Ciambella cocco e lime

Ciambella cocco e lime

Ogni anno mi riprometto di appendere le presine al chiodo da giugno a settembre, ma al primo temporale mi lascio tentare.
Finisco per ricascarci, perchè lo so già quando mi faccio la promessa di non accendere il forno d’estate che la infrangerò. Amo questa mia debolezza, e sono indulgente con me stessa.
Ci sono però certe mattine d’estate che meritano una ciambella cocco e lime. Quelle chiare chiare, dove si può andare più lenti, prendersi il tempo per gustare una colazione dai sapori tropicali, mentre si ascoltano gli uccellini che cantano, le tortore che tubano. E il camion dell’immondizia che passa sferragliando.

Le mattine d’estate idilliache si contano sulle dita di una mano, ma la ciambella cocco e lime è buona davvero. Prendete il latte di cocco quello vero, però! Non quello un po’ annacquato nei tetrapak, ma quello “spesso” delle lattine. Le trovate nel reparto dei cibi orientali. Questo latte di cocco è pieno di sapore e di frutto, e darà alla vostra ciambella un sapore unico.

Questa ciambella è facilissima da preparare, ed è un successo sicuro. Il sapore del lime si sposa benissimo col cocco, e vedrete che la rifarete a nastro. Diventerà il vostro tormentone dell’estate. Tutte le estati.

Ingredienti:
330 g di farina 00 (+ 2/3 cucchiai per lo stampo)
1 lattina di latte di cocco (la mia era da 400 ml)
16 g di lievito per dolci
1 lime (se lo trovate bio è meglio, altrimenti vabbè)
200 g zucchero
4 uova medie non fredde
80 ml olio di mais
1 pizzico di sale

Preparazione:
Per preparare la ciambella cocco e lime dovete anzitutto montare le uova con lo zucchero fino a che non diventano gonfie e chiare.
Unite quindi il succo del lime (se avete trovato il lime bio mettete anche le zeste grattugiate, io non lo trovo mai e quindi faccio senza), l’olio e il sale. Continuate a montare.

A questo punto unite i secchi, cioè la farina setacciata con il lievito per dolci in tre volte, alternando con il latte di cocco. Ricordate di mescolare il latte prima di metterlo nell’impasto.

Continuate a mescolare fino a che l’impasto non sarà vellutato.

Accendete il forno e scaldatelo a 180 gradi.

Mentre si scalda, ungete uno stampo per ciambella da 22 cm di diametro e infarinatelo. Io adoro il mio stampo Nordic Ware, che si deve per forza imburrare e infarinare, ma regala delle ciambelle sontuose!

Versate l’impasto nello stampo, e infornatelo per 40 minuti. Controllate con uno stecchino il grado di cottura.

Sformate quando la ciambella è fredda e, se volete, potete coprirla con una glassa al mine: basta sciogliere nel succo di mezzo lime un po’ di zucchero a velo. La densità della glassa la potete scegliere voi. Se la volete meno spessa potete allungarla con dell’acqua tiepida.

Crostata allo yogurt con composta di pesche e lavanda

Crostata allo yogurt con composta di pesche e lavanda

L’estate mi abbassa la pressione, mi soffoca dall’afa (almeno in città) ma mi inonda di luce, che mi mette di buonumore. E’ bello alzarsi al mattino con il chiarore del sole, e dilungarsi alla finestra oltre le nove ad aspettare un nuovo tramonto, immerso nei toni dell’arancione e del rosso, talvolta del rosa.

Come i colori di queste pesche, le prime della stagione, eppure profumatissime e dalla bella polpa dolce. Purtroppo però non è sempre facile trovare della buona frutta nei supermercati, e per questo ho pensato di lasciarvi un’idea per utilizzare delle pesche magari un po’ ammaccate. La composta di pesche si prepara rapidamente, e a seconda della zuccherinità (si dirà così?) dei frutti che usate potete anche diminuire la quantità di zucchero nella composta. Non avendone molto di zucchero, non si conserverà ovviamente a lungo. Ma non è un problema, la useremo subito per farcire una deliziosa crostata allo yogurt.

Lo yogurt prende il posto del burro in questa frolla che rimarrà morbidissima per giorni. Non ha la stessa consistenza della frolla al burro, sia chiaro. E’ però buonissima, perfetta per iniziare bene la giornata con leggerezza ma senza riunciare al gusto.
In più si prepara in un attimo, non ha bisogno di riposo in frigorifero, e si presta a moltissime soluzioni. Con la pasta avanzata ho creato dei buscotti arrotolati alla confettura, e ha mantenuto la stessa fragranza della crostata.

Insomma, se non l’avete mai provata, è arrivato il momento di farlo!
Io ho usato lo yogurt greco bianco zero grassi che avevo in casa, se lo usate dello stesso aroma della farcitura aumenterà il sapore a dismisura!

Ingredienti (per una teglia da 22/24 cm):
350 g di farina 00
100 g zucchero
120 g di yogurt greco
50 ml di olio di semi
8 g di lievito per dolci
una bustina di vanillina
1 uovo a temperatura ambiente

per la composta:
4 pesche gialle abbastanz amature
1/2 cucchiai di zucchero semolato (o tre, va a gusti)
un cucchiaino di lavanda edibile (va bene anche un rametto di rosmarino… o niente!)

Preparazione:

Anzitutto prepariamo la composta. Sbucciate e tagliate a pezzetti le pesche e mettetele in una casseruola con un cucchiaio di acqua e lo zucchero. Mescolate e infine mettete la lavanda (potete anche diminuire la dose se non vi piace che si senta troppo).
Accendete la fiamma bassa e fate cuocere una decina di minuti almeno, mescolando. Se le pesche dovessero asciugarsi senza ammorbidirsi molto, aggiungete qualche cucchiaio di acqua.
Quando le pesche si saranno ammorbidite al punto da poterle schiacciare con una forchetta, riducetele in poltiglia e mettetele da parte a raffreddare.

Quindi potete preparare la frolla allo yogurt. Mettete la farina in una ciotola capiente con lo zucchero e il lievito, e la vanillina. Mescolate bene e poi iniziate ad aggiungere prima l’uovo, e poi, dopo che si sarà assorbito (ci vorrà mezzo minuto!), anche lo yogurt, l’olio e un pizzico di sale.

Amalgamate bene e iniziate ad impastare per qualche minuto, fino a che non si sarà formata una massa compatta e per niente appiccicosa.

A questo punto, la frolla allo yogurt è pronta.

Iniziate quindi a preparare la crostata allo yogurt con composta di pesche e lavanda imburrando e infarinando una teglia. Stendete quindi la frolla (circa tre quarti) aiutandovi col mattarello.
Deve venire alta all’incirca quattro millimetri (ma non siamo fiscali!).

Adagiate l’impasto nello stampo e bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta.

Versate quindi sulla base della crostata la vostra composta di pesche alla lavanda, e poi con l’impasto rimasto stendetelo col mattarello e create delle strisce decorative per la vostra crostata. Adagiatele sulla superficie incrociandole.

Scaldate il forno a 180 gradi, e cuocete la crostata allo yogurt con composta di pesche e lavanda per circa 35/40 minuti.

Attendete che la crostata allo yogurt sia fredda per toglierla dallo stampo.

La crostata si conserva in frigo coperta per circa cinque giorni.

Invece della lavanda, potete anche aromatizzare la vostra composta col rosmarino, oppure fare direttamente una Confettura di pesche al rosmarino.

Lattaiolo toscano

Lattaiolo toscano

Quella meravigliosa miniera di informazioni che è “La Cucina Toscana” di Giovanni Righi Parenti descrive il Lattaiolo come un dolce che risale al XVII secolo. Un dolce che davvero possiamo dire della tradizione, considerata l’età! Confesso di averlo scoperto in queste pagine, perchè nei miei pur tanti soggiorni in terra toscana non mi è mai capitato di incontrarlo.
Incuriosita, ho voluto provare la versione “con farina” del Righi Parenti, che però… è venuta un disastro! Asciutto, tozzo, niente a che vedere con le foto (non molte, per la verità) che ho visto online.

Poichè sono testarda, mi sono ripresa dallo shock e l’ho riprovato seguendo la ricetta alternativa, che Righi Parenti cita soltanto ma che ho trovato su un altro libro di cucina toscana, cioè senza farina ma solo uova. Il risultato è stato una brodaglia spappolosa e tristissima, che è uscita dalla teglia messa a cuocere a bagnomaria al forno. Disastro numero due!

Allora mi ci sono rimessa, variando un po’ gli ingredienti. Ancora nulla. Ero così scoraggiata che ho lasciato perdere, sicura che come le torte upside down, anche il lattaiolo sarebbe finito nel mio personale file denominato “non riprovarci mai più!”.
Lo scorso weekend, però, ho ritrovato gli appunti dell’ultimo mio tentativo, e ho deciso che ero abbastanza di buonumore da permettermi un ultimo tentativo.

Finalmente la consistenza era quella che cercavo!! Ho fatto un errore piccolo piccolo, ma sono sulla buona strada, e pronta a condividere la ricetta con voi!

Beninteso, è la mia ricetta del lattaiolo, e non ho idea se sia o meno quella supertradizionale, che dal Seicento è approdata all’anno duemila. Come per tutte le ricette tradizionali, c’è gente pronta ad accapigliarsi, e non solo verbalmente, per imporre la supremazia della propria ricetta su quella degli altri.
Quindi metto le mani avanti, e ve lo dico subito che probabilmente nella Toscana del diciassettesimo secolo non lo facevano così. Ma a casa mia, nel duemilaventuno, il lattaiolo è questo qui. Ed è buono!

Ingredienti (per quattro cocottes di media grandezza):
250 ml di latte (io ho usato il parzialmente scremato, intero da più gusto e consistenza)
2 uova medie
25 g di zucchero
20 g di amido di mais (senza glutine se avete commensali con malattia celiaca)
2 cucchiaini di essenza di vaniglia
le zeste grattugiate di un limone bio

Procedimento:
In una ciotola abbastanza capiente montate bene le uova con lo zucchero, in modo che almeno duplichino di volume.
Aggiungete anche le zeste grattugiate del limone e l’estratto di vaniglia e montate con la frusta per qualche minuto.
Scaldate leggermente il latte, scioglietevi all’interno l’amido di mais e poi incorporatelo alle uova montate mescolando dal basso verso l’alto in modo da non smontarle (comunque si smonteranno un po’, ma è normale).

Imburrate e infarinate (con l’amido di mais per un risultato 100% gluten free) le cocottes, riempitele del composto fino a quasi l’orlo (cuocendo il lattaiolo si abbasserà).

Mettete le cocottes in una pirofila con un po’ di acqua (un paio di dita) e cuocete nel forno già caldo a 160 gradi per un’ora circa.

Se non avete le cocottes in ceramica usate pure i pirottini di alluminio usa e getta!

Muffin al caffè al farro

Muffin al caffè al farro

Quest’anno sono andata in fissa per i dolci al caffè. Magari con l’aggiunta delle mie amate nocciole. Solo così la giornata parte col piede giusto. Nel blog ho pubblicato già qualche suggerimento per dei dolci col caffè (se ve le siete perse, date un’occhiata alle ricette della Torta Cappuccino, o magari quella della Torta vegana al caffé all’acqua). Oggi è la volta dei Muffin al caffé al farro, che ho realizzato con farina di farro e, per pareggiare il gusto un po’ di frutta secca di questa speciale farina, ho anche aggiunto un po’ di granella di nocciole. L’impasto l’ho realizzato con del buon yogurt greco 0% grassi, che ho voluto bianco naturale. Ovviamente, potete anche usare quello al caffé, per un gusto ancora più rotondo di caffè nei vostri muffin.

Per il resto, questi Muffin al caffè al farrosono di una tale semplicità da preparare, che davvero non ci vogliono molte spiegazioni! Io li ho fatti due volte, per colazione, nel giro di quindici giorni, tanto che sono buoni e leggeri. Li preparo alla sera, di volata, quando mi accorgo di non avere nulla per la colazione del giorno successivo, e il giorno dopo sono belli morbidi e fragranti, pronti per essere “pucciati” nel caffelatte o dove volete voi. Ma sono ottimi anche a merenda, insomma, quando vi assale la voglia di qualcosa di buono (come diceva una vecchi pubblicità!) ma che è anche sano!

Ingredienti (escono circa 10/12 muffin a seconda della misura degli stampi):
2 uova
160 g farina di farro bio
80 g zucchero semolato
1 tazzina di caffè (aggiungete anche un cucchiaino di caffè solubile per un gusto di caffè più intenso – a me piace di più)
150 g (ovvero una confezione) di yogurt greco bianco (o al caffè, se lo preferite)
80 ml olio (io uso quello dirso, che ha un sapore neutro)
2 cucchiai di granella di nocciole + 1 per la decorazione
mezza bustina di lievito vanigliato per dolci
mezzo cucchiaino di bicarbonato
un pizzico di sale

Preparazione:
I Muffin al caffè sono facilissimi da fare, e non serve nemmeno lo sbattitore elettrico!
In una ciotola abbastanza capiente mettete tutti i liquidi, ossia l’olio, le uova, lo yogurt, e la tazzina di caffè (ed eventualmene il cucchiaino in più di caffè liofilizzato per un gusto più “strong”), e mescolate con una frusta a mano, in modo che tutti gli ingredienti si mescolino tra di loro.

Setacciate poi nella ciotola la farina di farro, il lievito , il bicarbonato, lo zuccheroe infine il sale.

Mescolate nuovamente con la frusta a mano per incorporare il tutto. Non dovrebbero formarsi molti grumi con le polveri setacciate, e quindi l’operazione dovrebbe durare un paio di minuti. Ma in ogni caso, dovesse restare qualche grumo, non vi preoccupate, perchè si scioglieranno in cottura. Alla fine, unite anche la granella di nocciole e mescolate un’ultima volta per amalgamare il tutto.

Versate l’impasto nei vostri pirottini, andando a riempirli fino a 2/3, perchè comunque cresceranno un po’ in cottura. Sulla superficie potete mettere un po’ di granella di nocciole.

Infornate i pirottini nel forno già caldo a 180 gradi per circa 20 minuti.

Ovviamente le nocciole sono opzionali – potete evitarle per intolleranze o se non vi piacciono. Magari potete sostituirle con delle gocce di cioccolato.

Oppure usare un po’ di crema alla nocciola come ripieno – basta congelarla prima nel freezer per evitare che in cottura scenda sul fondo. La base al cafè dei muffin è così versatile che potete perfezionarla secondo il vostro gusto!

Plumcake alla cannella e noci pecan

Plumcake alla cannella e noci pecan

Per me l’inverno sa di cannella. Non c’è nessun aroma, nessun profumo che mi riporti alla mente l’inverno come questa spezia.
Anzi, tra le spezie la cannella è una delle fantastiche quattro: quando nelle ricette dell’Ottocento si leggeva “un pizzico di spezie o di droghe”, si intendeva cannella, chiodi di garofano, pepe e noce moscata. Insomma, la cannella è un po’ il prezzemolo delle spezie, stava – e sta – sempre ovunque.

Oggi vi propongo un plumcake alla cannella e noci pecan che ha un profumo invernale inebriante e un gusto davvero unico e speciale. Si prepara abbastanza velocemente, non ha burro nell’impasto, e anzi ho avuto l’opportunità di usare il mio amato skyr islandese alla vaniglia, che da’ un gusto e una morbidezza unici a questo dolce meraviglioso.

Se non avete le noci pecan, le noci nostrane possono benissimo andare (anzi, forse sono anche più economiche). Provatelo e fatemi sapere che ne pensate. Sono sicura che vi conquisterà!

Ingredienti:

300 gr farina 00
45 gr noci pecan
Un pizzico di sale
2 cucchiaini di cannella
200 gr di zucchero più altri 70 grammi (teneteli divisi)
8 gr lievito per dolci
1 uovo
70 gr olio vegetale
1 bustina vanillina
240 gr latte parzialmente scremato (o come volete voi)
115 gr skyr alla vaniglia (va bene anche uno yogurt greco)

Procedimento:

Per preparare il plumcake alla cannella e noci pecan iniziate a scaldare il forno a 180 gradi.

In una ciotola, mescolate i 70 gr di zucchero con le noci pecan che avrete tritato a granella non troppo fine, insieme alla cannella. Teneteli da parte, vi serviranno dopo.

Prendete poi una ciotola capiente, dove dovete setacciarvi all’interno la farina, il lievito e la vanillina. Aggiungete anche lo zucchero (200 gr) e il sale, e mescolate bene.

In un’altra ciotola mescolate insieme l’uovo, l’olio il latte e lo skyr.

A questo punto, riprendete la ciotola con gli ingredienti secchi (quella con la farina, per intenderci) e iniziate ad incorporare la parte liquida, mescolando con una frusta a mano per cercare il più possibile di eliminare i grumi.

In una teglia da plumcake che avrete precedentemente imburrato e infarinato (o ricoperto con la carta a forno) versate metà dell’impasto. Senza livellare (non è necessario) ricopritela con la un po’ più della metà del mix a base di zucchero, cannella e noci pecan.

Coprite con il restante impasto, e poi sopra ricoprite tutto con il mix a base di zucchero, cannella e noci pecan che restava.

Infine, prendete un coltello e iniziate a disegnare dei cerchi nell’impasto, in modo che il ripieno si mescoli e formi una sorta di marmorizzazione all’interno.

Mettete quindi il vostro plumcake alla cannella e noci pecan a cuocere in forno per circa 55 minuti. Fate sempre la prova stecchino!

Prima di sformarlo attendete che il plumcake si sia intiepidito.

Torta carote e limone

Torta carote e limone

All’inizio c’era la torta di carote. La prima ricetta che ho provato, forse perchè la torta di carote era la preferita della mia nonna, forse perchè il binomio carote e mandorle ci sta alla perfezione, forse perchè… chi lo sa, perchè quella avevo sottomano e quella ho provato!
Ogni tanto ci ritorno, perchè ci sono tantissime versioni della torta alle carote, che poi diventa un muffin, e poi un plum cake… la versatilità di questa ricetta è eccezionale, e credo che continuerò di tanto in tanto a provarme di nuove, perchè è un gusto che non mi stanca mai.

La ricetta che vi propongo oggi è una versione della torta carote e limone, e può essere realizzata con pochi ingredienti che abbiamo quasi sicuramente tutti a casa. Ho aggiunto come golosità in più una glassa allo yogurt che è davvero spettacolare, ma ovviamente potete anche gustarla senza, o con un po’ di zucchero a velo. La ricetta è molto semplice, si realizza anche velocemente. L’interno rimane leggermente umido, e questa è la sua particolarità. In più è senza burro, quindi anche abbastanza leggera… vi ho convinto a prepararla insieme?

Ingredienti (per una tortiera da 22 cm):
165 gr di farina 00
100 gr di zucchero
90 gr di mandorle pelate
1 vasetto di yogurt alla vaniglia
50 gr di olio vegetale
75 gr di latte scremato
2 carote
3 uova
1 limone non trattato (succo e zeste)
1 bustina di lievito per dolci

per la glassa
1 vasetto di yogurt greco alla vaniglia
3 cucchiai colmi di zucchero a velo

Procedimento:
Prendete le mandorle e tritatele finemente con l’aiuto di un mixer, poi mettetele da parte.
Sempre usando i lmixer, tritate molto finemente anche le carote (che avrete prima lavato e mondato) con il succo di metà limone. Mettete anche loro da parte.
Montate bene le uova in una ciotola con lo zucchero, fino a che non diventano belle chiare e gonfie. Ci vorranno circa 5 minuti.
Unite l’olio a filo, e quando si è incorporato unite anche il latte (sempre amalgamando), poi lo yogurt, e alla fine le carote. Mescolate molto bene.
Infine, aggiungete gli ingredienti secchi cioè la farina 00 e le mandorle e mescolate delicatamente, dal basso verso l’altro, così il composto non si smonterà. Per ultimo, setacciate anche lievito e mescolate ancora bene.

Foderate lo stampo con della carta forno, e poi versatevi all’interno l’impasto della torta carote e limone, e distribuitelo all’interno della teglia per bene.
Cuocete a forno già caldo a 180 gradi per circa 25 minuti (ma controllate sempre con lo stecchino la cottura, perchè i forni possono essere diversi). Sfornate la torta carote e limone e lasciate raffreddare prima di glassarla.

Per la glassa, in una ciotola versate lo yogurt greco e lo zucchero, e mescolate bene con una forchetta, così si dissolveranno gli eventuali grumi di zucchero.
Distribuite la glassa sulla superficie della torta carote e limone fredda, e poi distribuite sopra le zeste del limone.
Nella foto ho anche distribuito sulla superficie una bustina di zucchero di canna, ma è del tutto opzionale.

Se volete una versione vegana della torta alle carote, guardate qui.

Pan brioche allo yogurt

Pan brioche allo yogurt

Mi sono seduta a riposare qualche minuto e il profumo di vaniglia si è diffuso per la casa, insieme al tepore del forno. Il pan brioche allo yogurt che lievita e cuoce nel forno, una tisana con arancia e cannella, e il profumo del miele. Sapori e odori che si mischiano, e fanno tornare nostalgia di casa. Delle domeniche pomeriggio pigre ad ascoltare musica, guardando fuori dalla finestra le foglie cambiare colore e infiammare i rami asciutti e tesi come archetti di violino.
Le ricordo tutte, quelle canzoni. Le ricordo e le canto ogni qualvolta sento il bisogno di tornare in un posto sicuro, in cui tutto era ancora possibile, e c’era tutta la vita davanti. Le domeniche di autunno fanno questo effetto, e ancora di più in questi momenti in cui la casa è tornata ad essere rifugio contro i mali là fuori.
Impastare e aspettare, è un esercizio di forza e pazienza. Che poi, spesso, sono la stessa cosa.

Il Pan brioche che vi propongo oggi è soffice come una nuvola nel cielo d’autunno, e tanto, tanto leggero perchè al posto del burro ho usato lo yogurt greco nell’impasto. Uno yogurt alla vaniglia, che ha dato un profumo in più anche a tutta la casa. La preparazione è semplice, addirittura elementare se avete una impastatrice che farà lo sporco e duro lavoro per voi. E poi il lievito farà il resto da sè.

Ingredienti
250 gr farina 00
250 gr manitoba
125 gr yogurt greco magro
100 ml latte tiepido
80 ml olio vegetale
50 gr miele
50 gr di zucchero semolato
15 gr lievito di birra
1 uovo medio
scorza di un limone
un pizzico di sale

Preparazione

Anzitutto una avvertenza: tutti gli ingredienti devono essere a temperatura ambiente. Forse sono un po’ perentoria, ma è essenziale per non uccidere il lievito e far lievitare bene il vostro pan brioche allo yogurt.

Sciogliete il lievito in una ciotola in cui avrete messo anche il latte intiepidito (non caldo!!). Lasciate qualche minuto il lievito a riposare (inizieranno a formarsi minuscole bollicine), e poi unitevi lo yogurt, il miele e lo zucchero. Mescolate brevemente con una forchetta per amalgamare gli ingredienti.

A questo punto, unite anche l’olio a filo (sempre mescolando con la forchetta) e l’uovo. Per finire, la scorza del limone e il sale.

Versate le farine insieme nella ciotola della impastatrice (o in un’altra ciotola capiente, se impastate a mano) e iniziate ad incorporare i liquidi alle polveri a poco a poco. Continuate fino a che l’impasto non sarà morbido e ben incordato (cioè si stacca dale pareti della planetaria).

Lasciate riposare l’impasto in una ciotola pulita capiente, coperto dalla pellicola, in un luogo senza spifferi (nel forno spento è l’ideale) per circa due ore. Deve raddoppiare di volume, per questo molto dipende anche dalla temperatura esterna. In estate è probabile che ci metta un po’ di meno di due ore.

Trascorso il terioro della lievitazione, riprendete l’impasto e ricavatene quattro pezzi di uguale peso approssimativamente, che andranno lavorati leggermente e resi sferici.

Prendete poi uno stampo da plumcake , foderatelo di carta forno, e ponete le quattro palline all’interno, una a fianco dell’altra. Coprite con un canovaccio per evitare che si secchi, e lasciatelo lievitare ancora per un paio di ore.

Trascorso anche questo periodo, prendete un tuorlo, sbattetelo leggermente in una ciotolina, e aggiungete un paio di cucchiai di latte, e spennellate la superficie del pan brioche allo yogurt. Scaldate il forno a 170 gradi e quando arriva a temperatura infornate il vostro pan brioche allo yogurt per circa 45 minuti. Se vedete che a metà cottura la superficie inizia a scurirsi, copritelo con un foglio di alluminio.

Sfornate il pan brioche, spennellatelo con un po’ di miele, e lasciate raffreddare.

Una alternativa? Provate anche il pan brioche vegano.

Crème brulée autunnale (ovvero la catalana che ha cambiato passaporto)

Crème brulée autunnale (ovvero la catalana che ha cambiato passaporto)

L’ho sempre chiamata crème brulée e continuerò a farlo, ma in realtà (studiando, cosa che dovremmo contuamente fare tutti!) ho scoperto che per anni ho preparato la crema catalana! Del resto è facile confonderli, all’aspetto sono identici: un sottile strato di caramello che nasconde al di sotto una crema a base di uova. Però ci sono alcune differenze.
La crème brulée ha un sentore soprattutto di vaniglia, mentre quella catalana ha la cannella.
La prima è un composto di panna con l’aggiunta di latte, la seconda latte e maizena.
Infine, la crème brulée è cotta al forno a bagno maria, la crema catalana sui fornelli.

Quindi, ricapitolando, ho sempre fatto una catalana che ho chiamato crème brulée autunnale, ma siccome lei non si è mai offesa, e anzi ha sempre dato il meglio in ogni occasione, direi che non ho fatto mai tutti questi danni, no?!
L’importante, almeno per quel che mi riguarda, era la conta calorica e il fatto che fosse senza glutine. Entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti! In questa versione ho usato la maizena certificata glutenfree (uno a zero per me), e in più ho utilizzato del latte parzialmente scremato. Nella versione originale di qualsiasi versione ci sarbbe il latte intero, ma per ragioni dietetiche famigliari abbiamo rinunciato anche a quello.
Il risultato è una crema vellutata e morbida, e la cannella ha dato un sentore di autunno che è stato apprezzato da tutti. Nella versione estiva metto al posto della cannella del limone con un pochino di vaniglia. A voi ed al vostro gusto scegliere!

Ingredienti (per 4 ramequin):
400 ml di latte parzialmente scremato
3 tuorli
20 gr maizenza certificata senza glutine
90 gr zucchero semolato
mezzo cucchiaino di cannella (ma a vostro gusto potete metterene più o meno)
2 cucchiaini di zucchero di canna per ciascun ramequin per la caramellatura

per la versione estiva, al posto della cannella:
zeste di 1 limone bio
mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia

Preparazione:
Sciogliete la maizenza in circa 100 ml di di latte che avrete tolto dal totale, e mettete da parte.
Prendete quindi un pentolino, versatevi il latte restante con 45 gr di zucchero (tolti dal totale) e la cannella. Portate a sfiorare il punto di bollore a fuoco basso.
Mentre il latte si scalda, lavorate i tre tuorli con i restanti 45 gr di zucchero.
Aggiungete poi, sempre mescolando con una frusta a mano, il latte caldo ai tre tuorli con lo zucchero. Successivamente aggiungete anche la maizenza sciolta nel latte, sempre mescolando molto bene.
(nella versione estiva mettete le zeste al posto della cannella e aggiungete la vaniglia dopo che avrete assemblato tutti gli ingredienti).

A questo punto, rimettete la vostra crème brulée autunnale sul fuoco, e portatela nuovamente a sfiorare l’ebollizione mescolando, sino a che la crema non avrà raggiunto la consistenza desiderata.
Travasate la crema nei ramequins, e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Successivamente, mettete gli stampini nel frigorifero per almeno un paio di ore (di solito io li lascio tutta la notte).

Infine, cospargete la vostra crème brulée autunnale con un paio di cucchiaini di zucchero di canna, e – se avete il cannello – caramellate la superficie di ciascun ramequin fino a formare la caratteristica crosticina. Viceversa, se non lo avete, potete mttere i ramequin sotto il grill del forno a 200 gradi per circa 6 minuti.

Muffin al lime e cocco

Muffin al lime e cocco

Ci sono settembri e settembri. Quelli piovosi e freddi, quasi arcigni. E quelli placidamente estivi, che mollemente declinano verso l’autunno sperando che non se ne accorga, e che il tepore estivo e la luce brillante del sole resistano ancora un po’.
Questi ultimi hanno i colori più belli, e anche se le foglie iniziano a virare dal verde al giallo, rimangono ancora vivide e vive, attraversate dai raggi del tramonto.

Questi sono i settembri che amo, quelli che sarebbero ideali tutto l’anno, perché rendono il meglio dell’estate e dell’autunno. Forse perché quest’anno abbiamo perso la primavera, chiusi in casa causa pandemia, faccio fatica a lasciar andare l’estate e la sua bella luce. Mi sono lasciata quindi ispirare da questo clima eccezionalmente caldo per il periodo, per dare un’ultima sferzata di estate coi muffin al lime e cocco, due gusti che chiamano i tropici, la stagione calda, il mare e il sole. Mi sembravano giusti per celebrare l’ultima settimana d’estate, prima l’equinozio ci trasporti in autunno.

Ingredienti
150 g farina 00
80 g zucchero
50 gr farina di cocco disidratato
8 gr di lievito per dolci
2 uova
succo e scorza grattugiata di 2 lime
75 ml latte intero
80 ml olio vegetale
granella di zucchero per decorare

Preparazione:
In una ciotola mettete tutti gli ingredienti secchi (la farina setacciata col lievito, la farina di cocco e lo zucchero). Mescolate e lasciate da parte.
Prendete un’altra ciotola e sbattete le uova con uno sbattitore elettrico. Unite anche il latte e l’olio di semi. Poi unite la scorza dei due lime grattugiata e il succo. Continuate a sbattere per inglobare aria fino a ottenere un composto leggermente spumoso.

Ora unite i secchi al composto liquido e lavorate ancora un po’ con la frusta.

Prendete poi gli stampini per muffin e riempiteli a 2/3 con l’impasto.
Prima di infornare, potete decorare i muffin al lime e cocco con della granella di zucchero, se volete.

Preriscaldate il forno a 180 gradi poi cuocete i muffin al lime e cocco per 20 minuti.
Fate comunque sempre la prova dello stecchino per controllare la cottura!

Sfornate i muffin e lasciateli raffreddare prima di servirli.

Se li preparate, ricordate di taggarmi nei vostri post!

Muffin al cioccolato e cocco

Muffin al cioccolato e cocco

Naturalmente erano arrivati prima in Italia, ma i muffin mi sono diventati più familiari quando Autogrill ha deciso di proporli in un suo menù colazione, dando una copertura pubblicitaria all’evento. Ricordo che la pubblicità passava spesso tutti i canali tv, e come succede con i messaggi che si mandano nell’etere, ognuno l’ha capita a suo modo.
Quindi, mi ha molto divertito il siparietto cui ho assistito, nel quale una signora un po’ attempata, rivolgendosi alla cassiera, continuava a gridare che voleva “i muffini!”, e non c’è stato verso che la cassiera riuscisse a correggerla! E fu così che, alla fine, anche lei si arrese al “che muffino desidera?”, estenuata dallo scambio!

Un piccolo ricordo divertente per introdurre la ricetta di oggi, dei golosissimi muffin al cioccolato e cocco. L’impasto è semplicissimo da realizzare, ed è così versatile che lo si può utilizzare anche con della frutta, magari della marmellata. Io non ho resistito al richiamo di cocco e cioccolato, un binomio vincente che mi riporta anche all’estate, al gusto dei Bounty, al cocco bello! sotto l’ombrellone. Con queste dosi potrete realizzare circa 18 muffin di dimensioni normali, che si conserveranno benissimo se tenuti al chiuso (sennò si seccano troppo!). Ci metterete davvero poco a realizzarli, e se considerate che lo yogurt al posto del burro dona loro una sofficità senza pari, capite perché non posso che consigliarvi di provarli!

Ingredienti:
150 gr zucchero
200 gr farina 00
50 gr farina di cocco
200 ml latte
110 gr di yogurt alla vaniglia
2 uova
1 bustina vanillina
1 bustina lievito vanigliato per dolci
100 gr di cioccolato al latte tagliato in maniera grossolana

Preparazione:
Per realizzare i muffin al cioccolato e cocco dovete anzitutto montare le uova con lo zucchero in una ciotola sufficientemente ampia.
Una volta che il composto sarà ben gonfiato e chiaro (ci vorrà qualche minuto, abbiate pazienza!), potete versare nel composto lo yogurt, poi la farina setacciata insieme a l lievito ed alla vanillina. Mescolate anche con il frullino per montare, se volete, purchè alla più bassa velocità possibile, in modo da amalgamare il composto dei muffin al cioccolato e cocco senza smontarlo.
Unite poi il latte (temperatura ambiente), e per ultima la farina id cocco.

Una volta che il composto si sarà ben amalgamato, e sarà diventato denso ma morbido, unite anche la cioccolata tagliata al coltello, lasciandone un po’ da parte per la decorazione.

Riempite i pirottini al massimo per 2/3, e decorate la superficie con i pezzetti di cioccolato al latte rimasti.

Infornate al forno già caldo a 190 gradi per circa 20 minuti. Sfornateli, lasciateli intiepidire e poi – se vi va – spolverateli con lo zucchero a velo.

Se vi piacciono i muffi, volete provare i Muffin alle carote e farina di mandorle?