Qui non si butta via niente – La frolla solo tuorli

Qui non si butta via niente – La frolla solo tuorli

Sono mesi che guardo sconsolata il barattolo di melassa che giace mezzo pieno nell’angolo a destra del frigorifero. Acquistato perchè volevo cimentarmi in una nuova preparazione, finita la fase sperimentale è restato lì a languire. Ogni volta che apro lo sportello mi guarda.
E’ severo. Mi rimprovera.

Sprecare il cibo è quel che mi fa più arrabbiare, ma mi arrabbio ancora di più quando tocca a me buttare. Per questo cerco, quando posso, di riciclare gli avanzi delle ricette in altre ricette. E poi cerco altre ricette per finire gli ingredienti della seconda ricetta e così via.
In un turbine di resti che creano e ricreano ricette, e perpetuano rimasugli di ingredienti a non finire.

Questa volta ho recuperato da morte certa due tuorli avanzati alla ricetta dei crinkle cookies che, come noto, chiamano albumi e farina di mandorle come se piovesse. Ma i poveri tuorli, non li voleva nessuno. E’ venuto in mio aiuto il celebre cuoco Luca Montersino, le cui ricette sono sempre una garanzia. E i due tuorli orfani sono finiti in gloria in questa meravigliosa frolla con cui ho realizzato dei deliziosi biscotti di frolla solo tuorli.

La frolla è semplice da preparare, e davvero vale la pena avanzare qualche tuorlo per godersi questa delizia. E se non avete tuorli a disposizione ma volete provare questa frolla… troveremo il modo per usare gli albumi!

Questi biscotti di frolla solo tuorli li ho farciti con della confettura di melograno, ma stanno benissimo con la crema alle nocciole più famosa, o quello che più vi piace.

Ingredienti:
125 g farina 00
2 tuorli
42 g burro morbido
42 g zucchero semolato
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di sale

Preparazione:
I biscotti di frolla solo tuorli sono veloci da realizzare. Mescolate in una ciotola la farina e lo zucchero. Aggiungete il burro ammorbidito e l’estratto di vaniglia.
Lavorate il composto con le dita fino a che non raggiunge la consistenza di una sabbia.
A questo punto, unite i tuorli dopo averli brevemente sbattuti, e cominciate ad impastare prima con la forchetta e poi a mano, in modo da amalgamare tutti gli ingredienti.

Formate un panetto e mettete la frolla a riposare un’ora in frigorifero, coperta dalla pellicola.

Recuperate la vostra frolla, e con l’aiuto di un matterello stendetela a un’altezza di poco meno di mezzo centimetro e, con i cutter per i biscotti, tagliate le vostre formine di biscotto.

Posate i biscotti sulla teglia coperta con carta forno e fate cuocere a forno già caldo a 170 gradi per circa 10/12 minuti.
Devono leggermente dorare senza scurire troppo.

Lasciateli raffreddare e poi uniteli a due a due utilizzando della confettura di vostra scelta, o crema di nocciole o pistacchi.

Frollini alla farina di castagne e il cartoccio delle caldarroste

Frollini alla farina di castagne e il cartoccio delle caldarroste

Ricordo un pomeriggio di novembre in piazza del Duomo, metà anni Settanta. Resto sempre incantata a guardare le luci sul tetto del palazzo davanti al Duomo, con la segretaria che scrive a macchina e le sue mani che sembrano muoversi all’infinito.
Ho i piedi freddi, il naso che cola, ma le mani bollenti, che stringono il cartoccio delle caldarroste.
Profumano di legna e di bruciato.

Sono un premio prezioso, una ricompensa per la lunga camminata lungo via Torino senza fare troppe storie, senza fermarmi troppo spesso incantata a guardare le luci nelle vetrine.
Me le sudavo sempre, le mie caldarroste.

Appena sento profumo di legna abbasso lo sguardo a cercare, tra le mani, il mio cartoccio di carta marrone con dentro le caldarroste bollenti. Non erano mai più di sette, e mi sembravano così grandi, molto più grandi e gialle di quelle che mangiavamo a casa. E la pellicina si staccava senza fare resistenza.
Le caldarroste di piazza del Duomo erano di un altro pianeta.

Il pannello luminoso della segretaria non c’è più, ma resistono ancora gli ambulanti con le caldarroste. Il profumo di brace arriva, puntuale, all’inizio dell’autunno, tesse una tela di ricordi (costosi!), e scivola velocemente il novembre verso Natale e verso un altro anno.

Le castagne sono frutto e sono anche farina. Senza glutine, e quindi adatta a chi presenta questa intolleranza, ha un gusto dolciastro che ben si adatta a preparazioni dolci ma anche salate. E’ ricca di magnesio, potassio, vitamine del gruppo B. Soprattutto, non ha colesterolo.

Poichè noi siamo inclusivi e non vogliamo lasciarlo fuori dal giro, il colesterolo torna sotto forma di burro nella ricetta di oggi dei Frollini alla farina di castagne, che si realizzano con grande semplicità, non richiedono nè impastatrici nè altre macchine, e possono anche essere decorati intingendoli in un buonissimo cioccolato fondente.
A casa non ne avevo abbastanza, quindi mi sono lanciata in una dubbia decorazione di pinoli, ma ovviamente potete anche intingerne la metà nel cioccolato. Ovviamente la forma è a vostra scelta e discrezione. Io ho usato una stellina per entrare nel mood natalizio imminente, ma dei dolcissimi cuoricioni sono l’ideale, da gustare insieme a una bella tisana bollente, stesi sul divano mentre fuori novembre fa il suo lavoro.

Ingredienti (per circa 25 biscotti medio-grandi)
120 g farina di castagne
70 g farina di riso
100 g zucchero semolato
1 uovo medio
1 cucchiaino di lievito per dolci
60 g di burro a temperatura ambiente (deve essere molto morbido – lasciatelo fuori frigo per almeno due o tre ore)

Preparazione:
In una terrina lavorate il burro e lo zucchero con una frusta a mano, in modo che si formi una crema.
Aggiungete anche l’uovo e continuate a mescolare per incorporarlo al burro.

A questo punto, aggiungete anche la farina di castagne e poi quella di riso, entrambe setacciate, con il lievito.
Mescolate bene.
Io vi consiglio di usare le mani, farete prima e in più “sentirete” quando l’impasto comincia a compattarsi. Se dovesse risultare troppo morbido, aggiungete poca farina di riso.

Avvolgete il panetto del vostro impasto dei Frollini alla farina di castagne in una pellicola e riponetelo nel frigorifero a rassodare.
Un’ora dovrebbe bastare, ma io preferisco tenerlo anche 90 minuti, per essere sicuri.

Riprendete l’impasto, stendetelo sul piano di lavoro con una bella spolverata di farina di riso per evitare che attacchi. Usate pure il mattarello, se avete quello graduato vi consiglio uno spessore di mezzo centimetro.

Mettete quindi i Frollini alla farina di castagne sulla placca del forno coperta con la carta forno, e cuocete a forno già caldo a 160 gradi per una ventina di minuti. Devono dorare ma non bruciacchiare.
con queste quantità ne ho ricavate due teglie.
Mentre la prima cuoce, vi consiglio di tenere la seconda teglia in frigo, così l’impasto non si scalderà e i biscotti non perderanno la forma in cottura.

Se volete decorarli come ho fatto io mettete i pinoli prima della cottura spingendoli leggermente; io poi ho sparso sopra un po’ di zucchero di canna.
Potete anche decorarli dopo la cottura, immergendoli nel cioccolato fondente sciolto a bagno maria.

Tortini al cocco e le more di rovo di Vetulonia

Tortini al cocco e le more di rovo di Vetulonia

Vetulonia è un piccolo borgo medievale che si erge su una collina nella valle del fiume Bruna. La sua via principale si inerpica fino al belvedere, che da’ una meravigliosa vista sulla rigogliosa vallata sottostante e, nei giorni di poca umidità, anche del mare di Castiglione della Pescaia, che dista pochi chilometri. Poco più su, una caratteristica chiesetta, e un groviglio di piccoli vicoli vegliati da case di sasso.

Scomparsa per secoli, Vatluna fu una delle città etrusche più importanti, ma subì un inesorabile declino fino a scomparire per quasi due secoli. Solo nel 1880 Isidoro Falchi, il medico archeologo, portò alla luce alcuni reperti, e ipotizzò che in quella zona ci sarebbe potuta essere la antica Vetulonia.

Da Castiglione della Pescaia, la strada verso Vetulonia è costeggiata da boschi lussureggianti, puntellati qua e là da casette, agriturismi, qualche tenuta con lunghi viali costeggiati dai cipressi, il marchio di fabbrica della toscanità per i turisti anglosassoni. I filari di vitigni, ad agosto, brillano al sole con i loro rami appesantiti dai grappoli quasi pronti per la vendemmia.

Ogni estate o quasi salgo fin quassù, per tre ragioni principalmente.

La prima è visitare il piccolo ma bellissimo museo etrusco del paese.
ùLa seconda è per far realizzare l’ormai famoso miracolo della maglietta. Non voglio essere blasfema, ma ogni volta che la indosso a Vetulonia, qualcuno mi ferma (per strada, o al museo). L’anno scorso la maglietta è stata una occasione di scambio in ingresso e in uscita con il cassiere del museo, che estasiato dalla maglietta ha voluto sapere dove l’avevo acquistata, quando, com’era stato il concerto… Quest’anno appena fuori dal museo, il miracolo si è ripetuto, con una vecchia spasimante e fidanzata segreta di Simon Le Bon che appena ha visto la maglietta incriminata si è illuminata, raccontandomi in mezzo al parcheggio della sua cotta adolescenziale per il cantante icona degli anni 80. La maglietta incriminata? Eccola.

La maglietta “incriminata”

Certo, la terza ragione sono le more. La prima volta che salimmo quassù, vedemmo tanti anziani ai cigli della strada. Qualcuno in bicicletta, tanti a piedi, buste di plastica alla mano, intenti ad osservare i cespugli ai lati della carreggiata. Qualcuno usciva dai cespugli con qualcosa in mano.
Pensavo ai funghi, magari agli asparagi selvatici. Fermata a macchina al lato della strada, poco prima dell’area archeologica ai piedi delle mura di Vetulonia, mi resi conto della quantità sterminata di rovi carichi di more selvatiche.

Viola scuro, tendenti al nero, le drupe strette e gonfie intorno al centro del fiore, brillavano al sole insieme alle more più rosse, a quelle verdi ancora in attesa di un po’ di pioggia e sole.

Quell’anno ne trovammo così tante che ne riempimmo una busta intera!
Purtroppo non siamo stati così fortunati negli anni successivi, ma con fiducia ci incamminiamo ogni anno, scrutando col fiato sospeso i rovi che tremolano al vento, sperando di tornare carichi del nostro dolce bottino.

Purtroppo anche quest’anno non siamo stati fortunati, quindi ho ripiegato su un rovo di fortuna, dietro ad un immondezzaio (non cantava anche De André che dal letame nascono i fiori?). Il raccolto è stato misero, ma mi ha permesso di realizzare questi deliziosi Tortini al cocco e more di rovo.

Sono facilissimi da fare, e se volete potete usare anche delle mandorle per arricchire l’impasto. Naturalmente, sono buoni anche con le more coltivate!
Vi servirà solo una ciotola, un cucchiaio e una forchetta (o lo sbattitore elettrico).

Ingredienti (per 6 tortini):
170 g farina 00
1 cucchiaio di farina di cocco
1 vasetto di yogurt al cocco
50 g zucchero semolato
50 gr latte
1 uovo
100 g more selvatiche
4 g di lievito per dolci
zucchero a velo per decorare

Preparazione:
Per preparare i Tortini al cocco e more di rovo mettete in una ciotola l’uovo e lo zucchero e montate il composto fino a che non diventa chiaro e spumoso.

A questo punto, aggiungete, sempre sbattendo bene, lo yogurt.
Quando il composto si sarà addensato aggiungete la farina setacciata con il lievito, e la farina di cocco.

Sempre aiutandovi con lo sbattitore (o la forchetta) aggiungete anche la farina di cocco e poi il latte (io ne ho messi 50 g, ma a seconda della farina potrebbero volercene anche 10 g in più).

A questo punto, inserite le more, che avrete prima lavato ed asciugato, incorporandole e facendo attenzione a non romperle.

Mettete l’impasto negli stampini (io ho usato i pirottini di alluminio per crème caramel foderati di carta forno. Riempiteli a tre quarti, perchè lievitano), e cuocete nel forno già caldo a 180 gradi per circa 20 minuti. Fate sempre la prova stecchino!

Aspettate che i Tortini al cocco e more si siano intiepiditi per spolverarli di zucchero a velo.

Con le more che ho colto qui in Maremma tempo fa ho realizzato anche questo Pane dolce alle pesche e more di rovo.

Biscotti morbidi alle fragole e limone

Biscotti morbidi alle fragole e limone

Sono una sostenitrice della cucina stagionale, per questo approfitto appena posso della frutta fresca che si trova ai banchi del mercato per creare delle ricette a tema. L’attacco di primavera sa di fragole, e i primi tepori mi portano il limone, e quindi i Biscotti morbidi alle fragole e limone sono LA ricetta del periodo. Questi biscotti li ho fatti e rifatti tante volte anche con altri ingredienti (anzi, per farvi vedere la versatilità dell’impasto magari li proveremo anche con altri gusti più estivi!), e sono buonissimi per la loro consistenza morbida e la freschezza della frutta fresca.

La versione che vi presento oggi è la mia preferita, forse perchè sono nata in primavera e con le fragole ci vado a nozze! Per qualche strano caso sono anche i biscotti che preparo spesso in occasione del mio compleanno. Non sono molto bellini, per la verità, tutti belli leccatini e pronti per una vetrina di pasticceria.
Sono i più classici biscotti di casa, e per questo mi piacciono così tanto.

Li fate in un baleno, sporcate solo una ciotola, non avete bisogno nè di stampi nè di porzionatori, basta un cucchiaino. Nemmeno un’ora e sono pronti!

Ingredienti:
300 g Farina 00
150 g Zucchero
100 g Olio di semi (io ho usato quello di riso)
1 uovo a temperatura ambiente
Succo e zeste di 1 limone bio
Due cucchiaini di lievito in polvere per dolci
1 bustina di vanillina
150 g fragole (peso già con fragole mondate e private delle foglie verdi e del picciolo)

Preparazione:
Iniziate a preparare i Biscotti morbidi alle fragole e limone lavando e mondando le fragole, e tagliandole a piccoli pezzettini. Mettetele da parte.

In una ciotola mettete prima gli ingredienti liquidi (olio, uovo, succo e zeste di limone). Mescolateli, poi aggiungete lo zucchero e mescolate ancora per scioglierlo.

Aggiungete quindi gli ingredienti secchi cioè farina, lievito e vanillina (se l’avete, sostituite la vanillina con un cucchiaino di estratto di vaniglia, ma mettetelo nei liquidi con l’olio) e amalgamate il tutto.
Vi risulterà un impasto estremamente morbido, cui dovrete aggiungete le fragole a pezzettini.

Prendete una placca da forno, rivestitela di carta forno, e intanto scaldate il forno a 180 gradi.

Con un cucchiaino prendete delle piccole quantità di impasto che metterete sulla placca, un po ‘distanziate perché si allargheranno in cottura.

Se volete potete spolverare i biscotti con dello zucchero (io li trovo già dolci così e non ci aggiungo nulla, ma va a gusti).

Infornate a forno già caldo per circa 15/20 minuti. Devono essere solo leggermente dorati, non lasciateli troppo, altrimenti diventeranno troppo duri.

Attendete che si siano intiepiditi prima di toglierli dalla teglia.

Biscotti alle mandorle senza glutine

Biscotti alle mandorle senza glutine

La diagnosi di celiachia può gettare intere famiglie nello sgomento, e non solo perchè è una malattia invalidante, ma anche perchè invade la vita di ogni giorno.
Improvvisamente occorre fare attenzione a qualsiasi cosa, dalle farine (ma questa è la parte più evidente) agli attrezzi da cucina, alle pentole, le tovaglie.. insomma, tutto quello che può essere contaminato da cereali contenenti glutine.

Il glutine si nasconde ovunque, e ce ne rendiamo conto solo quando siamo ai blocchi di partenza, carrello nelle mani, e iniziamo a leggere le etichette dei prodotti che ci sono famigliari, e di cui ignoravamo gli ingredienti.
Tutti, intendo.

Per tanti la diagnosi di celiachia suona come una condanna, e se è certo che tutto non sarà più come prima, bisogna pensare che non tutto è precluso, e accanto a nuovi sapori, si può iniziare a sperimentare.

Come sapete, in queste pagine trovate tante soluzioni dolci per chi non può mangiare il glutine. Oggi vi propongo un’altra ricetta, facilissima e davvero buona, quella dei biscotti alle mandorle. Avrete bisogno solo di tre ingredienti!
Siete pronti a prepararli con me?

Ingredienti per circa 20 biscotti:
due albumi
75 gr zucchero
240 gr di farina di mandorle

per decorare (opzionali)
due/tre manciate di mandorle a lamelle (o granella di mandorle)
zucchero a velo

Preparazione:
I biscotti alle mandorle senza glutine si preparano in un baleno, e senza utilizzare attrezzi elettrici o altro.

Sbattete leggermente gli albumi con una frusta a mano. Non devono montare, è sufficiente che inizino a diventare bianchi.

In un’altra ciotola, mettete la farina di mandorle e lo zucchero semolato, e mescolate. Aggiungete poi gli albumi appena sbattuti, e iniziate ad impastare fino a che non si forma una massa piuttosto consistente.

Prendete da questa massa delle palline di impasto del diametro di circa tre/quattro centimetri (vi potete aiutare con un cucchiaino). Rotolate le palline di impasto tra i palmi per creare delle piccole sfere.

Passate poi le sfere di biscotti alle mandorle nelle mandorle a lamelle (o nella granella), e poi metteteli leggermente distanziati tra loro su una teglia coperta già di carta forno, schiacciando leggermente ogni biscotto.

Cuocete i biscotti alle mandorle in forno già caldo a 180 gradi per circa 12 minuti (devono leggermente dorarsi, non devono scurire).

Quando si sono raffreddati (non prima, altrimenti si sfalderanno) toglieteli dalla teglia e metteteli a finire di raffreddare su una gratella.

Se volete, spolverate con zucchero a velo.

Potete provare anche questi Amaretti al pistacchio senza glutine.

Amaretti al pistacchio

Amaretti al pistacchio

Se vi avanzasse un bianco d’uovo, e magari un paio di bei cucchiai di pasta al pistacchio, allora siete arrivati nel posto giusto!
Gli amaretti al pistacchio sono una soluzione facile e veloce per accompagnare la vostra pausa caffé (o té), e in più sono senza glutine e senza lattosio. Che volete di più?

Di ricette degli amaretti ce ne sono a bizzeffe, oggi vi lascio la mia versione. Se non avete il pistacchio, può trasformarsi in un baleno nella ricetta degli amaretti alle nocciole.

Nulla è più versatile di questa ricetta,per un boccone di dolcezza.

Ingredienti:
1 bianco d’uovo (grande, circa 35 grammi)
50 gr zucchero a velo
110/120 gr di farina di mandorle (dipende dal peso dell’albume)
20 gr pasta di pistacchio
zucchero a velo q.b.
pistacchi interi per decorare

Preparazione:
Riscaldate il forno a 150 gradi ventilato.

Mentre il forno si riscalda, montate l’albume con lo zucchero a velo, e un pizzico di sale.
Deve formarsi il classico “becco d’oca”.

A questo punto, potete aggiungere anche la pasta di pistacchio – non serve che la montiate, basta soltanto che facciate andare il frullino alla velocità minima, il tempo per mescolare la pasta all’albume.

Prendete quindi la farina di mandorle, e aggiungetela al composto con una masira o leccapentole, stando attenti a non smontare l’albume. Il risultato finale sarà una pasta abbastanza umida e appiccicosa.

Formate delle palline di circa 20 grammi cadauna (io mi sono aiutata con un cucchiaino per cercare di avere delle palline omogenee) e passatele nello zucchero a velo.
Con questa quantità usciranno circa 16 amaretti al pistacchio.

Deponete poi le palline sulla teglia del forno coperta di carta forno, schiacciate leggermente gli amaretti al pistacchio e mettete al centro (ma solo se vi va, non è obbligatorio!) un pistacchio intero, infossandolo leggermente.

Mettete nel forno a cuocere per circa 12 minuti. Non devono assolutamente scurirsi.

Lasciate raffreddare gli amaretti al pistacchio prima di toglierli dalla teglia (quado li estrarrete dal forno saranno ancora morbidi, ma si consolideranno raffreddandosi).

Crostata vegana alle mele

Crostata vegana alle mele

Quante ricette di torte di mele ci sono? Nessuno credo si sia ancora preso la briga di contarle, ma sono sicura che il numero eccederebbe facilmente il migliaio, ma forse anche di più. Forse per la diffusione del frutto, sta di fatto che non c’è credo un paese che non abbia almeno una ricetta tradizionale di torta di mele, a cui poi si aggiungono le variazioni, le nuove ricette, quelle di famiglia…
Ecco, il punto è questo. La torta di mele E’ innegabilmente la torta di famiglia. Non c’è nulla che dia più il senso della casa di una torta di mele che cuoce nel forno!
Dovrebbero inventare un profumatore per la casa alla torta di mele. Andrebbe a ruba!

Oggi vi propongo l’ennesima ricetta, ma sono sicura che piacerà molto anche agli alternativi, a quelli che non vogliono mangiare nemmeno un uovo – o, peggio, non possono. La crostata vegana alle mele è di una semplicità assoluta, e a parte l’impasto, che presenta qualche piccola particolarità, per il resto è davvero semplicissima e superbuona.
Nell’impasto ho messo un po’ di farina di mandorle, che insieme alle mele sta che è una meraviglia, e da’ un aroma al tutto che è davvero impagabile! Se non avete fatto mai un dolce vegano.. bè, questo è l’ideale per incominciare! La prepariamo insieme?

Ingredienti (per uno stampo da 20/22 cm):
190 gr farina 00 (se non avete le mandorle, vanno bene 200 gr di farina 00)
10 gr farina di mandorle
60 gr zucchero
70 gr olio vegetale
la punta di un cucchiaino di lievito
latte di mandorle (7/8 cucchiai, dipende dalla farina)
mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia
2/3 cucchiai di marmellata di albicocche
1 mela
il succo di mezzo limone

Procedimento:
Iniziamo a preparare la crostata vegana alle mele partendo dall’impasto. Versate in una ciotola la farina, lo zucchero e il lievito, e mescolate. Poi aggiungere l’olio e l’estratto di vaniglia, e con una forchetta amalgamateli al resto degli ingredienti.
A questo punto, aggiungete un paio di cucchiai di latte di mandorla, e iniziate a incorporarli nell’impasto, impastando con le mani. Andate avanti a due a due, fino a che il panetto avrà raggiunto una consistenza morbida. Infine, avvolgete l’impasto nella pellicola alimentare e fatelo riposare in frigo per almeno un’ora.

Riprendete l’impasto, e con molta cura (la frolla vegana è molto più friabile di quella normale) stendetelo con l’aiuto di un metterello sulla carta forno, e poi adaguatelo nella teglia da crostata (io uso uno staccante alimentare, ma potete anche ungerla con olio e poi spolverizzarla con la farina). Bucherellateil fondo e rimettetela un attimo in frigo mentre preparate le fettine di mela.

Lavate bene la mela, togliete il torsolo, tagliatela in quarti e poi ciascun quarto in fettine abbastanza sottili. Mettetele in una ciotola con il succo di mezzo limone e mescolate bene (così non anneriscono!).
Riprendete la froplla dal frigo e finite di completare la crostata vegana alle mele.

Stendete dapprima un sottile strato di marmellata sul fondo della crostata (che avrete bucherellato leggermente). Poi, sullo strato di marmellata disponete le fettine di mela a raggiera, leggermente sovrapponendole le une alle altre, di modo che non si veda il fondo con lo strato di marmellata. Dopo il primo cerchio, realizzate nelo stesso modo anche il secondo.
A me non piaceva che si vedesse il buco in mezzo, quindi ho tagliato a metà qualche acino d’uva, l’ho privato dei semini e l’ho messo al centro e qua e là sulla crostata.

Prendete il succo del lomone avanzato dalla ciotola delle fettine di mela, allungatevi un cucchiaio di marmellata di albicocche e poi spargetelo sopra le mele.

Mettete la cristata vegana alle mele in forno già caldo a 180 gradi per circa 40 minuti.
Controllate comunque sempre la cottura, ogni forno è cosa a sé – deve in ogni caso essere leggermente dorata.

Se volete altre idee con le mele, potete guardare la Crostata alle mele e mandorle, oppure che ne dite di un bello Strudel alle mele e nocciole?

Mini plumcake al limone e lavanda

Mini plumcake al limone e lavanda

Ci sono due sapori che messi insieme mi ricordano invariabilmente l’estate, e sono il limone con la lavanda. Ho usato i fiori di questa pianta in tante altre preparazioni (qui con i mirtilli), ma in assoluto il connubio con il limone è quello che mi piace di più, e che preparo più spesso.
A dire il vero ogni scusa è buona per aprire la busta con la lavanda, e farmi assalire dai ricordi di un’estate nel sud della Francia, con campi di lavanda a perdita d’occhio, il mare azzurro e un paio di espadrillas che ho logorato per quanto ho camminato!
Sono tornata poi tante volte in Francia, per lo più per lavoro. Ma più ancora che Parigi o il nord, è la Francia del Sud di cui custodisco i ricordi più belli.

Mi sono ispirata a loro per realizzare questi mini plumcake al limone e lavanda, un abbinamento super classico, che sono così facili e veloci che li possiamo eleggere la ricetta dell’ultimo momento. Se vi accorgete alla sera, o al mattino, di non aver nulla per colazione, sappiate che con questi recupererete alla grande!
Con la ricetta base si possono preparare tante versioni, che potete adattare alle stagioni. Per la fine della primavera, i mini plumcake al limone e lavanda sono perfetti.

Ingredienti:
170 gr di farina 00
40 gr amido di riso ( o di mais)
100 gr zucchero
8 gr lievito vanigliato
1 pizzico di sale
2 uova medie
40 ml di succo di limone
la buccia grattugiata di un limone bio
60 ml di olio di semi
1 cucchiaino di fiori di lavanda edibili

Procedimento:
Setacciate la farina e l’amido insieme al lievito, e metteteli da parte.

In una ciotola capiente momtate molto bene le uova con lo zucchero. Devono diventare molto chiare e spumose, ci vorranno circa una decina di minuti o poco meno. Io ho utilizzato lo sbatttore elettrico alla massima potenza per circa 8 minuti.

Successivamente, incorporate con una spatola un po’ di farina, unite poi un po’ di olio, e continuare così fino ad esaurimento. Solo alla fine unite la buccia del limone grattugiata, la lavanda e il succo di limone. Se vedete che l’impasto è troppo solido, potete aggiungere ancora un po’ di sucoc di limone per ammorbidirlo.

L’impasto deve risultare comunque compatto, ma leggermente morbido.

Riempite i pirottini per i mini plumcake al limone e lavanda per poco più della metà, facendo attenzione a non riempirli troppo per evitare che strabordino durante la cottura.

Intanto scaldate il forno a 180 gradi (statico) e quando ha raggiunto la temperatura infornate i mini plum cake al limone e lavanda per circa 25 minuti.
Per dare un look un po’ da colazione io ho messo in superficie prima di informare della granella di zucchero, ma naturalmente è opzionale e potete anche lasciarli lisci.

Lasciate raffreddare i mini plumcake al limone e lavanda su una gratella.

Torta alle carote e mandorle

Torta alle carote e mandorle

Mandorle e carote, anime gemelle. Ho preparato un sacco di versioni di questo dolce super classico, che in un certo senso è il mio cavallo di battaglia, perchè per un certo periodo ho preparato solo questo. Lo mangiavo in continuazione, vai a capire perchè.
Mi è passato il momento da coniglio, ma di tanto in tanto mi va di preparare una delle migliaia di versioni della torta alle carote e mandorle. Ultimamente ho fatto varie versioni, mi mancava quella senza glutine e senza lattosio. Detto fatto, vi lascio questa versione che, naturalmente, potete preparare anche con la farina 00, se non avete problemi di intolleranze. Resta comunque un dolce molto leggero, perchè non ha latticini, quindi nemmeno burro nell’impasto.
E poi, volete mettere? Oltre a tenervi in forma, avrete dieci decimi di visus!

Ingredienti:
250 gr di carote (già pulite e mondate)
180 gr zucchero
180 gr mix di farine senza glutine
70 gr di mandorle (potete usare anche la farina dimandorle, ma io preferisco sentirle sotto i denti)
50 gr fecola di patate (controllate che sia senza glutine)
90 gr di olio di semi (o comunque olio con un sapore molto blando)
2 uova medie
8 gr di lievito per dolci
le zeste di mezzo limone bio
una bustina di vanillina

Procedimento:
Pelate e lavate bene le carote. Riducetele a rondelle, mettetele nel mixer da cucina con l’olio e frullate il tutto fino a ottenere una purea un po’ grossolana.
Mettetele da parte, e sminuzzate a farina (sempre nel mixer) le mandorle. Anche queste mettetele da parte.
Finite di preparare la linea, cioè gli ingredienti, mettendo insieme in una ciotola la fecola, il mix senza glutine (o la farina) il lievito e la vanillina.

Prendete poi una ciotola abbastanza capiente e montate le uova con lo zucchero con un frullino elettrico. Devono diventare belle chiare e gonfie.

Unite alle uova montate il limone, la purea di carote e la farina di mandorle, mescolando con una leccapentole.

A questo punto, aggiungete poco per volta le polveri, che dovete setacciare bene. Amalgamatele con il frullino, ma usatelo alla più bassa velocità.

Mettete l’impasto della torta alle carote e mandorle in una teglia da 22 cm, che avrete imburrato e infarinato prima (o, meglio, che avrete foderato con la carta forno), e cuocete nel forno già caldo a 180 gradi per 30 minuti.

Lasciate raffreddare prima di estrarre la torta di carote e mandorle dalla teglia.
Se vi va, potete spolverarla di zucchero a velo prima di servirla.

Frollini vegani alle nocciole

Frollini vegani alle nocciole

Se posso resistere al cioccolato (e infatti poche ricette trovate su questo blog con cioccolato o cacao), non posso dire di no alla frutta secca. Con un certo debole per nocciole e mandorle.
In questi giorni ho fatto un po’ di scorta di mandorle e nocciole, non solo perchè tostate – dolci o salate – sono di una golosità irresistibile. E sono due ingredienti vincenti in pasticceria.
Prendete una ricetta qualunque, e aggiungete mandorle o nocciole – diventa subito una squisitezza!

Anche questi frollini vegani alle nocciole (e mandorle, ce ne sono poche ma ci sono!!) non si sottraggono alla regola d’oro: sono leggeri e scrocchiarelli, e se volete una pausa dolce per qualsiasi momento della giornata, non troverete compagni migliori!
La ricetta è semplicissima, e il bello è che potete usare tutta la frutta secca che volete. Vanno bene anche le noci, magari un tocco di pinoli, le noci pecan, i pistacchi…. potete creare la combinazione che amate di più! La prossima volta li farò con pistacchi e mandorle, e sono sicura che sarà un successo!

Ingredienti:
40 gr di nocciole tostate da ridurre in granella finissima
20 gr di mandorle da ridurre in granella finissima
160 gr farina 00
40 gr amido di mais
70 gr di zucchero
40 gr latte di mandorla
70 gr olio di semi (io di riso)
una bustina di vanillina
2 gr circa di lievito per dolci

Procedimento:
Mettete nel mixer la frutta secca con lo zucchero, e tritate alla massima velocità per qualche minuto, fino a che mandorle e nocciole non si siano ridotte ad una granella abbastanza fine.

In una ciotola abbastanza capiente mettete tutti gli ingredienti secchi – quindi farina, amido di mais, vanillina e lievito e un pizzico di sale – e mescolate.

Infine, in un altro contenitore a parte mettete invece gli ingredienti liquidi (olio e latte di mandorla) e mescolateli bene tra loro.

A questo punto, introducete i liquidi nelle farine, e mescolate aiutandovi con le mani. Unite poi la frutta secca con lo zucchero e iniziate ad impastare bene, fino a formare un panetto omogeneo.
Copritelo con la pellicola alimentare e fatelo riposare in frigorifero mezz’ora almeno (un’ora sarebbe perfetto).

Trascorso il periodo di riposo, togliete la pellicola, trasferite l’impasto su un foglio di carta forno e stendetelo con l’aiuto del mattarello a un’altezza di circa un centimetro o poco meno.

Utilizzate il tagliabiscotti che più vi piace per ritagliare i frollini vegani alle nocciole.

Mettete i biscotti su una teglia coperta di carta forno e infornate a 180 gradi (forno statico, già caldo) per circa 10 minuti.

Prima di rimuovere i frollini vegani alle nocciole dalla teglia lasciate raffreddare i biscotti.

Un’altra idea di frollini vegani alle nocicole? Guardate qui.