Focaccia dolce alle albicocche

Focaccia dolce alle albicocche

Ci sono giornate d’estate che lo dici solo dalla luce che è estate. Non il caldo, l’afa di prima mattina, il tic tac dei sandaletti sul pavé. E’ la luce, diretta, schietta.
Quella luce è la luce delle mattine al mare, del rumore degli ombrelloni che si aprono, dei pattini che scivolano a lambire le onde.

Ma, a volte, la ritrovo anche in città. Attraversa le porte dei bar, si appoggia sui tavolini dei caffè, accarezza i monumenti e i muri dei palazzi.

E’ quella luce che illumina questa piccola meraviglia, una Focaccia dolce alle albicocche che è così semplice, veloce, e buona. Tutto quello che si chiede a un dolce soffice.

Questa Focaccia dolce alle albicocche è l’evoluzione di un’altra ricetta fatta quasi due anni fa, il Pane dolce con pesche e more di rovo, che avevo preparato per salutare le vacanze. Ho pensato di riproporla quasi all’inizio delle vacanze di quest’anno in modalità veloce. Cercavo una ricetta da preparare anche in vacanza, quando non ho né planetaria né altri aggeggi da cucina e, partendo proprio dal Pan dolce, ho fatto qualche tentativo per tagliare i passaggi.

Questa è anche una ricetta vegana, perchè ho tagliato non solo i tempi, ma anche le uova e – se interessa a qualcuno – anche lo zucchero. Il risultato è una focaccia morbidissima, appena dolce, succosa di frutta, non esageratamente unta.
Potete conservarla in frigorifero, e scaldarla al mattino per avere una fetta di soffice golosità.

Ingredienti (teglia da 24/26 cm circa):
300 g farina 00
30 ml olio extravergine + 2 cucchiai per il fondo
30 g zucchero (io di canna) + 2 cucchiai per la copertura
3 albicocche
8 g lievito di birra
200 ml acqua tiepida
1 pizzico di sale

Preparazione:
Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida (non calda!) e lasciatelo qualche minuto ad attivarsi.
Nel frattempo, mettete in una ciotola la farina con lo zucchero e mescolate.
Aggiungete l’acqua con il lievito sciolto e mescolate (basta un cucchiaio), poi aggiungete anche l’olio. Per ultimo aggiungete un pizzico di sale.

Impastate brevemente. L’impasto deve rimanere morbido e appiccicoso, ma va benissimo così.

Copritelo con della pellicola e lasciate lievitare fino al raddoppio.
Il tempo dipende dalla temperatura esterna, mediamente ci vogliono due ore e mezza, tre ore.

Riprendete poi l’impasto, sgonfiatelo leggermente eponetelo in una talia foderata con carta forno. Ma prima abbiate cura di ungere il fondo della carta con un paio di cucchiai di olio.

Stendete l’impasto con le dita, allargandolo per coprire tutta la teglia.
Poi coprite con un canovaccio e fate lievitare un’altra mezz’ora, quaranta minuti.

Accendete il forno a 200 gradi di temperatura.

Mondate le albicocche, denocciolatele e tagliatele in quattro spicchi. Mettetele sulla focaccia dolce, affondandoli leggermente nell’impasto. Spargete sulla superficie due cucchiai di zucchero.

Infornate e cuocete per circa 25/30 minuti, fino a che la superficie non risulterà leggermente dorata (ma non bruciata).

Swirl bread brioche

Swirl bread brioche

Come il campionato, e come le (peggiori) trasmissioni della RAI, a maggio si prende una pausa estiva anche il nostro primo blocco di appuntamenti con le ragazze de “Il Cestino del Pane”. Un esperimento-sfida nato dalla testolina piena zeppa di idee di Silvia, e raccolto da altrettante kamikaze come la sottoscritta.
Negli ultimi sei mesi ci siamo sfidate a turno, ognuna lanciando una ricetta, un’idea, un ingrediente, una forma, per dare forma ai nostri lievitati, dolci e salati.

Prima della pausa vacanziera (ma torneremo a settembre con un sacco di novità, che temo comprenderanno anche la sfida delle sfide, cioè per me quella di fare un Reel (… già tremo!), l’ultimo tema che Silvia ci ha assegnato era “un intreccio o un lievitato bicolore”. Detto fatto.
No, aspettate. Non è stato così semplice, perchè l’idea originaria era quella di fare un pane bicolore a spirale al cacao, visto che le spirali mi piacciono tanto. Vi ricordate il Pan bauletto alle carote?

Però mi sembrava di essere banale, e volevo salutare l’estate del nostro Cestino con qualcosa di più originale. Mi sono quindi ingegnata, e ho trovato la soluzione, cioè quella di usare un colore superprimaverile, che mette tanta allegria!

Più della spirale, la ricetta di questo pan brioche, anzi dello swirl bread brioche, vale davvero la pena! Il pan brioche resta morbido e profumato per giorni, basta conservarlo in un sacchetto per la conservazione degli alimenti di quelli per il freezer, ben chiuso, coperto dalla carta forno. Fidatevi, dopo una settimana sarà buono come il primo giorno (sempre che ci arrivi, alla fine della settimana!!).

Ingredienti per una forma da plumcake di circa 20 cm di lunghezza:
150 g (per il lievitino) + 170 g di farina manitoba
8 g di lievito di birra fresco
15 g di latte (io scremato) tiepido
15 g di zucchero semolato per il lievitino + 50 g per l’impasto
1 uovo
70 g di burro molto morbido
1 pizzico abbondante di sale
un po’ di latte per spennellare la superficie
colorante in gel
Se volete fare la versione originale al cacao ci vogliono due cucchiaini di cacao amaro disciolti in un cucchiaio di acqua

Procedimento:
Per preparare lo swirl bread brioche dovete anzitutto realizzare il lievitino, o pre impasto.
In una ciotola mettete il latte, che avrete precedentemente intiepidito (non caldo, altrimenti mi ammazza il lievito!), scioglietevi all’interno lo zucchero e poi il lievito, e poi con una forchetta incorporate la farina. Non mescolate molto, l’impasto deve essere solo sufficientemente liscio, ma non deve montare. Coprite la ciotola con della pellicola alimentare e lasciate lievitare per circa mezz’ora, quarante minuti.

Riprendete quindi il lievitino e mettetelo nella ciotola della impastatrice. Se impastate a mano va bene comunque, ma essendo un impasto molto morbido, la planetaria vi risparmia un bel po’ di fatica!
Unite la farina (170 g) e lo zucchero (50 g) e iniziate ad impastare.
Quando farina e zucchero si saranno uniti al lievitino, aggiungete anche l’uovo a temperatira ambiente, e fatelo assorbire dall’impasto.

Solo quando si sarà assorbito iniziate ad incorporare il burro. Dividerelo in tre o quattro pezzetti, in modo che potrete aggingere il pezzetto successivo solo quando il precedente si sarà assorbito.
Infine, aggiungete il sale e finite di impastare.
Con la planetaria ho lasciato andare il gancio per cinque o sei minuti, in modo che l’impasto diventasse liscio ed omogeneo.
Essendo molto morbido, non si staccherà da solo dalla parete della ciotola, ma è normale.

Ora prendere l’impasto del vostro swirl bread brioche e dividetelo in due, e in una parte aggiungete il colorante in gel a scelta, oppure la pasta di cacao che avrete preparato sciogliendo i due cucchiaini di cacao in un cucchiaio di acqua.

Quando l’impasto si sarà colorato (ci vorranno due o tre minuti circa con l’impastatrice, un po’ di più a mano) mettete i due impasti in due ciotole separate, copriteli con la pellicola e metteteli a lievitare in un posto al riparo da spifferi e correnti d’aria per almeno due ore. Devono raddoppiare in volume.

Trascorsa la lievitazione, riprendete gli impasti e con l’aiuto di un po’ di farina (da mettere sotto perchè l’impasto, anche se meno, sarà un po’ appiccicoso) e un mattarello stendete sul piano di lavoro prima l’impasto “naturale” e poi quello colorato. Devono avere in larghezza più o meno la stessa dimensione del vostro stampo da plumcake, e la medesima lunghezza tra loro.

Ora prendete l’impasto colorato, stendetelo sopra l’impasto naturale, passate sopra il mattarello premendo leggermente in modo che gli impasti aderiscano bene, e poi iniziate ad arrotolare l’impasto su se stesso, con la parte chiara all’esterno.

Ponete il salsicciotto che si sarà così formato nello stampo da plumcake foderato con della carta forno, copritelo ancora con della pellicola e lasciatelo lievitare un’altra ora.

Al termine di questa seconda lievitazione spennellate la superficie del vostro swirl bread brioche con del latte, e mettetelo a cuocere in forno già caldo a 170 gradi (statico ) per i primi dieci minuti, poi abbassate a 160 gradi e continuate la cottura per i successivi 20/25 minuti.
Come vi dico sempre, va a forno quindi fate sempre la prova stecchino prima di sfornare!

Lasciate raffreddare lo swirl bread brioche prima di estrarlo dallo stampo.

Se volete potete farcire il pan brioche con gocce di cioccolato, o farlo solo bianco senza creare la spirale al centro.
E’ buonissimo in ogni versione, e con un po’ di marmellata al mattino vi farà iniziare la giornata nel migliore dei modi!

Colombine di brioche

Colombine di brioche

Pasqua si avvicina a grandi passi, ma anche quest’anno faremo eccezione alla seconda parte del proverbio “….Pasqua con chi vuoi”. Con chi vuoi mica tanto.
Anche quest’anno Pasqua sarà con pochi intimi, auspicabilmente vaccinati, almeno per gli intimi over 80. Però questo significa avere più tempo per stare a casa e farsi ammaliare dai lievitati che, per quanto mi riguarda, sono il passatempo più nobile e dolce che mi hanno lasciato le lunghe giornate di lockdown.

Queste Colombine di brioche sono vagamente simili alla Colombine di brioche al farro che avevo già pubblicato. Stavolta vi offro una alternativa a lievitazione veloce, che è perfetta se volete preparare la colazione del giorno di Pasqua con il tempo che vi resta a disposizione la sera della vigilia, e fare una bella sorpresa alla vostra famiglia.

Anzi, se volete esagerare, potete anche aprirle a metà e farcirle appena tiepide con un po’ di cioccolato delle vostre uova! Così scaccerete un po’ di malinconia per questa ennesima Pasqua al chiuso delle nostre case. Anche se, visto il tempo da lupi che ha preannunciato una Domenica delle Palme quasi estiva, magari non è nemmeno così male starsene un po’ di più sotto le coperte!

Ovviamente questo impasto è versatile, e lo potete utilizzare per tutte le forme di brioche che preferite.

Ingredienti (per circa 10 colombine):
250 g farina 00
250 g farina manitoba
25 g lievito di birra fresco
150 ml di acqua tiepida
90 g burro molto morbido
2 uova
1 tuorlo
5 g sale
1 bustina di vanillina
100 g zucchero
la scorza di una arancia bio (non trattata) – se volete potete usare in aggiunta anche la scorza di un limone

per la glassa
100 g zucchero semolato
50 g farina
acqua
zucchero
granella di zucchero

Preparazione:

Iniziate a preparare le vostre Colombine di brioche mettendo nella ciotola della impastatrice (o in una ciotola qualunque che userete per impastare) tutti gli ingredienti secchi.

Sciogliete il lievito di birra nell’acqua leggermente tiepida e lasciate riposare un paio di minuti.

Mettete quindi nella ciotola della impastatrice le uova col tuorlo, e il burro morbido a tocchetti, ed iniziate ad impastare tra loro gli ingredienti.

Appena le uova si saranno assorbite, iniziate a inserire nell’impasto anche l’acqua, facendola assorbire a poco a poco.

E’ importante non metterla tutta di un colpo perchè, a seconda della qualità di farina che userete, potrebbe assorbire un poo’ meno acqua di quanto previsto (a me è servita tutta).

Infine, aggiungete anche le zeste.

Impastate bene per una decina di minuti (a mano potrebbe volerci un po’ di più), fino a che l’impasto non si sarà ben incordato. Mi raccomando, non vi scoraggiate se l’impasto dovesse sembrare un po’ appiccicoso, deve esserlo.

Mettete poi il vostro impasto in una ciotola pulita, copritela con della pellicola trasparente ed un canovaccio, e fate lievitare per 90 minuti.

Trascorsi i novanta minuti, riprendete il vostro impasto, sgonfiatelo leggermente e formate dieci palline più o meno di peso uguale (tra 80 e 100 gr dovrebbero venirne una decina). Dividete ciascuna pallina in due di peso pressochè uguale, e stendete ciascun pezzetto con un matterello, e poi arrotolatelo in modo da formare due piccoli cilindri.
Uno dei due cilindri dovrà essere assottigliato in modo da formare un cordone più lungo, che saranno le ali. Disponetele a forma di U sulla placca da forno coperta di carta forno.

L’altro cilindro dovrete assottigliarlo facendogli prendere una forma simile proprio a quella del mattarello, in modo che si formi la testa e la coda. Adagiate questo pezzo sopra le ali.
Procedete così fino all’esaurimento dell’impasto.

A questo punto, coprite con un canovaccio e fate lievitare ancora un’ora.

Mentre attendete, preparate la glassa mescolando insieme zucchero e farina, a cui aggiungerete poco per volta un po’ di acqua, fino a che non assumerà una consistenza abbastanza soda (non deve essere una glassa liquida, deve aderire bene alle colombine di brioche).

Intanto scaldate anche il forno a 210 gradi (statico).

Terminata anche la seconda lievitazione, spennellate le colombine di brioche con la glassa, spolveratele di altro zucchero semolato e di granella di zucchero (se l’avete e vi piace) e mettete le colombine di brioche in forno a cuocere per circa 10 minuti.

Aspettate che si siano raffreddate prima di toglierle dalla carta forno.

Le colombine di brioche si conservano per qualche giorno chiuse in un sacchetto, o potete congelarle appena raffreddate, in modo che con un breve passaggio nel microonde da appena scongelate vi faranno sentire tutto il loro profumo!

Treccia di brioche al latte di mandorla

Treccia di brioche al latte di mandorla

Quando nel mio frigorifero compare il latte di mandorla, significa che comincio a sentire la primavera. I frutti della mandorla li raccogliamo più in là nell’anno, ma quei gentili e folti fiori bianchi del mandorlo si iniziano a vedere già a marzo (e qualche volta, se il clima è mite, anche a febbraio). Quindi, appena sento un’aria più gradevole, è come se il mio corpo iniziasse a riconoscere i segni della stagione che cambia ed a volere (fortemente) che inizi la mia stagione, la primavera.

La treccia di brioche al latte di mandorla è la prima ricetta veramente simil primaverile che ho realizzato quest’anno. E’ un semplicissimo pan brioche al latte, come l’ho preparato qui. Ho solo aumentato le dosi e l’ho arricchito sostituendo il miele con un po’ di burro (che a me fa tanta primavera, non so perchè!). L’impasto è piuttosto morbido, e infatti se potete vi consiglio di usare la planetaria per impastare. Vi assicurerà tanta fatica in meno, e un impasto ben più incordato e soffice. La lievitazione è molto veloce (per questo troverete molto lievito di burra nella ricetta), ma in questo modo avrete una brioche comunque bella morbidosa e delicata.

La treccia di brioche al latte di mandorla è perfetta a colazione. Potete spalmare della buona confettura, una ottima crema al cacao, o qualsiasi cosa desideriate. L’impasto non è particolarmente dolce e, salvo che non vogliate utilizzare del latte di nocciola zuccherato, ha un sapore neutro che va bene con tutto. Le vostre colazioni inizieranno a decollare… verso la bella stagione!

Ingredienti:
500 gr di farina (metà 00 e metà manitoba)
1 uovo
250 ml di latte di mandorla (potete usare anche il latte normale, comunque)
80 gr di burro morbido
50 gr di zucchero semolato (se usate illatte di mandorla addolcito toglietene un paio di cucchiai)
18 gr lievito di birra fresco
1 pizzico di sale
mandorle a lamelle e un albumeper decorare

Preparazione:
nella ciotola della planetaria mettete le due farine e mescolate.
Intiepidite legggermente il latte di mandorla, e poi scioglietevi all’interno il lievito di birra fresco. lasciate che si attivi nel latte per circa cinque minuti. Se vedere che si inizia a formare una leggera schiumetta vuol dire che è attivato.

Versate la prima metà del latte di mandorla col lievito nella planetaria e iniziate ad impastare a bassa velocità insieme alle faine. Appena il latte di sarà assorbito, mettete un pizzico di sale nell’impasto.

Lasciate mescolare un minuto e poi aggiungete il latte con il lievito rimasti, poi l’uovo e infine lo zucchero, sempre impastando bene ma a bassa velocità.
Quando l’impasto della treccia di brioche al latte di mandorla sarà diventato omogeneo, completate l’impasto con il burro molto morbido a pezzetti.
Continuate ad impastare, fino a che tutto il burro non si sarà assorbito e l’impasto sarà diventate molto morbido ed elastico.

A questo punto, trasferite l’impasto della vistra treccia i brioche al latte di mandorla in una ciotola pulita, copritela con la pellicola e mettetela a lievitare in un luogo tiepido senza spifferi per circa un paio d’ore. deve raddoppiare di volume, quindi a seconda della temperatura della vosta casa potrebbe anche essere sufficiente un’ora, un’ora e mezza.

Terminata la lievitazione, prendete il vostro impasto e dividete l’impasto in tre o quattro parti uguali (a seconda che vogliate fare la treccia a tre o a quattro capi). Ricavate da ciacuna parte dei cilindri lunghi di circa 4 cm di diametro. Io vado ad occhio, li formo fino a che non sono tutti uguali di diametro e lunghezza. La imperfezione è la cosa più bella dei dolci fatti a mano!

Mettete un foglio di carta forno sulla placce del forno, e quando avrete intrecciato la vostra treccia di brioche al latte di mandorla posatela sulla teglia e lasciatela lievitare ancora una mezz’oretta., coperta da un canovaccio.

Accendete il forno (statico) e raggiungete la temperatura di 200 gradi.
Spennellate la treccia con un albume alungato con un po’ di latte di mandorla e spandete supra le mandorle a lamelle a vostre piacere. Se volete potete aggiungere anche la granella di zucchero.

Cuocete la trecchia di brioche al latte di mandorla per circa 30 minuti. Raffreddatela su una gratella e poi servitela tiepida o fredda, anche spolverizzata con dello zucchero a velo, se vi va.

Treccia lievitata all’arancia

Treccia lievitata all’arancia

Forse non tutti di voi sanno che questo è il mio secondo blog. Il primo risale davvero a quasi un secolo fa, quando a fare blog eravamo in quattro gatti, e non c’erano template carini come quelli di WordPress di oggi, e c’erano spazi limitati su Altervista che, a volerli cambiare, bisognava iniziare a pensarci mesi prima. Mi ero perfino comprata un manuale mastodontico di quasi programmazione, ed ero riuscita a sistemarmi il blog come mi piaceva…. più o meno.
Era la mia finestra su un mondo che mi pareva lontanissimo, allora.

Scrivevo quel che mi passava per la testa, non era solo cucina. Anzi. Libri, musica, tv, attualità, tutto era un’occasione per fiumi di parole. Le parole, forse la mia primordiale passione. Scrivere e, forse un po’ meno (causa timidezza), parlare. Parole di tutte le lingue, verbi, aggettivi, sostantivi, il pensiero che diventa sostanza.

A proposito di sostanza, a proposito di loro: i lievitati. Altra passione tra le passioni. Una sorta di esercizio zen a metà tra la pazienza dell’agricoltore e lo stupore delle mattine di Natale da bambini. Questa treccia lievitata all’arancia in realtà vi farà attendere meno della fioritura di una pianta di zucchine, ma vi assicuro che è di una bontà e morbidezza indimenticabili. Si realizza in brevissimo tempo, e la lievitazione non è particolarmente lunga nè complessa. Nel giro di un paio d’ore avrete una splendida brioche profumata per le vostre colazioni.
La versione di oggi è autunn-invernale, perchè tendo ad usare sempre la frutta di stagione.

Ma vi assicuro che sarà altrettanto buona con un po’ di scorza di limone e tanta buona confettura di pesche o fragole, nei mesi primaveril-estivi. Insomma, una treccia lievitata per tutte le stagioni!

Ingredienti:
200 gr farina 00
125 gr farina manitoba
12 gr lievito di birra fresco
50 gr zucchero smeolato
1 uovo
120 ml di latte (io di mandorle, ma usate anche quello normale) -non freddo!
45 gr burro ammorbidito
1 bustina di vanillina o un cuchciaino di estratto di vaniglia
3/4 cucchiai di marmellata di arance + 1 per la superficie

Preparazione:
Iniziate a preparare la vostra treccia lievitata all’arancia scaldando lievemente il latte – deve risultare appena tiepido. Scioglietevi all’interno lo zucchero e poi, sempre girando leggermente, scioglietevi all’interno anche il lievito di birra.
Lasciate riposare una decina di minuti.

Mettete nella ciotola della planetaria (o una ciotola wualsiasi) le farine, la vanillina o l’estratto di vaniglia, e le zeste dell’arancia. Date una breve mescolata e poi introducete anche il burro ammorbidito tagiato a pezzetti.
Iniziate ad impastare brevemente, poi unite l’uovo (precedentemente sbattuto leggermente con una forchetta) e il latte con il lievito e lo zucchero.

A questo punto, iniziate ad impastare bene – con la planetaria ci vorranno una decina di minuti, a mano forse un po’ di più. Deve risultare un impasto uniforme che si stacca dalle mani o dalla ciotola della planetaria (si dice, a questo punto, che l’impasto è incordato).

Mettete l’impasto in una ciotola pulita, copritelo con della pellicola alimentare, e lasciatelo lievitare per un’ora circa (anche un’ora e mezza) in un luogo protetto della casa, lontano dagli spifferi.

Riprendete l’impasto, e con l’aiuto di un matterello standetelo sulla carta forno in forma rettangolare, a uno spessore di circa mezzo centimetro. Dividete idealmente il rettangolo in tre parti uguali, e al centro ponete la marmellata di arance, stendendola in maniera uniforme, tenendo uno spazio di due dita agli estremi della parte centrale.

Con l’aiuto di una rotella per pizza, o di un coltello ben tagliente, tagliate le due rimanenti parti a strisce diagonali, larghe circa un paio di dita ciascuna.
Piegate all’interno, sulla marmellata, i due estremi della parte centrale dell’impasto lasciati liberi dalla marmellata.
Intrecciate quindi sopra la marmellata le strisce laterali, dando all’impasto la forma di un filoncino allungato.

Spostate la vostra treccia lievitata all’arancia nella teglia del forno, e cuocetela nel forno già caldo a 180 gradi per 25 minuti circa.

Quando la treccia inizia a colorirsi, prendete un cuchciaio di marmellata dal vasetto e stemperatelo con un po’ di acqua, e con un pennello o con le dita spargetela sulla superficie della traccia lievitata all’arancia. Potete mettere sopra delle amndorle a lamelle (o a granella) come ho fatot io per fare una texture diversa, ma vanno bene anche i cristalli di zucchero.

Sfornate e fate raffreddare prima di servire la vostra treccia lievitata all’arancia. Potete spolverarla con lo zucchero a velo, se volete.

Un’altra idea con l’arancia? Prova questa Chiffon cake all’arancia e cioccolato!

Franzbroetchen ovvero brioches alla cannella

Franzbroetchen ovvero brioches alla cannella

Ma perchè una brioche tedesca alla cannella si deve chiamare “panino francese”?? So che anche voi avrete perso gli ultimi dieci minuti ad arrovellarvi su questo problema, ma sappiate che… nessuno lo sa! Le leggende si susseguono ed intrecciano, ma su una cosa pare concordino, ossia che questa ricetta è nata nel periodo di dominazione francese del territorio di Amburgo. Che poi sia stato uno scherzetto dei panettieri dell’epoca, oppure un tentativo fallito di imitare le brioches, è materia da gossip culinario.
Quel che ci interessa sapere è che i franzbroetchen sono buoni per davvero, nemmeno così difficili da preparare (il lievito di birra lavorerà per voi!), e soprattutto che la vostra casa si riempirà di un delizioso profumo di cannella per cui vi sarà impossibile resistere!

Io ho seguito questa ricetta trovata su un blog tedesco di cucina, l’ho testata e un po’ aggiustata di burro, perchè davvero là si andava a chili, non a grammi! Credo che il risultato sia comunque eccellente, ma se volete abbondare di burro nel ripieno, sappiate che potete farlo.

Ingredienti:
8 gr lievito di birra fresco
300 gr farina 00
300 gr farina manitoba
250 ml latte appena tiepido
60 gr di zucchero
40 gr di burro morbido
1 uovo
1 pizzico di sale

per il ripieno
20 gr burro molto morbido
1 o 2 cucchiai di cannella
50 gr zucchero di canna

Preparazione:
Anzitutto sciogliete il lievito di birra nel latte tiepido, e mettetelo da parte.
Mettete poi tutti gli ingredienti in una ciotola o nella planetaria, ad eccezione del burro e del sale, ed iniziate ad impastare (se usate la planetaria, utilizzate il gancio per impastare alla velocità più bassa).
Non appena si sarà formato un panetto morbido, aggiungete il pizzico di sale e poi il burro a pezzetti.
Impastate ancora qualche minuto, per far assorbire tutto il burro, e poi mettete il vostro impasto in una ciotola pulita, e coprite con la pellicola alimentare. Lasciate lievitare per un paio di ore, o comunque fino al raddoppio, in un posti riparato dagli sbalzi di temperatura (il forno spento andrà benissimo).

Trascorse le due ore riprendete l’impasto, e con l’aiuto del matterello stendetelo in un rettangolo di mezzo centimetro circa di spessore.

Spellennate la superficie con il burro morbido, aiutandovi con un pennellino o una spatola, e poi cospargete il burro di cannella prima, e poi di zucchero. Potete usare lo zucchero di canna a velo, così si spargerà meglio su tutta la superficie (se non lo avete procedete a mano).

Arrotolate quindi l’impasto per il lato più lungo, e poi con l’aiuto della rotella taglia pizza o di un coltello ben affilato tagliate tanti piccoli trapezi, con la base più larga dell’altezza. Ne dovrebbero uscire 9 o 10.

A questo punto, prendete ciascun trapezio, e con l’aiuto del manico di un cucchiaio, schiacchiare i trapezi al centro, in modo che siano esposti verso l’alto i cerchi concentrici.
Mettere i franzbroetchen su una placca da forno coperta da carta forno, e lasciar lievitare ancora per circa mezz’ora, sempre coperti dalla pellicola.

Riscaldare poi il forno a 180 gradi, e infornare per circa 15/20 minuti, fino a doratura leggera.
Se desiderate, potete anche spolverizzare i franzbroetchen con zucchero a velo.

Volete un’altra idea di lievitato alla cannella? Provate gli swirl buns!

Pan brioche allo yogurt

Pan brioche allo yogurt

Mi sono seduta a riposare qualche minuto e il profumo di vaniglia si è diffuso per la casa, insieme al tepore del forno. Il pan brioche allo yogurt che lievita e cuoce nel forno, una tisana con arancia e cannella, e il profumo del miele. Sapori e odori che si mischiano, e fanno tornare nostalgia di casa. Delle domeniche pomeriggio pigre ad ascoltare musica, guardando fuori dalla finestra le foglie cambiare colore e infiammare i rami asciutti e tesi come archetti di violino.
Le ricordo tutte, quelle canzoni. Le ricordo e le canto ogni qualvolta sento il bisogno di tornare in un posto sicuro, in cui tutto era ancora possibile, e c’era tutta la vita davanti. Le domeniche di autunno fanno questo effetto, e ancora di più in questi momenti in cui la casa è tornata ad essere rifugio contro i mali là fuori.
Impastare e aspettare, è un esercizio di forza e pazienza. Che poi, spesso, sono la stessa cosa.

Il Pan brioche che vi propongo oggi è soffice come una nuvola nel cielo d’autunno, e tanto, tanto leggero perchè al posto del burro ho usato lo yogurt greco nell’impasto. Uno yogurt alla vaniglia, che ha dato un profumo in più anche a tutta la casa. La preparazione è semplice, addirittura elementare se avete una impastatrice che farà lo sporco e duro lavoro per voi. E poi il lievito farà il resto da sè.

Ingredienti
250 gr farina 00
250 gr manitoba
125 gr yogurt greco magro
100 ml latte tiepido
80 ml olio vegetale
50 gr miele
50 gr di zucchero semolato
15 gr lievito di birra
1 uovo medio
scorza di un limone
un pizzico di sale

Preparazione

Anzitutto una avvertenza: tutti gli ingredienti devono essere a temperatura ambiente. Forse sono un po’ perentoria, ma è essenziale per non uccidere il lievito e far lievitare bene il vostro pan brioche allo yogurt.

Sciogliete il lievito in una ciotola in cui avrete messo anche il latte intiepidito (non caldo!!). Lasciate qualche minuto il lievito a riposare (inizieranno a formarsi minuscole bollicine), e poi unitevi lo yogurt, il miele e lo zucchero. Mescolate brevemente con una forchetta per amalgamare gli ingredienti.

A questo punto, unite anche l’olio a filo (sempre mescolando con la forchetta) e l’uovo. Per finire, la scorza del limone e il sale.

Versate le farine insieme nella ciotola della impastatrice (o in un’altra ciotola capiente, se impastate a mano) e iniziate ad incorporare i liquidi alle polveri a poco a poco. Continuate fino a che l’impasto non sarà morbido e ben incordato (cioè si stacca dale pareti della planetaria).

Lasciate riposare l’impasto in una ciotola pulita capiente, coperto dalla pellicola, in un luogo senza spifferi (nel forno spento è l’ideale) per circa due ore. Deve raddoppiare di volume, per questo molto dipende anche dalla temperatura esterna. In estate è probabile che ci metta un po’ di meno di due ore.

Trascorso il terioro della lievitazione, riprendete l’impasto e ricavatene quattro pezzi di uguale peso approssimativamente, che andranno lavorati leggermente e resi sferici.

Prendete poi uno stampo da plumcake , foderatelo di carta forno, e ponete le quattro palline all’interno, una a fianco dell’altra. Coprite con un canovaccio per evitare che si secchi, e lasciatelo lievitare ancora per un paio di ore.

Trascorso anche questo periodo, prendete un tuorlo, sbattetelo leggermente in una ciotolina, e aggiungete un paio di cucchiai di latte, e spennellate la superficie del pan brioche allo yogurt. Scaldate il forno a 170 gradi e quando arriva a temperatura infornate il vostro pan brioche allo yogurt per circa 45 minuti. Se vedete che a metà cottura la superficie inizia a scurirsi, copritelo con un foglio di alluminio.

Sfornate il pan brioche, spennellatelo con un po’ di miele, e lasciate raffreddare.

Una alternativa? Provate anche il pan brioche vegano.

Brioches al latte condensato

Brioches al latte condensato

Ci sono giornate in cui sono convintissima di avere in mente tutta la lista della spesa. Fin nei minimi particolari, ho già la mappa di tutti gli scaffali, con tutte le cose che mancano in casa, e vado a colpo sicuro.
Però poi… arriva lei. L’offerta speciale. Mi fermo, la osservo. Mi serve? Forse sì, forse no. Però potrebbe servire. Magari preparo quello o quello… e, come magia, l’incanto si rompe. Vado in confusione, la mia lista della spesa mentale ha dovuto ospitare un imprevisto che non gestisce.
Torno a casa e mi sono dimenticata qualcosa. E spesso è lui, sempre lui. Il vasetto di yogurt.

Spesso lo uso per sostituire il burro nei dolci. Da’ una fragranza e una sofficità agli impasti che è impagabile. Però me lo dimentico con una frequenza imbarazzante. Quindi, mi capita più che spesso di rovistare nel frigorifero alla ricerca di sostituti. Ce ne sono tanti – ricotta principalmente, allungata con un cucchiaio di latte. Questa settimana pubblicherò un’altra ricetta nella quale ho dovuto gioco forza sostituire lo yogurt che ho dimenticato di acquistare (o meglio, l’ho lasciato in ufficio). In queste brioches, mi ha salvato il latte condensato. Chi lo avrebbe mai detto.
Il tubetto stava a guardarmi da quest’estate, quando l’avevo comprato per fare il gelato. Poi il gelato non l’ho più fatto, ed era restato lì a far polvere.

Le brioches al latte condensato sono una scoperta destinata a restare negli annali della mia cucina. Non sono certo una novità mondiale, ma lo sono state per me, e il fatto che all’inizio l’impasto fosse così appiccicoso da avermi fatto temere il peggio, ha fatto sì che la riuscita dell’esperimento sia stata segnata come una delle migliori avventure culinarie della mia pseudo carriera da cuochina.
Provatele, e mi direte.

Ingredienti (per circa 8 brioches di piccolo/medio taglio):
310 gr farina 00
170 gr di latte condensato (cioè un tubetto come questo – se non lo avete lo potete fare in casa, la ricetta la trovate qui)
130 gr latte parzialmente scremato (o latte di mandorla)
25 gr burro morbido (a pomata)
1 bustina vanillina
mezza fialetta di aroma al limone (se non la avete, usate la scorza di un limone)
1 pizzico di sale
12 gr di lievito di birra fresco
1 tuorlo e 1 cucchiaio di latte per spennellare la superficie

Preparazione:
Nella planetaria, o in una ciotola capiente, mettete la farina e la vanillina (potete usare anche l’estratto di vaniglia, basterà un cucchiaino).
Prendete circa 50 gr di latte dal totale, purchè sia a temperatura ambiente, e scioglietevi all’interno il lievito.
Unite poi il lievito alla farina ed iniziate ad impastare. Essendoci poca umidità, l’impasto sarà molto granuloso. Non è un errore, non vi preoccupate!
Mettete ora nell’impasto il latte condensato, e allungatelo con un po’ del latte rimasto. Azionate nuovamente la planetaria (o iniziate ad impastare), incorporando bene il latte condensato, e poi aggiungete il rimanente latte a poco a poco, e l’aroma di limone (o la scorza). Infine, mettete un pizzico di sale e il burro a pezzetti, avendo cura di inserire il pezzetto successivo solo quando il precedente si sarà ben assorbito dall’impasto.
Continuate ad impastare almeno altri cinque/dieci minuti, fino a quando l’impasto sarà abbastanza liscio e incordato.

A questo punto, l’impasto dovrebbe risultare molto morbido e appiccicoso, ma è normale!
Lasciatelo riposare una decina di minuti nella planetaria o nella ciotola dell’impasto, poi fategli fare un paio di giri di pieghe (se necessario, aiutatevi con un po’ di farina sul piano di lavoro per evitare che si attacchi). Le pieghe si fanno stendendo con i polpastrelli l’impasto a forma di rettangolo, con il lato lungo a lato. Piegate l’impasto in tre partendo dall’alto, e poi chiudete i lembi laterali all’interno.
Poi mettete a lievitare l’impasto nel forno spento, coprendolo con della pellicola alimentare.

Dovrebbe duplicare di volume, io l’ho tenuto per due ore e mezza.

Riprendete poi l’impasto, infarinate il piano di lavoro, e stendete l’impasto a forma rettangolare. Ritagliate dei triangoli (io ho usato la rotella della pizza), e poi prendete ciascun triangolo dalla base fate un piccolo taglio alla base verso la punta di un paio di centimetri, prendete gli angoli alla base e arrotolateli fino ad arrivare alla punta, in modo da formare le caratteristiche mezze lune tipiche delle brioches.

Mettete le brioches sulla placca del forno, già coperta di carta forno, e lasciate lievitare a forno spento un’altra ora.

Poi scaldate il forno a 180 gradi, spennellate le brioches al latte condensato con il tuorlo allungato con un cucchiaio di latte, e cuocetele per circa 25 minuti. Se vedete che stanno scurendo troppo, copritele come di consueto con la carta di alluminio.

Quando saranno tiepide, potete servire le brioches al latte condensato con un po’ di zucchero a velo, o tagliandole a metà con della marmellata o della crema di nocciole.
Se chiuse in un sacchetto di plastica possono durare fino a tre giorni (per secondo me, però, le finite prima!)

Ciabattine con lievito naturale

Ciabattine  con lievito naturale

Conoscete Julia Child? Ma certo che sì! Ovviamente negli Stati Uniti è famosissima, viene definita come colei che ha portato oltreoceano la cucina francese. Ma anche da noi è diventata nota, soprattutto perché è stata la protagonista di un film di successo, nel quale era interpretata da Meryl Streep!

Julia non può essere definita, come molti dicono, la Benedetta Parodi americana, perché in realtà le sue ricette erano tutto fuorché semplici. Aveva imparato a cucinare alla Cordon Bleu di Parigi, poi privatamente, ed era certamente una che la sapeva lunga in fatto di tecnica culinaria.

È un personaggio che mi affascina tantissimo, perché la sento vicina. Ne parlo spesso sul blog e continuerò a farlo. A volte sbadata, imbranata, ma con una passione da neofita che non ha mai perso.
Mi sento come lei quando parlo dei miei esperimenti di panificazione, e ancor di più quando mi sono messa a preparare queste ciabattine con lievito naturale, una ricetta di Sara Papa. Ho fatto ogni disastro possibile, lo confesso. Ma appena sfornate erano di una bontà che mi ha fatto dimenticare il resto!

La preparazione è, lo ammetto, un po’ lunga. Io vi metto anche la opzione con il lievito di birra se non avete quello naturale. Anche se, a mio avviso, il pane col lievito naturale ha un retrogusto così particolare che vale la pena provarlo!

Ingredienti:
Per il poolish

300 gr. di farina
300 gr. di acqua
8 gr. di lievito di birra o 95 gr. di lievito madre
Per l’impasto
600 gr. di farina 1
375 gr. di acqua
9 gr. di lievito di birra o 113 gr. di lievito madre
9 gr. di malto
10 gr. di sale (non amo il pane molto salato, ma se vi piace potete aggiungere altri 5 gr)
olio extra vergine di oliva
semola rimacinata di grano duro

Procedimento
Per il poolish: sciogliete il lievito nell’acqua (a circa 22 gradi, comunque a temperatura ambiente); io l’ho lasciato comunque a pezzettini, non tutto si è sciolto (ammetto!!), e aggiungete la farina setacciata. Poi impastate a mano, facendo attenzione a non formare grumi. Lasciate lievitare a temperatura ambiente per due ore.
Per l’impasto, mettete in una grande ciotola la farina , il malto ed il sale. Diluite il lievito nell’acqua e versate il composto ottenuto sul poolish. Amalgamate e versate il tutto nella ciotola della farina. Impastate per almeno 10/15 minuti, infarinandosi le mani.
L’impasto vi sembrerà terribile e appiccicoso, ma è così che deve essere.
Quando risulterà liscio versatelo in un contenitore unto di olio e lasciate riposare per circa un’ora.
Rovesciate quindi il contenitore sul piano di lavoro cosparso di semola; spolverizzate di semola anche la superficie dell’impasto.
Tagliate dall’impasto delle strisce (a occhio erano 5 x 10 cm – in realtà alcune erano anche più grosse ma non sono stata troppo a controllare!). Appiattitele leggermente coi polpastrelli e poi adagiatele sulla teglia coperta di carta forno.
Fatele lievitare ancora fino al raddoppio, ci vorranno almeno due ore, anche di più. Per evitare quella odiosissima crosticina che si forma a contatto con l’aria, copritele con un canovaccio che ne mantenga la umidità.
Mettete sul fondo del forno un paio di pirottini per i crème caramel (quelli in alluminio) pieni di acqua per creare vapore, e informate le ciabattine con lievito naturale a 220 gradi per circa 20 minuti.
Fate raffreddare su una griglia le vostre ciabattine con lievito naturale.