Quadrotti alle pesche e il destino di un blog

Quadrotti alle pesche e il destino di un blog

Torno a scrivere sul blog dopo … beh, un bel po’. E torno con una ricetta che avevo già proposto qui e sui social. Senza volerlo, è da un po’ che sto “riscoprendo” mie ricette, che le rifaccio e le aggiorno, cambio qualche ingrediente, e le testo per vedere se le avevo scritte veramente bene.
Talvolta rifaccio pure le foto, perché le prime – siamo sinceri! – erano davvero improponibili.

Se guardo indietro a questi sei anni di questo blog (perché questo non è il mio primo blog), vedo quanta vita è passata. Quante parole, foto, storie, ricette. Momenti della mia esistenza, come piccole dolci briciole.
Tante briciole.
Minuti preziosi, tempo che ho perso e ritrovato, che ho lasciato andare nelle serate di inverno e nei pigri pomeriggi assolati di luglio.

Scrivere per se stessi, ma anche per qualcuno. Qualcuno che sta dall’altra parte di uno schermo, in un posto chissà dove, a tessere le fila dei suoi pensieri, magari ascoltando questa mia stessa canzone. E se c’è un posto nel tuo cuore

Scrivere per nessuno, perché una volta che schiacci il bottone “pubblica”, di là potrebbe non esserci qualcuno. Se ci fosse qualcuno, magari potrebbe avere qualche pesca nel frigorifero, e voglia di mangiare, domattina, qualcosa di buono. Semplice, leggero, che sa d’estate.

Ripropongo allora i Quadrotti alle Pesche, che mi piacciono sempre tanto, e che si fanno letteralmente in un momento. La dolcezza delle pesche fa tutto; noi, piccoli cuochi caserecci, semplicemente aspettiamo che nel forno si compia la magia.

Il forno.. lo so, fa caldo. Tanto. Questi Quadrotti sono stati fatti in una sera d’estate in cui, finalmente, soffiava una brezza fresca e leggera. Ma il caldo non durerà per sempre, e potete salvarvela questa ricetta, per i giorni delle ultime pesche e degli ultimi tramonti d’estate. Se chiuderete gli occhi, sentirete solo il dolce della bella stagione.

Quadrotti alle pesche
Ingredienti:
270 g farina 00
150 g zucchero semolato
16 g lievito per dolci
3 uova
100 g yogurt greco
60 g olio (io di riso)
1 limone
Qualche pesca

Preparazione:
In una ciotola montate le uova con lo zucchero, fino a che non saranno chiare e avranno aumentato di molto il loro volume. Io lascio andare la planetaria per almeno tre o quattro minuti.

Unite lo yogurt, l’olio la buccia grattugiata del limone e il suo succo, e mescolate ancora con le fruste.

Per ultima, unite la farina setacciata con il lievito, e con l’aiuto delle fruste amalgamatela a bassa velocità, in modo da evitare i grumi.

Prendete le pesche e lavatele bene, senza togliere la pelle.

Tagliatele a metà, privatele del nocciolo, e poi tagliatele a spicchi. Io sono andata a occhio, mezzo centimetro è più che sufficiente.

Mettete l’impasto in una teglia. Potete sceglierne una da 24/26 cm di diametro, oppure una teglia rettangolare di circa 28/30 cm.

Livellate bene l’impasto e poi adagiatevi sopra le fettine di pesca.
Spargete sopra dello zucchero semolato e mettete a cuocere in forno già caldo a 180 gradi per circa 30 minuti.

Ogni forno è un caso a sé, quindi controllate sempre con lo stuzzicadenti prima di sfornare il dolce.
Lasciatelo raffreddare nella teglia, e poi tagliatelo della dimensione che preferite.
Se vi va, spolverate di zucchero a velo.
I Quadrotti alle pesche si conservano in frigorifero tre o quattro giorni.. sempre che ci arrivino!

Buona colazione!

I temporali dopo Ferragosto e i biscotti alle arachidi

I temporali dopo Ferragosto e i biscotti alle arachidi

Mentre osservo dal balcone il primo vero temporale post Ferragostano di questa estate di fuoco, mi torna in mente una delle scene finali del celeberrimo film Sapore di Mare.
Il temporale si abbatte sulla spiaggia, settembre allunga la sua ombra sugli ombrelloni chiusi, sferzati dal vento, le nuvole grigie si abbassano e sfiorano il mare, lo inghiottono.
Se chiudo gli occhi, al ticchettio della pioggia sento aggiungersi un ritornello conosciuto, quello che dice che l’estate sta finendo.
Eh già.

In realtà l’estate è ancora lunga, ed è stata lunghissima in questo anno rovente. Però il primo temporale dopo Ferragosto ha il sapore delle cose che finiscono, delle valigie che si chiudono, delle spiagge che si svuotano. Mi assale una leggera nostalgia di casa, che si accompagna a una voglia di cambiare tutto, che mi sta inseguendo senza sosta ormai da un paio di anni.
Sono pervasa da una costante inquietudine, fatta di nuvole basse e grigie come quelle di oggi all’orizzonte.

Il profumo della pineta bagnata è dolce e acuto, e mi ricorda quando qui ancora uscivo per raccogliere i pinoli. Ora non se ne trovano quasi più. Però le fronde verdi dei pini marittimi che danzano al vento contro un cielo di latte e argento riescono a darmi un po’ di serenità.

Con il vento che spazza un po’ di caldana, è tempo di ridare fiato ai forni, e oggi avrei proprio voglia di rifare questi Biscotti alle arachidi, che avevo preparato ormai qualche mese fa per il mio compleanno. Erano nati come biscotti alle mandorle, ma avevo dovuto buttare via il pacchettino delle mandorle già aperto per la presenza di qualche ospite indesiderato…. e quindi ho risolto di usare il pacchetto di arachidi che giaceva lì da Natale.
Mai avrei pensato che il risultato sarebbe stato così delizioso! Sono entrati di diritto tra i biscotti che riproporrò in altre occasioni, anche perchè sono facilissimi da realizzare.

Io ho usato la farina di farro, ma potete usare anche la farina 00.
Essendo pensati per le mandorle, ho usato il latte di mandorla che avevo in casa. Ma se non avete problemi di intolleranze o se non siete vegani, usate pure il latte vaccino. Si conservano bene in un barattolo di vetro per tre o quattro giorni, ma secondo me.. li finite prima!

Biscotti alle arachidi (per circa 30 biscotti):
Ingredienti:
150 g farina di farro
50 g amido di mais
90 g zucchero semolato
100 g circa di arachidi già sgusciate (io ne ho pesate due manciate)
90 g olio di semi
35 g latte (di mandorla per la versione vegana)
3 g lievito per dolci
un pizzico di sale
una punta di cucchiaino di bicarbonato

Preparazione:
Tagliate al coltello le arachidi sgusciate, avendo cura di lasciarne qualcuna intera per la successiva decorazione. Io ne ho lasciate una quindicina (intere) quindi diciamo trenta metà. Le taglio al coltello perchè mi piacciono irregolari, e scrocchiano bene sotto ai denti.

In una ciotola mettete tutti gli ingredienti secchi (farina, zucchero, lievito, bicarbonato, sale e amido di mais) e mescolate.
In un altro contenitore mescolate invece tutti i liquidi (olio, latte) e mescolate bene in modo che si emulsionino.

Versate quindi i liquidi nei secchi, mescolando bene prima con un cucchiaio e poi con le mani in modo da creare un panetto di impasto compatto.
Per ultime, aggiungete le arachidi tagliate al coltello.

Impastate bene, poi, coprite l’impasto con la pellicola e fate riposare il tutto in frigorifero per circa trenta minuti.

Riprendete l’impasto, e ricavate delle piccole palline di impasto. Non le ho pesate, ma fate conto che erano un po’ più piccole di una noce e mettetele sulla teglia coperta di carta forno.

Con l’aiuto di un tagliabiscotti, appiattite al suo interno ciascuna pallina in modo che si formino dei biscottini tondi (il mio tagliabiscotti è di circa 6 cm di diametro). Lasciate un po’ di spazio tra un biscotto e l’altro, ma siccome non crescono molto non è necessario distanziarli tantissimo.
Potete decorarli in superficie con una delle mezze arachidi che avete tenuto da parte.

Cuocete i biscotti nel forno già caldo a 170 gradi per circa 15 minuti.

Lasciate raffreddare e poi.. gustate!!

I pangoccioli e una mattina di pace

I pangoccioli e una mattina di pace

Dalle finestre della mia nuova cucina la luce entra intensa, e in queste mattine di tardo inverno, senza una nuvola e con l’aria frizzante, guardo fuori mentre lascio che i raggi mi scaldino la casa e le braccia. Strizzo un po’ gli occhi nel bagliore, mentre osservo in silenzio la mia tazza.

Uno dei pangoccioli fatti la sera prima in una mano, ancora profumato e fragrante come appena tolto dal forno.  Fisso la schiuma del cappuccino e ascolto. Il silenzio.

Il silenzio che questa mattina non c’è a Kiev, dove fischiano bombe e allarmi antiaerei, dove la gente piange negli scantinati la stessa lacrima di quelli che stano lontani, col cuore straziato. Non mi interessa sentire ragioni, né le ragioni. Voglio solo sentire il silenzio. Voglio una colazione di una mattina qualunque per tutti, col sole giallo che entra dalla finestra, il cielo blu e fuori il silenzio.

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Questo mi dice tutto quello che c’è da sapere.

Questi Pangoccioli Vegani sono leggeri e buonissimi, meriterebbero una introduzione più allegra. Ma sono tempi grami, questi. Lasciamo entrare la dolcezza con questi sofficissimi panini, e speriamo che finisca presto.

Ingredienti:

250 g Farina 00
250 g farina manitoba
300 g latte di mandorla
90 g gocce di cioccolato
20 g lievito di birra fresco
80 g zucchero
30 g olio
1 cucchiaino sale
1 bustina di vanillina

Procedimento:

Anzitutto, mettete al freezer per mezz’ora le gocce di cioccolato, così si deformeranno di meno in fase di cottura.
In una ciotola (anche quella della planetaria) mettete le farine e mescolate.

In un’altra ciotola sciogliete il lievito di birra in metà quantità (presa dal totale) del latte di mandorla (va bene anche quello di avena o di riso, come preferite) appena tiepido, con un cucchiaino di zucchero, anch’esso preso dal totale.

Una volta che si sarà sciolto, aggiungete il latte con sciolto il lievito nelle farine, e poi unite lo zucchero rimasto, l’alta metà del latte (al massimo a temperatura ambiente o un po’ tiepido, non freddo di frigo), il sale, la vanillina e l’olio, e impastate.

Ci vorrà un pochino, perchè l’impasto deve essere ben liscio ed incordato. Solo per ultimo inserite anche le gocce di cioccolato e finite di impastare.

Ponete l’impasto in una ciotola, copritelo con della pellicola e lasciatelo lievitare fino al raddoppio (dipende dalla temperatura a casa vostra, il mio dopo 90 minuti era pronto).

Riprendete l’impasto, e dividetelo in panetti di circa 50 grammi cadauno. Dategli la forma di un panino tondo, e poggiateli sulla teglia già coperta con carta forno. Distanziateli un po’ perchè cresceranno leggermente.

Coprite i pangoccioli con un canovaccio e fate raddoppiare ancora di volume (tra i 90 e i 120 minuti).

Poi scaldate il forno a 200 gradi, e ponete a cuocere i pangoccioli per circa 10 minuti.

Biscotti morbidi alle fragole e limone

Biscotti morbidi alle fragole e limone

Sono una sostenitrice della cucina stagionale, per questo approfitto appena posso della frutta fresca che si trova ai banchi del mercato per creare delle ricette a tema. L’attacco di primavera sa di fragole, e i primi tepori mi portano il limone, e quindi i Biscotti morbidi alle fragole e limone sono LA ricetta del periodo. Questi biscotti li ho fatti e rifatti tante volte anche con altri ingredienti (anzi, per farvi vedere la versatilità dell’impasto magari li proveremo anche con altri gusti più estivi!), e sono buonissimi per la loro consistenza morbida e la freschezza della frutta fresca.

La versione che vi presento oggi è la mia preferita, forse perchè sono nata in primavera e con le fragole ci vado a nozze! Per qualche strano caso sono anche i biscotti che preparo spesso in occasione del mio compleanno. Non sono molto bellini, per la verità, tutti belli leccatini e pronti per una vetrina di pasticceria.
Sono i più classici biscotti di casa, e per questo mi piacciono così tanto.

Li fate in un baleno, sporcate solo una ciotola, non avete bisogno nè di stampi nè di porzionatori, basta un cucchiaino. Nemmeno un’ora e sono pronti!

Ingredienti:
300 g Farina 00
150 g Zucchero
100 g Olio di semi (io ho usato quello di riso)
1 uovo a temperatura ambiente
Succo e zeste di 1 limone bio
Due cucchiaini di lievito in polvere per dolci
1 bustina di vanillina
150 g fragole (peso già con fragole mondate e private delle foglie verdi e del picciolo)

Preparazione:
Iniziate a preparare i Biscotti morbidi alle fragole e limone lavando e mondando le fragole, e tagliandole a piccoli pezzettini. Mettetele da parte.

In una ciotola mettete prima gli ingredienti liquidi (olio, uovo, succo e zeste di limone). Mescolateli, poi aggiungete lo zucchero e mescolate ancora per scioglierlo.

Aggiungete quindi gli ingredienti secchi cioè farina, lievito e vanillina (se l’avete, sostituite la vanillina con un cucchiaino di estratto di vaniglia, ma mettetelo nei liquidi con l’olio) e amalgamate il tutto.
Vi risulterà un impasto estremamente morbido, cui dovrete aggiungete le fragole a pezzettini.

Prendete una placca da forno, rivestitela di carta forno, e intanto scaldate il forno a 180 gradi.

Con un cucchiaino prendete delle piccole quantità di impasto che metterete sulla placca, un po ‘distanziate perché si allargheranno in cottura.

Se volete potete spolverare i biscotti con dello zucchero (io li trovo già dolci così e non ci aggiungo nulla, ma va a gusti).

Infornate a forno già caldo per circa 15/20 minuti. Devono essere solo leggermente dorati, non lasciateli troppo, altrimenti diventeranno troppo duri.

Attendete che si siano intiepiditi prima di toglierli dalla teglia.

Muffin ai mirtilli e lavanda

Muffin ai mirtilli e lavanda

All’arrivo della bella stagione, la cosa che più mi conforta è la quantità – e la varietà – di frutta fresca da usare per preparare un dolce. Dalla primavera in poi è tutto un tripudio di frutti colorati, dolci, succosi, che prima di tutto mettono allegria agli occhi, oltre che dolcezza al palato.

E’ vero che molti di questi frutti di stagione sono diventati ormai disponibili per gran parte dell’anno. Ma, sarete d’accordo con me, in questo periodo sono più profumati e dolci che mai. La ricetta di oggi fa incetta di mirtilli che, è vero, che sono frutti più di giugno che non di maggio. Ma già ora si iniziano a trovare quelli più piccoli, che vanno benissimo per realizzare questi Muffin ai mirtilli e lavanda.
La loro caratteristica è essere pienissimi di frutta, che rilascia il suo dolce succo, oltre che il blu violaceo tipico di questi frutti rossi dalle tante proprietà, ottimi per la nostra salute (e per i nostri occhi!).

In questa ricetta, ho aggiunto un topping a metà strada tra il crumble e lo streusel. Da’ un gusto particolarissimo ai muffin, oltre che un bel colore alla cupola. Giusto per aggiungere un briciolo di curiosità e di crunch.

Per fare i Muffin ai mirtilli e lavanda non vi serve nessun elettrodomestico che non sia il forno, quindi sono facilissimi, e perfetti per la colazione, o una merenda gustosa e fresca.

Ingredienti (per circa 12 muffin medi):
1 uovo
70 g burro molto molto morbido
100 g zucchero
180 g farina 00
125 g (un vasetto) di yogurt bianco o alla vaniglia
7 g di lievito vanigliato
1/2 cucchiai di latte (se necessario)
1 cucchiaino colmo di lavanda edibile
le zeste di mezzo limone bio

un pizzico di sale
210 gr mirtilli freschi (vanno bene anche congelati)
2 g bicarbonato per uso alimentare

per il topping
60 g farina 00
8 g di zucchero di canna
12 g di zucchero semolato
2 g di lievito
50 g burro sciolto

Preparazione:
Per prima cosa prepariamo il topping mettendo in una ciotola tutti gli ingredienti secchi. Mescoliamo, e poi aggiungiamo il burro sciolto a poco a poco, amalgamando con le mani. Si deve formare un impasto molto grossolano e grumoso. Mettiamo da parte.

Scaldiamo il forno a 180 gradi, statico.

In un’altra ciotola mescoliamo il burro molto molto morbido (deve essere quasi liquido) con lo zucchero, le zeste del limone bio, la lavanda, lo yogurt e l’uovo (intero) con la frusta a mano, fino a che non si forma un fluido omogeneo.
Uniamo a questo punto la farina, il lievito, il bicarbonato e un pizzico di sale, avendo cura di setacciare il tutto prima (così ingloba aria il tutto e i vostri Muffin ai mirtilli e lavanda saranno belli soffici). Se l’impasto fosse un po’ troppo solido (può capitare, ogni farina assorbe i liquidi in modo diverso) possiamo allungare l’impasto unendo uno o due cucchiai di latte.

Per ultimi, uniamo anche i mirtilli, mescolando il tutto con una spatola per non rompere i frutti. Se usate mirtilli congelati, per evitare che cadano tutti sul fondo dei muffin dovete prima passarli in un po’ di farina 00.

Prendiamo dei pirottini per muffin, oppure la teglia apposita imburrata e infarinata, e versiamo l’impasto con l’aiuto di un cucchiaio. Poichè i Muffin ai mirtilli e lavanda cresceranno un poco, non vanno riempiti all’orlo, ma va lasciato almeno un dito tra l’impasto e il bordo del pirottino. Sopra l’impasto, mettiamo un po’ del topping. Anche se è granuloso non vi preocucpate, si scioglierà un po’ in cottura.

Cuociamo i Muffin ai mirtilli e lavanda in forno per circa 25/30 minuti.

Torta carote e nocciole

Torta carote e nocciole

Mentre preparavo questa torta, ho riflettuto sul fatto che amo le carote nei dolci. Il mio primo dolce è stata una torta alle carote, e fortuna ha vuolto che mi uscisse proprio bene, così ho continuato e… il resto è storia. Anzi, è la storia di questo blog.
Le carote nei dolci le amava tanto anchela mia dolce nonnina, che faceva scorpacciate di tortine camille. Sarà per questo anche che le torte alle carote sono molto presenti in questo blog – date un’occhiata a questa Torta carote e limone, per esempio.

Questa versione di Torta carote e nocciole è apparsa ormai qualche tempo fa sulla rivista di cucina Saveurs, e ve la ripropongo qui nella versione che ho seguito io, con qualche piccolissima modifica e suggerimento. Ho notato che la temperatura e la curata della cottura erano molto esagerate, e ho rischiato di bruciare la torta. Ho quindi diminuito temperature e durata, salvando il dolce.
Questo dimostra come scrivere ricette non sia per nulla facile. Bisogna tenere presente che non tutti hanno a disposizione gli stessi attrezzi, che una cucina professionale e una casalinga sono diverse, e che tlvolta a casa qualche scorciatoia non va vista così male!

Quindi, dopo aver evitato il disastro, provate anche voi la Torta carote e nocciole e fatemi sapere come va – ricordate che è senza glutine e quindi adatta davvero a tutti!

Ingredienti:
170 gr farina di nocciole
370 gr carote (già pulite)
3 uova medie
90 gr burro molto morbido
75 gr amido di mais (*)
100 gr zucchero (io demerara)
16 gr lievito per dolci (*)
60 ml latte parzialmente scremato o latte di mandorle
mezzo cucchiaino di cannella

(*) se preparate per persone intolleranti al glutine e celiache, fate attenzione che gli ihredienti siano certificati glutenfree

Preparazione:
Per preparare la torta carote e nocciole dovete anzitutto lavare e mondare le carote, e poi con l’aiuto del mixer tritarle finemente. Potete anche grattugiarle, se non avete il mixer a disposizione.
Successivamente, dovete montare le uova con lo zucchero fino a che non gonfiano bene.
A questo punto potete aggiungere le carote, incorporandole con una spatola.

Aggiungete anche la farina di nocciole (se non la trovate al supermercato potete farla da soli, tritando finissime le nocciole tostate nel mixer), la cannella (io non ne ho messa molta, potete anche ometterla o metterne un cucchiano se vi piace molto) e il burro. Mescolate molto bene per incorporare all’impasto anche questi ingredienti.

Infine, aggiungete anche l’amido di mais setacciato: è importante setacciarlo, perchè permetterà alla torta di crescere incorporando aria.

Per ultimo, sciogliete il lievito nel latte (che deve essere a temperatura ambiente) e unitelo al resto degli ingredienti.

Mescolate molto bene per incorporare tutti gli ingredienti.

Foderate una teglia del diametro di 18 centimetri con della carta forno, e versatevi l’impasto che avete appena ottenuto.

Cuocete la torta carote e nocciole a forno già caldo a 200 gradi per circa 45 minuti.
Come sempre, poichè ogni forno è differente, fate sempre la prova dello stecchino prima di sfornarla defintivamente. Se vedete che dopo circa 30 minuti la torta si scurisce sulla superficie, potete coprire la teglia con della carta di alluminio, in modo che non bruci.

Potete servire la torta carote e nocciole con uno strato di zucchero a velo, come ho fatto io, oppure con un frosting al formaggio di vostra scelta. Nella ricetta che ho seguito c’era… ma io vado sul semplice, mi piace di più!

Tortine al cacao con cuore di marmellata

Tortine al cacao con cuore di marmellata

Non sono una grande amante del cioccolato. Se sfogliate le ricette presenti sul mio blog non ne trovate poi così tante di ricette che usano cacao, cioccolato o affini.
Non che mi stia anticipatico o non mi piaccia. Ci sono giorni in cui il cioccolato serve, e basta così.
Però non lo cerco spesso, so che in tanti inorridiranno ma mi è pure capitato di far scadere la Nutella. Che ci volete fare.

Per questo le Tortine al cacao con cuore di marmellata ve le dovete segnare perchè sono più uniche che rare in queste pagine!
In più sono anche senza glutine, che non guasta mai. Questa ricetta è anche senza lattosio, quindi va incontro anche a chi ha qualche fastidiosa intolleranza alimentare.

Le ho realizzate per partecipare a un contest culinar-fotografico (che naturalmente non vincerò mai perchè non posso rompere la tradizione!), e sono state una piacevole scoperta perchè a colazione hanno il giusto mix di gusto e leggerezza per affrontare con energia una lunga giornata.

Sono anche semplicissime da fare,quindi non avete scuse per dar loro una chance!
Le ho preparate nei contenitori di alluminio per la crème brulée perchè non avevo gli stampi per tortine più adatti, ma possono tranquillamente diventare muffin! Il topping è a scelta, io ci ho messo del cioccolato e granella di nocciole, ma volendo potete usare anche del semplice zucchero a velo o, perchè no, un buono strato di crema di nocciole (non scrivo la marca, ma avete capito!). O anche niente, sono buoni lo stesso!

Ingredienti:
2 uova
50 g farina di grano saraceno
50 g fecola o maizena (*)
70 g farina di riso
100 g zucchero (consiglio di usarne uno fine, se usate quello di canna preferitelo extrafine)
100 ml di olio dal sapore non intenso (io ho usato quello di mais)
100 ml di latte di mandorle
20 g cacao
6 gr lievito per dolci(*)
cannella a piacere

marmellata (quindi arance!) oppure la confettura che più vi piace (io consigio i frutti rossi, oppure le fragole)

(*) se preparate il dolce per persone celiache, fate molta attenzione a che i prodotti siano specifici per celiaci

Preparazione:

Setacciate insieme le farine con il cacao e agli amidi (fecola o maizena), e poi anche il lievito.
Mettete da parte.

Montate quindi le due uova (che devono essere a temperatura ambiente!) con lo zucchero, fino a che non diventano belle chiare e spumose.

Per ultime, aggiungete le farine setacciate in due/tre riprese, sempre mescolando aiutandovi con una frusta a mano, o le fruste elettriche alla più bassa velocità possibile.

Infine, unite al composto anche la cannella. Io ne ho messo mezzo cucchiaino scarso, la potete anche omettere se non la gradite.

Ungete e infarinate i vostri stampini. Se usate i pirottini di carta per i muffin, ovviamente non vi serve!
Versate l’impasto tenendovi a circa 2/3 della capienza del contenitore.

Mettete al centro di ciascuna delle Tortine al cacao con cuore di marmellata un cucchiaino di marmellata di arance, oppure di confettura.

Potete anche usare della Nutella per una Tortina più golosa – in questo caso vi consiglio di mettere un vassoio coperto di carta forno in freezer per una mezz’ora, mettendovi sopra un cucchiaino scarso di Nutella per ciascuna Tortina (ne escono circa 10, dipende dalla grandezza dei vosti stampi), in modo che congeli. Così, quando cuocerà con le Tortine, non si depositerà sul fondo ma resterà all’interno dell’impasto.

Cuocete le Tortine al cacao con cuore di marmellata in forno già caldo ai canonici 180°C per 15/20 minuti (fate sempre la prova stecchino!).

Una volta raffreddati, potete decorarli con il cioccolato fuso a bagnomaria e la granella di nocciole, oppure con un bel cucchiaio di crema alle nocciole, o ancora con una spolverata di zucchero a velo.

Focaccia dolce (e i ricordi d’infanzia)

Focaccia dolce (e i ricordi d’infanzia)

La focaccia dolce per me è ancora più dolce perchè piena di ricordi di bambina. Lunghi pomeriggi spezzati da questi meravigliosi soli dorati, pieni di cristalli di zucchero deliziosi, che si scioglievano in bocca.

I cristalli di zucchero che cadevano nei buchini erano i più buoni, perchè comparivano sul palato all’improvviso, quasi non li vedevi, e sorprendevano con la loro dolcezza unita al buon olio di oliva.

La ricetta della focaccia dolce è semplicissima, e naturalmente potete utilizzare la base anche per realizzarla salata. Oggi però avevo voglia di ritornare per un attimo quella bambina con i boccoli color miele che si dondola sull’altalena del parco, con le guance coperte di zucchero e olio.

Ingredienti:
250 gr farina 00
200 gr farina manitoba
13 gr lievito di birra fresco
100 ml di acqua tiepida
100 ml di latte (per renderla vegana, usateil latte di soia o di riso)
1 cucchiaio scarso di zucchero
7 gr sale
1 cucchiaio di buon olio EVO

per la salamoia:
100 gr circa di zucchero
25 gr di acqua
25 gr di olio EVO

Preparazione:
Iniziate a preparare la focaccia dolce sciogliendo il lievito nell’acqua tiepida. Tiepida, mi raccomando, non calda!, altrimenti il lievito non si attiverà.
Nella ciotola della planetaria mettete le farine, il lievito sciolto nell’acqua e il latte, un cucchiaio scarso di zucchero (facilita la lievitazione). Mescolate un paio di minuti, poi aggiungete anche il cucchiaio di olio.
Continuate ad impastare ancora un paio di minuti, poi inserite nell’impasto anche il sale.

Naturalmente, potete fare questa operazione anche a mano.

Continuate ad impastare fino a che l’impasto non sarà ben omogeneo. Lasciatelo riposare cinque minuti, poi mettetelo in una ciotola, copritelo con un panno e lasciatelo lievitare in un luogo tiepido per almeno mezz’ora. Se avete la casa freddina, potete scaldare leggermente il forno, e poi spegnerlo e mettere la ciotola a lievitare.

Trascorsa questa mezz’ora, riprendete l’impasto, e fate un giro di pieghe (stendete l’impasto con i polpastrelli in un rettangolo, e poi piegatelo a portafoglio in tre e poi i lati). Ridate la forma di una palla all’impasto e rimettete a lievitare coperto dalla pellicola per altri trenta minuti.

Passati anche questi ulteriori trenta minuti, stendete l’impasto con le dita sulla placca del forno coperta di carta forno, leggermente unta di olio. Lasciate anche i famosi “buchini” con i polpastrelli, in modo che la salamoia vi possa entrare.
Preparate la salamoia mescolando l’olio e l’acqua, e stendetela su tutta la focaccia dolce, aiuntandovi con le mani, in modo che la salamoia entri nei buchini. Vi potrebbe sembrare tanta a prima vista, ma mettetela tutta! Si asciugherà tanto in cottura, quindi serve tutta.

Fate lievitare ancora la focaccia dolce per trenta minuti, e intanto scaldate il forno alla massima temperatura (o comunque se arrivate a 250 gradi). Spargete poi sulla superficie anche i 100 gr di zucchero, infornate e cuocete la focaccia dolce per circa 15/20 minuti.

Attendete che sia leggermente tiepida prima di gustare questa meraviglia della panetteria italiana!

Biscotti alle mandorle senza glutine

Biscotti alle mandorle senza glutine

La diagnosi di celiachia può gettare intere famiglie nello sgomento, e non solo perchè è una malattia invalidante, ma anche perchè invade la vita di ogni giorno.
Improvvisamente occorre fare attenzione a qualsiasi cosa, dalle farine (ma questa è la parte più evidente) agli attrezzi da cucina, alle pentole, le tovaglie.. insomma, tutto quello che può essere contaminato da cereali contenenti glutine.

Il glutine si nasconde ovunque, e ce ne rendiamo conto solo quando siamo ai blocchi di partenza, carrello nelle mani, e iniziamo a leggere le etichette dei prodotti che ci sono famigliari, e di cui ignoravamo gli ingredienti.
Tutti, intendo.

Per tanti la diagnosi di celiachia suona come una condanna, e se è certo che tutto non sarà più come prima, bisogna pensare che non tutto è precluso, e accanto a nuovi sapori, si può iniziare a sperimentare.

Come sapete, in queste pagine trovate tante soluzioni dolci per chi non può mangiare il glutine. Oggi vi propongo un’altra ricetta, facilissima e davvero buona, quella dei biscotti alle mandorle. Avrete bisogno solo di tre ingredienti!
Siete pronti a prepararli con me?

Ingredienti per circa 20 biscotti:
due albumi
75 gr zucchero
240 gr di farina di mandorle

per decorare (opzionali)
due/tre manciate di mandorle a lamelle (o granella di mandorle)
zucchero a velo

Preparazione:
I biscotti alle mandorle senza glutine si preparano in un baleno, e senza utilizzare attrezzi elettrici o altro.

Sbattete leggermente gli albumi con una frusta a mano. Non devono montare, è sufficiente che inizino a diventare bianchi.

In un’altra ciotola, mettete la farina di mandorle e lo zucchero semolato, e mescolate. Aggiungete poi gli albumi appena sbattuti, e iniziate ad impastare fino a che non si forma una massa piuttosto consistente.

Prendete da questa massa delle palline di impasto del diametro di circa tre/quattro centimetri (vi potete aiutare con un cucchiaino). Rotolate le palline di impasto tra i palmi per creare delle piccole sfere.

Passate poi le sfere di biscotti alle mandorle nelle mandorle a lamelle (o nella granella), e poi metteteli leggermente distanziati tra loro su una teglia coperta già di carta forno, schiacciando leggermente ogni biscotto.

Cuocete i biscotti alle mandorle in forno già caldo a 180 gradi per circa 12 minuti (devono leggermente dorarsi, non devono scurire).

Quando si sono raffreddati (non prima, altrimenti si sfalderanno) toglieteli dalla teglia e metteteli a finire di raffreddare su una gratella.

Se volete, spolverate con zucchero a velo.

Potete provare anche questi Amaretti al pistacchio senza glutine.

Treccia lievitata all’arancia

Treccia lievitata all’arancia

Forse non tutti di voi sanno che questo è il mio secondo blog. Il primo risale davvero a quasi un secolo fa, quando a fare blog eravamo in quattro gatti, e non c’erano template carini come quelli di WordPress di oggi, e c’erano spazi limitati su Altervista che, a volerli cambiare, bisognava iniziare a pensarci mesi prima. Mi ero perfino comprata un manuale mastodontico di quasi programmazione, ed ero riuscita a sistemarmi il blog come mi piaceva…. più o meno.
Era la mia finestra su un mondo che mi pareva lontanissimo, allora.

Scrivevo quel che mi passava per la testa, non era solo cucina. Anzi. Libri, musica, tv, attualità, tutto era un’occasione per fiumi di parole. Le parole, forse la mia primordiale passione. Scrivere e, forse un po’ meno (causa timidezza), parlare. Parole di tutte le lingue, verbi, aggettivi, sostantivi, il pensiero che diventa sostanza.

A proposito di sostanza, a proposito di loro: i lievitati. Altra passione tra le passioni. Una sorta di esercizio zen a metà tra la pazienza dell’agricoltore e lo stupore delle mattine di Natale da bambini. Questa treccia lievitata all’arancia in realtà vi farà attendere meno della fioritura di una pianta di zucchine, ma vi assicuro che è di una bontà e morbidezza indimenticabili. Si realizza in brevissimo tempo, e la lievitazione non è particolarmente lunga nè complessa. Nel giro di un paio d’ore avrete una splendida brioche profumata per le vostre colazioni.
La versione di oggi è autunn-invernale, perchè tendo ad usare sempre la frutta di stagione.

Ma vi assicuro che sarà altrettanto buona con un po’ di scorza di limone e tanta buona confettura di pesche o fragole, nei mesi primaveril-estivi. Insomma, una treccia lievitata per tutte le stagioni!

Ingredienti:
200 gr farina 00
125 gr farina manitoba
12 gr lievito di birra fresco
50 gr zucchero smeolato
1 uovo
120 ml di latte (io di mandorle, ma usate anche quello normale) -non freddo!
45 gr burro ammorbidito
1 bustina di vanillina o un cuchciaino di estratto di vaniglia
3/4 cucchiai di marmellata di arance + 1 per la superficie

Preparazione:
Iniziate a preparare la vostra treccia lievitata all’arancia scaldando lievemente il latte – deve risultare appena tiepido. Scioglietevi all’interno lo zucchero e poi, sempre girando leggermente, scioglietevi all’interno anche il lievito di birra.
Lasciate riposare una decina di minuti.

Mettete nella ciotola della planetaria (o una ciotola wualsiasi) le farine, la vanillina o l’estratto di vaniglia, e le zeste dell’arancia. Date una breve mescolata e poi introducete anche il burro ammorbidito tagiato a pezzetti.
Iniziate ad impastare brevemente, poi unite l’uovo (precedentemente sbattuto leggermente con una forchetta) e il latte con il lievito e lo zucchero.

A questo punto, iniziate ad impastare bene – con la planetaria ci vorranno una decina di minuti, a mano forse un po’ di più. Deve risultare un impasto uniforme che si stacca dalle mani o dalla ciotola della planetaria (si dice, a questo punto, che l’impasto è incordato).

Mettete l’impasto in una ciotola pulita, copritelo con della pellicola alimentare, e lasciatelo lievitare per un’ora circa (anche un’ora e mezza) in un luogo protetto della casa, lontano dagli spifferi.

Riprendete l’impasto, e con l’aiuto di un matterello standetelo sulla carta forno in forma rettangolare, a uno spessore di circa mezzo centimetro. Dividete idealmente il rettangolo in tre parti uguali, e al centro ponete la marmellata di arance, stendendola in maniera uniforme, tenendo uno spazio di due dita agli estremi della parte centrale.

Con l’aiuto di una rotella per pizza, o di un coltello ben tagliente, tagliate le due rimanenti parti a strisce diagonali, larghe circa un paio di dita ciascuna.
Piegate all’interno, sulla marmellata, i due estremi della parte centrale dell’impasto lasciati liberi dalla marmellata.
Intrecciate quindi sopra la marmellata le strisce laterali, dando all’impasto la forma di un filoncino allungato.

Spostate la vostra treccia lievitata all’arancia nella teglia del forno, e cuocetela nel forno già caldo a 180 gradi per 25 minuti circa.

Quando la treccia inizia a colorirsi, prendete un cuchciaio di marmellata dal vasetto e stemperatelo con un po’ di acqua, e con un pennello o con le dita spargetela sulla superficie della traccia lievitata all’arancia. Potete mettere sopra delle amndorle a lamelle (o a granella) come ho fatot io per fare una texture diversa, ma vanno bene anche i cristalli di zucchero.

Sfornate e fate raffreddare prima di servire la vostra treccia lievitata all’arancia. Potete spolverarla con lo zucchero a velo, se volete.

Un’altra idea con l’arancia? Prova questa Chiffon cake all’arancia e cioccolato!