Frollini al pistacchio e i tanti volti dell’amore

Frollini al pistacchio e i tanti volti dell’amore

San Valentino è la festa dell’amore, quello romantico, quello cuoricioso, quello che nell’adolescenza sembra eterno, quello che ti fa battere il cuore a mille, quello che è solo tanta emozione che ti toglie il fiato.
Quello che raccontano i libri, che vive nei film e ogni tanto in qualche storia di gente che conosciamo. Magari capita che quella storia siamo noi. Magari no.

Magari il nostro amore è semplicemente altro, è voglia di stare bene insieme senza rischiare infarti o sincopi, è guardare insieme la TV e commentare. Spingere il carrello al supermercato. Discutere per un lampadario, o per dove appendere un quadro.

E’ curarsi dell’altro, senza fare troppe domande e senza tenere accesa la bilancia. Non c’è più o meno, non ci sono conti, c’è solo fare.
L’amore non è mai lo stesso, cambia sempre, perchè cambiamo noi. L’amore cambia con noi se ci facciamo accompagnare, se lo lasciamo respirare negli anni che passano tra le nostre dita, e che scavalcano giorni, calendari.

L’amore è anche cucinare, ed è una forma di amore sublime.
Si cucina pensando a qualcuno. Altrimenti è solo preparare da mangiare.

I Frollini al Pistacchio sono di San Valentino solo perchè sono a forma di cuore… se li fate rotondi o a fiore vanno bene per tutto l’anno. Li ho realizzati senza burro, prendendo spunto dalla bravissima Simona di Tavolartegusto. Sono semplici da realizzare, e se mi posso permettere… consiglio di non comprare la farina di pistacchi, fatela da voi.
E’ tutta un’altra cosa in fatto di gusto. Quel leggero salato è una bomba con il cioccolato bianco.. non smetterete di mangiarli.

Ingredienti:
230 g farina 00
100 g farina di pistacchi
130 g zucchero semolato
1 uovo intero e 2 tuorli
100 g olio (io di mais)
un cucchiaino di lievito
una bustina di vanillina
un pizzico di sale

100 g di cioccolato bianco (opzionale)

Preparazione:

Per preparare i Frollini al Pistacchio dovete anzitutto preparare la farina. Basterà utilizzare il mixer alla massima potenza per ridurre i pistacchi tostati a una consistenza finissima Non saranno mai come la farina 00 naturalmente, ma manterranno tutti gli oli e il gusto – fa la differenza, credetemi!

Mettete l’olio e lo zucchero in una ciotola e con l’aiuto delle fruste montate l’olio per qualche minuto (un paio basteranno) con la vanillina, in modo che diventi una bella crema. A questo punto, unite uno alla volta l’uovo ed i tuorli, sempre montando con le fruste.

Aggiungete quindi la farina 00, la farina di pistacchi, il lievito setacciato, e mescolate prima con una spatola e poi con le mani, fino a formare un impasto compatto e non appiccicoso.
Se utilizzate delle uova un po’ grandi potreste aver bisogno di un po’ di farina in più.

Stendete quindi la frolla sulla carta forno leggermente infarinata, e con il matterello stendetela a uno spessore di circa mezzo centimetro.
Tagliate i biscotti della forma che preferite, e poggiateli su una teglia coperta di carta forno.

Infornateli a 180 gradi per circa 10/12 minuti.

Una volta che avrete tolto i Frollini al Pistacchio dal forno, fateli raffreddare bene su una gratella.
Se volete, sciogliete poi il cioccolato bianco a bagnomaria.
Fate attenzione perchè il cioccolato bianco fonde a una temperatura più bassa di quello fondente, e corre il rischio di impazzire e raggrumarsi. In quel caso, datevi pace, è da buttare. Quindi, appena vedete che si è quasi sciolto tutto, togliete il pentolino di acqua dal fuoco, e continuate a mescolare fino a che non si sarà sciolto il resto. Se vi sentite più sicure, un goccino di olio di semi impedirà di raggrumarsi (proprio poco).

Intingete quindi i biscotti e metteteli a scolare sulla gratella.

Biscotti vegani all’avena con frutta secca

Biscotti vegani all’avena con frutta secca

Capita anche a voi di rifare le ricette trovate su riviste e giornali, e di accorgervi a un certo punto che c’è qualcosa che non va? Può essere la quantità di liquidi, i secchi, la lievitazione. Qualsiasi cosa sia, ci si trova di fronte a qualcosa informe e ingestibile, che ci fa chiedere: ma chi ha scritto questa ricetta, l’avrà mai fatta?

La domanda è legittima, e la risposta non può essere sempre sì. Mi sento però di spezzare una lancia agli scrittori di ricette, tra cui ci mi metto (in maniera del tutto sporadica e non professionale). Una delle ragioni per cui le ricette possono non venire sta in una verità assolutamente banale: non tutte le farine sono uguali. Ci sono differenze tra marca e marca, e tra farina e farina. Non si può pensare di sostituire la farina 00 con la farina integrale pensando che la quantità di liquidi debba rimanere la medesima.
La chimica è chimica, e non ci lascia scampo.

La dimostrazione di questo banalissimo principio chimico è servito su un vassoio (o su un piatto!) da questi Biscotti vegani all’avena e frutta secca, in cui sono stata davvero in imbarazzo a indicare la quantità di bevanda vegetale. La ragione è semplicissima: dipende dalla farina di avena che viene usata. Ci sono farine di avena molto “assetate” che tendono ad assorbire molto. Ho cambiato due marche di farina di avena avendo due risultati diversi. Non comprendevo la ragione, e mi intestardivo a voler mettere sempre la stessa quantità, con risultati deludenti.
Mi sono arresa: a volta, anche in cucina, bisogna che la ricetta parli da sé.

Per questo vi darò, per i liquidi, delle quantità indicative. Lo so che i meno esperti la troveranno una follia, ma vi assicuro che è una pazzia necessaria. Impastate fino a che il tutto non diventerà compatto e non più appiccicoso, e fermatevi lì. Anche se non avrete messo tutti i liquidi. Vuol dire che la vostra farina non assorbe tanto. Magari invece sarà necessaria più bevanda vegetale. Ripeto, lasciate che le vostre farine vi parlino.
Del resto, parliamo con le piante e gli animali.. perchè non con le farine?

Biscotti vegani all’avena e frutta secca
Ingredienti:
100 g farina di avena
150 g farina 00
50 g farina di frutta secca (potete fare tutte nocciole o mandorle, o noci, o metà e metà)
50 ml olio di semi
50 ml bevanda vegetale (io latte di mandorle)
50 ml sciroppo di agave
50 g zucchero di canna chiaro
4 g lievito per dolci

per coprire (eventuale):
100 g cioccolato fondente
qualche manciata di mandorle a lamelle

Preparazione:
Mettete in una ciotola gli ingredienti secchi (farina di avena e farina 00, oltre al lievito e allo zucchero) e amalgamate.
Inserite quindi i liquidi, iniziando dall’olio, per poi continuare con lo sciroppo di agave. Iniziate ad impastare.
Solo a questo punto (mi raccomando, rispettate questo ordine!) iniziate ad introdurre nell’impasto il latte vegetale. Mettetelo a poco a poco, così potrete apprezzare l’assorbimento del latte vegetale da parte del mix di farine. Ho usato la farina di avena del Molino Rossetto e la farina 00 anti grumi, e per questo mix mi sono stati sufficienti 50 ml di latte di mandorla (potete scegliere anche quello alla soia, alle nocciole…).

Quando l’impasto non sarà più appiccicoso, lasciatelo riposare una mezz’ora a temperatura ambiente.

Riprendete il vostro impasto e stendetelo con l’aiuto di un matterello con uno spessore di circa 5 millimetri. Tagliate i vostri Biscotti vegani all’avena e frutta secca con un tagliabiscotti di vostra scelta. Io ho usato il cuore, anche perchè San Valentino si avvicina a passi veloci. Ma potete optare per un tradizionale stampino rotondo.

Ponete i Biscotti vegani all’avena e frutta secca sulla teglia coperta di carta forno e cuocete in forno già caldo a 180 gradi per circa 12 minuti. Devono essere leggermente colorati, ma non scuri.

Lasciate raffreddare su una gratella, e nel frattempo sciogliete a bagnomaria 100 g di cioccolato e quando si sarà liquefatto potete intingere i biscotti. Fate scolare il cioccolato, ponete nuovamente i Biscotti vegani all’avena e frutta secca ad asciugare sulla gratella, e se lo gradite spolverate il cioccolato con qualche lamella di mandorle.

Potete anche gustarli senza cioccolato, o con un velo di zucchero a velo.

Brioches girella all’arancia e i buoni propositi

Brioches girella all’arancia e i buoni propositi

Quest’anno mi sono guardata bene dal fare liste di buoni propositi, auspici, desideri. Mi sono limitata a stare lì, pigiamata, col naso appiccicato alla finestra a guardare i fuochi di artificio la notte di Capodanno, senza un solo pensiero ad attraversare la mente.
Poi ho abbassato le tapparelle, mi sono rintanata sotto il piumone, e mi sono sentita in beatitudine col mondo. Del resto, il tempo sospeso è così. Non c’è pressione del futuro, né peso del passato.

Gli ultimi anni sono stati una grande corsa senza fiato. Ho rincorso tutto, senza avere tempo per niente. Ho rincorso quello che la famiglia, la società, si aspettava da me. Anche quello che io stessa aspettavo da me. Non sempre ha coinciso con quello che realmente volevo, ma del resto correvo all’impazzata e non ho avuto nemmeno il tempo di chiedermelo.

Sono stata in ritardo anche a scrivere le ricette. Ho pubblicato foto brutte perché avevo perso l’ispirazione, e poi mi sono arrabbiata perché lo sapevo che erano brutte, ma la ispirazione non la riuscivo più a trovare. Mi sono rimessa a scrivere, ma poi mi sono ricordata che scrivere costa fatica, e poi non sempre ho qualcosa da dire.

Eppure in questo gennaio mi si è aperta una luce, una nuova sfida. Il Veganuary 2022 per me è stato questo, un misurarmi nuovo con la pasticceria vegana. Nuove idee, nuova voglia di mettermi in gioco e di sperimentare. Ma senza fretta, perché i lievitati chiamano pazienza.

Le brioches girella all’arancia sono state il risultato (riuscito!) dell’ultimo weekend di pasticci in cucina. Sto ancora misurandomi con il nuovo forno, che si spegne improvvisamente da solo quando decide che la torta è cotta (non lo è). Quindi ho sorvegliato a vista queste splendide brioches, e le ho viste prendere il colore dorato dell’impasto con lampi di luce della marmellata di arance, gocce traslucenti nella penombra del forno.

Queste brioches sono una piccola evoluzione delle Brioches sfogliate vegane che trovate qui . Non sono difficili, anzi.
Potete naturalmente farcirle con tutte le confetture che volete, la crema di nocciole… spazio alla fantasia!
A ogni stagione il suo ripieno, ed avrete delle fragranti brioches profumatissime per la vostra colazione, in versione vegan.

Ingredienti (per circa 8/9 brioches):
150 g farina di farro
150 g farina 00
150 ml di latte di mandorla intiepidito
8 g lievito di birra
40 ml olio di semi
la scorza di un’arancia (o limone) bio
3/4 cucchiai di marmellata di arance (o altra confettura)
1 cucchiaio di sciroppo di agave

Procedimento:
Intiepidite il latte leggermente e scioglietevi il lievito di birra all’interno.
Nella ciotola della planetaria (o in una ciotola qualsiasi) versate le due farine, mescolatele tra loro, e poi versare il latte con il lievito sciolto, l’olio e la scorza dell’agrume di vostra scelta.

Iniziate ad impastare. L’impasto potrebbe risultare poco elastico, ma dovete insistere (se avete la planetaria sarà più semplice) perchè alla fine tutto verrà insieme ed avrete un impasto abbastanza liscio.

Mettete l’impasto in una ciotola pulita, copritelo con la pellicola e fatelo lievitare fino al raddoppio.
Dipende dalla temperatura di casa vostra, di solito ci vogliono un paio di ore.

Riprendete l’impasto, e stendetelo con l’aiuto di un matterello a forma rettangolare. Stendete poi la marmellata sull’impasto, tenendovi a distanza di circa un centimetro dal bordo.

Arrotolate l’impasto, sigillate l’ultimo lembo premendo leggermente e poi, con un coltello affilato o con l’aiuto di un filo interdentale (fa meraviglie!) tagliate delle rotelle di impasto dell’altezza di circ due o tre dita.

Mettete le brioches girella sulla placca del forno coperta di carta forno, e lasciate lievitare ancora per circa un’ora, ancora coperte dalla pellicola.

Fate andare il forno in temperatura a 180 gradi, e cuocete le vostre brioches girella all’arancia per una ventina di minuti.

Appena le brioches girella all’arancia sono cotte, estraetele dal forno e spennellatele ancora calde con dello sciroppo di agave. Se lo sciroppo fosse molto denso, scaldatelo per brevissimo tempo per liquefarlo.

Lasciate raffreddare e poi gustate le vostre stupende brioches girella all’arancia.

Swirl bread brioche

Swirl bread brioche

Come il campionato, e come le (peggiori) trasmissioni della RAI, a maggio si prende una pausa estiva anche il nostro primo blocco di appuntamenti con le ragazze de “Il Cestino del Pane”. Un esperimento-sfida nato dalla testolina piena zeppa di idee di Silvia, e raccolto da altrettante kamikaze come la sottoscritta.
Negli ultimi sei mesi ci siamo sfidate a turno, ognuna lanciando una ricetta, un’idea, un ingrediente, una forma, per dare forma ai nostri lievitati, dolci e salati.

Prima della pausa vacanziera (ma torneremo a settembre con un sacco di novità, che temo comprenderanno anche la sfida delle sfide, cioè per me quella di fare un Reel (… già tremo!), l’ultimo tema che Silvia ci ha assegnato era “un intreccio o un lievitato bicolore”. Detto fatto.
No, aspettate. Non è stato così semplice, perchè l’idea originaria era quella di fare un pane bicolore a spirale al cacao, visto che le spirali mi piacciono tanto. Vi ricordate il Pan bauletto alle carote?

Però mi sembrava di essere banale, e volevo salutare l’estate del nostro Cestino con qualcosa di più originale. Mi sono quindi ingegnata, e ho trovato la soluzione, cioè quella di usare un colore superprimaverile, che mette tanta allegria!

Più della spirale, la ricetta di questo pan brioche, anzi dello swirl bread brioche, vale davvero la pena! Il pan brioche resta morbido e profumato per giorni, basta conservarlo in un sacchetto per la conservazione degli alimenti di quelli per il freezer, ben chiuso, coperto dalla carta forno. Fidatevi, dopo una settimana sarà buono come il primo giorno (sempre che ci arrivi, alla fine della settimana!!).

Ingredienti per una forma da plumcake di circa 20 cm di lunghezza:
150 g (per il lievitino) + 170 g di farina manitoba
8 g di lievito di birra fresco
15 g di latte (io scremato) tiepido
15 g di zucchero semolato per il lievitino + 50 g per l’impasto
1 uovo
70 g di burro molto morbido
1 pizzico abbondante di sale
un po’ di latte per spennellare la superficie
colorante in gel
Se volete fare la versione originale al cacao ci vogliono due cucchiaini di cacao amaro disciolti in un cucchiaio di acqua

Procedimento:
Per preparare lo swirl bread brioche dovete anzitutto realizzare il lievitino, o pre impasto.
In una ciotola mettete il latte, che avrete precedentemente intiepidito (non caldo, altrimenti mi ammazza il lievito!), scioglietevi all’interno lo zucchero e poi il lievito, e poi con una forchetta incorporate la farina. Non mescolate molto, l’impasto deve essere solo sufficientemente liscio, ma non deve montare. Coprite la ciotola con della pellicola alimentare e lasciate lievitare per circa mezz’ora, quarante minuti.

Riprendete quindi il lievitino e mettetelo nella ciotola della impastatrice. Se impastate a mano va bene comunque, ma essendo un impasto molto morbido, la planetaria vi risparmia un bel po’ di fatica!
Unite la farina (170 g) e lo zucchero (50 g) e iniziate ad impastare.
Quando farina e zucchero si saranno uniti al lievitino, aggiungete anche l’uovo a temperatira ambiente, e fatelo assorbire dall’impasto.

Solo quando si sarà assorbito iniziate ad incorporare il burro. Dividerelo in tre o quattro pezzetti, in modo che potrete aggingere il pezzetto successivo solo quando il precedente si sarà assorbito.
Infine, aggiungete il sale e finite di impastare.
Con la planetaria ho lasciato andare il gancio per cinque o sei minuti, in modo che l’impasto diventasse liscio ed omogeneo.
Essendo molto morbido, non si staccherà da solo dalla parete della ciotola, ma è normale.

Ora prendere l’impasto del vostro swirl bread brioche e dividetelo in due, e in una parte aggiungete il colorante in gel a scelta, oppure la pasta di cacao che avrete preparato sciogliendo i due cucchiaini di cacao in un cucchiaio di acqua.

Quando l’impasto si sarà colorato (ci vorranno due o tre minuti circa con l’impastatrice, un po’ di più a mano) mettete i due impasti in due ciotole separate, copriteli con la pellicola e metteteli a lievitare in un posto al riparo da spifferi e correnti d’aria per almeno due ore. Devono raddoppiare in volume.

Trascorsa la lievitazione, riprendete gli impasti e con l’aiuto di un po’ di farina (da mettere sotto perchè l’impasto, anche se meno, sarà un po’ appiccicoso) e un mattarello stendete sul piano di lavoro prima l’impasto “naturale” e poi quello colorato. Devono avere in larghezza più o meno la stessa dimensione del vostro stampo da plumcake, e la medesima lunghezza tra loro.

Ora prendete l’impasto colorato, stendetelo sopra l’impasto naturale, passate sopra il mattarello premendo leggermente in modo che gli impasti aderiscano bene, e poi iniziate ad arrotolare l’impasto su se stesso, con la parte chiara all’esterno.

Ponete il salsicciotto che si sarà così formato nello stampo da plumcake foderato con della carta forno, copritelo ancora con della pellicola e lasciatelo lievitare un’altra ora.

Al termine di questa seconda lievitazione spennellate la superficie del vostro swirl bread brioche con del latte, e mettetelo a cuocere in forno già caldo a 170 gradi (statico ) per i primi dieci minuti, poi abbassate a 160 gradi e continuate la cottura per i successivi 20/25 minuti.
Come vi dico sempre, va a forno quindi fate sempre la prova stecchino prima di sfornare!

Lasciate raffreddare lo swirl bread brioche prima di estrarlo dallo stampo.

Se volete potete farcire il pan brioche con gocce di cioccolato, o farlo solo bianco senza creare la spirale al centro.
E’ buonissimo in ogni versione, e con un po’ di marmellata al mattino vi farà iniziare la giornata nel migliore dei modi!

Madeleines al mocaccino

Madeleines al mocaccino

Le ispirazioni nascono da chissà dove, o forse sono sempre state lì, in un angolino della mente. Si nascondono dai grossi pensieri, dalle ansie di tutti i giorni, paurose di uscire allo scoperto. Ma poi, appena i mostri che occupano le nostre menti decidono di riposarsi, ecco che escono allo scoperto, e ci regalano la meraviglia!
Sono nate così queste madeleines, per un avanza di caffè un sabato mattina.
Non sono le prime madeleines che preparo (anzi, andatevi a vedere queste Madeleines al limone e mandorle), e anche se in passato mi avevano soddisfatto a livello di gusto e morbidezza, sto ancora rincorrendo la fantastica gobbetta, che ogni tanto esce e ogni tanto no.

Questa volta ho seguito il consiglio del famoso pasticcere francese Hermé, che suggerisce di lasciare l’impasto in frigorifero almeno tre ore, e possibilmente una note intera… Vabbè, una notte non l’avevo, ma ho lasciato l’impasto in frigo per tre ore più che abbondanti, e in effetti ho notato che le gobbette sono uscite un po’ di più. Al prossimo giro provo a lasciarle davvero al frigo nottetempo, e vediamo se il risultato cambia di molto. Come si dice… bisogna sperimentare sempre, e se è divertente tanto meglio!

Comunque, gobbetta o meno, queste madeleines al mocaccino sono davvero buonissime. Il procedimento è a grandi linee lo stesso delle madeleines tradizionali, ma il sapore ha un qualcosa in più grazie all’aroma del caffè. Questa versione è perfetta per la colazione, o il dopo pasto, e sono sicura che le rifarete spesso e saranno le più desiderate a tutti!

Ingredienti (per circa 18 madeleines di media grandezza):
2 uova a temperatura ambiente
100 gr farina 00
70 gr zucchero semolato
80 gr di burro sciolto e tiepido
1 cucchiaio di cacao (meglio dolce, se non l’avete va bene anche amaro)
2 cucchiai di caffè (espresso o della moka va benissimo)
1 bustina di vanillina
un pizzico di sale

Preparazione:

Iniziate a preparare le madeleines al mocaccino setacciando in una ciotola la farina, il lievito, il cacao, la vanillina e il sale, e mettete da parte.

In un’altra ciotola montate le uova (rossi e albumi) con lo zucchero, in modo che diventino belle spumose, chiare e consistenti. Ci vorranno dai due ai quattro minuti.

Con l’aiuto di una spatola incorporate gli ingredienti secchi nelle uova montate, cercando di evitare i grumi ma anche di smontare le uova. Fate dei movimenti dal basso verso l’alto per aiutarvi ad amalgamare il tutto.

Infine, allungate il burro sciolto e tiepido con due cucchiai di caffé, mescolate e poi unite al resto dell’impasto.

Ancora, amalgamate il tutto e poi mettete l’impasto in frigorifero, coperto dalla pellicola alimentare, per almeno tre ore, ma idealmente per tutta la notte. Fate ben aderire la pellicola alla superficie dell’impasto, così non si seccherà.

Trascorso il riposo in frigo, accendete il forno a 200 gradi e scaldatelo.

Intanto, prendete gli stampini delle madeleines al mocaccino, imburrateli e infarinateli per bene (anche se sono di silicone, così vi verranno quei bei bordini caramellati!) e distribuite un po’ di impasto in ciascuna forma per madeleines. Dipende dalla grandezza degli stampi, ma in linea di principio con uno stampo medio come il mio basta un cucchiaino colmo di impasto. Deve cadere sul fondo dello stampino, e anche se non copre le estremità dello stampo va bene comunque, si allargherà in forno.

Cuocete all’incirca per 10/12 minuti, poi estraete gli stampi e togliete le madeleines da ciascuna cavità. Fatele raffreddare con la gobbetta verso l’alto.

Orange cake senza glutine

Orange cake senza glutine

La storia di questa orange cake è la storia di quanto i social, oltre ad aver cambiato il nostro modo di rapportarci alle persone, di concepire la nostra immagine pubblica e di averci un po’ isolati dalla dimensione sociale, hanno fatto qualcosa di buono. La cosa buona è incarnata in questa torta.
Mi ispiro tanto a profili e persone che sono più bravi di me, e una di questi (tanti) è Claudia Roden, una scrittrice di ricette inglese.
La conoscevo come scrittrice di ricette mediorientali, e questa orange cake non la conoscevo. Me l’ha fatta conoscere Marco di Torta o Ragione, che è un pasticcere secondo me bravissimo. A mano a mano che leggevo la ricetta, cresceva la voglia di provarla.

Ingredienti (per una teglia da 22 cm):
2 arance⠀bio con buccia edibile⠀⠀⠀⠀
6 uova⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
250g farina di mandorle ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
250g zucchero⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
1 cucchiaino lievito per dolci⠀⠀(se la fate, come per, per un celiaco, controllate bene che sia glutenfree)⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀

Preparazione:⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Lavate molto bene le arance e fatele bollire in acqua abbondante per almeno un’ora.
Scolatele e fatele raffreddare.

Quando si sono raffreddate per bene, tagliatele a metà per eliminare gli eventuali semini, e poi in tanti pezzi, e metteteli in un mixer. Frullatele per qualche minuto, deve uscire una purea abbastanza densa.
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Prendete una ciotoa e sgusciate le sei uova. Montatele con lo zucchero per avere un composto chiaro e gonfio. Unite qiundi la farina di mandorle, e poi la purea di arancia cotta.
Mescolate con una marisa per evitare di smontare il composto.

Foderate una teglia con la carta forno e versate l’impasto. Infornate la orange cake in forno già caldo a 180° C per 50-60 minuti. Consiglio: a 45 minuti date un’occhiata, optrebbe essere già cotta!
Altrimenti vi si abbronza come la mia!!

Budino vegan alla camomilla

Budino vegan alla camomilla

Dopo l’earl grey e il tè matcha, la camomilla nei dolci mi mancava. Tempo fa mi ero imbattuta però in un dolce da credenza realizzato da Alice del blog Panelibrienuvole che usava la camomilla, e mi è restata lì come un tarlo. Uno di quei desideri nascosti di sperimentare anche io qualcosa, usando i fiori di questa pianta dalle mille proprietà.
Forse è stato un azzardo, e in effetti il gusto è molto particolare. Ma la freschezza del limone dà a questo budino vegan alla camomilla una spinta notevole.
E’ perfetto come dessert dopo un pasto particolarmente ricco, perchè la sua aromaticità rinfresca e la sua leggerezza aiuta la digestione.

In più è adattissimo a tutti, perchè è privo non solo di glutine ma anche di lattosio. Ed è anche senza zucchero raffinato, perchè l’ho dolcificato con lo sciroppo di agave… insomma, provatelo, sono sicura che vi stupirà!

Nella fotografia, per dare un po’ di colore, ho utilizzato del colorante in gel senza glutine, ma se non avete particolari necessità estetiche tenetelo così com’è, nella sua bella colorazione naturale che è solo leggerissimamente gialla per via della camomilla. Realizzare il budino vegan alla camomilla è davvero facile, non ci vorrà più di mezz’ora.

Ingredienti:
una lattina di latte di cocco (cercate quelle full fat, non quelle dove c’è solo la parte liquida)
2 bustine di agar agar (sono all’incirca 3/4 grammi)
110 gr di sciroppo di agave
il succo di un limone (all’incirca 80 gr)
2 bustine di camomilla
colorante in gel giallo (io ho usato questo ma potete ometterlo)

Procedimento:
Mettete il latte di cocco in un pentolino, e scaldatelo fino a toccare il punto di ebollizione. A questo punto spegnete il fuoco, e mettete in infusione le due bustine di camomilla nel latte di cocco per circa un quarto d’ora, coprendo il pentolino con un coperchio.
Trascorso il tempo di infusione, togliete le bustine, schiacciandole molto bene in modo che rilascino tutto il latte che avranno nel frattempo assorbito. Vedrete che rilasceranno anche un po’ di colore giallastro, ma non sarà sufficiente per colorare di giallo tutto il latte.

Rimettete il pentolino sul fuoco, e portatelo nuovamente ad ebollizione. Quando inizierà a bollire questa volta non dovete spegnere il fuoco, ma dovrete mettete l’agar agar nel latte, mescolando bene con una frusta a mano in modo da scioglierlo perfettamente.
Successivamente, aggiungete anche il succo di limone, lo sciroppo di agave, e continuate a mescolare mentre il latte bolle per circa mezzo minuto. Non serve che continui a bollire.

Se non volete far nulla di scenografico potete versare già da ora il latte di cocco caldo negli stampini, facendolo intiepidire prima di metterlo in frigorifero.
Per ottenere il bell’effetto scenografico della foto, mettete tre cucchiai di latte ancora caldo in ciascuno stampino. Aspettate qualche minuto fino a che non si sarà leggermente raffreddato, poi mettete gli stampini nel freezer per 15 minuti.
Nel frattempo, mettete del colorante alimentare in gel giallo nel rimanente latte di cocco e mescolate con una frusta a mano per farlo sciogliere. Non ne serve molto, perchè il colorante in gel colora immediatamente. Gestitevi quindi poco per volta (a me è bastato poco più di un quarto di cucchiaino per avere il colore che volevo).

Trascorsi i quindici minuti, riprendete gli stampini e mettete il latte di cocco con il colorante in ciascuno di essi fino a riempirli. con una lattina da circa 300 ml ho ricavato 4 porzioni.

Lasciate intiepidire e poi metteteli nel frigorifero, se possibile tutta la notte, in modo che si possano ben solidificare. Il vostro budino vegan alla camomilla è pronto!

Toglieteli dal frigo almeno una mezz’ora prima di gustarli.

Blondies al cioccolato bianco e lavanda

Blondies al cioccolato bianco e lavanda

Blondies, ovvero la versione pallida dei brownies americani. Entrambi i dolci hanno il passaporto a stelle e strisce, ed entrambi sono buonissimi e ricchi a dismisura. Anche i blondies, come i cugini più abbronzati, hanno una sottile crosticina esterna, che nasconde un cuore scioglievole e morbido. Se state cercando il vostro nuovo dolce preferito vi avviso, i blondies creano una seria dipendenza!

Siccome quando inizia marzo mi prende una gran voglia di primavera, di giornate che si allungano, di sole che si leva sempre più in alto nel cielo, e di tepori pomeridiani, ho pensato che sarebbe stata una buona idea ricominciare ad utilizzare la mia amata lavanda. Tanto non finirò mai di usare quella che ho acquistato lo scorso anno, e un cucchiaino alla volta sicuramente mi durerà per altri dieci anni!

Sono partita dalla notissima ricetta dei blondies di Gordon Ramsay, il cuoco più cattivo (o lo disegnano così?) della TV, e ho fatto qualche piccola variazione sul tema, secondo i miei gusti.

Ho sostituito i mirtilli rossi con le mandorle, ad esempio, perchè mi piace che in un dolce si sentano consistenza diverse.
Per dare una nota di freschezza al cioccolato bianco, invece dell’asprigno dei mirtilli rossi, ho messo un po’ di scorza di limone ma soprattutto un po’ di lavanda. Limone e lavanda insieme (ma secondo me alla lavanda si può provare a sostituire il rosmarino… lo farò prossimamente!) tolgono un po’ di pastosità al cioccolato bianco.

Le mandorle con la lavanda e il limone creano un trio perfetto, come in questa Torta senza glutine alle mandorle con glassa di limone e lavanda, che guarda caso avevo preso da un’altra cuoca inglese della tv, Mary Berry.
Se non mi credete provate questi blondies al cioccolato bianco e lavanda, e poi raccontatemi cosa ne pensate!

Ingredienti:
230 gr farina 00
150 g di burro
150 gr di cioccolato bianco
150 gr di zucchero
2 cucchiaini scarsi di lavanda alimentare
le zeste di un limone bio
80 gr di mandorle
2 uova grandi
un cucchiaino di lievito per dolci (Ramsay usa anche il bicarbonato, io me lo sono scordata ma sono venuti ottimi lo stesso, quindi se volete non mettetelo, altrimenti un cucchiaino)
zucchero a velo per decorare

Procedimento:
Iniziamo preparando lo zucchero aromatizzato alla lavanda: in un mixer da cucina mettiamo lo zucchero con i due cucchiaini di lavanda (se non siete sicuri se la lavanda vi piacerà, mettete un cucchiaino solo). Fate partire il mixer a scatti per tre o quattro volte, per cinque secondi per volta, in modo che lo zucchero e la lavanda si uniscano insieme alla perfezione. Mettetelo poi a riposare in una ciotola, così vi profumerà anche la cucina!
Visto che avete il mixer già in uso, prendete anche le mandorle e riducetele a granella (irregolare) anche qui con qualche impulso alla massima potenza.

Fate sciogliere poi il burro, sia a bagnomaria, sia nel microonde. In questo secondo caso, non usate una temperatura troppo alta, piuttosto prendetevi del tempo e lasciatelo sciogliere con calma. Lasciatelo raffreddare leggermente, deve essere tiepido quando lo incorporerete al resto degi ingredienti.

Infine, setacciate farina e lievito insieme (e il bicarbonato, se lo volete mettere). Anche in questo caso, mettete da parte anche la farina, e tagliate al coltello il cioccolato bianco. Io ho usato una tavoletta e mezza (quindi 150 gr), e l’ho sminuzzata con il coltello su di un tagliere. E’ un lavoro di pochi minuti, e mi piace la irregolarità dei pezzi. Se volete fare prima, potete usare anche le gocce di cioccolato bianco, va bene lo stesso. In quetso caso, saltate questo passaggio!

Adesso, finalmente, possiamo assemblare gli ingredienti ma senza prima dimenticare di accendere il fonro per portarlo alla temperatura di 180 gradi.

Prendete una teglia, quadrata o rettangolare, e copritela di carta forno. Io ho usato una teglia usa e getta da 6 porzioni, va bene comunque. Prendete un contenitore capiente e versate prima di tutto il burro fuso intiepidito e le uova. Mescolate brevemente per amalgamarli, e poi unite anche lo zucchero con la lavanda e le scorse del limone. Mescolate con una frusta a mano per un minuto, per sciogliere lo zucchero e amalgamare gli ingredienti.

Iniziate ad incorporare a questo punto anche la farina setacciata col lievito, sempre mescolando bene per evitare i grumi. Unite poi il cioccolato bianco e, per ultime, anche le mandorle. mescolate un’ultima volta molto bene, e non vi preoccupate se l’impasto sarà un po’ consistente, deve proprio venire così!

Versate l’impasto nella teglia, livellatelo in modo che si ail più possibile omogeneo, emettete i vostri blondies al cioccolato bianco e lavanda in forno a cuocere per circa 25/30 minuti. Controllate che non scurisacno troppo, deve formarsi la crosticina ma dentro i blondies devono restare morbidi, coem i brownies.

Lasciate poi raffreddare i blondies al cioccolato bianco e lavanda prima di tagliarli a pezzetti della stessa misura, e poi serviteli con una bella spolverata di zucchero a velo (ma vanno benissimo anche mangiati nature…).

Confettura di pesche e rosmarino

Confettura di pesche e rosmarino

Nessuna poesia potrebbe offuscare la bellezza d’una limpida sera di estate, i grilli in lontananza, un buon libro tra le mani, la luce di una candela e quella sensazione che il mondo sia racchiuso in quell’istante.”

Sono tanti anni che torno, d’estate, in Maremma. Ci torno anche d’inverno, anche se solo con i ricordi, perchè quando le giornate si accorciano, e i vestiti si appesantiscono, mi conforta ripensare alle giornate piene di sole, al rumore del mare, al canto dei grilli e delle cicale, ai banchi del mercato colmi di frutta e verdura di mille colori e profumi.

Quando sono qui, tolgo l’orologio, per rimetterlo il giorno della partenza. Soprattutto, faccio progetti, penso, immagino, sogno. E mi preparo la confettura, perché con questa frutta meravigliosa, nata e cresciuta a pochi chilometri da qui, è veramente un peccato non approfittarne!

La frutta si sposa benissimo con tante spezie ed erbe aromatiche, e uno degli accostamenti più classici è quello delle pesche con il rosmarino fresco. Vi lascio la ricetta (facile da paura) della confettura di pesche e rosmarino che ho realizzato qualche giorno fa, una quantità per un barattolo di vetro di circa 170/200 gr (o 310 ml).

Ingredienti:
– 2 pesche gialle (private di buccia e nocciolo)
– 1 piccolo rametto di rosmarino fresco
– 3 cucchiai di zucchero semolato
– succo di mezzo limone

Procedimento:
Mondate e pelate le pesche, e togliete il nocciolo. Tagliatele a pezzettini piccoli, o a fettine, secondo il vostro gusto (se li taglierete più grossi ci metteranno qualche minuto in più a cuocere, ma resteranno dei pezzettoni; se la preferite più cremosa, optate per pezzi più piccoli).

Metteteli in una padella antiaderente sufficientemente grande, in modo che possano cuocere in maniera omogenea. Irrorate con il succo di limone, e poi spargete sopra lo zucchero, e rimestate facendo attenzione a coprire tutta la frutta.

Mondate anche il rosmarino, e tagliatelo in pezzetti, lasciando anche il legnetto così sarà più semplice toglierlo, se lo preferite, e mettetelo nel tegame.

Cuocete a fuoco medio basso, fino a che la frutta non inizierà a sfaldarsi, rimestando spesso per evitare che si attacchi o che lo zucchero caramellizzi troppo. Non vi preoccupate se sarà un po’ morbida, perchè comunque si condenserà raffreddando.

Se volete, potete passarla ancora bollente al minipimer, oppure (come ho fatto io) schiacciatela con una forchetta, in modo che resti di una consistenza molto rustica e irregolare.

Prendete un vasetto già sanificato, con un tappo nuovo, e riempitelo con la confettura di pesche e rosmarino ancora bollente, fermandovi a circa un centimetro dal bordo.

Chiudete il barattolo e lasciatelo raffreddare a testa in giù, in modo che si formi il sottovuoto.

Conservate la confettura di pesche e rosmarino al riparo da fonti di luce e di calore.

Muffin vegani al mango e cocco

Muffin vegani al mango e cocco

Ci sono poche cose che ricordano l’estate come la bellissima frutta di stagione, ma anche tutti i sapori tropicali, che ci parlano di cieli blu, sole e mare.
E’ stata questa l’ispirazione per i muffin vegani al mango e cocco, che racchiudono al loro interno pezzetti dorati di un succoso mango, e lasciano in bocca un buon sapore di cocco.

In più sono vegan al 100%, quindi senza latte, burro uova… perfetti per una colazione che strizza l’occhio alla prova costume. E, che ci crediate o no, sono anche superfacili!!!
Mi sono cronometrata, e tra preparazione e cottura ci ho messo 90 minuti. Mica male, vero?

Le dosi che vi lascio qui sotto sono per 12 muffin, precisi precisi. Forse sarà capitato anche a voi di provare ricette trovate qua e là, e constatare che le dosi non erano proprio quelle indicate. Vi assicuro che qui nulla è stato lasciato al caso, e davvero sono dodici muffin di quelli che si mettono nella teglia per muffin, con i buchini per i muffin… muffin veri insomma!!

Era poi l’occasione per provare un prodotto nuovo per vegani che ho acquistato al supermercato, ed è della Molino Rossetto: si chiama L’Ov e sostituisce le uova nelle preparazioni vegane. Che dire… ha funzionato benissimo! Lo proverò in altre preparazioni, per trasformare in vegane le ricette tradizionali!

Ma bando alle ciance, iniziamo a preparare gli ingredienti che sono:

1 bustina di L’ov di Molino Rossetto
15 gr succo di lime
180 gr latte di cocco
190 gr farina 00
50 gr farina integrale
10 gr lievito per dolci
1 pizzico sale
110 gr zucchero canna + 2 cucchiai per il topping (opzionale)
mezzo cucchiaino di cannella
50 gr olio di cocco
1 cucchiaino estratto di vaniglia
165 gr mango a pezzettini (più o meno un mango medio/piccolo senza buccia e privato del duro interno)
30 gr cocco dessiccato

Una cosa che mi aiuta molto nel preparare i dolci è quello di preparare la linea, ovvero, tutti gli ingredienti pesati, tagliati e pronti per essere inseriti nella ricetta. Vi consiglio di farlo, perderete molto meno tempo, non dimenticherete i pezzi e soprattutto si sporca di meno!

Mentre il forno si scalda (180 gradi, non ventilato) mettete in una ciotola la farina 00 e quella integrale con lo zucchero, il lievito, il sale e la cannella. Mescolate insieme tutte le polveri e mettetele da parte.
In un altro contenitore, mescolate insieme tutti i liquidi, ossia il latte di cocco con il lime, l’olio e L’ov (che si prepara sciogliendo in 50 ml di acqua tiepida il contenuto di una bustina).

Incorporate i liquidi a poco a poco nelle polveri aiutandovi con una frusta a mano. Avrete un composto consistente ma morbido. A questo unite il mango tagliato a dadini, che potrete incorporare aiutandovi con una spatola.

Successivamente, prendete la teglia per i muffin, posate in ogni cavità un pirottino e riempitelo per massimo tre quarti con l’impasto.
Spolverate ogni muffin con il cocco disidratato (o con il cocco rapé se non lo avete) e mettete i muffin in forno a cuocere per circa 20 minuti.

Una volta pronti i vostri muffin vegani al mango e cocco, sfornateli e spolverateli immediatamente di zucchero (non ce ne vuole tanto, e se non vi piacciono molto dolci potete anche farne a meno). Lasciateli raffreddare completamente – i primi 10 minuti lasciateli nella teglia, e successivamente spostateli su una gratella così si asciugheranno bene anche sotto.

…e buona colazione estiva!

Se volete un’altra idea di muffin vegani per la vostra colazione, guardate la ricetta dei Muffin vegani al limone e lavanda!