Una pineta nel cuore – Le pigne dolci

Una pineta nel cuore – Le pigne dolci

Arrivare a Montegrino Valtravaglia su una Fiat 128 non era uno scherzo. Pochi chilometri di tornanti a gomito facevano resuscitare anche l’ostia della prima comunione, e mentre stavo aggrappata alla maniglia della paura (ovvero quella interna dell’auto, lato passeggero) pregavo che il consueto rally estivo finisse presto.

I viaggi a Montegrino, dove i nonni passavano l’estate al fresco (non sempre) sfuggendo l’afa milanese, erano un’abitudine. La strada si inerpicava impervia, e dopo l’ultima curva si veniva catapultati negli Anni Cinquanta. Alla sinistra c’era il piccolo market che faceva da edicola, tabaccheria, frutteria, salumeria e tutto quanto poteva essere strettamente necessario. Perchè il superfluo, a Montegrino, ancora non era arrivato.

Nel centro del paesino, poco più su, c’era la piazzetta con la Chiesa centrale, e la mitica cabina del telefono. Il mio nonnino arrivava ai primi di luglio carico di valige e borse piene di gettoni per chiamare a casa, perchè il cellulare, a fine anni Settanta, ce lo potevamo solo immaginare. Nelle estati in cui mi fermavo anch’io a fare qualche settimana di villeggiatura, passavamo i pomeriggi a contare i gettoni e a fare “le pignette” per andare a fare la coda alla cabina, dopo cena, per chiamare casa.

Sulla sinistra si apriva una vietta buia, che qualcuno si ostinava a fare a doppio senso, ma in cui ci passava una macchina e mezza, e se incrociavi qualcuno era solo una sfilza di rosari sperando di passare senza strisciare contro le case di pietra, che costeggiavano la strada. I nonni prendevano in affitto uno stanzone lì, nella prima casa a sinistra.
Una vecchissima casa di ringhiera, con il bagno comune sul terrazzo. E quando dico il bagno, dico quello dei bisogni, perchè non c’era né doccia né vasca. C’era una bella baccinella che si riempiva di acqua scaldata sul fornelletto a gas.

Il terrazzino della ringhiera era coperto, così anche se pioveva (e pioveva spesso!) si poteva stare fuori a far passare gli interminabili pomeriggi di brutto tempo. Un anno mi sono perfino ingegnata e ho imparato a fare la maglia e mi sono fatta da sola un cardigan che era il mio personale orgoglio.

Però non pioveva sempre, e quando smetteva di piovere il nonno ed io andavamo verso la pineta a cercare le lumache e i funghi. Dei funghi prendevamo solo quelli che conosceva lui, ovviamente. Per le lumache, non ci sognavamo nemmeno di toccarle. Andavamo solo a cercarle e, quando si ritraevano nel guscio, cantavamo la canzoncina “o lùmaga lùmaghin, cascia foeura i tò curnin” e aspettavamo che la lumachina uscisse fuori dal guscio, e poi continuavamo la passeggiata.
Eravamo molto green, prima ancora che green significasse qualcosa!

Sono tanti anni che non vado più a Montegrino, ma una gita in Google Maps mi ha ricordato ancora quegli anni così semplici, fatti di gente che si trovava ai crocicchi della strade a chiacchierare, delle giornate che si prendeva la corriera per andare al mercato di Luino, e a vedere il Lago Maggiore, e tutte quelle cose genuine che da troppo tempo non faccio più.

A proposito di pinete, vi lascio una bella ideuzza da segnarvi per le prossime feste, cioè le Pigne Dolci. Sono di una semplicità disarmante, ma fanno una scena incredibile, e potete usarle come dolce ma pure come segnaposto di una bella tavolata allegra. Per simulare le brattee della pigna (cioè le scaglie) ho usato dei comuni cereali (io ho usato questi ma ce ne sono di tantissime altre marche), mentre l’interno è null’altro che l’impasto per realizzare il fondo delle cheesecake.
In giro sull’internet ne trovate in centinaia di versioni, qui sotto vi lascio le quantità e il procedimento che ho usato io per realizzare quattro pigne dolci di media grandezza.

Ingredienti:
100 g biscotti Digestive
15 g cacao amaro
5 g zucchero
50 g caffè (se le mangino anche i bimbi usate pure il latte, è uguale per la consistenza)
10 g burro
q.b. cereali al cacao

Preparazione:
Realizzare le pigne dolci è divertente e facilissimo! Mettete in un mixer i biscotti e riduceteli in polvere.
Aggiungete quindi anche gli altri due ingredienti secchi (zucchero e cacao) e azionate il mixer. Si creerà una corta di polvere dolce al cacao.

A questo punto, unite anche il burro sciolto col caffè (o il latte) e azionate un’ultima volta il mixer.

Si formerà in breve un impasto abbastanza compatto, lavorabile con le mani.

Prendetelo e dategli la forma di quattro coni (io ho fatto una pigna di 50 gr, una da 45gr e due più piccole dividendo l’impasto rimanente, ma nulla vieta che le facciate tutte uguali, come preferite).

A questo punto, completate le pigne dolci inserendo i cereali al cacao, partendo dall’alto. Coprite la punta del cono con un cereale capovolto, e poi scendete verso il basso, alternando i cereali. Una volta che avrete completato, mettetele in frigorifero per qualche ora in modo da lasciare all’impasto il tempo di consolidarsi.

Per un look più scenografico, potete anche spolverizzarle di zucchero a velo, oppure di cocco rapè.

La tradizione dei biscotti di Natale. Ciambelline cannella e arancia

La tradizione dei biscotti di Natale. Ciambelline cannella e arancia

Il primo dicembre da’ la sveglia anche ai più pigri pasticceri casalinghi che, svegliatisi da un sonno lungo un anno, mettono le mani in pasta per preparare i biscotti di Natale.
Ogni regione italiana ha i suoi dolci, così come ogni parte del mondo cristiano non rinuncia alla sua tradizione dolciaria di stampo natalizio.
E se ve lo dice una nata nella terra che ha dato i natali (per l’appunto!) al panettone…

La tradizione dei dolcetti natalizi è più antica di quanto non si pensi.
Quando il 25 dicembre era solo il solstizio d’inverno, si preparavano dei piccoli pani dolci, addolciti dal miele, per offrirli alle divinità e scacciare i demoni. Dal cristianesimo in poi, questi pani dolci si sono evoluti e arricchiti di spezie che provenivano dalle terre più esotiche. Poichè spesso questi ingredienti erano appannaggio delle classi più agiate, coloro che non avevano i mezzi hanno iniziato ad optare per pani sempre più piccoli, fino ad arrivare ai nostri biscotti.

Che sia o meno tradizione o leggenda, a dicembre la casa si riempie di profumi di spezie, frutta secca, e burro a profusione. Quest’anno, dalle mie parti, dobbiamo fare un po’ più di attenzione a tante cose, e quindi diamo la precedenza a farine senza glutine e senza lattosio per realizzare dei biscotti da offrire proprio a tutti quelli che passeranno a farci visita per le feste di Natale.

Oltre ai Ricciarelli di Siena, o ai Frollini alla farina di castagne e pinoli, o anche le Zimtsterne, da oggi aggiungiamo un’altra ricetta alla nostra tradizione, le Ciambelline alla cannella e arancia.

Senza glutine e senza lattosio, con un profumo delizioso che inonderà la vostra cucina, questi biscottini sono anche semplicissimi da fare, e nel giro di mezz’ora avrete delle deliziose e friabili ciambelline da offrire ai vostri ospiti con qualche intolleranza (anche agli altri eh!?).

Ingredienti (per circa 30 ciambelline medie):
300 g mix senza glutine per dolci
40 g zucchero
40 g sciroppo di agave
2 uova
60 g olio dal sapore neutro (io di riso)
scorza di un’arancia
1 cucchiaino colmo di cannella
5 g lievito (senza glutine, fate attenzione)
40 g zucchero per la guarnizione

Preparazione:
Per realizzare le vostre ciambelline alla cannella e arancia, prendete una ciotola e sbattete leggermente le uova con lo zucchero e lo sciroppo di agave.
Aggiungete anche l’olio e la scorza grattugiata dell’arancia e mescolate con una frusta a mano.
Non dovete montare nulla, solo di sbattere leggermente per sciogliere lo zucchero.

Aggiungete anche la cannella, e mescolate ancora con la frusta a mano.

Infine, aggiungete la farina mescolata col lievito a poco a poco, facendo assorbire la precedente prima di aggiungerne dell’altra.

Quando l’impasto sarà compatto e non si appiccicherà più alle dita, prendete dei pezzetti di impasto e create dei cordoncini di circa 12/15 cm (io sono andata molto a occhio, la misura è indicativa).
Intingete un lato nello zucchero semolato, e poi adagiateli sulla teglia coperta di carta forno.
Teneteli leggermente distanziati perchè cresceranno un po’ durante la cottura.

Cuoceteli a 180 gradi per circa 12/13 minuti (controllate sempre il vostro forno, alcuni cuociono più velocemente rispetto ad altri).
Lasciateli freddare qualche minuto prima di rimuoverli dalla teglia e fateli poi raffreddare del tutto sulla griglia prima di servirli.

Vanno benissimo anche per accompagnare il tè delle cinque, la colazione, o anche sgranocchiarle quando si sente un certo languorino. Non sono molto dolci, quindi sono perfette anche per chi ha problemi di glicemia (ovviamente c’è un po’ di zucchero, quindi non è una ricetta dietetica!).

Non uno strudel qualunque

Non uno strudel qualunque

Dico Natale duemiladiciotto e nella mia bocca suona come la storia fantastica di una lontana galassia. La pandemia ha messo tra il prima e il dopo uno spazio siderale, quasi come se il mondo non fosse più lo stesso, e se quel ricordo di solo tre anni fa appartenesse a una infanzia felice, un luogo-non-luogo della memoria in cui la realtà si confonde con la fantasia.

Eppure, lo giuro, ai mercatini di Natale di Trento ci sono stata, in quel lontano duemiladiciotto. Faceva freddo. Tanto. Era nevicato da poco, nelle strade c’erano lastre di ghiaccio, cumuli di neve, pozzanghere e luci.
Non ero mai stata a un mercatino di Natale, mi piaceva l’idea di tornare a casa carica di canederli (fatto!), ninnoli, gadget natalizi. Invece ho camminato, tanto. Giravo in tondo alla piazza a guardare tutte le bancarelle, piazza per piazza. Poi mi spostavo, e mi piazzavo a contemplare le vetrine piene di maglioni, mentre coltivavo i miei geloni ai piedi.

A metà pomeriggio, però, ho gettato la spugna e sono entrata in una pasticceria. Cercavo un tè caldo, per recuperare un po’ di circolazione e sciogliere il sangue ghiacciato, e mi sono ritrovata a sbocconcellare uno strudel spettacolare. Appena uscita, mi sono trovata davanti i suonatori di corno, i cori di Natale, la gente che guardava lo spettacolo con il sorriso.
Da allora il dolce di Natale è lo strudel.

Questo strudel non è proprio quello, ma gli somiglia molto. Ho rubato la ricetta a Maurizio Santin, ho solo ridotto le quantità e modificato un po’ il ripieno in base a quello che avevo in casa.
Fare la pasta strudel mi ha dato una soddisfazione enorme. E’ incredibilmente elastica, a stenderla bene diventa una sfoglia sottilissima, ed è perfetta per fare lo strudel. Certo, nulla vi vieta, per fare in fretta, di prendere la sfoglia pronta. Però, vi assicuro, una volta provate a farla in casa, vi riserverà una piacevole sorpresa.

La versione che vi propongo è per uno strudel medio, direi per sei persone.

Ingredienti:
125 g farina 00
25 g burro
10 g zucchero
1 uovo
acqua tiepida q.b.
1 pizzico di sale

per il ripieno
400 g mele
35 g zucchero di canna
25 g uvetta ammollata
scorza 1 arancio
mezzo cucchiaino di cannella in polvere
15 g pinoli tostati
12 amaretti

Preparazione
Iniziamo a preparare la pasta strudel mettendo nella planetaria (o nella ciotola) la farina e il sale.

Rompete l’uovo e sbattetelo leggermente. Mettetene circa 3/2 in un’altra ciotola e scioglietevi all’interno lo zucchero, sbattendo con una forchetta. Il terzo di uovo rimanente mettetelo da parte.

Fondete anche il burro, fate raffreddare un poco.

Mettete nella planetaria l’uovo con lo zucchero e il burro e impastate a velocità bassa con il gancio.
Appena vedete che gli ingredienti si sono amalgamati (ma saranno comunque slegati) iniziate ad aggiungere l’acqua tiepida, un cucchiaio per volta in modo da regolarvi bene.
L’impasto è pronto quando sarò diventato liscio ed omogeneo, ma non appiccicoso.

Mettetelo a riposare coperto dalla pellicola a temperatura ambiente per circa due ore.

Nel frattempo tagliate le mele a dadini dopo averle private di buccia e torsolo. Aggiungete lo zucchero, le zeste di arancia, la cannella, l’uvetta che avrete ammollato prima in acqua leggermente tiepida), i pinoli tostati (basterà metterli qualche minuto in un pentolino antiaderente, quando sono pronti inizieranno a sudare) e gli amaretti sbriciolati grossolanamente. Fate macerare per un’ora.

Riprendete la pasta strudel, stendete un canovaccio infarinato sul piano da lavoro e sopra di esso la pasta strudel. Iniziate a stenderla con il matterello in un rettangolo un po’ alto, e con uno spessore di circa 3 millimetri. Poi potete allargarla con le mani per ottenere una consistenza leggerissima.

Mettete il ripieno con le mele al centro, lasciando almeno un centimetro dal bordo per chiudere bene.

A questo punto, chiudete lo strudel dal lato corto arrotolandolo, aiutandovi con il canovaccio. Fate attenzione a chiudere bene anche le parti laterali!

Spennellate la superficie con il terzo di uovo che vi era rimasto dall’impasto.

Mettete a cuocere in forno già caldo a 170 gradi per circa 90 minuti.

Controllate sempre la cottura ogni forno fa da sé.

Quando è freddo cospargere di zucchero a velo.

Bundt cake di Natale

Bundt cake di Natale

Filastrocca del Natale
dacci un giorno originale
togli la rabbia da ogni cuore
metti la gioia e il buon umore.

Dona qualcosa di speciale
fai guarire chi sta male
rendi buono chi è cattivo
e chi è triste più giulivo.

Porta la voglia di fare regali
metti ai sogni un paio d’ali
riempi d’amore tutta la terra
togli l’odio, smetti la guerra.

Appendi ghirlande e luci belle
accendi la luna e tutte le stelle
crea nel cielo un nuovo bagliore:
la speranza di un mondo migliore.

Ingredienti:
3 uova a temperatura ambiente
150 gr Mix senza glutine (se non avete problemi potete usare anche la farina 00)
1 arancio bio (zeste e succo)
100 gr mandorle
16 gr lievito
125 ml olio
cannella e zenzero in polvere

per la ghiaccia reale:
un albume piccolo (circa 25/30 gr)
una busta di zucchero a velo ( circa 140 gr)
un cucchiaino di succo di limone

Procedimento:
Iniziate a preparare la bundt cake di Natale mettendo per qualche minuto le mandorle in forno caldo (180 gradi) a tostare.
Toglietele appena inizieranno a scurirsi leggermente (non le bruciate!). Dipende dai forni, ma generalmente non più di cinque minuti. Fatele raffreddare.
Una volta fredde, tritatele finemente in un mixer con un paio di cucchiai di zucchero (da togliere dal peso complessivo dello zucchero).

Mettete le uova in una terrina capiente con lo zucchero, e montatele per cinque minuti, fino a che non saranno diventate belle gonfie (devono triplicare di volume, quindi mettete la massima velocità).

Una volta che avrete finito con le uova, inserite l’olio a fio, e il succo dell’arancia (dovreste usarne circa 125 ml, lo stesso volume dell’olio. Se l’arancia è troppo piccola, aggiungete acqua – o succo di limone – fino ad arrivare a 125 ml).

Infine, iniziate ad inserire a poco a poco anche la farina setacciata, avendo cura di abbassare la velocità delle fruste al minimo. Concludete con il lievito, e poi la farina dimandorle, e le scorzette di arancia. Poi, per ultime unite anche le spezie in polvere, secondo il vostro gusto (io ne ho usato circa un cucchiaino).

Imburrate e infarinate uno stampo da ciambella da 24 cm almeno (crescerà in cottura, quindi se ne avete uno anche alto è molto meglio!) e infornate a bundt cake di Natale per 40/45 minuti a forno già in temperatura a 180 gradi. Fate sempre la prova stecchino!

Sfornate la ciambella e lasciatela raffreddare prima di toglierla dallo stampo.
La ciambella è buona anche così, ma potete decorarla con la ghiaccia reale, che potete preparare sciogliendo il contenuto di una busta di zucchero a velo in un albume non freddo di frigo. Aiutatevi un una frusta a mano, per evitare i grumi. Mettete alla fine un cucchiaino di succo di limone.
Versate sulla superficie della ciambella e fate rassodare tre ore a temperatura ambiente (o per la metà del tempo in frigorifero).
Io ho decorato usando chicchi di melagrana e rametti di rosmarino, ma per la vistra bundt cake di Natale potete anche usare ribes o lamponi per dare un bel tocco di rosso natalizio!

Glass cookies ovvero biscotti al vetro

Glass cookies ovvero biscotti al vetro

Adoro Mary Berry, e l’ho già scritto tantissime volte. Una delle primissime giudici di Bake Off UK, che rimane di gran lunga la mia versione preferita del format.Pochi isterismi da primedonne dei protagonisti, conduttori simpatici e poco invadenti, giudici giusti senza essere fintamente cattivi… Insomma, Gordon Ramsay va bene lì dov’è, a Bake Off UK cercano pasticceri amatoriali, vengono incoraggiati anche quando sbagliano, e uscire dopo una eliminazione non è certamente una tragedia. Il tutto in tipico English style.
Ho già replicato qualche ricetta di Mary, che quest’anno ha registrato uno show natalizio di molto successo con nientepopodimeno ché i Duchi di Cambridge. Lo show era molto carino, se avete l’occasione vedetelo su You Tube. Oggi di Mary vi propongo una delle tante versioni di biscotti al vetro, o anche glass cookies. Sono semplici frollini con al centro un piccolo vetrino di caramelle che crea un effetto magico!
Sono bellissimi anche come decorazioni natalizie, e sono un regalo perfetto.
In più sono facili da realizzare, e se pensate che ho fatto più fatica a sbriciolare le caramelle che non a fare i frollini, comprenderete che grado di difficoltà può avere questa ricetta!!

Ingredienti:
112 gr di burro a temperatura ambiente
100 gr zucchero semolato
1 uovo
240 gr farina 00
32 gr amido di mais
un bustina di vanillina
una decina di caramelle dure colorate (ma se non le trovate, vanno bene anche bianche)

Procedimento:
Anzitutto compete le caramelle in modo da frantumarle in pezzettini piccoli. Io ho usato un martelletto, ma va bene anche il fondo di un bicchiere pesante, o ancor meglio il mattarello. Mettetele da parte.

Setacciate gli ingredienti secchi (farina, amido di mais e vanillina), mescolateli e metteteli da parte.
In una planetaria (altrimenti in una ciotola, mescolerete a mano!) mettete il gancio a foglia e mescolate il burro molto morbido con lo zucchero. Aggiungete l’uovo e lasciatelo ben assorbire al resto degli ingredienti (la foglia va azionata a bassa velocità).

A questo punto potete iniziare ad incorporare gli ingredienti secchi, e mescolate per qualche minuto, fino a che l’impasto non sarà liscio e compatto. Non lavoratelo molto però, altrimenti la frolla verrà troppo dura.

Mettete l’impasto in frigorifero, coperto dalla pellicola alimentare, a riposare per almeno un’ora.

Trascorsa un’ora, stendete la frolla con l’aiuto di un mattarello a circa 5 mm di spessore e tagliate i vostri glass cookies. Io ho usato i taglia biscotti di Tescoma, ma ovviamente potete usare quelli che preferite, usando prima la forma più grande e poi, per intagliare l’interno, quella più piccola.

Mettete i frollini tagliati sulla placca del forno coperta di carta forno, e mettete nell’incavo centrale una piccola quantità di caramelle frantumate.

Infornate i frollini in forno già caldo a 180 gradi per circa 10/12 minuti.
Aspettate di togliere i vostri glass cookies dalla placca solo quando ci saranno ben raffreddati, e la caramella si sarà rappresa.

Kringel estone

Kringel estone

Il kringel è un tipico dolce lievitato dei Paesi del nord, che profuma di cannella e di burro a volontà. Non sono particolarmente attratta dai dolci burrosi, ma faccio volentieri una eccezione per il kringel estone!

Questo lievitato prende il nome dalla lingua norvegese (e un po’ tutte le lingue del nord, del resto), dove kringe significa chiocciola. In effetti nella forma, il nostro bellissimo dolce di oggi sembra proprio un bel chiocciolone, e se lo decorate per benino con tanto di fiocchetti, potete anche usarlo come corona di Natale – un bellissimo regalo per i vostri ospiti!

La farcia più tradizionale prevede zucchero di canna, burro e cannella. Ovviamente potete usare anche dell’altro – Nutella, marmellata, frutta secca… Io vado sempre per la tradizione, anche perchè sotto Natale la cannella non può mancare in cucina!

Il Kringel Estone viene solitamente preparato per le grandi feste ed i compleanni, ovviamente Natale non fa eccezione!
Siete in tempo a prepararlo anche all’ultimo, magari proprio per la colazione di Natale, servendolo con al centro una bella candela – in effetti per quanto sia un lievitato, l’impasto si prepara velocemente (se avete la planetaria non dovrete nemmeno sporcare casa!), il lievito farà la sua bella magia mentre voi farete dell’altro, e poi cuoce in forno in poco meno di mezz’ora. In più, quel suo delizioso profumo di burro e cannella vi profumerà la casa… Ma che devo dirvi ancora per convincervi?

Ingredienti:
300 gr farina manitoba
3 gr lievito di birra secco (o 9 gr lievito di birra fresco)
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di zucchero semolato
1 cucchiaino di miele
1 uovo medio
120 ml di latte tiepido
mezzo cucchiaino di cannella in polvere
30 gr burro morbido

per la farcia:
60 gr burro
70 gr zucchero di canna
1/2 cucchiaini di cannella in polvere

Procedimento:
Nella ciotola della planetaria (o in una ciotola a parte) mettete la farina, il lievito di birra secco, lo zucchero, e mescolate.
Unite poi il latte intiepidito (se usate il lievito di birra fresco, stemperatelo nel latte prima di versarlo nelle farine), poi l’uovo, il miele e il burro tagliato a pezzetti e ben ammorbidito.
Solo alla fine unite un pizzico di sale e la cannella.
Lasciate impastare la planetaria per qualche minuto, fino a che l’impasto non si sarà ben incordato e sarà diventato liscio. A mano ci metterete un po’ di più, ma il risultato è garantito!
Al termine, l’impasto dovrà risultare liscio anche se leggermente appiccicoso (più dell’impasto della pasta di pane, per intenderci!).

Mettetelo in una ciotola, copritelo con della pellicola alimentare e un canovaccio e fatelo lievitare in un luogo tiepido e al riparo dalle correnti.
Siccome ieri a casa faceva un po’ freddino, ho scaldato qualche un paio di minuti il forno settandolo a circa 50 gradi. Non mi interessava che raggiungesse la temperatura, mi è servito che si sia formata una camera un po’ tiepida dove lasciar riposare in pace il mio Kringel Estone!

Lasciate lievitare l’impasto per almeno due ore (tre sarebbe l’ideale). Nel frattempo preparate la farcia, mettendo in una ciotola il burro molto ben ammorbidito, e mescolandolo con la cannella e lo zucchero.

Prendete poi l’impasto, una volta che avrà lievitato bene (deve raddoppiare di volume) e stendetelo con l’aiuto del mattarello. Per questa quantità di farina vi verrà un rettangolo di circa 45×30 o giù di lì.

Con l’aiuto di un pennello da cucina, o il dorso del cucchiaio, stendete la farcia alla cannella su tutta la superficie, lasciando solo 1 cm su ciascun lato per facilitare la chiusura del Kringel Estone. A questo punto, arrotolate l’impasto dalla parte lunga del rettangolo, in modo che sia il più stretto possibile. La giuntura di chiusura dovrà alla fine stare sotto il rotolo.

Con un coltello affilato tagliate il rotolo in due, arrivando fino a 2 cm circa dalla fine di un estremo, in modo che si formino come due bandoli uniti in capo da un pezzetto di rotolo. A questo punto, volgete verso l’alto la parte interna del rotolo, esponendo i tagli interni e la farcia verso l’alto, e iniziate ad intrecciare il Kringel Estone fino all’altro capo della treccia, cercando di stare stretti nell’intreccio. Completato questo passaggio, congiungete le due estremità formando una corona, che metterete sulla placca del forno, già precedentemente coperta di carta forno.

Copritelo ancora con un canovaccio o con la pellicola alimentare, e lasciatelo lievitare altri 45 minuti.

Successivamente, preriscaldate il forno a 180 gradi e trascorsi i 45 minuti della seconda lievitazione, mettete il vostro Kringel Estone in forno e cuocetelo per circa 25 minuti.

Linzer cookies vegani

Linzer cookies vegani

I Linzer cookies, sono la versione biscotto della più famosa Linzer torte, dolce tipico austriaco che alcuni fanno risalire addirittura al 1600! Questa torta, che è originaria di Linz, ridente cittadina austriaca, è famosissima perchè è un tripudio di mandorle, nocciole, zucchero a velo e marmellata… e tanto, tanto burro, nella miglior tradizione tedesca!
non sono dolci tipicamente natalizi, o per lo meno non nascono proprio per questo, ma negli anni sono diventati una delle più belle tradizioni natalizie quella dell’offrirli ai propri ospiti. Sarà per la marmellata rossa di lamponi (ma anche le fragole vanno benone!), e quella nevicata romantica di zucchero a velo… ma i Linzer cookies sono diventati i più classici biscotti natalizi.

Oggi vi propongo i Linzer Cookies Vegani, quindi bando a burro e ogni latticino, così come uova e ogni altro derivato animale. Perfetti per concedersi qualche golosità, restando leggeri. Con la farina di mandorle e la cannella conservano tutto il loro sapore e la loro fragranza, tanto che… sono finiti in un baleno!
In più, se ancora non siete convinti…. sono facilissimi da fare! E sono sicura che avete già a casa tutti gli ingredienti per prepararli. Scommettiamo?

Ingredienti:
150 gr farina integrale
70 gr farina di mandorle (o mandorle tritate finissime)
30 gr farina di riso
60 ml di acqua calda (non bollente! va benissimo quella che esce calda dal lavandino)
100 gr zucchero di canna
60 ml di olio di mais o di riso (o qualsiasi olio vegetale)
mezzo cucchiaino di bicarbonato
mezzo cucchiaino di cannella
zucchero a velo q.b.
marmellata di lamponi (io fragole)

Procedimento:
Iniziamo a preparare i Linzer Cookies Vegani mettendo lo zucchero nell’acqua calda e mescolando fino a che non si sarà sciolto. Aggiungiamo poi (sempre mescolando con una forchetta) anche l’olio.
Mettete poi tutte le farine in un unico contenitore, e amalgamatele tra loro.
Iniziamo a questo punto a unire ai liquidi gli ingredienti secchi, ma poco per volta, così si assorbiranno meglio. Una volta completata questa operazione, unite anche il bicarbonato e la cannella.

Impastata un’ultima volta, e quando si sarà formato un panetto di impasto compatto, mettetelo almeno un’ora in frigorifero, coperto dalla pellicola alimentare, in modo che si stabilizzi.

Una volta trascorsa un’ora (potete anche lasciarlo tutta la notte in frigo), prendete il vostro impasto e stendetelo con l’aiuto di un mattarello su un foglio di carta forno a un’altezza di circa 4 o 5 mm. Tagliate i vostri biscotti delle forme che più vi piacciono – in metà dei biscotti praticate un foro al centro così si potrà vedere il ripieno di marmellata.
Per questa operazione potete usare, se le avete, le particolari formine per biscotti (tipo queste della Tescoma), ma potete anche fare in maniera più artigianale, aiutandovi magari col beccuccio più largo della sac à poche.
Infornate poi i vostri biscotti nel forno già caldo a 180 gradi (modalità statica) e cuocete i vostri Linzer Cookies Vegani per circa 10 o 12 minuti.

Una volta cotti, non staccateli subito dalla teglia, ma lasciateli raffreddare.

Accoppiateli poi a due a due (uno con il buco e uno senza) ed uniteli mettendo un po’ di marmellata al centro. Decorateli con zucchero a velo.

Può darsi che non abbiate abbastanza teglie per cuocere i vostri Linzer Cookies Vegani tutti insieme. In questo caso, tra una infornata e l’altra rimettete i biscotti già tagliati, o la frolla ancora da stendere, in frigorifero o in freezer per qualche minuto, in modo che mantengano la loro forma.

Se volete provare la mia versione della Linzer Torte, che oltre ad essere vegana è anche gluten free, trovate il link alla ricetta qui.

Vanillekipferl

Vanillekipferl

Ci sono cose che nascono per caso, prendono forma e poi volano da sole, e senza quasi accorgersi diventano idea, sogno, progetto…Non volevo essere troppo aulica, ma davvero riguardando quello che ho preparato in queste settimane, mi sono accorta che quasi inconsciamente sto facendo il giro del mondo (mmhh.. forse meglio dire d’Europa) di tradizioni culinarie natalizie… e devo dire che mi diverte!
Oggi è la volta dell’Austria, e dei Vanillekipferl.
Sono biscotti veramente facili da fare, pieni di gusto e profumati alla vaniglia. Niente di meglio per accompagnare una fumante cioccolata calda! Immaginatevi quindi seduti a un caffè di Vienna, mentre fuori nevica… spettacolo!
Per prepararli serve veramente poco – so che c’è una diatriba se sia più originale usare nocciole o mandorle. Forse le nocciole, ma io non ne avevo abbastanza e quindi ho seguito la regola della necessità. Comunque sia sono deliziosi!
Ingredienti:
200 gr farina 00
100 gr zucchero
70 gr granella di nocciole (o mandorle)
120 gr burro
1 uovo
1/2 baccello di vaniglia (o anche aroma di vaniglia, se non lo trovate)
zucchero a velo per decorare
Mettete in una terrina la farina con lo zucchero e il burro ancora freddo, tagliato a pezzi.
Aggiungete poi anche l’uovo, la vaniglia, la granella e iniziate a impastare con le mani. Il procedimento è quello della pasta frolla. Quando l’impasto si compatta formate un panetto (non lo lavorate troppo sennò il burro perde consistenza) iniziate a togliere dal panetto dei pezzettini di impasto, create dei cilindretti che poi andrete a porre su una teglia già coperta di carta forno formando dei piccoli cornetti.
Informate a 180 gradi in forno preriscaldato per venti minuti circa. Appena sono leggermente dorati sono pronti!
Quando si raffreddano, serviteli con una spolverata di zucchero a velo.

Stollen

Stollen

Lo Stollen (Christstollen o Weihnachtsstollen, altri nomi con cui è noto), è un dolce tedesco che si prepara in tutta la Germania durante il periodo natalizio. Vagamente, ma molto vagamente, almeno per parte degli ingredienti, potrebbe ricordare il panettone. In realtà la consistenza è meno morbida del panettone, più simile a un panino.
Lo Stollen è preparato in tutta la Germania, in diverse varianti, anche se pare la sua origine sia da far risalire alla fine del 1400 a Dresda. Ovviamente, come accade per tutte le ricette tradizionali, ognuno pensa di avere la una e inimitabile ricetta tradizionale. Io ne ho seguita una, forse tra le più facili, anche se per amor di cronaca vi devo dire che una delle versioni supertradizionali ha al centro un bastoncino di marzapane.
Armatevi di un po’ di pazienza, perché deve lievitare un pochino. Ma il risultato è assolutamente interessante e da provare! Di solito io cerco di sperimentare eliminando il burro, ma in questo dolce il burro ci vuole e si deve sentire!
Ingredienti:
450 gr farina 00
130 ml latte
150 gr burro
110 gr zucchero
60 gr mandorle
100 gr uvetta
50 gr arance candite
50 gr zucchero a velo
1 uovo
1 bustina lievito di birra
2 cucchiaini rhum
1 cucchiaino zenzero fresco grattugiato
Ammollate l’uvetta con il rhum e dell’acqua e un cucchiaino di zucchero.
A parte impastate la farina con lo zucchero e il lievito, e poi aggiungete a filo il latte a temperatura ambiente. Aggiungete poi l’uovo e poi il burro ammorbidito, e poi aggiungete le mandorle (che avrete prima leggermente tostato in padella), l’uvetta strizzata, i canditi e lo zenzero.
Trasferite l’impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato, e lavoratelo per qualche minuto fino a che tutta la frutta secca non si sarà incorporata. Dategli la forma di un panetto, mettetelo in forno coperto dalla pellicola, e fate lievitare un’ora. Trascorso questo tempo, disponete l’impasto ancora sul piano di lavoro leggermente infarinato e stendetelo circolarmente (altezza più o meno 2 cm), e poi piegatelo in tre su se stesso, e rimettetelo in forno sulla teglia nella quale poi lo cuocerete, coperta di carta forno. Dopo un’altra ora, scaldate il forno a 170 gradi, e fatelo cuocere per 40 minuti.
appena estratto dal forno, spennellatelo con un po’ di burro fuso (il dolce deve essere ancora caldo) e poi spolveratelo con zucchero a velo.
Alcuni dicono di lasciarlo riposare un paio di giorni (o “maturare”!) prima id mangiarlo. Io ero curiosa e me lo sono mangiata subito, e vi assicuro che non è male per niente!
Il giorno dopo era ancora meglio.
Forse davvero va fatto riposare (in stagnola per lo più), ma vi assicuro che è un’ottima alternativa ai dolci di Natale nostrani, se siete in vena di sperimentazioni!