Torta al farro vegana alle albicocche e mandorle

Torta al farro vegana alle albicocche e mandorle

Le mattine dei sabati sono, per qualche ragione, le mie preferite.
Forse perché sono all’inizio del weekend, sembrano più lunghe e dolci, e mi danno la sensazione che ci sia in casa una tranquillità e una lentezza uniche. Non devo correre a prepararmi per uscire, né devo affrettarmi a cucinare per il pranzo della domenica. Semplicemente, mi lascio esistere.

Quest’ultimo sabato la colazione è stata ancora più lenta e dolce perché ho accompagnato al cappuccino questa meravigliosa torta al farro vegana alle albicocche e mandorle, che ha una dolcezza e una morbidezza uniche.
Tanti fanno la scelta vegan per salute, o rispetto degli animali; io spesso perché non ho né latte né uova in casa! Ma non mi scoraggio, perché le torte vegane sono buonissime comunque e non hanno davvero nulla da invidiare alla pasticceria tradizionale!

In più questa si prepara con una sola ciotola, sporcando pochissimo, ed è pronta in un baleno. Segnatevela per il prossimo weekend, e mi darete ragione!

NB questa versione della torta al farro vegana alle albicocche e mandorle l’ho realizzata con alimenti veg, ovviamente usando il latte e lo yogurt vaccini va comunque benissimo!

Ingredienti (stampo da 22 cm):
5/6 albicocche (dipende dalla grandezza)
250 gr farina di farro bio
1 bustina vanillina
10 gr farina di mandorle
130 gr zucchero di canna (meglio quello fine)
180 ml di latte di mandorle
45 gr yogurt di soia alla vaniglia
120 ml olio vegetale
8 gr lievito per dolci
2 gr bicarbonato
2 cucchiai di succo di limone
Mandorle a lamelle per decorare
Zucchero a velo q.b.

Procedimento:
Mettete in una ciotola tutti gli ingredienti secchi (farina, farina di mandorle, vanillina, lievito e bicarbonato, zucchero) e mescolateli bene.
In un altro contenitore, miscelate invece i liquidi, cioè lo yogurt di soia, il latte di mandorla, l’olio e infine il succo di limone.

Incorporate quindi i liquidi negli ingredienti secchi, aiutandovi con una spatola. Il composto che uscirà sarà abbastanza compatto, ma non vi preoccupate, è corretto che sia così.

Rivestite una teglia da 22 cm di diametro con la carta forno, e versate all’interno l’impasto, livellandolo con la spatola.

Tagliate a questo punto le vostre albicocche, che avrete in precedenza lavato e asciugato bene: prima tagliatele a metà, levate il nocciolo, e poi tagliatele a fettine e mettetele sulla superficie dell’impasto, premendo leggermente.

Mettete sopra le mandorle a lamelle, spolveratela leggermente con un po’ di zucchero, e infornate per circa 50/60 minuti (dipende dal vostro forno ma anche da quanto sono succose le albicocche) nel forno già caldo a 180 gradi.

Sformate la torta al farro vegana alle albicocche e mandorle dalla teglia quando si sarà raffreddata, e se vi va spolveratela con dello zucchero a velo – io ho usato quello di canna e devo dire che era ottima!

Colombine di brioche al farro

Colombine di brioche al farro

Siamo diventati un popolo di panificatori, e questo ha messo in crisi il rifornimento di farina. Mai e poi mai avrei pensato di vedere scaffali desolatamente vuoti di ogni tipo di farina – mentre le penne lisce resistono e vengono sdegnate nel bel mezzo della tempesta epidemica.
Questo mi ha dato però l’opportunità di provare altri tipi di farina oltre a quella di grano, e se vogliamo mettere sulla bilancia un dato positivo, prendiamo proprio questo ! Ho potuto provare la farina di farro, che è stata l’unica che ho trovato la scorsa settimana e che devo dire mi è piaciuta!
In attesa di provarla nei salati, ho realizzato una crostata e delle semplicissime brioches, che in celebrazione della Pasqua (strana) di quest’anno ho formato come delle graziosissime colombine – ma nulla impedisce che facciate delle brioches nella tradizionale forma a mezzaluna, o qualsiasi altra a vostro piacere!
Queste colombine di brioche al farro sono non solo semplici da realizzare, ma anche leggerissime: al posto del burro ho usato un po’ di olio vegetale, e ci abbiamo guadagnato in leggerezza senza compromessi di gusto.

Se siete pronti, prepariamo insieme le colombine di brioche al farro, che potrete farcire con marmellata, crema di nocicole, miele, o quant’altro preferite

Ingredienti:
280 gr farina di farro
150 ml latte scremato
4 cucchiai colmi di zucchero
1 uovo a temperatura ambiente
4 cucchiai di olio vegetale
5 gr di lievito di birra

1 uovo e un po’ di latte per spennellare

Procedimento:
Facciamo intiepidire il latte, e poi sciogliamo al suo interno il lievito di birra con un cucchiaio di zucchero e due di farina, che toglieremo dal totale dgeli ingredienti pesati. Mettiamo questo composto a temperatura ambiente a riposare per una mezz’ora.
Vedrete che sulla superficie si formeranno dei rigonfiamenti – è il segno del lievito che si è attivato.

Trascorsa mezz’ora, trasferite quetso composto col lievito in una ciotola (o nella impastatrice), aggiungete l’olio e l’uovo leggermente sbattuto (basta una forchetta), i 3 cucchiai di zucchero e la farina rimasta, e iniziate ad impastare. Se usate la impastatrice, mettete il gancio per gli impasti e mettete la valocità minima.

Impastate per una decina di minuti, fino al che il tutto non sarà diventato liscio ed elastico.

A questo punto, mettete l’impasto in una ciotola pulita, coperta con un canovaccio, e fate lievitare per tre ore (deve raddoppiare).

Trascorse queste tre ore, riprendete l’impasto, e ricavate dei piccoli cordoni di impasto lunghi circa venti centimetri. Per creare il corpo della colombina, prendete un capo del cordone e fate un nodo, lasciando l’altro capo leggermente lungo (sarà la coda). Prendete un altro piccolo pezzo di impasto, fatene una sfera, e con un po’ di acqua fatelo aderire al capo del nodo del cordone. se volete, nella parte lunga potete con i rebbi della forchetta dare la forma di una piccola coda.

Continuate così fino al termine dell’impasto.

Trasferite le vostre colombine su una teglia coperta di carta forno, e coprite ancora con il canovaccio, e fate riposare (e lievitare) ancora mezz’ora.

Nel frattempo, scaldate il forno a 180 gradi.

Trascorsi i 30 minuti, sbattete leggermente un uovo con un cucchiaio di latte, e spennellate la superficie delle vostre colombine di brioche al farro. Mettetele poi a cuocere in forno già caldo per circa 25 minuti (controllate a venti minuti il colore della superficie delle colombine, se fosse già molto scuro copritele gli ultimi cinque minuti con della stagnola).

Fatele raffreddare prima di gustarvi le vostre colombine di brioche al farro.

Pan brioche ai fiori d’arancio

Pan brioche ai fiori d’arancio

Ho letto di recente che la pasticceria francese, almeno qui in Italia, non riscuote quel gran successo. Diverse pasticcerie hanno chiuso.
A Milano l’ultima in ordine di tempo è stata quella di Ladurée e i suoi famosissimi macarons, e prima l’Eclair de génie di Christophe Adam, da cui avevo fatto tre anni fa un corso proprio per imparare a fare gli éclairs (con risultati pessimi, ahimè).
Molti si sono chiesti come mai. Io credo che, prezzo esagerato a parte (alcune di queste pasticcerie erano veramente care!), la pasticceria italiana sia così varia e gustosa che, campanilismi a parte, dopo aver provato il dolce esotico qualche volta, gli italiani tornano ai loro amati cannoncini!

Io stessa non sono una fan sfegatata dei dolci francesi, che hanno una quantità di burro che il mio fegato gestisce con difficoltà – l’ultima volta che sono stata Parigi e ho mangiato un croissant alle 8 del mattino, ho pranzato alle 15 del pomeriggio perchè tanto ci ho messo per digerirlo!

Però non bisogna, come si dice, buttare il bambino con l’acqua sporca, e quindi oggi vi propongo una versione di pan brioche francese ma à l’italienne, ovverosia ho sostituito il burro con del buon olio di oliva della mia amata Maremma. Il risultato lo vedete, e credo che l’esperimento sia riuscito!

Visto che siamo in clima quasi Pasquale, ho completato la fusione italo-francese con un sapore delle regioni del sud Italia, i fiori d’arancio che troneggiano nella pastiera napoletana. Naturalmente se non l’avete sotto mano, o semplicemente non vi piace, potete sostituire con un cucchiaio di panna e dell’aroma di vaniglia. Avrà un gusto più tradizionale, cioè ottimo!

Questo pan brioche ai fiori d’arancio è senza zucchero, così lo potete utilizzare a colazione per spalmarlo con qualsiasi cosa vi piaccia di più, dalla crema alle nocciole alle vostre marmellate preferite!

Ingredienti:
300 gr di farina 00
300 gr di farina manitoba
u pizzico di sale
15 g di aroma di fiori d’arancio (o altrettanta panna fresca)
45 gr di olio di oliva (possibilmente non molto forte)
15 gr di lievito di birra fresco
250 ml di latte intero (se lo volete scremato fate pure)
2 uova
buccia di un arancio bio (potete sostituire con l’estratto di vaniglia in pasta)
granella di zucchero per guarnire

Procedimento:
Mettete in una terrina o nella ciotola della impastatrice (con i gancio per impasti) le due farine, le zeste dell’arancia grattugiate finemente e il sale, e amalgamate velocemente.
Fate un buco al centro e versate il latte intiepidito, nel quale avrete sciolto il lievito di birra fresco. Quando il latte si sarà ben assorbito (ci vorrà solo qualche minuto) rompetevi anche un uovo nell’impasto, e continuate ad impastare per farlo assorbire.

Infine, quando anche l’uovo si sarà assorbito, completate con l’olio e l’acqua di fiori d’arancio.

Impastate per alcuni minuti (a me in tutto ce ne sono voluti una decina), in modo che l’impasto divenga liscio e compatto.
Mettetelo poi in una terrina coperto con la pellicola alimentare e un canovaccio, e fatelo lievitare in un posto riparato per due ore. Il forno, anche senza lucina, va benissimo, così l’impasto evita gli spifferi.

Trascorse le due ore riprendete l’impasto: potete decidere se fare due treccine piccole (in questo caso dividete l’impasto a metà) oppure una treccia grande, come ho fatto io. Prendete quindi l’impasto, e dividetelo in tre parti uguali (io ho fatto a occhio, non sono così scientifica!).
Arrotolate ciascuna parte in modo da formare un cordone lungo una trentina di centimetri (anche qui a occhio) e intrecciateli tra loro.
Rimboccate le estremità sotto la treccia, e spennellatela con l’altro uovo che vi ho messo in ricetta, leggermente sbattuto. Coprite ancora con della pellicola alimentare e fate lievitare ancora per mezz’ora.

Trascorsa anche questa mezz’ora, spennellate ancora il pan brioche ai fiori d’arancio con l’uovo sbattuto, e cospargete la superficie con la granella di zucchero.

Infine, infornate nel forno già caldo a 180 gradi e cuocete il pan brioche ai fiori d’arancio per circa 35 minuti. Controllate sempre con il tradizionale stecchino. Se vedete che la superficie si scurisce troppo, eventualmente copritela con dell’alluminio.

Il vostro pan brioche ai fiori d’arancio è pronto per essere gustato con quello che vi piace di più!

Plumcake all’avena e mirtilli rossi

Plumcake all’avena e mirtilli rossi

Non so spiegare come mai la pasticceria moderna non mi attiri per nulla. In compenso, datemi una torta classica che più classica non si può, e solleverò il mondo! Non è semplice entrare nei meandri della propria mente e capire il perchè e il per come di inclinazioni, gusti, che magari sono solo atteggiamenti.
In fondo, credo che molto abbia a che fare con il fatto che le torte moderne non possono non essere,come dice Damiano Carrara, “sprecise”, mentre io sono una super sprecisa!
Comunque sia, oggi si va di plumcake all’avena e mirtilli rossi, che oltre tutto è molto sano e senza lattosio – così torna a galla anche il mio pallino per una alimentazione naturale e sana, quando è possibile. In questa ricetta, visto che trovarli freschi è spesso complicato, ho usato i buonissimi mirtilli rossi di Ventura, che si possono usare in tantissime preparazioni. In più, ho finalmente finito anche il pacco di avena che avevo comprato chissà quando, e che era in procinto di scadere.
Una ricetta semplice e perfetta per iniziare la giornata con gusto e leggerezza.

Ingredienti:
50 gr farina 00 (nell aversione glutenfree usate un mix di farine)
160 gr fiocchi d’avena integrali – se siete celiaci cercate la farina di avena decontaminata!
2 uova
70 gr di zucchero (io ho usato quello di barbabietola, ma va bene anche uno zucchero di canna normale)
100 ml di latte di mandorla (usate anche il latte vaccino, se volete e non avete problemi col lattosio)
50 ml olio di semi
8 gr lievito per dolci
mezzo cucchiaino circa di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
60 gr di mirtilli rossi essiccati

Procedimento:
Preriscaldate il forno a 180 gradi.

Con un robot da cucina frullate i fiocchi d’avena fino alla consistenza di una farina. Metteteli in una ciotola con l’altra farina, il lievito, il sale e la vaniglia.

Riprendete il riobot da cucina e date una bella frullata alle uovainsieme allo zucchero, usando una bassa velocità. Unite poi anche l’olio e date un’altra frullata, sempre senza esagerare con la velocità. Si devono ben mescolare, ma le uova non devono montare un gran ché.

A questo punto unite il composto con le uova all efarine, mescolando bene per evitare i grumi. Io ho usato un cucchiaio di legno, va bene anche la marisa oppure una frusta a mano. L’impasto sarà piuttosto compatto, quindi è il momento di aggiungere il latte di mandorla (o vaccino, per chi vuole). Unitelo a poco a poco sempre mescolando, in modo che si formi un composto omogeneo. Unite anche il pizzico di sale e, per concludere, anche i mirtilli essiccati.

Mescolate ancora bene e poi trasferite l’impasto in una teglia per plum cake, che avrete ricoperto con della carta forno bagnata e strizzata.

Cospargete la superficie del plumcake all’avena e mirtilli rossi con dei fiocchi d’avena e cuocete in forno per circa 35/40 minuti.

Se vi piace il gusto ristico dell’avena, potete provare anche i Mini plumcake all’avena e noci.

Plum cake all’earl grey con glassa al miele e limone

Plum cake all’earl grey con glassa al miele e limone

Confessioni di una tè dipendente. Amo il tè, da ben prima dei miei soggiorni in Inghilterra che, per inciso, sono stati da questo punto di vista dei veri glory days. Infatti, bevevo catini di tè a ogni ora del giorno e della sera, a merenda, alle cinque, dopo cena… con il latte, à la anglaise, poco importa se prima ci eravamo scofanati un quintale di beans on toast o una insalata di tonno. Il tè è il tè.
Un argomento di conversazione, un mezzo per socializzare, senza farsi venire la cirrosi (ma un po’ di agitazione sì, visto che la teina non è proprio tutta salute).

Ne ho bevuto tanto anche a casa, tanto che la Twinings, nel secolo scorso, mi ha mandato a casa una fiammante teiera rossa logata e ben due tazze, premio per chi tra i clienti riceveva più punti.
Ho pensato quindi a un modo per condensare una tazza di tè in un dolce, ed è nato il dolce di oggi, un plum cake all’earl grey con glassa al miele e limone, che ha riscosso un insperato successo e per questo ve lo propongo, oggi in versione light, ossia senza burro.

Ingredienti:
250 gr latte parzialmente scremato
2 bustine di tè all’earl grey
240 gr farina 00
6 gr lievito per dolci
Un pizzico di sale
200 gr zucchero
2 uova
Mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia (io ho usato questo)
110 gr olio di mais (va bene qualsiasi olio vegetale con un sapore non forte)

Per la glassa ho usato:
1 busta di zucchero a velo (sono circa 140 gr)
3 cucchiai di miele di acacia (morbido)
1 cucchiaio di succo di limone
Acqua calda q.b.

Procedimento:
Iniziate a preparare il plumcake all’earl grey scaldando il latte, e appena inizia a sobbollire, spegnete il fuoco ed aggiungete le due bustine di tè. Lasciate in infusione almeno un paio di ore, così nel frattempo il latte raggiungerà la temperatura ambiente. Coprite magari la superficie del latte con della pellicola, così non si forma quella fastidiosa pellicina.

Una volta che saranno trascorse le due ore, togliete le bustine dal latte, e schiacciatele per bene, così fuoriuscirà il latte e l’aroma del tè.

Scaldate il forno a una temperatura di 180 gradi e foderate con carta forno uno stampo da plumcake di 20 cm circa.

In una ciotola capiente mettete gli ingredienti secchi (farina, lievito, e sale) e mescolate.

In un’altra ciotola (o nella planetaria, col gancio a foglia) mettete le uova, lo zucchero e l’estratto di vaniglia, e sbattete bene per almeno cinque minuti. Il composto deve almeno raddoppiare di volume. Aggiungete poi anche l’olio, e continuate a sbattere per un altro minuto.

Abbassando la velocità, iniziate ad incorporare alle uova anche il mix degli ingredienti secchi, aggiungendoli a poco a poco. Infine, aggiungete anche il latte con l’infusione di tè. Mescolate fino a che l’impasto non sarà soffice e liscio.

A questo punto, mettete l’impasto del vostro plum cake all’earl grey nello stampo, e infornate il tutto per circa 50 minuti, fino al massimo ad un’ora nel forno (dipende dal vostro forno, e comunque fate sempre la prova stecchino).

Fate raffreddare bene il plum cake all’earl grey prima di toglierlo dallo stampo per glassarlo.

Per la glassa, mettete lo zucchero a velo in una ciotola, aggiungete il miele e il succo di limone, e mescolate. Aggiungete poi l’acqua calda poco per volta, in base a quanto densa preferite la glassa. A me piace un po’ lenta, quindi ne ho aggiunti cinque o sei cucchiai, ma potete limitarvi a due o tre.

Io ho guarnito spolverando con la scorza del limone, ma potete anche usare un po’ di tè earl grey prelevato dalla bustina (ci ho pensato adesso, la prossima volta lo decorerò così!).

Se volete un’altra idea di plum cake, perchè non provate il Plumcake al limone e lavanda?

Plumcake alle mele, yogurt e noci

Plumcake alle mele, yogurt e noci

Finché ci sarà l’autunno, non avrò abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo.
(Van Gogh)

Autunno porta pomeriggi freddi, da passare al caldo del proprio divano, con una tazza fumante di té in una mano… e un buonissimo dolce alla mele dall’altra!
Non che sia obbligatorio, per carità – a me non capita mai di avere pomeriggi così in nessuna stagione che il buon Dio manda in terra, però la visione romantica dell’autunno chiama a sé prati di fogli in fiamme (come cantava Claudio Baglioni), finestre appena appannate e un bel dolce con la frutta di stagione. Come questo plumcake alle mele, yogurt e noci.

Oggi vi propongo un plumcake leggerissimo (se volete usare un dolcificante lo sarà ancora di più!) e rustico come da tradizione.
Sto provando da un po’ a non usare sempre farine super raffinate, e così vi propongo la versione con farina integrale – ma viene buono anche con la farina 00, non vi preoccupate!

Ingredienti:
135 gr di farina integrale (o farina 00)
50 gr di zucchero (anche di canna, basta che sia quello macinato fine)
1 mela media
2 uova
mezza bustina di lievito (sono circa 8 gr)
1 cucchiaino di cannella
30 gr olio
1 manciata di granella di noci
1 vasetto di yogurt alla vaniglia o naturale (quello da 125 gr., potete usare anche quello greco)

Procedimento:
Montate le uova e lo zucchero con l’olio fino a che il composto non diventa chiaro e spumoso. Ci vorranno almeno cinque minuti – potete usare le fruste elettriche o la planetaria.
Mentre le uova si montano, mettete in un’altra ciotola la farina, il lievito e la cannella, e mescolate bene gli ingredienti secchi tra loro.

Una volta che le uova si saranno ben montate, unite il vasetto di yogurt e mescolate piano per amalgamare il composto senza smontarlo.
Unite poi a poco a poco la farina setacciata. Fatela incorporare bene nell’impasto – io preferisco setacciarne tre cucchiai circa per volte e poi amalgamarla, così sono sicura di controllare bene che il tutto si è assorbito completamente.

A questo punto sbucciate la mela, togliete il torsolo e ricavate dei piccoli cubetti (circa tre quarti della mela). L’ultimo quarto lo usiamo per decorare.

Incorporate anche la mela, mescolando con una marisa molto dolcemente,e poi aggiungete anche le noci a granella.

Imburrate e infarinate un piccolo stampo da plumcake (io ho usato uno stampo usa e getta della Cuki lungo 20 cm), mettete l’impasto all’interno, livellate e decorate la superficie con le fettine di mela dell’ultimo quarto rimasto (non fatele affondare troppo, altrimenti non si vedrà più la decorazione). Infornate a 180 per 45/50 minuti.
Come sempre, controllate il vostro forno e la cottura, anche perchè molta dell’umidità della torta dipende dalla mela che userete. Può darsi che ci voglia qualcosa di più o di meno – in ogni caso, a circa 35 minuti controllate la cottura, e se vedete che il plumcake si sta scurendo in superficie ma è indietro di cottura, coprite la superficie con dell’alluminio.

Una volta cotto, lasciate raffreddare il vostro plumcake alle mele, yogurt e noci prima di toglierlo dallo stampo e spolverizzarlo con lo zucchero a velo.
Per altre idee autunnali con le noci, guardate questi buns alle mele e cannella vegan.

Crostata alle mele con frangipane al basilico

Crostata alle mele con frangipane al basilico

Dove nascono le idee? Per esperienza, nei posti più disparati, mentre guardi fuori dal finestrino, tra le pagine delle riviste che sfogli dal parrucchiere. In ogni momento, insomma, in cui la mente riesce a fare spazio – tra pensieri, scadenze, problemi – a estro, fantasia e vitalità.
Non è facile. Però non è impossibile.

Questa ricetta è un po’ nata così, guardando qualche tempo fa ormai il programma “Che diavolo di pasticceria!”, con il maestro Knam. Nel tentare di risollevare le sorti della pasticceria disastrata di turno, Knam ha regalato una sua ricetta, che ha eseguito davanti alle telecamere. Ovviamente senza dare quantità di ingredienti e procedimento… non facile, eh?

Però la frangipane col basilico era un’idea accattivante, e dopo qualche tentativo, sono arrivata a questa ricetta, che quasi certamente è diversa da quella del Maestro, perché è senza burro. E’ anche facilissima da realizzare, e la crostata alle mele con frangipane al basilico diventerà ben presto una delle vostre crostate preferite. Siete pronti per prepararla insieme?

Ingredienti:
per la frolla
220 gr farina 00
70 gr zucchero semolato
60 gr olio vegetale
1 uovo

per la frangipane
190 gr latte
50 gr farina 00
120 gr farina di mandorle (o mandorle tritate finemente)
60 gr zucchero di canna
10 gr basilico
la punta di un cucchiaino di bicarbonato
30 gr olio
1/2 mele

Procedimento:

Iniziate preparando la crema frangipane. Mettete in una ciotola gli ingredienti secchi (farina, farina di mandorle, bicarbonato) e mescolateli tra loro. Se non avete la farina di mandorle, potete ricavarla frullando insieme le mandorle e lo zucchero di canna. Altrimenti frullate con lo zucchero il basilico.

Mettete insieme agli ingredienti secchi anche lo zucchero con il basilico, e aggiungete prima l’olio, e poi il latte, mescolando bene per amalgamare gli ingredienti ed evitare i grumi.
La vostra crema frangipane senza burro è pronta per essere usata!

Mentre preparate la frolla, mettete la frangipane in frigo, coperta dalla pellicola alimentare per evitare che la superficie si secchi.

La pasta frolla della vostra crostata alle mele con frangipane al basilico è pronta in un baleno e non richiede il riposo in frigo: in una ciotola capiente mettete l’uovo con lo zucchero. Mescolateli bene con l’aiuto di una forchetta.

Sempre mescolando bene mettete anche l’olio a filo, in modo che il composto diventi cremoso e lo zucchero inizi a sciogliersi.
A questo punto, iniziate a mettere la farina a poco a poco, mettendo farina nuova non appena la precedente si sarà assorbita. Continuate fino a che tutta la farina non si sarà assorbita, e il vostro impasto non sarà liscio e non appiccicoso. Vi assicuro che ci vogliono veramente cinque minuti!

Dopo di ché, stendete la frolla con un mattarello a un’altezza di circa 4 millimetri – potete aiutarvi stendendola sulla carta forno.
Adagiate quindi la frolla all’interno del vostro stampo per crostata (queste quantità sono adatte ad uno stampo di 26/28 cm di diametro), e bucherellate il fondo con i rebbi della forchetta.

Riempite poi la crostata con la crema frangipane, livellatela bene, e poi stendere uno strato di fettine di mele in copertura (io avevo una mela grande ed è bastata, se sono piccole ne avrete bisogno due).

Mettete la vostra crostata in forno già caldo a 180 gradi, e cuocetela per 35 minuti.

Una volta che la vostra crostata alle mele e frangipane al basilico sarà raffreddata, se volete potete spolverizzarla con lo zucchero a velo.

Crostata senza glutine all’uva

Crostata senza glutine all’uva

Dice un proverbio “Dovrebbe essere sempre settembre“. Forse, o meglio, dovrebbe essere sempre come la prima quindicina di settembre. Quando fa caldo, ma non troppo. Fa fresco, ma non troppo. Insomma, i giorni in cui si scivola con piacere dall’estate più torrida verso l’autunno fatto di colori morbidi, di mattine con il soprabito, e di cieli ancora blu e tersi, senza più l’afa e la canicola dell’estate più profonda.

E’ anche il mese di tante sagre e feste patronali di Paese, ed il mese della vendemmia per eccellenza! A settembre è tutto un pullulare di festeggiamenti, credo che ci siano centinaia di borghi, paesi e città che festeggiano qualsiasi ricorrenza. Settembre è, in definitiva, il mese più adatto per lasciarci alle spalle la stagione più calda ed entrare in autunno col cuore leggero.

Per festeggiare questo mese, oggi vi propongo una ricetta molto semplice e leggera – un solo uovo, gluten free, e bellissima anche da vedere. La crostata senza glutine all’uva è proprio il dolce ideale per celebrare questo mese meraviglioso.

Ingredienti:
per la base:
250 gr farina certificata senza glutine (io ho usato questo mix di farine di Nutrifree)
100 gr zucchero
1 uovo
3 gr lievito certificato senza glutine
60 gr olio di semi

per la crema pasticcera:
30 gr maizena certificata senza glutine
250 ml latte (io scremato)
50 gr zucchero
buccia di mezzo limone con buccia edibile
1 bustina vanillina (o mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia)
curcuma q.b.

per decorare:
uva bianca e nera a piacere

Procedimento:
Iniziate a preparare la crostata senza glutine all’uva mettendo in una ciotola lo zucchero e l’uovo. Amalgamateli velocemente con l’aiuto di una frusta a mano, e poi aggiungete l’olio, sempre amalgamando.
Iniziate poi a incorporare in questo composto le polveri: setacciate la farina insieme al lievito, e poi incorporatela poco per volta nel composto con l’uovo, sempre mescolando (io all’inizio mi aiuto con una forchetta). Appena avrà iniziato a solidificarsi, potete continuare a mano.
La frolla sarà pronta quando tenderà a non attaccarsi più alle mani.

A questo punto, stendetela tra due fogli di carta forno con l’aiuto di un mattarello, e mettetela in una teglia per crostata (io ho usato lo stampo rettangolare, ma ovviamente non è obbligatorio!). Cuocete a questo punto la frolla in bianco (io copro la superficie con carta forno e poi uso dei pesini appositi – ma vanno bene anche dei legumi secchi che non mangiate – per appiattire la carta ed evitare che la crostata gonfi in cottura). Infornate per circa 15/20 minuti a 180 gradi, forno statico già caldo. Una volta trascorso il periodo, sfornate e lasciate raffreddare prima di togliere la carta forno.

Ricordate che la frolla senza glutine, non sviluppando appunto la maglia glutinica, è estremamente fragile e friabile. Fate quindi attenzione quando la estraete dalla teglia, è molto fragile e potrebbe rompersi (indipendentemente dal suo spessore!).

Mentre raffredda, potete preparare la crema pasticcera: in un pentolino mettete a scaldare il latte con qualche pezzetto di buccia di limone in modo che insaporisca. In un’altra ciotola mettete la maizena con lo zucchero e un cucchiaino di zeste grattugiate del limone e la vanillina. Mescolate con una frusta per amalgamare. Quando il latte avrà iniziato a sfiorare il bollore toglietelo dal fuoco, e versatelo (sempre mescolando!) sulla maizena con lo zucchero. Rimettete poi sul fuoco questo composto, e mescolate continuamente fino a che non si rapprenderà. Il fuoco non deve essere alto; ci vorranno tra i cinque e i dieci minuti. Fate raffreddare coperto dalla pellicola alimentare per evitare che si formi quella pellicola fastidiosa sulla superficie della crema.

Una volta raffreddato tutto, procedete a comporre la vostra crostata senza glutine all’uva: stendete la crema all’interno del guscio di frolla e livellatela bene. Decorate poi con gli acini di uva che avrete in precedenza ben lavato. Potete realizzare tutte le decorazioni che più vi piacciono! Io ho alternato righe di acini di uva bianca e uva fragola, perchè adoro il sapore di questa varietà. Ma voi potete sbizzarrirvi con la fantasia!

Parigini siciliani bigusto

Parigini siciliani bigusto

I parigini siciliani sono un’altra ricetta della tradizione italiana, forse poco conosciuta nel resto del Paese, ma che vale la pena riscoprire. Nascono nella zona di Ragusa, e la tradizione vuole che si chiamino così perchè – appena usciti dal forno – assomigliano nella forma alle baguettes, il “pane di Parigi”. Da qui “parigini”.

I parigini siciliani sono ottimi a colazione, all’ora del té, o in qualsiasi momento della giornata. Possono essere preparati in diversi modi, con la marmellata, le gocce di cioccolato, oppure con il cacao. Come tutti i dolci della tradizione povera, nella ricetta originale è previsto l’uso della strutto, che possiamo anche però sostituire col burro. Questa che vi propongo oggi è la versione ancora più alleggerita, perchè realizzata con olio nell’impasto – in questo modo può essere perfetta per tutti, anche per chi è intollerante al lattosio.

In questa versione che vi presento oggi, i parigini siciliani sono bigusto, cioè ho unito insieme un impasto alla vaniglia e uno al cacao. Sono facilissimi da realizzare, cuociono in un baleno, e sono leggeri come una nuvola. Che ne dite se li proviamo insieme?

Ingredienti:
250 gr farina 00
140 gr zucchero
10 gr cacaco amaro
60 gr olio vegetale (se non avete problemi col lattosio, potete usare 75 gr di burro)
2 uova
6 gr lievito
1 bustina vanillina
zeste di un limone biologico
zucchero a velo q.b.

Procedimento:
Iniziate a preparare i vostri parigini siciliani mettendo in una ciotola le uova con lo zucchero e l’olio. Mescolateli insieme e poi aggiungete la farina con il lievito e la vanillina in due/tre riprese, lavorando l’impasto molto bene per evitare i grumi (se usate il burro potete lavorare l’impasto tutto insieme in una planetaria o in una ciotola).
L’impasto finale sarà comunque piuttosto morbido.

Dividete l’impasto a metà, e in una parte aggiungete il cacao. Impastate bene fino ad assorbimento del cacao.

A questo punto, create dei filoncini di uguale spessore e lunghezza con entrambi gli impasti, e poi affiancate un filoncino alla vaniglia e uno al cacao. Compattateli per bene, e appiattiteli leggermente.

Mettete i parigini bigusto che avrete formato sulla leccarda del forno, coperta dalla carta forno, e cuoceteli nel forno già caldo a 180 gradi per 15 minuti.

Sfornateli e fateli raffreddare. Quando saranno tiepidi, tagliateli obliquamente, e spolverizzateli con zucchero a velo.

Pancakes e confettura di prugne e vaniglia

Pancakes e confettura di prugne e vaniglia

Le colazioni lente dei giorni di festa o di vacanza, l’atmosfera tranquilla e ovattata, le case che si rianimano con calma, in silenzio.

Sono lo scenario perfetto per concedersi anche il tempo di preparare degli ottimi pancakes, leggerissimi perchè senza burro né olio. Visto che siamo in estate, perchè non approfittare e preparare per tempo anche una deliziosa confettura? Detto fatto!

Vi lascio sia la ricetta dei pancakes leggeri, sia quella della confettura di prugne rosse e vaniglia, che è diventata prestissimo una delle preferite di casa. Siete pronti?

Ingredienti per i pancakes:
200 gr farina 00
250 ml latte
70 gr zucchero
1 uovo
1 cucchiaino di lievito per dolci

Procedimento:
In una ciotola mettete lo zucchero con l’uovo, e sbattete per bene con una frusta a mano, in modo che gonfino un pochino (ma non è necessario che diventino gonfissimi). Aggiungete poco per volta il latte, sempre sbattendo, e poi le polveri setacciate, anche qui continuando a sbattere con la frusta per evitare i grumi.
Scaldate una pentola antiaderente, e quando il fondo sarà caldo versatevi un po’ di impasto (3/4 cucchiai circa, ma dipende da quanto grandi li volete). Quando inizieranno a crearsi le bollicine in superficie, è ora di girare i pancakes e di cuocerli un paio di minuti anche sull’altro lato.

Potete gustarli con quel che più vi piace, Nutella, crema… quello che vi va! Io oggi ve li propongo con una coloratissima confettura di prugne e vaniglia che ho preparato così:

In una padella antiaderente ho messo 800 gr di prugne rosse a pezzetti, private di buccia e nocciolo. Ho aggiunto mezzo limone spremuto e quattro cucchiai di zucchero, oltre alla punta di un cucchiaino di estratto di vaniglia. Ho lasciato cuocere a fuoco bassissimo, mescolando spesso, per circa trenta minuti – tanti sono bastati per vedere disfarsi le prugne in una sugosa poltiglia.

A questo punto ho riempito con la confettura ancora molto calda dei barattolini sanificati arrivando fino a circa 1 cm dal bordo, e ho chiuso con il coperchio nuovo, lasciando raffreddare il barattolo a testa in giù per far formare il sottovuoto.
Questa quantità ha riempito un barattolo da 25 cl.

I pancakes e la confettura di prugne e vaniglia diventeranno presto la vostra colazione preferita, ne sono sicura!