Baci di dama alle nocciole

Baci di dama alle nocciole

Dammi mille baci, poi cento,
poi ancora mille, poi di nuovo cento,
poi senza smettere altri mille, poi cento;
poi, quando ce ne saremo dati molte migliaia,
li confonderemo anzi no, per non sapere (il loro numero)
e perché nessun malvagio ci possa guardare male,
sapendo che ci siamo dati tanti baci.”

I baci di dama sono i biscottini più dolci e romantici della pasticceria italiana. Il nome è già tutto un programma, ma anche quando li si assaggia, non si può che rimanere inebriati dalla loro bontà e dolcezza.
La loro storia inizia in Piemonte ormai un paio di secoli fa, e più precisamente a Tortona. Una leggenda (perché finisce sempre così coi grandi classici, che la storia finisce per mescolarsi con il mito) che dura fino ai giorni nostri, dice che furono inventati da un cuoco di casa Savoia (come tutto ciò che è piemontese).
Probabilmente nacquero molto prima, e originariamente venivano usate le nocciole nell’impasto, che sono una specialità di questa regione.

Ho voluto tornare alle origini, e oggi vi propongo i baci di dama in versione “nocciolata” (niente vieta di assaggiare anche la versione con le mandorle, e la trovate qui) e soprattutto nella loro alternativa con/senza glutine.

Ingredienti:
250 gr farina senza glutine Nutrifree (per la versione col glutine potete usare la stessa quantità di farina 00)
120 gr farina di Nocciole (io avevo delle nocciole tostate intere e le ho frullate nel mixer per ridurle a farina con un cucchiaio di zucchero tolto dal totale)
150 gr di burro a pomata
1 uovo
120 gr zucchero
70 gr cioccolato gianduia

Procedimento:
Mettete in una ciotola (o nella planetaria) il burro con lo zucchero, e iniziate a montarlo fino a che non avrà raggiunto una consistenza spumosa. a questo punto incorporate l’uovo, facendolo assorbire per bene, e successivamente iniziate a mescolare a bassa velocità anche la farina senza glutine (che io setaccio comunque sempre, perchè l’umidità la fa spesso agglomerare) e poi la farina di nocciole.
Mescolate per qualche minuto, fino a che non si formerà un impasto morbido ma consistente.
A questo punto, trasferite l’impasto su un piano di lavoro cosparso di farina (senza glutine per chi prepara per persone intolleranti, altrimenti 00) e lavorate a mano per pochi minuti (non troppi, altrimenti l’impasto di scalda eccessivamente) e formate un panetto, che coprirete con la pellicola alimentare e metterete a riposare in frigo per almeno 90 minuti.

Trascorsi i 90 minuti riprendere il vostri impasto, e ricavatene nelle piccole palline di impasto, che metterete su una teglia coperta di carta forno.
Rimettete di nuovo la teglia (io ne ho fatte due con queste quantità) in frigorifero per un’altra ora.

Scaldate il forno a 180 gradi, e cuocete ciascuna teglia togliendola direttamente dal frigorifero per circa 20 minuti. mentre una teglia cuoce, lasciate l’altra in frigo.

Fate raffreddare le palline, e nel frattempo preparate il cioccolato per unire i biscottini sciogliendo il cioccolato a bagnomaria (oppure potete farlo sciogliere al microonde, azionandolo per pochi secondi per volta e mescolandolo spesso, così non si brucia). Mettete un po’ di cioccolato tra un biscottino e l’altro, e fate asciugare su una gratella prima di gustare i baci di dama alle nocciole.

Schiaccia all’uva

Schiaccia all’uva

*POST AGGIORNATO IL 18 SETTEMBRE 2020*

Alcuni di voi storceranno il naso, perchè si chiama schiacciata – o solo ciaccia. Però nella mia amata Maremma la chiamano (o chiamiamo?) anche schiaccia, e quindi ve la presento così. In realtà ho fatto pure qualche modifica leggera, perchè si dovrebbe usare l’uva cannaiola (nera e coi chicchi piccoli) che però è difficile ormai da trovare. Quindi sono andata sull’uva fragola, che ha la stessa quantità imbarazzante di semi che, udite udite io tolgo completamente, perchè detesto i semini dell’uva.

E’ un piatto povero di ingredienti, ma ricco di gusto. E’ di base una pasta di pane leggermente zuccherata a due strati, riempita con tanta buona uva e un po’ di zucchero a velo. Lo strato in superficie si caramella, e i succhi di uva e lo zucchero si fondono dando alla schiaccia il caratteristico colore violetto – oltre che un succo e un aroma che amo tantissimo. Mi ricorda la Toscana, che è la mia terra di elezione, e ogni anno la rifaccio con amore e passione.

Ieri sera l’ho presentata alla Cena dei Popoli che si è tenuta nella mia città, ed è sparita in dieci minuti di orologio!

La schiaccia all’uva è semplice da realizzare, richiede solo un po’ di pazienza (se non toglierete tutti i semini dell’uva ci metterete meno tempo!).

Ingredienti:
250 gr farina manitoba
200 gr farina 00
100 gr zucchero
600 gr uva fragola
12 gr lievito di birra fresco
250 ml acqua tiepida
35 ml olio di oliva evo
1 pizzico di sale

Procedimento:
Mettete nella planetaria le farine e lo zucchero e mescolate.
in un contenitore fate sciogliere il lievito in poca acqua tiepida.
Azionate poi alla bassa velocità il braccio per impastare e versate l’acqua con il lievito. Fate assorbire e poi versate l’olio. Quando anche l’olio sarà assorbito, versate a poco a poco l’acqua rimanente e solo alla fine il sale. Impastate fino a quando il composto non sarà ben liscio e non più appiccicoso.
Formate un panetto, e mettetelo a lievitare per almeno due ore (io l’ho lasciato tre ore per sicurezza) in una ciotola coperto dalla pellicola alimentare, lontano da spifferi. Deve raddoppiare comunque di volume.

Prendete poi metà dell’impasto, e stendetelo nella teglia (io ne ho usata una usa e getta e ne ho fatte due da 30×20, ma con questo impasto potete farne una da 30×40) unta leggermente sul fondo e sui lati con olio di oliva. Spargete sulla superficie l’uva fragola (metà di quanta ne avete a disposizione) e poi spolverate con 2/3 cucchiai di zucchero a velo.
sopra mettete anche il secondo strato di impasto, che avrete tirato col mattarello, e coprite anche questo con l’una rimanente e lo zucchero a velo.

Ungete la superficie con l’olio di olia e mettete a cuocere in forno già caldo per 20 minuti a 200 gradi.
Gustate la vostra schiaccia all’uva tiepida o fredda.

Churros al forno

Churros al forno

L’origine dei churros è avvolta nel mistero, ma non il loro gusto strepitoso! Sono buonissimi ma anche delle vere e proprie bombe caloriche, visto che nella versione tradizionale sono fritti in abbondante olio. Oggi vi propongo di realizzarli al forno, sono molto più leggeri ma sempre ottimi – vedrete che non resterete delusi!

I churros al forno sono preparati con lo stesso impasto utilizzabile per la versione fritta. Solo che, invece che spremerli dalla sac à poche direttamente nell’olio bollente, li adageremo su una placca, per cuocerli tranquillamente al forno. Sono buonissimi anche così, ve lo giuro! In più vi eviterete l’odore del fritto, che a casa mia tende a sparire solo dopo un trattamento pesante all’ammoniaca – ecco, meglio di no.

I churros al forno sono anche semplicissimi da fare. Avevo in mente di provare a farli a casa da quest’estate, quando ho rivisto le repliche di City Bakes, il programma di Paul Hollywood (un giudice del Bake Off britannico, quello della ricetta della torta allo skyr che vi ho proposto qui) ma quando ho visto il disastro che aveva combinato lui, che è un famosissimo pasticcere, mi sono parecchio scoraggiata. Invece mi sono dovuta ricredere! E non ci ho messo nemmeno molto a farli, anzi!

Per realizzarli (diciamo che ne vengono circa una trentina) ho usato

  • 3 uova
  • 100 gr burro (se usate quello a basso contenuto di grassi della Vallé vengono ancora più leggeri)
  • 145 gr farina 00
  • 2 cucchiai rasi di zucchero
  • 225 gr acqua
  • 1 pizzico sale
  • Zucchero e cannella a piacere per coprirli a fine cottura

Iniziate a scaldare il forno a 200 gradi (statico). Nel frattempo, in una pentola antiaderente mettete l’acqua, lo zucchero e il burro, e a fuoco basso portate lentamente gli ingredienti ad una leggerissima ebollizione, mescolando molto spesso. Versate poi tutta di un colpo la farina e il sale, e iniziate a mescolare con un cucchiaio di legno, con il pentolino sempre sul fuoco, per mischiare la farina agli altri ingredienti sciolti. Dopo circa due minuti, togliete la pentola dal fuoco, e lasciate riposare l’impasto (si sarò formata una palla liscia) per altri due o tre minuti.

Poi incorporate le uova a una ad una nell’impasto, badando a fare assorbire bene il precedente, prima di metterne un altro. Se avete la planetaria, farà il lavoro per voi. Se siete di fretta e sbadati come me e non trovate il gancio della planetaria, o semplicemente se non l’avete, andate di olio di gomito.

Quando avrete terminato di incorporare anche l’ultimo uovo, e l’impasto sarà prendete una sac à poche con un beccuccio a stella abbastanza largo (oppure uno liscio, se preferite), stendete sulla leccarda del forno della carta forno, e con pazienza stendete dei bastoncini di impasto, eventualmente tagliandoli con un coltello, della lunghezza di circa 10 cm. Distanziateli tra loro di un due/tre centimetri perché cresceranno leggermente in forno. Siccome si deve formare un esterno compatto, ma l’interno deve essere leggero e arioso, bagnatevi leggermente le dita con acqua e spruzzatene un po’ sulla teglia e sui churros al forno, così si formerà un po’ di vapore che aiuterà la cottura.

Infornate per 15/18 minuti circa, devono risultare leggermente ambrati. Mettete poi in un sacchetto per alimenti (io ho usato un sacchetto per congelare di dimensioni medie) un po’ di zucchero e cannella e tuffateci dentro i churros al forno a due a due ancora ben caldi, in modo che lo zucchero aderisca bene.

I churros al forno sono ottimi se serviti appena fatti ancora tiepidi, o semplicemente con lo zucchero e la cannella, oppure intinti in un po’ di salsa al cioccolato.

Ovviamente potete anche friggere l’impasto – in questo caso i churros devono essere tagliati direttamente in abbondante olio bollente, scolati  appena prendono un po’ di colore, e poi tuffati nello zucchero.

Biscotti semplici alle nocciole

Biscotti semplici alle nocciole

Ci sono momenti in cui non c’è nulla di più consolatorio di un biscottino fatto bene, con il tipico gusto di casa. Per me questo è il gusto dei biscotti alle nocciole, e di nocciole, nel senso che parte dell’impasto è proprio questo gustosissimo frutto.
Per renderla un po’ meno calorica, in questa versione ho usato della margarina vegetale a basso contenuto di grassi – rispetto al burro della versione originale, rende i biscotti un po’ più friabili. Ma devo dire che mi piace he abbiano, oltre al gusto, anche l’aspetto un po’ rustico, tipico delle cose fatte a mano.
Come tutte le ricette che amo di più, sono anche semplicissimi da fare!
Servono:
220 gr farina 00
150 gr farina di nocciole (se non la avete potete tritare finissimamente delle nocciole intere, meglio se di qualità)
75 gr zucchero
90 gr margarina
A vostro gusto potete valutare se aggiungere una bustina di vanillina.
Unite insieme in una terrina la farina di nocciole, lo zucchero e la margarina, e amalgamate molto bene. Unite poi il latte a poco a poco, e poi la farina sempre poco per volta, lavorando il composto con le mani per compattarlo.
(Il procedimento precedente può essere anche fatto con l’aiuto del mixer, specie se al posto della farina di nocciole utilizzate le nocciole intere: dopo averle tritate finissime con lo zucchero, potete anche aggiungere gli altri ingredienti mixandoli nella macchina: l’importante è che lavoriate l’impasto con le mani dopo aver incorporato la farina, in modo da ottenere un impasto uniforme).
Mettete l’impasto in frigo per una mezz’ora e poi ricavate da questo dei biscotti (io preferisco la forma tonda, quindi ho fatto delle piccole palline che poi ho schiacciato sulla teglia e ho decorato con al centro metà nocciola, ma ovviamente date sfogo alla fantasia!).
Adagiate i biscotti su una teglia coperta di carta forno e infornate a forno già caldo a 180 gradi per 15 minuti.
Sfornate e lasciate raffreddare prima di togliere i biscotti dalla teglia.
Li potete gustare per colazione, o come accompagnamento al tè delle cinque!

Vanillekipferl

Vanillekipferl

Ci sono cose che nascono per caso, prendono forma e poi volano da sole, e senza quasi accorgersi diventano idea, sogno, progetto…Non volevo essere troppo aulica, ma davvero riguardando quello che ho preparato in queste settimane, mi sono accorta che quasi inconsciamente sto facendo il giro del mondo (mmhh.. forse meglio dire d’Europa) di tradizioni culinarie natalizie… e devo dire che mi diverte!
Oggi è la volta dell’Austria, e dei Vanillekipferl.
Sono biscotti veramente facili da fare, pieni di gusto e profumati alla vaniglia. Niente di meglio per accompagnare una fumante cioccolata calda! Immaginatevi quindi seduti a un caffè di Vienna, mentre fuori nevica… spettacolo!
Per prepararli serve veramente poco – so che c’è una diatriba se sia più originale usare nocciole o mandorle. Forse le nocciole, ma io non ne avevo abbastanza e quindi ho seguito la regola della necessità. Comunque sia sono deliziosi!
Ingredienti:
200 gr farina 00
100 gr zucchero
70 gr granella di nocciole (o mandorle)
120 gr burro
1 uovo
1/2 baccello di vaniglia (o anche aroma di vaniglia, se non lo trovate)
zucchero a velo per decorare
Mettete in una terrina la farina con lo zucchero e il burro ancora freddo, tagliato a pezzi.
Aggiungete poi anche l’uovo, la vaniglia, la granella e iniziate a impastare con le mani. Il procedimento è quello della pasta frolla. Quando l’impasto si compatta formate un panetto (non lo lavorate troppo sennò il burro perde consistenza) iniziate a togliere dal panetto dei pezzettini di impasto, create dei cilindretti che poi andrete a porre su una teglia già coperta di carta forno formando dei piccoli cornetti.
Informate a 180 gradi in forno preriscaldato per venti minuti circa. Appena sono leggermente dorati sono pronti!
Quando si raffreddano, serviteli con una spolverata di zucchero a velo.

Castagnaccio profumato all’arancia

Castagnaccio profumato all’arancia

Confessione: ho sempre detestato il castagnaccio!
Mi sembrava che avesse un retrogusto di…. cartone… insomma, niente che me lo facesse desiderare! Però questo dolce toscano è la torta senza glutine per eccellenza, e mio papà (celiaco) ne va matto da sempre, da prima che fosse diagnosticato tale. Quindi mi sono ingegnata per modificare leggermente la ricetta e renderla mangiabile anche a me… ed eccola qui!
So che la lotta è aperta con i puristi, che sostengono che non vada aggiunto lo zucchero, perché il dolce della farina di castagne è più che sufficiente, e anzi aggiungere zucchero toglie anche quell’ultima nota amarognola delle castagne che deve esserci. Sarà… ma io non solo ci metto lo zucchero, ma ci infilo pure un po’ di arancia, perché arance e castagne è, come si dice in inglese, marriage made in heaven!
Tra l’altro è pure di una facilità disarmante, e quindi allacciate i grembiuli che partiamo! E lo facciamo con:
250 gr farina di castagne
5 cucchiai di zucchero di canna (sono più meno 50 gr)
20 gr pinoli
20 gr uvetta
10 gr noci
15 gr olio EVO
300 ml acqua
100 ml succo di arancia
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di scorze di arancia candite
rosmarino per decorare
Iniziate mettendo l’uvetta in un po’ di acqua tiepida per farla rinvenire, e poi tostate in un padellino antiaderente i pinoli, e metteteli da parte. In una terrina setacciate la farina e poi aggiungete a filo l’acqua e poi il succo dell’arancia, il tutto a filo e sempre mescolando, aiutandovi con una frusta. Aggiungete poi lo zucchero, l’olio e giusto un pizzico di sale.
L’impasto dovrebbe raggiungere la consistenza di una pastella. Se eventualmente fosse troppo consistente, potete aggiungere un po’ di acqua.
Aggiungere a questo punto l’uvetta, che avrete strizzato, i pinoli e le scorzette.
Versate in una teglia da 18 cm di diametro che avrete già unto con dell’olio, e decorate poi con qualche rametto di rosmarino, le noci e qualche pinolo, e spargete sopra giusto un filo di olio.
Mettere poi in forno ventilato preriscaldato a 180 gradi 30/35 minuti. Controllate sempre la cottura con uno stecchino (io inizio dieci minuti prima a controllare!).
Gli aromi dell’agrume e delle castagne insieme sono ottimi e vi stupiranno! E in più è senza glutine e adatto a una dieta vegana… che volete di più?
Con questa ricetta partecipo al contest The Free Food Lover organizzato da Senza è buono e Shake your free life

Biscotti allo zenzero

Biscotti allo zenzero

Il tempo di Natale è tempo di biscotti! Dimenticate però solo i famosissimi gingerbread (che comunque vi toccano anche quest’anno!!): questa volta il protagonista è lo zenzero fresco, che avvolge il palato con un gusto veramente unico! Farli è semplicissimo, e il risultato è sorprendentemente dolce e pungente! Questa volta non ho fatto a meno del burro, perché la sua dolcezza e cremosità fa da contraltare alla freschezza dello zenzero. Insomma, da provare!
Ci sono in giro diverse ricette, io uso questa:

Zucchero di canna 50 g
Mandorle tritate 50 g
Zenzero fresco 50 g
Burro a temperatura ambiente 125 g
Zucchero 65 g
Scorza di limone 1
Farina 00 310 g

Anzitutto mettete nel mixer le mandorle e lo zucchero di canna e frullate fino a creare una granella fine ma comunque più consistente della farina. Poi nello stesso mixer aggiungete lo zenzero fresco pelato e tagliato a pezzettini e frullate nuovamente. Il composto cremoso che ne uscirà lo potete poi trasferire in una ciotola per amalgamarlo con il burro morbido a pezzetti (non lo fate sciogliere nel microonde!) e poi con la farina. Quando l’impasto avrà raggiunto una certa consistenza, trasferitelo su una spianatoia per continuare a lavorarlo fino a che non avrà raggiunto la consistenza di un panetto, che dovrete avvolgere nella pellicola per alimenti e far riposare in frigo per un’oretta.
Una volta trascorso questo tempo potete iniziare a tendere l’impasto su una spianatoia aiutandovi con un po’ di farina e un mattarello. Lo spessore dell’impasto deve essere circa un centimetro. Con le formine che più vi piacciono tagliate i biscotti e adagiateli sulla teglia ricoperta di carta forno e cuoceteli a 180 gradi in forno già caldo per quindici/venti minuti. Controllato sempre la cottura già dopo dieci minuti, dal momento che ogni forno fa a sé e così vi eviterete pessime sorprese!
Poiché questo impasto può produrre una ventina di biscotti, ed è possibile che non riusciate a cuocere il tutto in una sola informata, vi consiglio, per i biscotti che entreranno di per secondi nel forno, di metterli in frigo a riposare in attesa di essere infornati. Così manterranno meglio la forme e le eventuali decorazioni.

Torta allo zafferano e mandorle

Torta allo zafferano e mandorle

Detta anche torta di Nora Ephron. La conoscete? E’ stata una famosissima scrittrice, regista e sceneggiatrice. Io la adoro! Purtroppo è mancata qualche anno fa, ma è sua la sceneggiatura di uno dei film che amo di più, Harry ti presento Sally.
Su internet gira una ricetta che le viene attribuita, e che era da diverso tempo che mi sarebbe piaciuto replicare. Si dice che la torta fosse nota tra il suo entourage, proprio per il suo gusto particolare e la sua cottura inusuale (si parte a forno spento!). Considerato che per me il Natale è anche un periodo di profumi speciali, di spezie come zenzero, cannella, chiodi di garofano.. perché non ampliarlo anche con lo zafferano?
Qui sotto vi lascio la ricetta che ho seguito io (tradotta da un sito americano), che è anche supersemplice. Ci sono ovviamente varianti tra le più disparate, questa sotto è testata ed è venuta una bomba!
170g zucchero
170g burro morbido
100g farina di mandorle
80g fecola
80g farina 00
4 uova
una bustina di lievito
una bustina di zafferano
Procuratevi prima di tutto un mixer. Non deve essere necessariamente grande, il mio è normale e ci è stato tutto. Anzitutto ho versato nel mixer lo zucchero e l’ho fatto andare per una trentina di secondi. poi ho aggiunto la farina di mandorle e l’ho riattivato ancora per ina trentina id secondi per amalgamare il tutto. A parte ho preso una terrina in cui ho mischiato con le fruste lo zafferano con le uova.
Ho poi unito nel mixer il composto con le uova e ho mischiato per un minuto circa. Successivamente ho aggiunto il burro a pezzetti di volta in volta, sempre mischiando il composto nel mixer. Infine, ho unito farina e fecola setacciate in due riprese, sempre mischiando col mixer tra una volta e l’altra. e poi da ultimo ho setacciato nel mixer anche il lievito e l’ho attivato un’ultima volta, cercando di far amalgamare gli ingredienti nel miglior modo possibile.
Ho poi messo il composto in una teglia precedentemente imburrata (meglio sarebbe una teglia da 26, io ho usato quella da 22) e ho messo nel forno FREDDO, che ho accesso successivamente, impostandolo a 180 gradi per trenta minuti.
Una volta cotta, lasciate raffreddare e decorate a piacimento. Io ho messo dello zucchero a velo e delle lamelle di mandorle che avevo avanzato da un’altra preparazione. Sarete stupiti da quanto sia soffice la torta, e che buon sapore di zafferano si sprigiona in bocca… e il profumo!
Se avete voglia di preparare anche voi la torta, mandatemi le vostre foto!

Torta caprese

Torta caprese

Oltre ad essere eccezionalmente buona, la caprese mi risolve sempre un sacco di problemi quando a tavola a festeggiare c’è qualcuno celiaco (come il mio papà). Tutti infatti la mangiano, con la più ampia soddisfazione, e sfido a trovare qualcuno che non faccia il bis!
Di ricette della caprese ce ne sono a centinaia, se non migliaia. Ognuno ha la sua.
Io seguo questa, che è semplicissima e rispetto alle altre che ho provato ha meno burro ed è adatta a uno stampo da 22 cm.
Preparatevi questi ingredienti:
125 gr cioccolato fondente
150 gr mandorle pelate
125 gr burro
3 uova
100 gr zucchero
Un pizzico di sale
Acqua q.b.
Zucchero a velo per decorare

Mettiamo anzitutto il cioccolato a pezzetti in una pentola con un pochino di acqua e facciamolo sciogliere a fuoco bassissimo. Quando si è sciolto uniamo il burro, anch’esso a pezzetti, e facciamo sciogliere.
Nel frattempo siamo multitasking e facciamo tostare in una pentola antiaderente (preferisco) le mandorle. Quando sono tostate, sminuzziamole finemente con il mixer e poi incorporiamole nel cioccolato sciolto col burro.
Separiamo i tuorli dagli albumi, e montiamo questi ultimi a neve ferma con un pizzico di sale.
Finito di montarli passiamo ai tuorli, e montiamoli con lo zucchero con l’aiuto delle fruste (io elettriche!!). Quando sono ben chiari, prima di tutto incorporiamo il cioccolato e le mandorle, che nel frattempo si saranno un po’ raffreddati. Per ultimo uniamo pian piano gli albumi a neve, ricordiamoci sempre di mescolare dal basso verso l’alto per non smontarli.
Una volta che abbiamo ben bene amalgamato il tutto, trasferiamo l’impasto in una teglia coi bordi apribili, che avremo precedentemente coperto di carta forno (oppure possiamo imburrare e infarinare – ma solo con farina senza glutine!!!). Mettiamo in forno a 180 gradi per una ventina di minuti.
Come sempre, controlliamo con l’amico stuzzicadenti che si sia ben cotta. Se fosse necessario, la torta va lasciata anche qualche minuto in più.
Decoriamo poi con lo zucchero a velo una volta che la torta si sarà raffreddata – potete fare delle impronte con le mandorle (io questa volta ho usato un sottotorta merlettato che avevo in un cassetto).
Fidatevi, non ne resterà una fetta !!

Banana bread

Banana bread

Questa ricetta arriva dritta dritta dal Canada , e ringrazio Lorena per avermela passata. Ho una certa idiosincrasia per le torte con le banane, ma devo dire che questa ricetta mi ha soddisfatta, finalmente!
Tra l’ altro è facilissima, e credo che sia una ottima alternativa per la colazione. Gli ingredienti sono pochi:
3 banane mature
76 gr butto sciolto
292 gr Farina
220 gr Zucchero integrale
Cannella e noce moscata qb
1 Uova
1 bustina vanillina
1 cucchiaino lievito per dolci

Mettiamo in una ciotola insieme le tre banane schiacciate con la forchetta, lo zucchero, il burro sciolto. Dopo aver ben amalgamato aggiungiamo l’uovo, la vanillina e il lievito.
Mescoliamo ancora e poi mettiamo cannella e noce moscata a piacere. Mescolare ancora e poi aggiungere la farina poco a poco.

Mettere in forno a 175 gradi per circa un’ora in una forma per plum cake foderata di carta forno, oppure imburrata e infarinata. Fare sempre la prova dello stecchino prima di sfornare! Iniziate già a 45 minuti, perché molto del tempo di cottura dipende dalla umidità delle banane.

Se provate a rifare la ricetta mandatemi la foto del vostro dolce nei commenti!