casi, purtroppo anche gravemente fino alla morte alcune. Altri se ne liberano senza sapere di esserselo portato in giro per un po’. Però pandemia e carestia fanno solo rima, ma no nsono la stessa cosa. Quindi faccio ancora una fatica terribile a capire perchè la gente si sia fiondata nei supermercati a razziare lievito di birra e farina.

Col risultato che adesso hanno quintali di farina e lievito in casa e magari non sanno che farsene. Perchè tra due settimane pare che ricominceremo ad uscire, e molti smetteranno di panificare forsennatamente, magari buttando via i tanto preziosi panetti di lievito.

Da ora ad allora, se volete cogliere l’occasione di non sprecare nè l’uno nè l’altro, e nel frattempo volete anche sognare che avrete anche quest’anno – in un momento impreventivabile tra luglio ed agosto – la prova costume, faccio la mia parte e vi lascio con una ricetta semplice ma che da’ soddisfaizone, quella soddisfaizone che solo i lievitati sanno dare. Le fette biscottate al farro (ma potete anche usare la farina d’avena o quella integrale) sono senza burro, senza lattosio, e con pochissimo olio e altrettanto poco zucchero. Una leggerezza unica … che potete far franare a terra con un etto di burro sotto la marmellata, se volete!

Ingredienti:
350 gr di farina manitoba
150 gr di farina di farro
2 cucchiai di olio di oliva (meglio se non forte)
1 cucchiaio colmo di zucchero (io ho usato quello di cocco potete usare anche il demerara)
1 bustina di lievito di birra secco (se avete quello fresco, riducete della metà)
un pizzico di sale
300 ml di acqua tiepida

Procedimento:
Anzitutto iniziate a preparare le vostre fette biscottate al farro sciogliendo lo zucchero in un po’ di acqua che avrete tolto dal totale indicato negli ingredienti.
Nella ciotola della planetaria (o una normale) montate quindi il gancio per l’impasto, e poi mettete le farine setacciate, ed il lievito secco, e date una mescolata. Se usate il lievito fresco, non inseritelo ora, ma scioglietelo nell’acqua tiepida rimanente.
In ogni caso leggete bene le istruzioni di uso consigliate sulla bustina del vostro lievito di birra secco, poichè ve ne sono alcuni che consigliano di trattarlo come se fosse lievito fresco, e quindi occorrerà sciogliere anche quello nell’acqua.

Mescolate tra loro gli ingredienti sechci e poi unite lo zucchero sciolto con la sua acqua, il sale e l’olio e mescolate.

A quetso punto, iniziate ad inserire l’acqua a filo (eventualmente con sciolto dentro il lievito) finoa che non si sarà assorbita tutta. Continuate a mescolare fino a che l’impasto no nsi sarà ben incordato. Con la planetaria ci vorranno all’incirca una decina di minuti o qualcosa di più. A mano… dipende dall’olio di gomito!

Una volta che l’impasto sarà pronto, ungete con poco olio una ciotola capiente, mettete l’impasto a riposare e lievitare in un luogo riparato (di solito il forno spento con o senza lucina funziona bene) coperto dalla pellicola e da un canovaccio per due ore.

A questo punto, riprendete l’impasto delle vostre fette biscottate al farro, e con le mani un poco unte di olio formate un filoncino con l’impasto, della stessa misura di uno stampo da plum cake (il mio è lungo 22 cm e queste quantità erano perfette). Coprite ancora col canovaccio e fate lievitare sempre in un luogo riparato per altri novanta minuti.

Trascorso anche quetos periodo, spennellate leggermente la superficie con dell’olio, e se volete potete spargerla con dei semi (se vi piacciono il sesamo, i semi di papavero, ma anche senza nulla va benissimo) e cuocete in forno già caldo a 180 gradi per quaranta minuti.

Estraete la vostra forma di plum cake una voltra trascorsi i 40 minuti di cottura e fate raffreddare le fette biscottate al farro nello stampo. Solo quando sarà quasi freddo, tagliate il panetto in tante fette 8delo spessore di circa 1 cm. Mettete le fette sulla placca del forno coperta di carta forno e rimettetele in forno a 180 gradi per 20 minuti circa.

Le fette biscottate al farro possono durare anche una settimana se le riponete in una scatola di latta.

Tarallini ai semi di finocchio

Tarallini ai semi di finocchio

Spesso andiamo alla ricerca di ricette vegane, e ci pare che preparare qualcosa senza latte, burro e uova sia qualcosa di difficilissimo. Poi posiamo lo sguardo sulla nostra bella tradizione culinaria italiana, e ci accorgiamo che abbiamo le risposte lì, a portata di mano.

Non stavo cercando disperatamente ricette vegan, voglio rassicurare. Però adoro di tarallini ai semi di finocchio. Sui semini di finocchio non transigo assolutamente. Ci devono essere. Quel loro sapore fresco e particolare, che resta sul palato e fa venire voglia di mangiarne un altro, e poi un altro ancora…

I tarallini ai semi di finocchio sono il mio snack preferito, in ufficio non possono mancare come spezzafame. E purtroppo avevo portato in ufficio tutte le confezioni che avevo acquistato, e in questi giorni chiusa in casa mi mancavano proprio… e quindi ho deciso di prepararmeli io!

Sono rimasta stupita dalla bontà e fragranza di questi tarallini, e credo che non ne comprerò più di confezionati, perchè oltre che essere buoni, quelli fatti in casa sono una gran soddisfazione!

Il processo è facilissimo, gli ingredienti quasi banali, e anche se sono che è difficile trovare la farina (siamo tutti ai blocchi di partenza per il prossimo Bake Off!), se avete a disposizione un po’ della magica e introvabile polvere bianca (che non è altro, eh?) e un paio di orette del vostro tempo, preparate con me i tarallini ai semi di finocchio.
Se i semi di finocchio non vi piacciono, potete lasciarli al naturale, oppure mettere un po’ di peperoncino.

Ingredienti:
500 gr farina 00
125 gr olio extravergine di oliva
10 gr sale (se vi piacciono più saporiti arrivate a 12 grammi, ma non di più)
10 gr semi di finocchio
180 gr acqua a temperatura ambiente (se preferite potete usare 180 ml di vino bianco, ma io uso sempre e solo l’acqua)

Procedimento:
Mettete in una ciotola capiente, oppure nella ciotola della planetaria (con il gancio per gli impasti montato, velocità minima) la farina, e mettete al centro l’olio.
Mescolate bene fino a che l’olio si sarà assorbito (si formeranno dei conglomerati di farina simili a delle palline).

Sciogliete il sale nell’acqua, e poi iniziate ad incorporare l’acqua (o il vino, se avete preferito quello) nell’impasto di farina e olio, a poco a poco, mettendo ulteriore acqua solo quando la precedente si è ben assorbita.

Una volta che si sarà assorbita tutta l’acqua, impastate per circa 10 minuti, in modo che si formi una texture abbastanza liscia e compatta. Solo per ultimi mettete i semini di finocchio (o il peperoncino, a vostra scelta).

Dopo aver incorporato i semi di finocchio, coprite l’impasto con della pellicola alimentare e fatelo riposare per una mezz’oretta in un luogo fresco.

Riprendete poi l’impasto, foderate un paio di teglie con carta forno e iniziate a formare i vostri tarallini, prendendo delle piccole quantità di impasto (io vado a occhio, ma sono circa 8 grammi, più o meno).
Formate dei piccoli cilindri, e chiudeteli tipo a ciambellina, nella tipica forma dei tarallini.

Mentre effettuate questa operazione, mettete sul fuoco una pentola con dell’acqua (come se steste facendo la pasta, per avere un’idea), e quando inizia a bollire mettete alcuni dei vostri tarallini a cuocere (io ne metto al masismo una decina per volta).
Scolateli con una schiumarola non appena salgono in superficie.

Metteteli a asciugare su un canovaccio, e poi rimetteteli sulla teglia con la carta forno (di solito, con queste quantità, mi escono due teglie di tarallini). Quando avrete riempito la teglia (metteteli a un paio di cm uno dall’altro, tanto non crescono un gran chè in cottura, essendo senza lievito), metteteli a cuocere in forno già caldo a 200 gradi per 30 minuti.