Torta alla zucca e mandorle, e un’ode all’autunno

Torta alla zucca e mandorle, e un’ode all’autunno

La fine dell’estate porta con sé quella melancolia delle giornate che si accorciano, delle mattine che si raffreddano, della pioggia e del sole sempre più basso sull’orizzonte.
Tutti a rammaricarsi, a pensare con nostalgia alle serate in riva al mare, al profumo di cocco sulle spiagge, ai prati verdeggianti delle montagne.

L’autunno ha il suo fascino. E’ molto nascosto, sotterrato dal tappeto di foglie colore dell’oro e del rame che scricchiolano, svolazzano, si rincorrono spinte dal vento.
E’ quel raggio di sole all’improvviso che spunta di sbieco e squarcia le nubi.
E’ quella sottile nebbiolina sospesa al mattino, che trasforma prati e strade in un regno magico e ovattato. E’ lo scoiattolo che cerca le ghiande e ne fa scorta in silenzio, scaldandosi agli ultimi raggi di sole.

E’ indubbiamente la stagione più arancione che ci sia. Zucche, le prime arance e i mandarini. I.. sì, quei cosini cinesi che forse fanno qumquat.. kumquat… beh, avete capito.
E’, insomma, quella terra di mezzo dove si rallenta, e si comincia ad ammirare il paesaggio.

Oggi vi propongo una ricetta che più facile di così non si può. Si sporca una sola ciotola, tranne ovviamente il mixer per sminuzzare la zucca, che in questa torta va cruda. Un bel risparmio di tempo, no?
La Torta alla zucca e mandorle è talmente semplice che non può non diventare la vostra preferita di stagione. E’ anche versatile, perché a marzo/aprile potrete sostituire la zucca con le carote e… voilà una bella torta primaverile.
Si presta a un sacco di personalizzazioni, ed è pronta in dieci minuti, oltre il tempo di cottura. Una bella comodità se vi doveste accorgere a fine giornata di non avere nulla per la colazione.
Non ci credete? Allora iniziamo insieme a preparare la nostra Torta alla zucca e mandorle!

Ingredienti (per uno stampo da 18/20 cm):
100 gr di farina integrale (ma potete usare anche la 00)
30 gr di di mandorle
40 gr di mandorle senza pelle
140 gr di zucca cruda (io butternut) già mondata e tagliata a pezzetti
90 gr zucchero
10 gr lievito per dolci
2 uove
50 ml olio delicato (io di riso)
un pizzico di sale

Procedimento:

Prendete le mandorle e sminuzzatele in un mixer fino a formare una farina abbastanza grossolana, e mettete da parte.

Nello stesso mixer mettere la zucca tagliata a pezzetti e frullatela, fino a che non diventa una specie di purea. Unite, a questo punto, anche l’olio e le due uova, e fate andare ancora il mixer qualche minuto, fino a che non diventa un composto liquido e di colore omogeneo.

In una ciotola mettete la farina e il lievito setacciati, e aggiungete la farina di mandorle, le mandorle tritate a farina grossolana e lo zucchero, e mescolate.
Unite ai secchi la parte liquida, e incorporatela con una spatola fino a che non si forma un impasto morbido.

Imburrate e infarinate (o foderate di carta forno) una piccola teglia da 18/20 cm di diametro, e versatevi l’impasto, avendo cura di livellarlo.

Infornate nel forno statico già caldo a 175 gradi per circa 30/35 minuti.
Fate sempre la prova stecchino – se uscirà bello asciutto, la vostra Torta alla zucca e mandorle è pronta. Altrimenti dovrete lasciarla cuocere ancora qualche minuto.

Fate raffreddare e, se vi va, spolveratela di zucchero a velo.

Il tempo delle mele e la torta di mele, mandorle e arancia

Il tempo delle mele e la torta di mele, mandorle e arancia

Da cosa si capisce che è arrivato l’autunno?
Potrei dirvi le foglie che cadono, o il freschetto alla mattina.
Le giornate che si accorciano, i pantaloni che si allungano. Le finestre che si chiudono, e le coperte che si stendono.

Nulla per me parla più di autunno che il profumo di una buona torta di mele che cuoce nel forno.
Quell’aria calda di spezie, zucchero e frutta racconta di coccole, abbracci che scaldano, e gocce di pioggia che rigano i vetri delle finestre.
Mi è sembrato giusto inaugurare la nuova stagione proprio con lei, una torta di mele. Ma non una torta qualunque. Una Torta di mele budinosa.

L’ho soprannominata così perchè ha una consistenza molto particolare, quasi cremosa. Piena di frutta, con un leggero sentore di arancia e mandorle, questa torta è stata una bella (e fortunata) scoperta.
Pensavo in realtà di averla sbagliata, perchè volevo usare anche con le mele il tipo di lavorazione della mia prima Torta di carote e mandorle, quella in cui avevo montato a parte gli albumi per dare un po’ di consistenza al dolce. Solo che questo impasto mi era venuto davvero molto liquido, ed ero preoccupata che in forno non sarebbe mai lievitato, cotto… insomma, che sarebbe stato un disastro.

Invece la torta alle mele, arance e mandorle non solo è venuta bene, ma ha anche una consistenza molto da dessert, e in bocca esplode per intero il sapore e la fragranza delle mele. Ho usato il latte di mandorla per intensificare anche il profumo di mandorle, ed è così diventata anche una torta senza lattosio.
Soprattutto, è una torta buona e facilissima, per dare il benvenuto alla stagione, ops… al tempo delle mele!

Ingredienti (per una taglia da 20 cm):
3 mele (sono circa 650 g di peso, più o meno)
90 g zucchero semolato
100 g farina 00
1 cucchiaio di amido di mais
1 cucchiaio di marmellata di arance
succo di un’arancia
2 uova
8 g lievito per dolci
100 ml latte di mandorla
mandorle a lamelle per la decorazione
zucchero a velo per la decorazione

Preparazione:
Questa Torta di mele, mandorle e arancia è molto facile, e il passaggio più difficile (o quello più lungo) è di sbucciare e tagliare a pezzettini tutte le mele.
Mettetele poi in una ciotola e irroratele con il succo dell’arancia.
Se aveste a disposizione un’arancia bio, provate ad aggiungere anche la buccia grattugiata (io non l’avevo, ma dal profumo secondo me non starebbe male!).

In un’altra ciotola mettete le polveri (lo zucchero, la farina setacciata col lievito e l’amido di mais), e poi aggiungete mescolando i tuorli, il latte e il cucchiaio di marmellata.

Per ultime, aggiungete le mele con il succo, e mescolate con un cucchiaio di legno.

Montate a neve molto ferma gli albumi, e incorporateli nell’impasto con le mele, facendo attenzione a non smontarli.

L’impasto potrebbe essere abbastanza liquido, ma deve esserlo.

Prendete la vostra teglia, foderatela con la carta forno, e versate l’impasto, cercando di distribuire le mele su tutta la superficie.

Infornate la vostra Torta alle mele, arance e mandorle in forno già caldo a 170 gradi, e cuocetela per almeno 50 minuti. Io l’ho messa sul ripiano più basso del forno.
A metà cottura, se vedete che la superficie si sta scurendo, vi consiglio di coprire la superficie con un foglio di alluminio, così non si brucerà.

La torta è pronta quando lo stecchino uscirà solo leggermente umido.

Fate raffreddare bene prima di estrarla dalla teglia e servitela spolverata di zucchero a velo, se vi piace.

Pane alle mele annurca

Pane alle mele annurca

Quanto bene fa il pane? Tanto. Il progetto “Il cestino del pane” è nato quasi per caso, con l’idea di proporre una volta al mese, a turno, una ricetta di lievitato che le altre foodblogger possono replicare o riproporre con le loro varianti.
Ogni volta è stata una scoperta di una ricetta, un procedimento, un ingrediente.
Ogni volta, il terrore che “la cosa” non lieviti abbastanza, sia troppo asciutta… o non esca proprio per niente!

Stavolta il nostro cestino non ha dentro solo il pane, ma le nostre vite. Il processo di preparazione di questo pane alle mele ha portato fuori anche le nostre fragilità, le nostre difficoltà. Insomma, la nostra unicità.
Mentre ci scambiavamo consigli, trepidazioni, confessioni di errori e fallimenti davanti al forno, ci siamo anche scambiate grandi verità, segreti, e tutte insieme abbiamo capito che – come il nostro pane – siamo tutte uniche. Imperfette, ma uniche.

Il tema che ci ha fatto aprire è stato il pane alle mele, proposto da Roberta. Ognuna di noi ha fatto la sua parte, la mia versione è in formato pan bauletto, perchè mi piace tanto alla mattina, con una bella passata di burro e marmellata. Ma questo pane alle mele è anche ottimo con del formaggio, magari un bell’erborinato. Non essendo dolce, è versatile a adatto a ogni circostanza.

La lievitazione è tutto sommato breve, e con qualche accorgimento verrà bello soffice e perfetto per ogni occasione.

Ingredienti:
2 mele annurca sbucciate e tagliate a dadini
25 gr di vino bianco
succo di mezzo limone
250 gr farina id farro
80 gr farina 00
1 uovo piccolo
12 gr lievito di birra
mezzo cucchiaino di zucchero semolato
35 gr latte tiepido
20 gr burro a pomata
zeste di limone (un cucchiaino)
3 gr sale

Procedimento:
Prendete le mele e sbucciatele levando il torsolo. Tagliate le mele a pezzettini piccoli e mettetele in un padellino con il succo di mezzo limone e il vino banco. Cuocetele a fuoco lento fino a che i liquidi non si saranno assorbiti completamente. Togliete poi le mele dal fuoco e mettetele a raffreddare.

Successivamente, prendete la ciotola della impastatrice e mettetevi le due farine. Fate un buco al centro.
Riscaldate leggermente il latte, lasciatelo intiepidire e poi scioglietevi all’interno il lievito fresco.
Mescolate col lievito anche lo zucchero, e poi mettete il tutto all’interno del buco fatto tra le farine.
Lasciate attivare il lievito per circa 15 minuti (si formerà una piccola schuimetta).

Trascorsi i quindici minuti, mettete nella ciotola il sale (sui bordi), il burro, le zeste di limone, e le mele e mescolate qualche minuto. Successivamente, inserite l’uovo leggermente sbattuto e lavorate l’impasto almeno dieci minuti, fino a che non sarà diventato bello liscio e incordato.

Scaldate leggermente il forno (un paio di minuti a 50 gradi).

Mettete l’impasto in una ciotola leggermente coperto da un po’ di farina.
Coprite la ciotola con la pellicola alimentare e mettetelo a lievitare nel forno scaldato (ricordate di spegnere il forno!) per circa 30/45 minuti.

Riprendete poi l’impasto, stendetelo leggermente, e arrotolatelo su se stesso a formare un rotolino, e mettetelo in una forma da plum cake piccola, coperta con la carta forno. Io ho usato la teglietta usa e getta che si trova in tutti i supermercati.

Mettete il pane alle mele nel forno già caldo a 190 gradi e cuocete per 45 minuti.
Fate sempre la prova stecchino, perchè le mele a seconda della tipologia e qualità potrebbero inumidire l’impasto.

Lasciate raffreddare prima di tagliare.

Treccia lievitata all’arancia

Treccia lievitata all’arancia

Forse non tutti di voi sanno che questo è il mio secondo blog. Il primo risale davvero a quasi un secolo fa, quando a fare blog eravamo in quattro gatti, e non c’erano template carini come quelli di WordPress di oggi, e c’erano spazi limitati su Altervista che, a volerli cambiare, bisognava iniziare a pensarci mesi prima. Mi ero perfino comprata un manuale mastodontico di quasi programmazione, ed ero riuscita a sistemarmi il blog come mi piaceva…. più o meno.
Era la mia finestra su un mondo che mi pareva lontanissimo, allora.

Scrivevo quel che mi passava per la testa, non era solo cucina. Anzi. Libri, musica, tv, attualità, tutto era un’occasione per fiumi di parole. Le parole, forse la mia primordiale passione. Scrivere e, forse un po’ meno (causa timidezza), parlare. Parole di tutte le lingue, verbi, aggettivi, sostantivi, il pensiero che diventa sostanza.

A proposito di sostanza, a proposito di loro: i lievitati. Altra passione tra le passioni. Una sorta di esercizio zen a metà tra la pazienza dell’agricoltore e lo stupore delle mattine di Natale da bambini. Questa treccia lievitata all’arancia in realtà vi farà attendere meno della fioritura di una pianta di zucchine, ma vi assicuro che è di una bontà e morbidezza indimenticabili. Si realizza in brevissimo tempo, e la lievitazione non è particolarmente lunga nè complessa. Nel giro di un paio d’ore avrete una splendida brioche profumata per le vostre colazioni.
La versione di oggi è autunn-invernale, perchè tendo ad usare sempre la frutta di stagione.

Ma vi assicuro che sarà altrettanto buona con un po’ di scorza di limone e tanta buona confettura di pesche o fragole, nei mesi primaveril-estivi. Insomma, una treccia lievitata per tutte le stagioni!

Ingredienti:
200 gr farina 00
125 gr farina manitoba
12 gr lievito di birra fresco
50 gr zucchero smeolato
1 uovo
120 ml di latte (io di mandorle, ma usate anche quello normale) -non freddo!
45 gr burro ammorbidito
1 bustina di vanillina o un cuchciaino di estratto di vaniglia
3/4 cucchiai di marmellata di arance + 1 per la superficie

Preparazione:
Iniziate a preparare la vostra treccia lievitata all’arancia scaldando lievemente il latte – deve risultare appena tiepido. Scioglietevi all’interno lo zucchero e poi, sempre girando leggermente, scioglietevi all’interno anche il lievito di birra.
Lasciate riposare una decina di minuti.

Mettete nella ciotola della planetaria (o una ciotola wualsiasi) le farine, la vanillina o l’estratto di vaniglia, e le zeste dell’arancia. Date una breve mescolata e poi introducete anche il burro ammorbidito tagiato a pezzetti.
Iniziate ad impastare brevemente, poi unite l’uovo (precedentemente sbattuto leggermente con una forchetta) e il latte con il lievito e lo zucchero.

A questo punto, iniziate ad impastare bene – con la planetaria ci vorranno una decina di minuti, a mano forse un po’ di più. Deve risultare un impasto uniforme che si stacca dalle mani o dalla ciotola della planetaria (si dice, a questo punto, che l’impasto è incordato).

Mettete l’impasto in una ciotola pulita, copritelo con della pellicola alimentare, e lasciatelo lievitare per un’ora circa (anche un’ora e mezza) in un luogo protetto della casa, lontano dagli spifferi.

Riprendete l’impasto, e con l’aiuto di un matterello standetelo sulla carta forno in forma rettangolare, a uno spessore di circa mezzo centimetro. Dividete idealmente il rettangolo in tre parti uguali, e al centro ponete la marmellata di arance, stendendola in maniera uniforme, tenendo uno spazio di due dita agli estremi della parte centrale.

Con l’aiuto di una rotella per pizza, o di un coltello ben tagliente, tagliate le due rimanenti parti a strisce diagonali, larghe circa un paio di dita ciascuna.
Piegate all’interno, sulla marmellata, i due estremi della parte centrale dell’impasto lasciati liberi dalla marmellata.
Intrecciate quindi sopra la marmellata le strisce laterali, dando all’impasto la forma di un filoncino allungato.

Spostate la vostra treccia lievitata all’arancia nella teglia del forno, e cuocetela nel forno già caldo a 180 gradi per 25 minuti circa.

Quando la treccia inizia a colorirsi, prendete un cuchciaio di marmellata dal vasetto e stemperatelo con un po’ di acqua, e con un pennello o con le dita spargetela sulla superficie della traccia lievitata all’arancia. Potete mettere sopra delle amndorle a lamelle (o a granella) come ho fatot io per fare una texture diversa, ma vanno bene anche i cristalli di zucchero.

Sfornate e fate raffreddare prima di servire la vostra treccia lievitata all’arancia. Potete spolverarla con lo zucchero a velo, se volete.

Un’altra idea con l’arancia? Prova questa Chiffon cake all’arancia e cioccolato!

Crème brulée autunnale (ovvero la catalana che ha cambiato passaporto)

Crème brulée autunnale (ovvero la catalana che ha cambiato passaporto)

L’ho sempre chiamata crème brulée e continuerò a farlo, ma in realtà (studiando, cosa che dovremmo contuamente fare tutti!) ho scoperto che per anni ho preparato la crema catalana! Del resto è facile confonderli, all’aspetto sono identici: un sottile strato di caramello che nasconde al di sotto una crema a base di uova. Però ci sono alcune differenze.
La crème brulée ha un sentore soprattutto di vaniglia, mentre quella catalana ha la cannella.
La prima è un composto di panna con l’aggiunta di latte, la seconda latte e maizena.
Infine, la crème brulée è cotta al forno a bagno maria, la crema catalana sui fornelli.

Quindi, ricapitolando, ho sempre fatto una catalana che ho chiamato crème brulée autunnale, ma siccome lei non si è mai offesa, e anzi ha sempre dato il meglio in ogni occasione, direi che non ho fatto mai tutti questi danni, no?!
L’importante, almeno per quel che mi riguarda, era la conta calorica e il fatto che fosse senza glutine. Entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti! In questa versione ho usato la maizena certificata glutenfree (uno a zero per me), e in più ho utilizzato del latte parzialmente scremato. Nella versione originale di qualsiasi versione ci sarbbe il latte intero, ma per ragioni dietetiche famigliari abbiamo rinunciato anche a quello.
Il risultato è una crema vellutata e morbida, e la cannella ha dato un sentore di autunno che è stato apprezzato da tutti. Nella versione estiva metto al posto della cannella del limone con un pochino di vaniglia. A voi ed al vostro gusto scegliere!

Ingredienti (per 4 ramequin):
400 ml di latte parzialmente scremato
3 tuorli
20 gr maizenza certificata senza glutine
90 gr zucchero semolato
mezzo cucchiaino di cannella (ma a vostro gusto potete metterene più o meno)
2 cucchiaini di zucchero di canna per ciascun ramequin per la caramellatura

per la versione estiva, al posto della cannella:
zeste di 1 limone bio
mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia

Preparazione:
Sciogliete la maizenza in circa 100 ml di di latte che avrete tolto dal totale, e mettete da parte.
Prendete quindi un pentolino, versatevi il latte restante con 45 gr di zucchero (tolti dal totale) e la cannella. Portate a sfiorare il punto di bollore a fuoco basso.
Mentre il latte si scalda, lavorate i tre tuorli con i restanti 45 gr di zucchero.
Aggiungete poi, sempre mescolando con una frusta a mano, il latte caldo ai tre tuorli con lo zucchero. Successivamente aggiungete anche la maizenza sciolta nel latte, sempre mescolando molto bene.
(nella versione estiva mettete le zeste al posto della cannella e aggiungete la vaniglia dopo che avrete assemblato tutti gli ingredienti).

A questo punto, rimettete la vostra crème brulée autunnale sul fuoco, e portatela nuovamente a sfiorare l’ebollizione mescolando, sino a che la crema non avrà raggiunto la consistenza desiderata.
Travasate la crema nei ramequins, e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Successivamente, mettete gli stampini nel frigorifero per almeno un paio di ore (di solito io li lascio tutta la notte).

Infine, cospargete la vostra crème brulée autunnale con un paio di cucchiaini di zucchero di canna, e – se avete il cannello – caramellate la superficie di ciascun ramequin fino a formare la caratteristica crosticina. Viceversa, se non lo avete, potete mttere i ramequin sotto il grill del forno a 200 gradi per circa 6 minuti.

Ciambelline alla zucca con farina integrale

Ciambelline alla zucca con farina integrale

Voglio un autunno rosso come l’amore, giallo come il sole ancora caldo nel cielo, arancione come i tramonti accesi al finire del giorno, porpora come i granelli d’uva da sgranocchiare. Voglio un autunno da scoprire, vivere, assaggiare.
(Stephen Littleword)
Tra tutte, forse l’autunno è il mese che chiede di meno all’uomo, ma dà di più in termini di frutti e ortaggi.
Le ricette con la zucca sono infinite, salate e dolci, e quella che vi propongo oggi non solo è semplicissima, ma ha anche quel tanto di rustico che in autunno non guasta mai. E’ una girandola di toni arancioni, con un inconfondibile aroma della zucca che rende queste ciambelline alla zucca con farina integrale per fette per qualsiasi pausa di dolcezza nel corso delle vostre giornate.

Ingredienti (per 6 ciambelline):
125 gr di zucca (a crudo e già sbucciata)
1 uovo grande
50 gr farina 00
50 gr farina integrale
75 gr zucchero semolato
25 gr di burro
4 gr cremor tartaro
mezzo cucchiaino di bicarbonato da cucina
zucchero a velo per decorare

Procedimento:

Iniziate a preparare le vostre ciambelline alla zucca con farina integrale cuocendo al vapore la zucca. Io l’ho cotta nel forno a microonde utilizzando il recipiente apposito (simile a questo), ma potete anche farla al vapore alla vostra maniera abituale.
Deve diventare morbidissima.

A questo punto, frullate la vostra zucca con il burro con l’aiuto del vostro mixer da cucina. Si formerà una buonissima crema vellutata alla zucca, che dovrete lasciare da parte a raffreddare.

Nel frattempo, in una terrina mettete l’uovo con lo zucchero, e lavoratelo con le fruste fino a che il composto non diventerà bello chiaro. Solo a questo punto unite la zucca frullata, che si sarà raffreddata nel frattempo. Amalgamate gli ingredienti (anche con a frusta elettrica a bassa frequenza) e poi iniziate ad aggiungere le farine, setacciandole.

Solo alla fine unite bicarbonato e cremor tartaro.

Date un’ultima mescolata alle vostre ciambelline alla zucca con farina integrale, poi prendete gli stampini per ciambelline e riempiteli senza arricare al bordo per evitare che crescano troppo in cottura.

Mettete le ciambelline alla zucca con farina integrale in forno già caldo a 180 e cuocetele per circa venti minuti. Come sempre, controllate bene con lo stecchino il grado di cottura.

Lasciate raffreddare prima di estrarle dagli stampini, e poi spolverate le ciambelline con zucchero a velo e servite.

Se amate come me la zucca nei dolci, provate anche la mia Pumpkin pie!

Pumpkin pie ovvero crostata alla crema di zucca

Pumpkin pie ovvero crostata alla crema di zucca

Se devo pensare a una caratteristica che mi richiama in mente l’autunno, è l’arancione. Il colore delle carote, dei primi mandarini, e soprattutto della zucca.
La zucca è la regina dell’autunno. Quando nei campi di fine estate in Maremma inizio a vederle spuntare in quantità, so che è arrivato il momento di fare le valigie, e mi prende un velo di malinconia….
La zucca per tanto è stata considerata un ortaggio povero – eppure chi ha più guardato come prima la zucca dopo che la fata turchina l’ha trasformata in una carrozza principesca per Cenerentola?

Per rendere omaggio al più dolce dei frutti dell’orto, oggi vi propongo una pumpkin pie, ovvero una crostata con crema di zucca, che ho arricchito con uno strato di amaretti che stanno benissimo con la zucca! Questa pumpkin pie è priva di lattosio, quindi adatta agli intolleranti a questo alimento, ed ha pochissimi grassi aggiunti.

Ed è facilissima!

Ingredienti:
per la frolla
220 gr farina 00
70 gr zucchero
60 gr di olio vegetale
1 punta di lievito per dolci
1 uovo
10 amaretti ridotti in polvere

Per la crema di zucca
400 gr di zucca (pulita)
50 ml di panna di soia zuccherata (io scelgo questa di Hoplà)
2 uova
80 gr zucchero cannella q.b.
Zenzero q.b.

Procedimento:
Preparate la frolla senza burro seguendo il procedimento che potete trovare qui.

Una volta che avrete steso la frolla nella teglia per crostate (una teglia da 22 cm è perfetta), frullate a polvere gli amaretti e adagiateli sulla superficie della crostata e mettete il tutto in frigo.
Nel frattempo preparate la crema di zucca: mondate e cuocete al vapore la zucca a pezzetti e poi frullatela con un mixer a immersione.
Fate intiepidire e poi con una frusta a mano incorporate le uova, lo zucchero e la panna, e un pizzico di sale.
Quando si sarà formata una crema omogenea, estraete la teglia dal frigorifero, e versate il composto con la zucca sopra lo strato di amaretti.

Infornate la crostata nel forno già caldo a 180 gradi per 45 minuti. Controllate dopo mezz’ora: nel caso scurisse troppo, copritela con un foglio di alluminio.

Con i residui di pasta frolla potete creare delle piccole decorazioni per la torta, oppure fare un bordo un po’ meno rustico del mio!

Ciambella alla zucca e ricotta

Ciambella alla zucca e ricotta

Con l’arrivo dell’autunno, i banchi dei fruttivendoli fioriscono di zucche di ogni tipo e forma. Le varietà di questo ortaggio sono tante, ed ognuna ha la sua caratterista, colore e sapore, che la rende più o meno adatta per le preparazioni più svariate in cucina.
E, badate bene, dico ortaggio (in grassetto!) perchè la zucca è un ortaggio, e più precisamente un ortaggio a frutto. Però qualcuno dà alle zucche del frutto, qualcun altro della verdura, e onestamente non so se le zucche si offendano oppure no, come quando mi danno della signorina senza usare il titolo di studio, perchè si sa che le donne sono signore o signorine, e dottoresse solo hanno la targhetta… avvocato poi, forse non le hanno ancora inventate…

Polemiche a parte, la zucca è uno degli ortaggi che rende tantissimo anche nei dolci, e per questo vi propongo oggi una ciambella alla zucca e ricotta, senza burro, e facilissima da preparare.
Potete, se volete, arricchirla anche con delle gocce di cioccolato fondente e, se usate la varietà butternut, sta bene anche della granella di nocciole o mandorle tostate.
Oppure lasciatela anche così, la dolcezza della zucca vi stupirà piacevolmente!

Ingredienti:
200 gr farina 00
250 gr zucca al vapore
250 gr ricotta vaccina
150 gr zucchero semolato
50 gr amaretti sbriciolati
16 gr lievito per dolci
1 pizzico di cannella
1 pizzico di sale
50 ml olio vegetale
2 uova medie

Procedimento:

Dopo aver lavato e sbucciato la zucca, mettetela a cuocere nella vaporiera (oppure lessatela) fino a che non sarà completamente morbida. Frullatela e mettetela da parte a raffreddare.

Nel frattempo, montate le uova con lo zucchero fino a che non saranno diventate belle chiare e spumose. A questo punto, aggiungete la ricotta e incorporatela nelle uova (usate le fruste elettriche, ma alla velocità minima). Aggiungete poi in successione la zucca frullata, e l’olio, e continuate a mescolare con le fruste.

Successivamente iniziate ad incorporare a poco a poco la farina setacciata con il lievito (così l’impasto crescerà benissimo), poi gli amaretti sbriciolati finissimi, la cannella e il sale.

L’impasto dovrà diventare liscio e morbido.

A questo punto, prendete uno stampo da ciambella (ma potete usare anche una tortiera normale) che avrete imburrato e infarinato (potete usare anche la carta forno), e infornate la ciambella alla zucca e ricotta a forno statico già caldo a 180 gradi per 35/40 minuti.
Il tempo di cottura dipende dall’acquosità della vostra zucca, quindi controllate sempre con lo stecchino prima di sfornare, e se c’è bisogno non abbiate paura di lasciarla un po’ di più in forno.
Se doveste vedere che la superficie scurisce, per evitare la bruciatura lasciando continuare la cottura dovrete coprirla con dell’alluminio.

Una volta raffreddata, potete spolverizzarla con lo zucchero a velo, o coprirla con una ganache di cioccolato, o con della granella di nocciole.

Castagnaccio profumato all’arancia

Castagnaccio profumato all’arancia

Confessione: ho sempre detestato il castagnaccio!
Mi sembrava che avesse un retrogusto di…. cartone… insomma, niente che me lo facesse desiderare! Però questo dolce toscano è la torta senza glutine per eccellenza, e mio papà (celiaco) ne va matto da sempre, da prima che fosse diagnosticato tale. Quindi mi sono ingegnata per modificare leggermente la ricetta e renderla mangiabile anche a me… ed eccola qui!
So che la lotta è aperta con i puristi, che sostengono che non vada aggiunto lo zucchero, perché il dolce della farina di castagne è più che sufficiente, e anzi aggiungere zucchero toglie anche quell’ultima nota amarognola delle castagne che deve esserci. Sarà… ma io non solo ci metto lo zucchero, ma ci infilo pure un po’ di arancia, perché arance e castagne è, come si dice in inglese, marriage made in heaven!
Tra l’altro è pure di una facilità disarmante, e quindi allacciate i grembiuli che partiamo! E lo facciamo con:
250 gr farina di castagne
5 cucchiai di zucchero di canna (sono più meno 50 gr)
20 gr pinoli
20 gr uvetta
10 gr noci
15 gr olio EVO
300 ml acqua
100 ml succo di arancia
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di scorze di arancia candite
rosmarino per decorare
Iniziate mettendo l’uvetta in un po’ di acqua tiepida per farla rinvenire, e poi tostate in un padellino antiaderente i pinoli, e metteteli da parte. In una terrina setacciate la farina e poi aggiungete a filo l’acqua e poi il succo dell’arancia, il tutto a filo e sempre mescolando, aiutandovi con una frusta. Aggiungete poi lo zucchero, l’olio e giusto un pizzico di sale.
L’impasto dovrebbe raggiungere la consistenza di una pastella. Se eventualmente fosse troppo consistente, potete aggiungere un po’ di acqua.
Aggiungere a questo punto l’uvetta, che avrete strizzato, i pinoli e le scorzette.
Versate in una teglia da 18 cm di diametro che avrete già unto con dell’olio, e decorate poi con qualche rametto di rosmarino, le noci e qualche pinolo, e spargete sopra giusto un filo di olio.
Mettere poi in forno ventilato preriscaldato a 180 gradi 30/35 minuti. Controllate sempre la cottura con uno stecchino (io inizio dieci minuti prima a controllare!).
Gli aromi dell’agrume e delle castagne insieme sono ottimi e vi stupiranno! E in più è senza glutine e adatto a una dieta vegana… che volete di più?
Con questa ricetta partecipo al contest The Free Food Lover organizzato da Senza è buono e Shake your free life

Banana bread

Banana bread

Questa ricetta arriva dritta dritta dal Canada , e ringrazio Lorena per avermela passata. Ho una certa idiosincrasia per le torte con le banane, ma devo dire che questa ricetta mi ha soddisfatta, finalmente!
Tra l’ altro è facilissima, e credo che sia una ottima alternativa per la colazione. Gli ingredienti sono pochi:
3 banane mature
76 gr butto sciolto
292 gr Farina
220 gr Zucchero integrale
Cannella e noce moscata qb
1 Uova
1 bustina vanillina
1 cucchiaino lievito per dolci

Mettiamo in una ciotola insieme le tre banane schiacciate con la forchetta, lo zucchero, il burro sciolto. Dopo aver ben amalgamato aggiungiamo l’uovo, la vanillina e il lievito.
Mescoliamo ancora e poi mettiamo cannella e noce moscata a piacere. Mescolare ancora e poi aggiungere la farina poco a poco.

Mettere in forno a 175 gradi per circa un’ora in una forma per plum cake foderata di carta forno, oppure imburrata e infarinata. Fare sempre la prova dello stecchino prima di sfornare! Iniziate già a 45 minuti, perché molto del tempo di cottura dipende dalla umidità delle banane.

Se provate a rifare la ricetta mandatemi la foto del vostro dolce nei commenti!