Tortini al cocco e le more di rovo di Vetulonia

Tortini al cocco e le more di rovo di Vetulonia

Vetulonia è un piccolo borgo medievale che si erge su una collina nella valle del fiume Bruna. La sua via principale si inerpica fino al belvedere, che da’ una meravigliosa vista sulla rigogliosa vallata sottostante e, nei giorni di poca umidità, anche del mare di Castiglione della Pescaia, che dista pochi chilometri. Poco più su, una caratteristica chiesetta, e un groviglio di piccoli vicoli vegliati da case di sasso.

Scomparsa per secoli, Vatluna fu una delle città etrusche più importanti, ma subì un inesorabile declino fino a scomparire per quasi due secoli. Solo nel 1880 Isidoro Falchi, il medico archeologo, portò alla luce alcuni reperti, e ipotizzò che in quella zona ci sarebbe potuta essere la antica Vetulonia.

Da Castiglione della Pescaia, la strada verso Vetulonia è costeggiata da boschi lussureggianti, puntellati qua e là da casette, agriturismi, qualche tenuta con lunghi viali costeggiati dai cipressi, il marchio di fabbrica della toscanità per i turisti anglosassoni. I filari di vitigni, ad agosto, brillano al sole con i loro rami appesantiti dai grappoli quasi pronti per la vendemmia.

Ogni estate o quasi salgo fin quassù, per tre ragioni principalmente.

La prima è visitare il piccolo ma bellissimo museo etrusco del paese.
ùLa seconda è per far realizzare l’ormai famoso miracolo della maglietta. Non voglio essere blasfema, ma ogni volta che la indosso a Vetulonia, qualcuno mi ferma (per strada, o al museo). L’anno scorso la maglietta è stata una occasione di scambio in ingresso e in uscita con il cassiere del museo, che estasiato dalla maglietta ha voluto sapere dove l’avevo acquistata, quando, com’era stato il concerto… Quest’anno appena fuori dal museo, il miracolo si è ripetuto, con una vecchia spasimante e fidanzata segreta di Simon Le Bon che appena ha visto la maglietta incriminata si è illuminata, raccontandomi in mezzo al parcheggio della sua cotta adolescenziale per il cantante icona degli anni 80. La maglietta incriminata? Eccola.

La maglietta “incriminata”

Certo, la terza ragione sono le more. La prima volta che salimmo quassù, vedemmo tanti anziani ai cigli della strada. Qualcuno in bicicletta, tanti a piedi, buste di plastica alla mano, intenti ad osservare i cespugli ai lati della carreggiata. Qualcuno usciva dai cespugli con qualcosa in mano.
Pensavo ai funghi, magari agli asparagi selvatici. Fermata a macchina al lato della strada, poco prima dell’area archeologica ai piedi delle mura di Vetulonia, mi resi conto della quantità sterminata di rovi carichi di more selvatiche.

Viola scuro, tendenti al nero, le drupe strette e gonfie intorno al centro del fiore, brillavano al sole insieme alle more più rosse, a quelle verdi ancora in attesa di un po’ di pioggia e sole.

Quell’anno ne trovammo così tante che ne riempimmo una busta intera!
Purtroppo non siamo stati così fortunati negli anni successivi, ma con fiducia ci incamminiamo ogni anno, scrutando col fiato sospeso i rovi che tremolano al vento, sperando di tornare carichi del nostro dolce bottino.

Purtroppo anche quest’anno non siamo stati fortunati, quindi ho ripiegato su un rovo di fortuna, dietro ad un immondezzaio (non cantava anche De André che dal letame nascono i fiori?). Il raccolto è stato misero, ma mi ha permesso di realizzare questi deliziosi Tortini al cocco e more di rovo.

Sono facilissimi da fare, e se volete potete usare anche delle mandorle per arricchire l’impasto. Naturalmente, sono buoni anche con le more coltivate!
Vi servirà solo una ciotola, un cucchiaio e una forchetta (o lo sbattitore elettrico).

Ingredienti (per 6 tortini):
170 g farina 00
1 cucchiaio di farina di cocco
1 vasetto di yogurt al cocco
50 g zucchero semolato
50 gr latte
1 uovo
100 g more selvatiche
4 g di lievito per dolci
zucchero a velo per decorare

Preparazione:
Per preparare i Tortini al cocco e more di rovo mettete in una ciotola l’uovo e lo zucchero e montate il composto fino a che non diventa chiaro e spumoso.

A questo punto, aggiungete, sempre sbattendo bene, lo yogurt.
Quando il composto si sarà addensato aggiungete la farina setacciata con il lievito, e la farina di cocco.

Sempre aiutandovi con lo sbattitore (o la forchetta) aggiungete anche la farina di cocco e poi il latte (io ne ho messi 50 g, ma a seconda della farina potrebbero volercene anche 10 g in più).

A questo punto, inserite le more, che avrete prima lavato ed asciugato, incorporandole e facendo attenzione a non romperle.

Mettete l’impasto negli stampini (io ho usato i pirottini di alluminio per crème caramel foderati di carta forno. Riempiteli a tre quarti, perchè lievitano), e cuocete nel forno già caldo a 180 gradi per circa 20 minuti. Fate sempre la prova stecchino!

Aspettate che i Tortini al cocco e more si siano intiepiditi per spolverarli di zucchero a velo.

Con le more che ho colto qui in Maremma tempo fa ho realizzato anche questo Pane dolce alle pesche e more di rovo.

Tortine al cacao con cuore di marmellata

Tortine al cacao con cuore di marmellata

Non sono una grande amante del cioccolato. Se sfogliate le ricette presenti sul mio blog non ne trovate poi così tante di ricette che usano cacao, cioccolato o affini.
Non che mi stia anticipatico o non mi piaccia. Ci sono giorni in cui il cioccolato serve, e basta così.
Però non lo cerco spesso, so che in tanti inorridiranno ma mi è pure capitato di far scadere la Nutella. Che ci volete fare.

Per questo le Tortine al cacao con cuore di marmellata ve le dovete segnare perchè sono più uniche che rare in queste pagine!
In più sono anche senza glutine, che non guasta mai. Questa ricetta è anche senza lattosio, quindi va incontro anche a chi ha qualche fastidiosa intolleranza alimentare.

Le ho realizzate per partecipare a un contest culinar-fotografico (che naturalmente non vincerò mai perchè non posso rompere la tradizione!), e sono state una piacevole scoperta perchè a colazione hanno il giusto mix di gusto e leggerezza per affrontare con energia una lunga giornata.

Sono anche semplicissime da fare,quindi non avete scuse per dar loro una chance!
Le ho preparate nei contenitori di alluminio per la crème brulée perchè non avevo gli stampi per tortine più adatti, ma possono tranquillamente diventare muffin! Il topping è a scelta, io ci ho messo del cioccolato e granella di nocciole, ma volendo potete usare anche del semplice zucchero a velo o, perchè no, un buono strato di crema di nocciole (non scrivo la marca, ma avete capito!). O anche niente, sono buoni lo stesso!

Ingredienti:
2 uova
50 g farina di grano saraceno
50 g fecola o maizena (*)
70 g farina di riso
100 g zucchero (consiglio di usarne uno fine, se usate quello di canna preferitelo extrafine)
100 ml di olio dal sapore non intenso (io ho usato quello di mais)
100 ml di latte di mandorle
20 g cacao
6 gr lievito per dolci(*)
cannella a piacere

marmellata (quindi arance!) oppure la confettura che più vi piace (io consigio i frutti rossi, oppure le fragole)

(*) se preparate il dolce per persone celiache, fate molta attenzione a che i prodotti siano specifici per celiaci

Preparazione:

Setacciate insieme le farine con il cacao e agli amidi (fecola o maizena), e poi anche il lievito.
Mettete da parte.

Montate quindi le due uova (che devono essere a temperatura ambiente!) con lo zucchero, fino a che non diventano belle chiare e spumose.

Per ultime, aggiungete le farine setacciate in due/tre riprese, sempre mescolando aiutandovi con una frusta a mano, o le fruste elettriche alla più bassa velocità possibile.

Infine, unite al composto anche la cannella. Io ne ho messo mezzo cucchiaino scarso, la potete anche omettere se non la gradite.

Ungete e infarinate i vostri stampini. Se usate i pirottini di carta per i muffin, ovviamente non vi serve!
Versate l’impasto tenendovi a circa 2/3 della capienza del contenitore.

Mettete al centro di ciascuna delle Tortine al cacao con cuore di marmellata un cucchiaino di marmellata di arance, oppure di confettura.

Potete anche usare della Nutella per una Tortina più golosa – in questo caso vi consiglio di mettere un vassoio coperto di carta forno in freezer per una mezz’ora, mettendovi sopra un cucchiaino scarso di Nutella per ciascuna Tortina (ne escono circa 10, dipende dalla grandezza dei vosti stampi), in modo che congeli. Così, quando cuocerà con le Tortine, non si depositerà sul fondo ma resterà all’interno dell’impasto.

Cuocete le Tortine al cacao con cuore di marmellata in forno già caldo ai canonici 180°C per 15/20 minuti (fate sempre la prova stecchino!).

Una volta raffreddati, potete decorarli con il cioccolato fuso a bagnomaria e la granella di nocciole, oppure con un bel cucchiaio di crema alle nocciole, o ancora con una spolverata di zucchero a velo.

Tortine variegate alla crema di nocciole

Tortine variegate alla crema di nocciole

Sono sempre stata una gran pantofolaia. Anzi, diciamoci la verità. Sono pigra. Ma una pigra strana. Tempo fa, una persona che avevo conosciuto mi disse che ero una contraddizione vivente perchè sono toro ascendente scorpione, cioè il segno zodiacale ed il suo opposto.
Non so dire se avesse ragione, perchè da pigra credo di aver provato ogni sport che mi sia passato sotto mano – tutti con risultati ugualmente scadenti. Sono stata, nell’ordine, una nuotatrice riluttante, una cestista imbranata, una pallavolista cecata, una sciatrice spaventosa e spaventata, una golfista maldestra, una pattinatrice scoordinata. L’ho detto, sono pigra – eppure amo lo sport. Amo farlo, seguirlo in TV e dal vivo.
Per questo, in questa clausura nella quale forse avrei potuto finalmente godermi la casa, non soffro ma al tempo stesso mi dispiace non poter uscire. Tesi e antitesi.

Anche vaniglia e cioccolato sono la classica tesi e antitesi. Che però stanno insieme benissimo in queste tortine variegate alla crema di nocciole, nella versione con e senza glutine. Buone per tutti, anche in questo tempo di incertezza.

Ingredienti (per 8 tortine circa, formato muffin tradizionali):
60 gr zucchero
40 gr mandorle tostate tritate finemente
60 ml olio vegetale
4 gr lievito vanigliato (certificato gluten free)
25 gr fecola di patate
25 gr farina 00 (o mix senza glutine)
1 uovo grande
crema di nocciole
mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia
zuccheor a velo

Procedimento:
Anzitutto con l’aiuto del mixer tritate finemente le mandorle, quasi a farina.
Montate poi l’uovo con lo zucchero on l’aiuto dello sbattitore elettrico, fino a che non ottenete una crema chiara e gonfia.

Setacciate insieme la farina 00 (o il mix senza glutine), la fecola il lievito, e uniteli al composto di uova, mecsolando bene per evitare grumi, Unite poi anche le mandorle ridotte a farina.

Infine, mescolando lentamente (potete usare lo sbattitore elettrico a velocità bassa) incorporate anche l’olio, che dovete versare a filo nell’impasto. Se fosse eccessivamente denso, potete unire un cucchiaio di latte (anche di mandorla).

Prendete dei pirottini per muffin (se non stessero in piedi da soli metteteli all’interno di una teglia per muffin) e riempiteli a metà o poco più (non molto di più perchè gonfiano in cottura). Versate mezzo cucchiaino di crema di nocciole in ogni muffin, e con uno stuzzicadenti disegnate delle onde in modo che la crema possa spandersi e creare dei disegni anche in superficie.

Cuocete le tortine variegate alla crema di nocciole in forno caldo a 160 gradi (statico) per circa 20 minuti.

Fatele raffreddare prima di gustarle, spolverate con poco zucchero a velo.

Hand pies vegane alle pesche

Hand pies vegane alle pesche

Velocissima, leggerissima e buonissima. Basta per convincervi a preparare da soli la brisée fatta in casa, senza utilizzo di burro o altri grassi animali?

Qualche minuto di mixer e un po’ di attesa per il riposo in frigo, ed avrete una brisée leggera e croccante, adatta alle vostre ricette dolci e salate.

Quella che propongo oggi è la versione dolce, con cui ho preparato queste buonissime hand pies vegane alle pesche, aromatizzate con un mix di spezie (zenzero e cannella).

Le hand pies vegane alle pesche sono mini tortine che si mangiano in pochi bocconi e sono un’esplosione di bontà. Questa versione è vegana perché non ho usato né burro nell’impasto, né uovo per spennellare la superficie. Forse con l’uovo avrebbero avuto il loro caratteristico colore ambrato, ma non ho fatto nessun compromesso sul gusto e la fragranza.

Gli ingredienti che ho usato per le hand pies vegane alle pesche sono questi:

per la pasta brisée

  • 200 gr farina 00
  • 80 gr olio di oliva (io ho usato un extravergine fruttato, eviterei quelli dai sapori troppo pungenti)
  • 50 gr di acqua fredda
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 1 pizzico di sale

Per il ripieno

  • Due pesche
  • ¼ di cucchiaino di cannella
  • ½ cucchiaino di zenzero in polvere
  • 2 cucchiai di zucchero di canna
  • Acqua q.b.

Iniziamo a preparare la pasta, versando in un mixer capiente la farina, l’olio e un pizzico di sale, e lo zucchero. Accendiamo il mixer e frulliamo per qualche minuto, fino a che il composto non risulterà sabbioso. A questo punto mettiamo metà dell’acqua e frulliamo ancora per pochissimo ad alta velocità: dovrebbe iniziare a formarsi il cuore dell’ impasto: mettiamo quindi la restante acqua, e a questo punto di formerà una piccola palla di impasto, che lavoreremo per pochissimi minuti su una superficie non calda (quindi non legno, ma casomai plastica o marmo) in modo che l’impasto diventi liscio. La copriamo poi con la pellicola e la facciamo riposare mezz’ora in frigo.

Per la farina che ho usato io questa quantità di acqua è ideale – se vedete che il composto è ancora molto asciutto, potete aggiungere altri 20 gr di acqua.

Nel frattempo prepariamo il ripieno, tagliando a pezzetti le pesche già sbucciate, e mettendole in un pentolino antiaderente con le spezie e lo zucchero. Facciamo scaldare a fuoco lento, rigirando di tanto in tanto. Se le pesche dovessero essere un po’ dure, e quindi non rilasciassero i succhi, potete aggiungere un po’ di acqua. Quando le pesche si saranno ammorbidite, sfaldatele un po’ con i rebbi della forchetta.

Togliete la pasta dal frigo e con un mattarello stendetela sul piano di lavoro coperto dalla carta forno, di uno spessore di circa mezzo centimetro. Componete poi le vostre hand pies della forma che preferite: io ho usato un coppapasta rotondo con cui ho tagliato dei cerchi che ho riempito al centro con le pesche, cercando di evitare che fossero troppo impregnate di succo (non lo buttate, servirà dopo!), e che ho chiuso con l’aiuto dei rebbi della forchetta, bucando la parte superiore con un coltello per il vapore. Ho anche fatto delle strisce lunghe di impasto, che poi ho richiuso a libro per formare una specie di saccottino, per variare. Potete anche farle triangolari, a stella… oppure invece di incidere la pasta per far fuoriuscire il vapore, potete aiutarvi con le formine per decorare la pasta di zucchero.

Spennellate la superficie delle hand pies con il succo delle pesche cotte, e infornate a 180 gradi per mezz’ora.

Saranno molto calde all’interno, quindi attendete che si siano raffreddate un po’ prima di gustare le vostre hand pies! Se uscirà del succo non vi preoccupate, è normale e anzi, rende la pasta ancora più dolce!