Ci sono diversi stratagemmi che la gente usa per addormentarsi. Anche io ne ho alcuni: mi racconto storie, spesso cambio i finali perchè non sempre ho lo stesso stato d’animo della notte precedente; talvolta cerco di ricordarmi a memoria le note di un brano che sto studiando (con il rischio di andare ancora più nel panico quando mi accorgo che mi sono dimenticata una battuta); altre volte sto ad ascoltare i rumori fuori (ma solo quando piove).
Un’altra cosa che faccio spesso è cercare di risolvere i grandi misteri della vita e dell’universo, e tra tutti uno, a caso: ma come mai la torta zebrata mi viene sempre a punta come se fosse il Vesuvio? Questa ricetta l’ho fatta già diverse volte, perchè è perfetta per la colazione. Bella umida e soffice, con una particolare decorazione che mette allegria – e, credetemi, alcune mattine hanno proprio bisogno di una colazione che metta il buonumore.
Però le ultime volte mi veniva sempre modello Vesuvio. Un bel cono che esplodeva sulla sommità. Comunque buona, ma bruttina e non fotografabile. La realtà è che seguivo una ricetta che avevo trovato in un opuscolo che, secondo me, avrà una quarantina di anni, e che ancora gira tra i libri di cucina della mia mamma. E’ il famigerato (ogni tanto ne parlo, perchè è una vera miniera) inserto pieghevole di un settimanale famoso negli anni Ottanta che si chiamava Bella, e che ormai non esiste più. Oltre a dare consigli per praticamente tutto (smacchiare, pulire, sistemare) c’è una sezione di cucina con qualche ricetta semplice ma ottima.
Anche alla mia mamma le torte di quell’opuscolo venivano sempre a Vesuvio, anche se non avevano mai visto Napoli. C’è da dire che l’armamentario della cucina di casa nostra, in quanto a pasticceria, lasciava assai a desiderare. C’era una sola teglia, in alluminio, che durante il trasloco aveva preso così tanti colpi che era piena di bozzi, e il fondo si era pure un po’ incurvato. Davo la colpa a questa forma assurda del fatto che proprio le torte non riuscivano a lievitare bene e venivano tutte appuntite. In realtà, la verità è che il primo problema stava nella ricetta, che non sdava la dimensione della teglia.
L’istruzione “prendete una teglia” è tanto vaga quanto chiedermi se ricordo il teorema di Pitagora. Vagamente, diciamo.
In realtà, le misure sono molti importanti quando si fanno dolci. Temperature, ma anche teglie. Avendo quasi sempre usato una teglia da 22 cm, che è poi il passe-partout di quasi ogni ricetta (ribadisco “quasi”), compariva il famoso vulcano. Obiettivamente brutto.
Così ho voluto provare nuovamente la ricetta, cambiando la teglia. E sono arrivata a 25 cm. Secondo me, qui va bene una teglia da 26 cm con queste quantità, ma direi che ci siamo quasi. La Torta Zebrata fatta così è quasi perfetta. Se amate i dolci da credenza come me, non vi resta che provarla. E buona colazione!
Torta Zebrata (per una teglia da 26 cm)
Ingredienti:
300 g farina 00
250 g zucchero semolato
4 uova medie
16 g lievito per dolci
1 bustina vanillina
250 ml latte
100 ml olio di semi
due cucchiai colmi di cacao non zuccherato
Procedimento:
Prendete una ciotola e montate, con l’aiuto delle fruste elettriche, lo zucchero con le uova (intere).
Successivamente, sempre con le fruste in funzione, unite l’olio e poi il latte (non freddo, mi raccomando).
Setacciate la farina e la vanillina, e unitela alle uova montate con lo zucchero. Potete anche usare le fruste per amalgamare il composto, l’importante è che le fruste siano alla velocità più bassa.
Setacciate poi per ultimo anche il lievito e mescolate.
Dividete l’impasto in due, e in una delle due parti unite anche il cacao setacciato. Mescolate bene per evitare i grumi.
Prendete la vostra teglia da 26 cm di diametro; foderatela con della carta forno.
Mettete poi al centro della teglia tre cucchiai dell’impasto chiaro, e poi al centro di questo due cucchiai dell’impasto scuro. Poi ancora tre cucchiai di impasto chiaro al centro di quello scuro e poi due cucchiai di quello sciro al centro dell’impasto chiaro.
Andate avanti così ad alternare i due impasti fino al loro esaurimento.
Infornate la vostra Torta Zebrata nel forno già caldo a 180 gradi (statico) e cuocete per circa 30 minuti.
Date un’occhiata sempre, perchè ogni forno è diverso dall’altro.
Mettete la torta nel ripiano medio basso del forno e fare sempre la prova stecchino. Se esce pulito, allora la torta è pronta.
Nel caso vedeste che i bordi di scuriscono ma la torta è cruda al centro, copritela con un foglio di alluminio, in modo da evitare che si bruci sopra mentre finisce di cuocere.