Torta al cacao e nocciole

Torta al cacao e nocciole

Autunno, cadono le foglie. Sì, vabbè. Autunno, iniziano le prime nebbie, e questo mi secca di più, però.. sì, vabbè anche qui. La definizione migliore dell’autunno è una sola. E’ quella stagione in cui al mattino è gennaio, a mezzogiorno è maggio, e comunque vada sei vestito sempre inadeguato.

Se fossi cool e a latitudini più nordiche direi che è una stagione hygge (che pare si prinunci “hugga”). In realtà, quest’anno potrebbe non esserte proprio così. Passi per la atmosfera comfort (ed essendo in gran parte confinati in casa con una socialità da canarini in gabbia, poco ci vuole), ma hygge è anche condivisione del comfort con le persone a noi più care. Purtroppo questo, nell’autunno dell’anno 2020, non si può fare.

Anche se abbiamo un giro di stagioni un po’ ingrato in questo anno bisestile quanto mai funesto, nulla ci vieta di costruirci una hygge tutta nostra un po’ diversa, e c’è poco di più consolatoio di una buona torta al cacao e nocciole. Lo so, avrei dovuto togliere il burro, come spesso faccio nelle mie altre ricette. Però avevo bisogno di trattarmi bene una volta ogni tanto, di scappare dalle ristrettezze di un regime alimentare un po’ rigido (anche se utilissimo per il mio stomaco!), e quindi mi sono lasciata andare a qualche grammo di burro nella ricetta.
Le mie origini lombarde, del resto, chiamano burro.
Ho però diminuito un po’ la dose, sostituendola con della buona ricotta magra. La sofficità (si dice??) e la leggerezza ne guadagnano.

Questa torta è molto semplice da realizzare, ed è un altro punto a suo favore. Per renderla più carina e darle anche un tocco in più di autunno, l’ho coperta di crema alle nocciole e cioccolato (che è la morte sua!) e una pioggia di nocciole tostate. Ho visto questa decorazione su un giornale di cucina e l’ho copiata, perchè ci stava proprio bene.

Ingredienti (per uno stampo da 22/24 cm):
200 gr farina 00
250 gr ricotta vaccina
90 gr burro morbido
100 gr farina di nocciole (o nocciole tritate finissime)
180 gr zucchero
100 ml latte
3 uova
16 gr lievito vanigliato
50 gr fecola (sono circa due cucchiai colmi)
1 cucchiaio di cacao in polvere
1 bustina di vanillina
100 gr nocciole
3 cucchiai crema al cioccolato e nocciole (per la decorazione)

Preparazione:

Iniziate a preparare la torta al cacao e nocciole separando i tuorli dagli albumi, e montanto di primi con lo zuiccheor in una ciotola. Devono diventare belil chiari e gonfi.
Sempre mescolando con le fruste (abbassando leggermente la velocità), incorporate il burro.
Successivamente unite anche la ricotta, che avrete però privato della sua acqua (io l’ho setacciata con un colino a maglie strette per essere più sicura). Date ancora una bella mescolata, poi mettete da parte.

In un’altra ciotola montate gli albumi a neve ben ferma, e poi uniteli al composto con i tuorli e la ricotta. Mecsolate bene dal basso verso l’alto per evitare di smontare le chiare d’uovo montate.

A questo punto, iniziate a incorporare setacciandoli gli ingredienti secchi a poco a poco, quindi la farina 00, la fecola, il lievito e la vanillina, insieme al cacao. Versatene un po’ per volta, alternandoli con il latte. Per ultima, inserite anche la farina di nocciole, avendo cura di evitare dei grumi.

Foderate una tegli apribile con carta forno, versate l’impasto e cuocetelo per circa 50 minuti a forno già caldo a 180 gradi. Fate comunque sempre la prova con lo stecchino. La torta è pronta quando lo stuzzicadenti uscirà pulito.

Lasciate raffreddare la torta al cacao e nocciole prima di estrarla dalla teglia.

Per servirla potete spolverarla con lo zucchero a velo, e sarà un’ottima torta da colazione. Se volete darle un tono, tagliate al coltello circa 100 gr di nocicole tostate senza pelle. Prendete una crema spalmabile al cioccolato e nocciole a vostra scelta, e spalmatela su tutta la superficie. Spargete poi sopra la crema spalmabile le vostre nocciole tagliate. Aderiranno immediatamente e formeranno una bella e scenografica crosticina, per portare in tavola una semplice ma sofisticata torta al cacao e nocciole.

Torta alla farina di castagne e ricotta

Torta alla farina di castagne e ricotta

Non amo molto la farina di castagne, ma ultimamente ho trovato diversi modi per utilizzarla e farmela piacere! Che si tratti di castagnaccio, oppure di una bella crostata alla crema di marroni, ho trovato che abbinata ad arancia e cioccolato è la fine del mondo, e dopotutto non sa così tanto di cartone.

Quest’anno è diventata una delle mie farine preferite, non solo perchè ha un bel sapore autunnale rotondo e pieno, ma anche perchè è una delle farine senza glutine che più rendono nei dolci.

Nella ricetta di oggi si accompagna alla ricotta, e ospita al suo interno un ripieno di crema di marroni, cioccolato, nocciole e scorza di arancia, che è davvero speciale (anche da sola, su una bella fetta di pane caldo!). Provatela, e avrete un ottimo dolce versatile, adatto per la colazione come per un fine pranzo o una merenda.

Vi ricordo che, se cucinate per una persona celiaca, dovete fare tanta attenzione a che gli ingredienti siano tutti certificati gluten free – e, mi raccomando – pulite benissimo tutti gli utensili che userete! Non dovete correre alcun rischio di contaminazione.

Ingredienti:
180 gr farina di castagne
70 gr maizena
250 gr di ricotta di mucca
125 gr zucchero
3 uova
1 bustina di lievito per dolci
25 ml olio vegetale
100 ml di latte

per il ripieno
3 cucchiai colmi di crema di marroni
2 cucchiai di crema di cioccolato e nocciole
le zeste di un’arancia bio

Preparazione:
Per preparare la torta alla farina di castagne e ricotta dovete anzitutto dividere i tuorli dagli albumi, mettendoli in due ciotole diverse.

Sbattete molto bene i tuorli con lo zucchero, finon a che non saranno belli chiari e gonfi. Aggiungete poi la ricotta ben scolata dall’eventuale liquido, e mescolatela ai tuorli montati con la frusta, in modo che si sciolgano tutti gli eventuali grumi.

Unite poi gli ingredienti secchi (farina di castagne, maizena e lievito) ben setacciati, così incorporeranno un po’ di aria e la torta crescerà meglio. Mecsolate bene evitando la formazione dei grumi.
A questo punto, unite anche l’olio e il latte, e mescolate ancora. Mettete da parte.

Montate adesso gli albumi a neve molto ferma, e poi incorporateli al resto dell’impasto, mescolando dall’alto verso il basso per non smontarli.

Foderate una teglia da 18/20 cm massimo con la cxarta forno, e versate l’impasto al suo interno.
Infornate a forno già caldo a 180 gradi per almeno 40/45 minuti.

Mentre cuoce la torta alla farina di castagne e ricotta preparate il ripieno mescolando insieme la crema di marroni, la crema di cioccolato e nocciole e le zeste dell’arancia, e mettete da parte.

Sfornate la torta, lasciatela raffreddare bene prima di sformarla e di tagliarla a metà. Disponete il ripieno di crema all’interno, poi richiudetela e spolverate se vi piace la torta alla farina di castagne e ricotta con lo zucchero a velo.

Se vi resta della farina di castagne, che ne dite di provare il castagnaccio?

Crostata vegana alle mele

Crostata vegana alle mele

Quante ricette di torte di mele ci sono? Nessuno credo si sia ancora preso la briga di contarle, ma sono sicura che il numero eccederebbe facilmente il migliaio, ma forse anche di più. Forse per la diffusione del frutto, sta di fatto che non c’è credo un paese che non abbia almeno una ricetta tradizionale di torta di mele, a cui poi si aggiungono le variazioni, le nuove ricette, quelle di famiglia…
Ecco, il punto è questo. La torta di mele E’ innegabilmente la torta di famiglia. Non c’è nulla che dia più il senso della casa di una torta di mele che cuoce nel forno!
Dovrebbero inventare un profumatore per la casa alla torta di mele. Andrebbe a ruba!

Oggi vi propongo l’ennesima ricetta, ma sono sicura che piacerà molto anche agli alternativi, a quelli che non vogliono mangiare nemmeno un uovo – o, peggio, non possono. La crostata vegana alle mele è di una semplicità assoluta, e a parte l’impasto, che presenta qualche piccola particolarità, per il resto è davvero semplicissima e superbuona.
Nell’impasto ho messo un po’ di farina di mandorle, che insieme alle mele sta che è una meraviglia, e da’ un aroma al tutto che è davvero impagabile! Se non avete fatto mai un dolce vegano.. bè, questo è l’ideale per incominciare! La prepariamo insieme?

Ingredienti (per uno stampo da 20/22 cm):
190 gr farina 00 (se non avete le mandorle, vanno bene 200 gr di farina 00)
10 gr farina di mandorle
60 gr zucchero
70 gr olio vegetale
la punta di un cucchiaino di lievito
latte di mandorle (7/8 cucchiai, dipende dalla farina)
mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia
2/3 cucchiai di marmellata di albicocche
1 mela
il succo di mezzo limone

Procedimento:
Iniziamo a preparare la crostata vegana alle mele partendo dall’impasto. Versate in una ciotola la farina, lo zucchero e il lievito, e mescolate. Poi aggiungere l’olio e l’estratto di vaniglia, e con una forchetta amalgamateli al resto degli ingredienti.
A questo punto, aggiungete un paio di cucchiai di latte di mandorla, e iniziate a incorporarli nell’impasto, impastando con le mani. Andate avanti a due a due, fino a che il panetto avrà raggiunto una consistenza morbida. Infine, avvolgete l’impasto nella pellicola alimentare e fatelo riposare in frigo per almeno un’ora.

Riprendete l’impasto, e con molta cura (la frolla vegana è molto più friabile di quella normale) stendetelo con l’aiuto di un metterello sulla carta forno, e poi adaguatelo nella teglia da crostata (io uso uno staccante alimentare, ma potete anche ungerla con olio e poi spolverizzarla con la farina). Bucherellateil fondo e rimettetela un attimo in frigo mentre preparate le fettine di mela.

Lavate bene la mela, togliete il torsolo, tagliatela in quarti e poi ciascun quarto in fettine abbastanza sottili. Mettetele in una ciotola con il succo di mezzo limone e mescolate bene (così non anneriscono!).
Riprendete la froplla dal frigo e finite di completare la crostata vegana alle mele.

Stendete dapprima un sottile strato di marmellata sul fondo della crostata (che avrete bucherellato leggermente). Poi, sullo strato di marmellata disponete le fettine di mela a raggiera, leggermente sovrapponendole le une alle altre, di modo che non si veda il fondo con lo strato di marmellata. Dopo il primo cerchio, realizzate nelo stesso modo anche il secondo.
A me non piaceva che si vedesse il buco in mezzo, quindi ho tagliato a metà qualche acino d’uva, l’ho privato dei semini e l’ho messo al centro e qua e là sulla crostata.

Prendete il succo del lomone avanzato dalla ciotola delle fettine di mela, allungatevi un cucchiaio di marmellata di albicocche e poi spargetelo sopra le mele.

Mettete la cristata vegana alle mele in forno già caldo a 180 gradi per circa 40 minuti.
Controllate comunque sempre la cottura, ogni forno è cosa a sé – deve in ogni caso essere leggermente dorata.

Se volete altre idee con le mele, potete guardare la Crostata alle mele e mandorle, oppure che ne dite di un bello Strudel alle mele e nocciole?

Chiffon cake variegata al pistacchio

Chiffon cake variegata al pistacchio

Ogni volta che estraggo lo stampo da chiffon cake rabbrividisco. Ormai è risaputo che, malgrado quanto scrivano tutti su ogni blog di pasticceria del mondo conosciuto e non, la chiffon cake non scende pressochè mai da sola dallo stampo. Però tutti, indistintamente, scrivono il contrario, così illudendo ogni pasticcere in erba, o anche meno (come me!).

Ebbene, dopo tanti e tanti tentativi, vi dico la verità che nessuno ha il coraggio di spiattellarvi in faccia: la chiffon non è vero che scende da sola quando si raffredda. Toglietevelo dalla mente.
MAI. NEVER. NIEMALS. JAMAIS.

Oh, adesso mi sento a posto con la coscienza, e posso finalmente dirvi come ho preparato questa chiffon cake variegata al pistacchio che, a parte forse il nome, è davvero semplice da realizzare. Vi basta uno sbattitore elettrico e null’altro – oltre ovviamente al maledetto stampo da chiffon cake, quello coi piedini insomma!
Avevo da finire della crema e della farina di pistacchi avanzate da questa ricetta, ma se l’avete potete anche farla con farina di nocciole e nutella (anzi, ora che ci penso… domani la rifaccio proprio così!!).

Vedrete nella lista degli ingredienti du ediverse quantità per alcuni ingredienti: non sono io che sono fusa (bè, un pochino sì, dai!), sono le quantità per l’impasto al pistacchio e per quello al cacao…

Ingredienti:
90 gr + 100 gr di zucchero semolato
2 + 2 uova
75 gr di farina 00
85 gr di farina 00 + 10 gr farina di pistacchi
40 ml + 40 ml olio di semi
60 ml + 65 ml di acqua leggermente tiepida
4 gr + 4 gr lievito vanigliato
2 gr cremor tartaro
15 gr pasta di pistacchio
20 gr cacao

Preparazione:
Per preparare la chiffon cake variegata al pistacchio dovete anzitutto separare i tuorli dagli albumi.
Mettete tutti gli albumi insieme in una ciotola grande (li monterete a neve dopo), mentre dovete mettete i tuorli in due diverse ciotole, a due a due.

Prendete un’altra ciotola e mettete all’interno setacciati 90 gr di zucchero, 85 gr di farina e la farina di pistacchi, oltre a 4 grammi di lievito e un pizzico di sale. Mescolate e mettete da parte.

In un’altra ciotola mettete all’interno, ancora setacciati, 100 gr di zucchero, 75 gr di farina, il cacao, e 4 gr di lievito. Mescolate anche qui e mettete da parte.

Prendete una delle ciotoline con dentro due tuorli, ed emulsionateli (se avete una piccola frusta a mano va bene, ma va bene anche la forchetta) con 60 ml di acqua tiepida, 40 ml di olio e la pasta di pistacchio.
Prendete l’altra ciotolina con dentro gli altri due tuorli, ed emulsionateli con 65 ml di acqua tiepida, 40 ml di olio e basta.

Incorporate con una frusta a mano la ciotola dei tuorli con la pasta di pistacchio con la ciotola con gli ingredienti secchi che contiene la farina di pistacchio, fino a che non si sono sciolti tutti i grumi.

Poi passate alla ciotolina con i tuorli emulsionati che vi rimane, ed incorporatela con gli ingredienti secchi che contengono il cacao. Anche qui devono sparire tutti i grumi.

A questo punto, non vi resta che montare a neve ben ferma gli albumi – mettete il cremor tartaro quando gli albumi iniziano a diventare bianchi, non prima, altrimenti il cremor tartaro non si scioglie bene e restano dei grumi.

Ora dividete a metà gli albumi montati a neve ed incorporatene una parte al composto col cacao, e la rimenente al composto con il pistacchio. Vale sempre il solito adagio: si mescola dal basso verso l’alto, così gli albumi non si smontano.

Prendete il vostro stampo coi piedini (per queste quantità – cioè 4 uova – vi viene una perfetta chiffon cake variegata al pistacchio da 18/20 cm di diametro. Io ho uno stampo più grande, mi è venuta più bassina, ma è buona ugualmente!!!).

Iniziate a versare al suo interno gli impasti (mi raccomando, non imburrate lo stampo!). Io ho iniziato con l’impasto al pistacchio, poi ci ho versato sopra quello al cacao e così via, fino a che no nli ho finiti entrambi.

A questo punto, la chiffon cake variegata al pistacchio è pronta per essere informata a 160 gradi (il forno deve essere già caldo) per circa 40 minuti (dipende dal vostro stampo, per quelli più piccoli aggiungete 10 minuti, e comunque fate sempre la prova stecchino).

Quando lo stecchino esce pulito, prendete il vostro stampo, capovolgetelo sui piedini, e sperate che scenda raffreddandosi. Se non scenderà, non vi preoccupate. Armatevi di santa pazienza, e con un coltellino pazientemente staccate dallo stampo la vostra chiffon cake variegata al pistacchio.

Potete gustarla così, oppure con una glassa allo yogurt che è sempolicissima: ho usato un vasetto di yogurt all avaniglia normalissimo, in cui vi ho sciolto dentro due cucchiaini colmi di pasta di pistacchi e due cucchiai di zucchero a velo. Et voilà!

Torta carote e limone

Torta carote e limone

All’inizio c’era la torta di carote. La prima ricetta che ho provato, forse perchè la torta di carote era la preferita della mia nonna, forse perchè il binomio carote e mandorle ci sta alla perfezione, forse perchè… chi lo sa, perchè quella avevo sottomano e quella ho provato!
Ogni tanto ci ritorno, perchè ci sono tantissime versioni della torta alle carote, che poi diventa un muffin, e poi un plum cake… la versatilità di questa ricetta è eccezionale, e credo che continuerò di tanto in tanto a provarme di nuove, perchè è un gusto che non mi stanca mai.

La ricetta che vi propongo oggi è una versione della torta carote e limone, e può essere realizzata con pochi ingredienti che abbiamo quasi sicuramente tutti a casa. Ho aggiunto come golosità in più una glassa allo yogurt che è davvero spettacolare, ma ovviamente potete anche gustarla senza, o con un po’ di zucchero a velo. La ricetta è molto semplice, si realizza anche velocemente. L’interno rimane leggermente umido, e questa è la sua particolarità. In più è senza burro, quindi anche abbastanza leggera… vi ho convinto a prepararla insieme?

Ingredienti (per una tortiera da 22 cm):
165 gr di farina 00
100 gr di zucchero
90 gr di mandorle pelate
1 vasetto di yogurt alla vaniglia
50 gr di olio vegetale
75 gr di latte scremato
2 carote
3 uova
1 limone non trattato (succo e zeste)
1 bustina di lievito per dolci

per la glassa
1 vasetto di yogurt greco alla vaniglia
3 cucchiai colmi di zucchero a velo

Procedimento:
Prendete le mandorle e tritatele finemente con l’aiuto di un mixer, poi mettetele da parte.
Sempre usando i lmixer, tritate molto finemente anche le carote (che avrete prima lavato e mondato) con il succo di metà limone. Mettete anche loro da parte.
Montate bene le uova in una ciotola con lo zucchero, fino a che non diventano belle chiare e gonfie. Ci vorranno circa 5 minuti.
Unite l’olio a filo, e quando si è incorporato unite anche il latte (sempre amalgamando), poi lo yogurt, e alla fine le carote. Mescolate molto bene.
Infine, aggiungete gli ingredienti secchi cioè la farina 00 e le mandorle e mescolate delicatamente, dal basso verso l’altro, così il composto non si smonterà. Per ultimo, setacciate anche lievito e mescolate ancora bene.

Foderate lo stampo con della carta forno, e poi versatevi all’interno l’impasto della torta carote e limone, e distribuitelo all’interno della teglia per bene.
Cuocete a forno già caldo a 180 gradi per circa 25 minuti (ma controllate sempre con lo stecchino la cottura, perchè i forni possono essere diversi). Sfornate la torta carote e limone e lasciate raffreddare prima di glassarla.

Per la glassa, in una ciotola versate lo yogurt greco e lo zucchero, e mescolate bene con una forchetta, così si dissolveranno gli eventuali grumi di zucchero.
Distribuite la glassa sulla superficie della torta carote e limone fredda, e poi distribuite sopra le zeste del limone.
Nella foto ho anche distribuito sulla superficie una bustina di zucchero di canna, ma è del tutto opzionale.

Se volete una versione vegana della torta alle carote, guardate qui.

Cereal cookies vegani

Cereal cookies vegani

Che siano i jeans, gli stivali texani o il caffè bevuto di corsa in strada (orrore!!), le mode americane inevitabilmente attraversano l’oceano e arrivano qui da noi. Così sono arrivati sulle tavole delle nostre colazioni anche i cereal cookies, biscotti formato mini da tuffare nel latte come se fossero dei cereali. Pressochè tutti i biscotti si possono miniaturizzare per gustarli nel latte a colazione. Ovviamente sono così piccini e sfiziosi che li potete mangiare quando volete – a dirla proprio tutta, vi devo dire di stare attenti perchè uno tira l’altro!

La versione che vi propongo oggi è frutto di un certo lavorìo iniziato a Natale dello scorso anno, quando ho iniziato a cercare di capire come fare per raggiungere la consistenza e il gusto che avevo in mente. Purtroppo il primo esperimento mi aveva lasciato perplessa, perchè mi erano usciti dei pallini da sparo durissimi. Lo scorso weekend ci ho riprovato, e cambiando qualche fattore ho raggiunto una consistenza soda ma morbida, e un gusto niente male! Non avevo farina di nocciole a portata di mano, ma secondo me potrebbe essere un’altra soluzione decisamente gustosa al posto delle mandorle – ci riproverò, la ricetta è in continua evoluzione!

Se volete però già iniziare a farvi un’idea, vi lascio la ricetta, ma soprattutto i passaggi, che ho usato questa volta. Ci si mette davvero pochissimo, e nel giro di un’oretta avrete già preparato la vostra colazione di domani.

Ingredienti:
150 gr farina (io dovevo finire un pacchetto di tipo 2 e ho usato quella, ma va bene anche la 00)
20 gr farina di mandorle (o nocciole)
75 gr zucchero
50 gr olio vegetale
30 gr latte di mandorla (oppure acqua)
mezzo cucchiaino di lievito per dolci (vegan)
mezzo cucchiaino di pasta di vaniglia (o estratto)
1 flax egg (cioè un miscuglio di un cucchiaio di farina di semi di lino mischiata a 3 cucchiai di acqua, che sostituisce un uovo)
25/30 gr di cioccolato fondente (vegano se vi attenete alla ricetta)

Procedimento:
Iniziate la preparazione dei cereal cookies vegani preparando il falx egg: in una ciotolina mettete la farina di semi di lino e l’acqua, e mescolate bene. Lasciate riposare il composto per un quarto d’ora, deve avere il tempo di gelatinizzarsi. Si formerà una sorta di pappina.

Mentre aspettate, potete impiegare il tempo a sminuzzare il cioccolato al coltello.

Prendete poi la farina e mettetela in una ciotola con la farina di mandorle, lo zucchero, il lievito (cioè tutti i secchi) e mescolate. Unite poi l’estratto di vaniglia, l’olio, il latte di mandorle e il flax egg, e mescolate. Quando l’impasto avrà preso consistenza, terminate inserendo anche il cioccolato tagliato a pezzetti.

Coprite una teglia con la carta forno, e poi dall’impasto ricavate alcune piccole palline di cereal cookies vegani, che dovete disporre sulla teglia. Non è necessario tenerli molto distanti, solo leggermente (non lieviteranno un gran ché in cottura). Con queste quantità mi sono usciti una trentina di cereal cookies vegani. Infornate in forno già caldo a 180 gradi e cuocete per circa 10/15 minuti.

Sfornate i vostri cereal cookies vegani e lasciateli raffreddare prima di toglierli dalla teglia.

… e la vostra colazione è pronta per essere gustata!

Franzbroetchen ovvero brioches alla cannella

Franzbroetchen ovvero brioches alla cannella

Ma perchè una brioche tedesca alla cannella si deve chiamare “panino francese”?? So che anche voi avrete perso gli ultimi dieci minuti ad arrovellarvi su questo problema, ma sappiate che… nessuno lo sa! Le leggende si susseguono ed intrecciano, ma su una cosa pare concordino, ossia che questa ricetta è nata nel periodo di dominazione francese del territorio di Amburgo. Che poi sia stato uno scherzetto dei panettieri dell’epoca, oppure un tentativo fallito di imitare le brioches, è materia da gossip culinario.
Quel che ci interessa sapere è che i franzbroetchen sono buoni per davvero, nemmeno così difficili da preparare (il lievito di birra lavorerà per voi!), e soprattutto che la vostra casa si riempirà di un delizioso profumo di cannella per cui vi sarà impossibile resistere!

Io ho seguito questa ricetta trovata su un blog tedesco di cucina, l’ho testata e un po’ aggiustata di burro, perchè davvero là si andava a chili, non a grammi! Credo che il risultato sia comunque eccellente, ma se volete abbondare di burro nel ripieno, sappiate che potete farlo.

Ingredienti:
8 gr lievito di birra fresco
300 gr farina 00
300 gr farina manitoba
250 ml latte appena tiepido
60 gr di zucchero
40 gr di burro morbido
1 uovo
1 pizzico di sale

per il ripieno
20 gr burro molto morbido
1 o 2 cucchiai di cannella
50 gr zucchero di canna

Preparazione:
Anzitutto sciogliete il lievito di birra nel latte tiepido, e mettetelo da parte.
Mettete poi tutti gli ingredienti in una ciotola o nella planetaria, ad eccezione del burro e del sale, ed iniziate ad impastare (se usate la planetaria, utilizzate il gancio per impastare alla velocità più bassa).
Non appena si sarà formato un panetto morbido, aggiungete il pizzico di sale e poi il burro a pezzetti.
Impastate ancora qualche minuto, per far assorbire tutto il burro, e poi mettete il vostro impasto in una ciotola pulita, e coprite con la pellicola alimentare. Lasciate lievitare per un paio di ore, o comunque fino al raddoppio, in un posti riparato dagli sbalzi di temperatura (il forno spento andrà benissimo).

Trascorse le due ore riprendete l’impasto, e con l’aiuto del matterello stendetelo in un rettangolo di mezzo centimetro circa di spessore.

Spellennate la superficie con il burro morbido, aiutandovi con un pennellino o una spatola, e poi cospargete il burro di cannella prima, e poi di zucchero. Potete usare lo zucchero di canna a velo, così si spargerà meglio su tutta la superficie (se non lo avete procedete a mano).

Arrotolate quindi l’impasto per il lato più lungo, e poi con l’aiuto della rotella taglia pizza o di un coltello ben affilato tagliate tanti piccoli trapezi, con la base più larga dell’altezza. Ne dovrebbero uscire 9 o 10.

A questo punto, prendete ciascun trapezio, e con l’aiuto del manico di un cucchiaio, schiacchiare i trapezi al centro, in modo che siano esposti verso l’alto i cerchi concentrici.
Mettere i franzbroetchen su una placca da forno coperta da carta forno, e lasciar lievitare ancora per circa mezz’ora, sempre coperti dalla pellicola.

Riscaldare poi il forno a 180 gradi, e infornare per circa 15/20 minuti, fino a doratura leggera.
Se desiderate, potete anche spolverizzare i franzbroetchen con zucchero a velo.

Volete un’altra idea di lievitato alla cannella? Provate gli swirl buns!

Strudel alle mele e nocciole

Strudel alle mele e nocciole

Tutti parlano delle cose semplici, di tornare alla semplicità… ma semplice non sempre fa rima con facile! Certamente non è stato facile comporre questo strudel di mele e nocciole, che ha un gusto speciale che ci riporta alla tradizione, ma la cui preparazione è stata funestata da una serie di imprevisti. Quando si sperimenta, una piccola dose di rischio è sempre presente!
Alla fine, posso dirlo che è facile da preparare, ma se si sa come farlo! Quindi, vi faccio dono della mia esperienza e dei miei disastri, e vi assicuro che ne vale la pena!
Ho utilizzato non la consueta pasta per strudel, né una sfoglia classica come molti fanno, perché volevo qualcosa di meno burroso e di più leggero. Ho provato quindi a usare la mia classica frolla all’olio, cui ho aggiunto un po’ di lievito per renderla leggermente più morbida. Il (secondo!) risultato è stato all’altezza delle mie aspettative.
Quindi, se volete qualcosa con un gusto tradizionale, ma un briciolo di originalità questo strudel alle mele e nocciole fa proprio per voi.

Ingredienti:
per la frolla all’olio
220 gr farina 00
1 uovo medio a temperatura ambiente
70 gr zucchero semolato
Mezzo cucchiaino scarso di lievito per dolci
Un pizzico di sale
60 gr di olio vegetale

Per il ripieno
2/3 mele (dipende dalla grandezza, mediamente due dovrebbero bastare)
30 gr zucchero
60 gr uvetta
30 gr nocciole
20 gr amaretti (o altri biscotti che avete nella credenza)
2 cucchiai di confettura (pesche o albicocche)
Succo di mezzo limone

Procedimento:

Anzitutto, iniziate a preparare lo strudel di mele e nocciole mettendo a rinvenire l’uvetta con un po’ di acqua a temperatura ambiente. Se non lo servite ai bambini, potete anche mettere un po’ di rum nell’acqua, per dare un gusto un po’ più spinto all’uvetta.

Pelate le mele, privatele del torsolo e tagliatele a pezzetti. Mettetele in una ciotola e irroratele con il succo di mezzo limone, lo zucchero e la confettura. Mescolate molto bene per amalgamare il tutto.
Scolate e strizzate benissimo l’uvetta, asciugatela leggermente e poi unitela alle mele, mescolando sempre molto bene. Infine, tagliate le nocciole in maniera grossolana, e unitele al resto degli ingredienti. Sbriciolate finemente gli amaretti e versatene la metà sulle mele. Mescolate bene.

Lasciate riposare qualche minuto mentre preparate la frolla all’olio.
Mettete in una terrina olio, uovo e zucchero e mescolate con una forchetta. Iniziate ad incorporare anche la farina e il lievito a poco a poco, prima mescolando con la forchetta e poi, quando l’impasto si sarà fatto più consistente, direttamente con le mani.
L’impasto è pronto quando non si attaccherà più alle dita.

Prendete la carta forno e, con l’aiuto di un matterello, stendete la frolla (all’olio non ha bisogno di riposo in frigo) fino a formare un rettangolo.
La frolla deve avere uno spessore non particolarmente spesso, massimo mezzo centimetro, per permettere di arrotolare bene lo strudel alle mele e nocciole.

Bucherellate leggermente la pasta con i rebbi della forchetta e stendete sull’impasto gli amaretti restanti (assorbiranno un po’ della umidità della frutta).

Riprendete il ripieno, e stendetelo su tutta la superficie della frolla sopra gli amaretti, lasciando almeno un cm da tutti i lati, per poter chiudere lo strudel.

Quindi, aiutandovi anche con la carta forno, chiudete l’impasto e fate in modo che la chiusura risulti alla base dello strudel. Bucherellate leggermente la parte alta dello strudel, per far fuoriuscire l’umidità.

Spostate lo strudel alle mele e nocciole sulla leccarda del forno e cuocete a forno già caldo a 180 gradi per circa 45 minuti, o comunque fino a doratura.

Quando è freddo potete rimuoverlo dalla teglia e, a vostro piacere, spolverizzarlo di zucchero a velo.

Pan brioche allo yogurt

Pan brioche allo yogurt

Mi sono seduta a riposare qualche minuto e il profumo di vaniglia si è diffuso per la casa, insieme al tepore del forno. Il pan brioche allo yogurt che lievita e cuoce nel forno, una tisana con arancia e cannella, e il profumo del miele. Sapori e odori che si mischiano, e fanno tornare nostalgia di casa. Delle domeniche pomeriggio pigre ad ascoltare musica, guardando fuori dalla finestra le foglie cambiare colore e infiammare i rami asciutti e tesi come archetti di violino.
Le ricordo tutte, quelle canzoni. Le ricordo e le canto ogni qualvolta sento il bisogno di tornare in un posto sicuro, in cui tutto era ancora possibile, e c’era tutta la vita davanti. Le domeniche di autunno fanno questo effetto, e ancora di più in questi momenti in cui la casa è tornata ad essere rifugio contro i mali là fuori.
Impastare e aspettare, è un esercizio di forza e pazienza. Che poi, spesso, sono la stessa cosa.

Il Pan brioche che vi propongo oggi è soffice come una nuvola nel cielo d’autunno, e tanto, tanto leggero perchè al posto del burro ho usato lo yogurt greco nell’impasto. Uno yogurt alla vaniglia, che ha dato un profumo in più anche a tutta la casa. La preparazione è semplice, addirittura elementare se avete una impastatrice che farà lo sporco e duro lavoro per voi. E poi il lievito farà il resto da sè.

Ingredienti
250 gr farina 00
250 gr manitoba
125 gr yogurt greco magro
100 ml latte tiepido
80 ml olio vegetale
50 gr miele
50 gr di zucchero semolato
15 gr lievito di birra
1 uovo medio
scorza di un limone
un pizzico di sale

Preparazione

Anzitutto una avvertenza: tutti gli ingredienti devono essere a temperatura ambiente. Forse sono un po’ perentoria, ma è essenziale per non uccidere il lievito e far lievitare bene il vostro pan brioche allo yogurt.

Sciogliete il lievito in una ciotola in cui avrete messo anche il latte intiepidito (non caldo!!). Lasciate qualche minuto il lievito a riposare (inizieranno a formarsi minuscole bollicine), e poi unitevi lo yogurt, il miele e lo zucchero. Mescolate brevemente con una forchetta per amalgamare gli ingredienti.

A questo punto, unite anche l’olio a filo (sempre mescolando con la forchetta) e l’uovo. Per finire, la scorza del limone e il sale.

Versate le farine insieme nella ciotola della impastatrice (o in un’altra ciotola capiente, se impastate a mano) e iniziate ad incorporare i liquidi alle polveri a poco a poco. Continuate fino a che l’impasto non sarà morbido e ben incordato (cioè si stacca dale pareti della planetaria).

Lasciate riposare l’impasto in una ciotola pulita capiente, coperto dalla pellicola, in un luogo senza spifferi (nel forno spento è l’ideale) per circa due ore. Deve raddoppiare di volume, per questo molto dipende anche dalla temperatura esterna. In estate è probabile che ci metta un po’ di meno di due ore.

Trascorso il terioro della lievitazione, riprendete l’impasto e ricavatene quattro pezzi di uguale peso approssimativamente, che andranno lavorati leggermente e resi sferici.

Prendete poi uno stampo da plumcake , foderatelo di carta forno, e ponete le quattro palline all’interno, una a fianco dell’altra. Coprite con un canovaccio per evitare che si secchi, e lasciatelo lievitare ancora per un paio di ore.

Trascorso anche questo periodo, prendete un tuorlo, sbattetelo leggermente in una ciotolina, e aggiungete un paio di cucchiai di latte, e spennellate la superficie del pan brioche allo yogurt. Scaldate il forno a 170 gradi e quando arriva a temperatura infornate il vostro pan brioche allo yogurt per circa 45 minuti. Se vedete che a metà cottura la superficie inizia a scurirsi, copritelo con un foglio di alluminio.

Sfornate il pan brioche, spennellatelo con un po’ di miele, e lasciate raffreddare.

Una alternativa? Provate anche il pan brioche vegano.

Crème brulée autunnale (ovvero la catalana che ha cambiato passaporto)

Crème brulée autunnale (ovvero la catalana che ha cambiato passaporto)

L’ho sempre chiamata crème brulée e continuerò a farlo, ma in realtà (studiando, cosa che dovremmo contuamente fare tutti!) ho scoperto che per anni ho preparato la crema catalana! Del resto è facile confonderli, all’aspetto sono identici: un sottile strato di caramello che nasconde al di sotto una crema a base di uova. Però ci sono alcune differenze.
La crème brulée ha un sentore soprattutto di vaniglia, mentre quella catalana ha la cannella.
La prima è un composto di panna con l’aggiunta di latte, la seconda latte e maizena.
Infine, la crème brulée è cotta al forno a bagno maria, la crema catalana sui fornelli.

Quindi, ricapitolando, ho sempre fatto una catalana che ho chiamato crème brulée autunnale, ma siccome lei non si è mai offesa, e anzi ha sempre dato il meglio in ogni occasione, direi che non ho fatto mai tutti questi danni, no?!
L’importante, almeno per quel che mi riguarda, era la conta calorica e il fatto che fosse senza glutine. Entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti! In questa versione ho usato la maizena certificata glutenfree (uno a zero per me), e in più ho utilizzato del latte parzialmente scremato. Nella versione originale di qualsiasi versione ci sarbbe il latte intero, ma per ragioni dietetiche famigliari abbiamo rinunciato anche a quello.
Il risultato è una crema vellutata e morbida, e la cannella ha dato un sentore di autunno che è stato apprezzato da tutti. Nella versione estiva metto al posto della cannella del limone con un pochino di vaniglia. A voi ed al vostro gusto scegliere!

Ingredienti (per 4 ramequin):
400 ml di latte parzialmente scremato
3 tuorli
20 gr maizenza certificata senza glutine
90 gr zucchero semolato
mezzo cucchiaino di cannella (ma a vostro gusto potete metterene più o meno)
2 cucchiaini di zucchero di canna per ciascun ramequin per la caramellatura

per la versione estiva, al posto della cannella:
zeste di 1 limone bio
mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia

Preparazione:
Sciogliete la maizenza in circa 100 ml di di latte che avrete tolto dal totale, e mettete da parte.
Prendete quindi un pentolino, versatevi il latte restante con 45 gr di zucchero (tolti dal totale) e la cannella. Portate a sfiorare il punto di bollore a fuoco basso.
Mentre il latte si scalda, lavorate i tre tuorli con i restanti 45 gr di zucchero.
Aggiungete poi, sempre mescolando con una frusta a mano, il latte caldo ai tre tuorli con lo zucchero. Successivamente aggiungete anche la maizenza sciolta nel latte, sempre mescolando molto bene.
(nella versione estiva mettete le zeste al posto della cannella e aggiungete la vaniglia dopo che avrete assemblato tutti gli ingredienti).

A questo punto, rimettete la vostra crème brulée autunnale sul fuoco, e portatela nuovamente a sfiorare l’ebollizione mescolando, sino a che la crema non avrà raggiunto la consistenza desiderata.
Travasate la crema nei ramequins, e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Successivamente, mettete gli stampini nel frigorifero per almeno un paio di ore (di solito io li lascio tutta la notte).

Infine, cospargete la vostra crème brulée autunnale con un paio di cucchiaini di zucchero di canna, e – se avete il cannello – caramellate la superficie di ciascun ramequin fino a formare la caratteristica crosticina. Viceversa, se non lo avete, potete mttere i ramequin sotto il grill del forno a 200 gradi per circa 6 minuti.