Torta alle prugne e mandorle per salutare l’estate

Torta alle prugne e mandorle per salutare l’estate

Eh, signora mia! Non ci sono più le mezze stagioni! Mercoledì eravamo presi alla gola da un’afa di quelle cattive anche a settembre, e tra umidità esterna e mascherina si sudava che nemmeno a luglio. Stamattina 14 gradi – e dico quattordici! – e via di piedi gelati e starnutino di buongiorno!
Mi sono lamentata della fine dell’estate per giorni, e so di essere stata pedante e petulante. Eppure stamattina ecco che apro la porta e ho un assaggio dell’autunno, che mi trova totalmente impreparata! Non ho nemmeno imparato ad accendere il riscaldamento dell’auto nuova… così non si fa!

Naturalmente siamo nella settimana che cammina sul crinale delle stagioni, e come ogni anno mi stavo cimentando nel mio sport preferito, ovvero fare dolci con le prugne senza postarne la ricetta! Ho preparato, negli anni, crostate deliziose con tanto di foto (bruttina quella, ma purtroppo ognuno ha i suoi limiti!) che poi sono finite nel dimenticatoio. Non so perché le torte con le prugne fanno sempre questa brutta fine, dalle mie parti. Eppure sono il frutto di stagione per eccellenza, quello che ci prende la mano calda e ce la restituisce freddina.

Per anni ho vissuto nella errata convinzione (o misapprehension, in milanese moderno) che le prugne si chiamassero susine e le susine prugne. Come quando ti presentano uno che si chiama, che so io, Michele, e tu imperterrito lo saluti “ciao Pietro!”, dimenticando ogni volta il suo vero nome! (Ogni riferimento è puramente casuale… non è vero, in realtà. Queste gaffes ogni tanto le faccio pure io!).
Shakespeare è assai romantico quando fa dire a Giulietta “che cos’è un nome?”. In realtà, almeno stavolta, un nome è importante per evitare che il fruttivendolo ti sotterri di susine quando, in realtà, avresti voluto delle dolcissime prugne (che sono quelle un po’ bislunghe, per intenderci).

Quindi mi stringo nel soprabito, soffio il naso, e vi lascio questa semplicissima ricetta di vera metà stagione, un po’ estate e un po’ no. La Torta alle prugne e mandorle è perfetta per la prima colazione. Le mandorle danno quel bel saporino robusto tipico dell’autunno, mentre le prugne chiamano ancora il sole dolce dell’estate. Insieme sono una favola! Se siete un po’ più autunnali potete anche azzardare un po’ di cannella (io l’ho fatto, e il profumo ci guadagna!), altrimenti lasciate pure che siano prugne e mandorle a raccontarci il mese di settembre!

Dimenticavo: questa ricetta non ha lattosio. Se avete problemi su quel versante, questa torta fa proprio al caso vostro!

Ingredienti (per una teglia da 18 cm):
100 g farina di mandorle
100 g farina 00
100 g zucchero semolato
8 g lievito vanigliato
2 uova
80 ml olio (io di riso)
un cucchiaino di cannella (opzionale, ma io lo preferisco)
buccia grattugiata di un limone
4/5 prugne tagliate in quarti
2 cucchiai di zucchero di canna
qualche manciata di mandorle a lamelle

Preparazione:

In una ciotola, montate le uova con lo zucchero fino a che non si saranno almeno duplicate in volume. Aggiungete, a questo punto, la scorza grattugiata del limone, la farina OO e il lievito (che dovete setacciare, per una miglior lievitazione della torta).
Unite poi anche la farina di mandorle, che io consiglio di setacciare. Lo so che è lunga così, ma in questo modo si incorpora ancora più aria, e il risultato di una bella crescita della torta e di una certa sofficità è garantito.

Mescolate bene con una spatola e poi aggiungete la cannella (io la consiglio, se non vi piace omettetela).

Infine, aggiungete anche l’olio, e mescolate ancora, in modo che l’impasto ammorbidisca.

In realtà vedrete che l’impasto non sarà liquido, ma abbastanza consistente. In questo modo, la frutta non sprofonderà ma resterà ben in superficie.

Prendete uno stampo (meglio a cerniera) e copritelo con la carta forno (oppure imburratelo e infarinatelo).
Versate quindi l’impasto della Torta alle prugne e mandorle nello stampo, livellandolo leggermente.

A questo punto, lavate le prugne e tagliatele in quarti, e disponetele a raggera sulla superficie dell’impasto.

Quindi, spargete sulla superficie lo zucchero di canna e le mandorle a lamelle.

Infornate nel forno già in temperatura a 170 gradi e cuocete per circa 45/50 minuti. Mi raccomando, fate sempre la prova stecchino!

Lasciate intiepidire la torta prima di estrarla dallo stampo. Se volete potete anche spolverizzarla con lo zucchero a velo, ma a me piace così, al naturale.

La Torta alle prugne e mandorle è perfetta per accompagnare le vostre colazioni. E a proposito di prugne e colazioni, se volete un’alternativa, che ne dite di provare i Pancakes e la confettura di prugne e vaniglia?

Plumcake alle ciliegie mandorle e cardamomo

Plumcake alle ciliegie mandorle e cardamomo

Ci sono estati ed estati, alcune torride ed altre meno. Questa è una estate monsonica, perchè ogni volta che piove diluvia.
Mai che ci siano quattro gocce. Si scatena l’inferno di acqua e grandine.
E mai grandine normale. Palle da tennis di ghiaccio che ti piombano in testa.
E’ l’effetto del cambiamento climatico, che tutti fingiamo di non vedere fino a che non troviamo il lunotto sfondato da una grandinata mai vista e all’improvviso ci svegliamo dal nostro torpore e realizziamo che, sì, forse c’è qualcosa che non va.

Ho sempre sostenuto la stagionalità di frutta e verdura perchè avere le fragole in tavola a Capodanno mi sembra snaturare nel profondo i cicli delle nostre piante, vive e utili compagne del nostro viaggio sul nostro splendido pianeta terra. Per questo, arrivati ormai in fondo alla stagione delle ciliegie, anche se con le fragole sono il mio frutto preferito, le lascerò dolcemente andare, fermandomi sulla soglia a salutarle (sperando che tornino presto!) con questo delizioso Plumcake alle ciliegie mandorle e cardamomo. Ho scoperto che sono la triade perfetta, soprattutto se nel plumcake ci mettiamo le ciliegie tardive del Trentino, quei palloncini grossi e rosso sangue (venoso, però!), pieni zeppi di succo e dolcezza.

Il connubio con il cardamomo è l’elemento “in” di questo dolce. So che molti lo avvicinano con sospetto, soprattutto nei dolci. Non è una spezia comune nei dolci, lo ammetto. Ma, fidatevi, ne vale la pena. Complice anche Biagio di Gloggtheblog, che ha aggiunto questa spezia in una mia vecchia ricetta ottenendo un risultato strepitoso, ho voluto riprovarci anche io.
Qualche tempo fa avevo realizzato un profumatissimo Pound cake al limone e cardamomo, quindi mi pareva che un anno dopo fosse un tempo sufficiente per riprovare.

Date una chance al cardamomo . Questo sarà il nostro nuovo mantra!

Ingredienti:
15 ciliegie denocciolate (io ho usato quelle trentine, che sono belle grandi)
200 g farina 00
150 g zucchero semolato
100 g farina di mandorle
200 ml latticello
100 ml olio (io di riso)
2 uova
8 g lievito per dolci
2 g bicarbonato
10 semi di cardamomo
2 cucchiai di mandorle a lamelle
zucchero a velo per decorare

Preparazione:
Iniziate a preparare il plumcake alle ciliegie mandorle e cardamomo preparando il latticello. Il latticello è anche chiamato buttermilk ed è generalmente utilizzato nelle ricette anglosassoni (da dove viene questa ricetta, by the way) ma meno da noi. Però lo possiamo realizzare anche noi in casa. Basta prendere 200 ml di latte (quello che volete) e aggiungere un cucchiaio di aceto di mele (ma va bene anche succo di limone, stessa quantità). Lasciatelo riposare dieci minuti e il gioco è fatto! A che serve? A rendere soffice il nostro plumcake!

In una ciotola mettete le uova (a temperatura ambiente, mi raccomando), lo zucchero, l’olio e il latticello e con l’aiuto dell efruste sbattete bene questi ingredienti.

Prendete i semi interi di cardamomo, apriteli e, se lo avete, prendete il macinino per macinarli il più fini possibile, e poi aggiungeteli all’impasto.
Se non lo avete, metteteli così, schiacciandoli solo con l’aiuto di un coltello così rilasceranno l’aroma (potete aumentare la quantità se vi piace questa spezia, ma non supererei il grammo, altrimenti copre le mandorle e le ciliegie!).

A questo punto potete aggiungere i secchi, cioè prima la farina di mandorle e poi la farina setacciata con lievito e bicarbonato.

Foderato uno stampo da plumcake con della carta forno e versate l’impasto così ottenuto. Già il plumcake è buono così, ma con le ciliegie aumenterà il sapore.

Prendete delle ciliegie, lavatele, privatele del nocciolino e immergetele nell’impasto. Potete lasciarle anche in superficie, tanto quando crescerà le ciliegie si andranno a posizionare all’interno. Mettete sulla superficie le mandorle a lamelle.

Cuocete il plumcake nel forno già caldo a 180 gradi per 45 minuti.

Quando è cotto, toglietelo dal forno, attendete dieci minuti poi toglietelo dallo stampo e fatelo raffreddare su una gratella. Spolverate con zucchero a velo prima di srevire.

Lattaiolo di mandorla con frutti rossi

Lattaiolo di mandorla con frutti rossi

La ricetta del Lattaiolo toscano di qualche tempo fa mi ha fatto venire voglia di provare a fare una versione vegana, visto che senza glutine lo è già.

Il tentativo è stato molto soddisfacente di gusto, e visto l’entusiasmo ho pensato di lasciarvi qualche idea per preparare il Lattaiolo di mandorla con frutti rossi, versione estiva e vegana (e forse è estiva perchè vegana?). Non pensate di realizzare la stessa consistenza del lattaiolo toscano, perchè naturalmente la mancanza di uova rende il composto più simile a un budino che ad una crema.

Per renderlo più consistente ho usato anche delle mandorle tritate finemente, ma credo che la farina di mandorle possa funzionare altrettanto bene (non ho provato, ma a senso ci sta).

Si prepara velocemente, basta un mixer casalingo e un po’ di voglia di sperimentare. La consistenza è molto particolare, ma il dolce delle mandorle con l’aspro dei frutti rossi (che ho zuccherato appena) crea un connubio perfetto.

Se avete dieci minuti liberi, il dessert è pronto.. e il frigorifero farà il resto!

Ingredienti (4 porzioni):
300 ml latte di mandorle non zuccherato
90 gr zucchero smeolato
100 g di mandorle (o farina di mandorle)
3 g agar agar
2 cucchiai succo di limone
buccia grattugiata di un limone bio
150 gr di frutti di bosco a scelta (io lamponi e fragole)

Procedimento:
Iniziate a preparare il Lattaiolo di mandorla con frutti rossi frullando nel mixer lo zucchero con le zeste. Lasciate poi riposare qualche minuto per far infondere degli oli profumati del limone.

Aggiungete poi nel mixer le mandorle e riducetele a farina (se avete la farina basterà dare un piccolo colpo di mixer per insaporire il tutto).

Unite il latte di mandorle tenendone da parte due cucchiai (serviranno per sciogliere l’agar agar). Frullate tutto per qualche minuto, per amalgamare il latte con il resto.

Sciogliete l’agar agar nei due cucchiai di latte di mandorla e mettete da parte.

In una piccola casseruola antiaderente scaldate il composto col latte di mandorla, unite anche l’agar agar sciolto e portate a sfiorare il bollore in modo da attivare l’agar agar.

Mescolate sempre con una piccola frusta a mano.

Quando avrà iniziato a bollire, spegnete il Lattaiolo di mandorla e frutti rossi, lasciare intiepidire a temperatura ambiente, e poi mettetelo nei vostri Bicchierini.
Lasciate rapprendere in frigo, io li ho lasciati tutta notte e sono venuti benissimo.

Preparare la salsa ai frutti rossi frullando i frutti lavati e mondati con un cucchiaio di zucchero (io l’hgo lasciata asprigna apposta, se non vi piace aggiungetene uno o due di più) e il succo di limone. Frullate con un mixer a immersione, e lasciate riposare in frigo.

Il giorno seguente, versate la salsa ai frutti rossi sul Lattaiolo di mandorla, e se volete aggiungete qualche frutto rosso, e delle piccole meringhe o quel che volete, e servite.

Treccia di brioche al latte di mandorla

Treccia di brioche al latte di mandorla

Quando nel mio frigorifero compare il latte di mandorla, significa che comincio a sentire la primavera. I frutti della mandorla li raccogliamo più in là nell’anno, ma quei gentili e folti fiori bianchi del mandorlo si iniziano a vedere già a marzo (e qualche volta, se il clima è mite, anche a febbraio). Quindi, appena sento un’aria più gradevole, è come se il mio corpo iniziasse a riconoscere i segni della stagione che cambia ed a volere (fortemente) che inizi la mia stagione, la primavera.

La treccia di brioche al latte di mandorla è la prima ricetta veramente simil primaverile che ho realizzato quest’anno. E’ un semplicissimo pan brioche al latte, come l’ho preparato qui. Ho solo aumentato le dosi e l’ho arricchito sostituendo il miele con un po’ di burro (che a me fa tanta primavera, non so perchè!). L’impasto è piuttosto morbido, e infatti se potete vi consiglio di usare la planetaria per impastare. Vi assicurerà tanta fatica in meno, e un impasto ben più incordato e soffice. La lievitazione è molto veloce (per questo troverete molto lievito di burra nella ricetta), ma in questo modo avrete una brioche comunque bella morbidosa e delicata.

La treccia di brioche al latte di mandorla è perfetta a colazione. Potete spalmare della buona confettura, una ottima crema al cacao, o qualsiasi cosa desideriate. L’impasto non è particolarmente dolce e, salvo che non vogliate utilizzare del latte di nocciola zuccherato, ha un sapore neutro che va bene con tutto. Le vostre colazioni inizieranno a decollare… verso la bella stagione!

Ingredienti:
500 gr di farina (metà 00 e metà manitoba)
1 uovo
250 ml di latte di mandorla (potete usare anche il latte normale, comunque)
80 gr di burro morbido
50 gr di zucchero semolato (se usate illatte di mandorla addolcito toglietene un paio di cucchiai)
18 gr lievito di birra fresco
1 pizzico di sale
mandorle a lamelle e un albumeper decorare

Preparazione:
nella ciotola della planetaria mettete le due farine e mescolate.
Intiepidite legggermente il latte di mandorla, e poi scioglietevi all’interno il lievito di birra fresco. lasciate che si attivi nel latte per circa cinque minuti. Se vedere che si inizia a formare una leggera schiumetta vuol dire che è attivato.

Versate la prima metà del latte di mandorla col lievito nella planetaria e iniziate ad impastare a bassa velocità insieme alle faine. Appena il latte di sarà assorbito, mettete un pizzico di sale nell’impasto.

Lasciate mescolare un minuto e poi aggiungete il latte con il lievito rimasti, poi l’uovo e infine lo zucchero, sempre impastando bene ma a bassa velocità.
Quando l’impasto della treccia di brioche al latte di mandorla sarà diventato omogeneo, completate l’impasto con il burro molto morbido a pezzetti.
Continuate ad impastare, fino a che tutto il burro non si sarà assorbito e l’impasto sarà diventate molto morbido ed elastico.

A questo punto, trasferite l’impasto della vistra treccia i brioche al latte di mandorla in una ciotola pulita, copritela con la pellicola e mettetela a lievitare in un luogo tiepido senza spifferi per circa un paio d’ore. deve raddoppiare di volume, quindi a seconda della temperatura della vosta casa potrebbe anche essere sufficiente un’ora, un’ora e mezza.

Terminata la lievitazione, prendete il vostro impasto e dividete l’impasto in tre o quattro parti uguali (a seconda che vogliate fare la treccia a tre o a quattro capi). Ricavate da ciacuna parte dei cilindri lunghi di circa 4 cm di diametro. Io vado ad occhio, li formo fino a che non sono tutti uguali di diametro e lunghezza. La imperfezione è la cosa più bella dei dolci fatti a mano!

Mettete un foglio di carta forno sulla placce del forno, e quando avrete intrecciato la vostra treccia di brioche al latte di mandorla posatela sulla teglia e lasciatela lievitare ancora una mezz’oretta., coperta da un canovaccio.

Accendete il forno (statico) e raggiungete la temperatura di 200 gradi.
Spennellate la treccia con un albume alungato con un po’ di latte di mandorla e spandete supra le mandorle a lamelle a vostre piacere. Se volete potete aggiungere anche la granella di zucchero.

Cuocete la trecchia di brioche al latte di mandorla per circa 30 minuti. Raffreddatela su una gratella e poi servitela tiepida o fredda, anche spolverizzata con dello zucchero a velo, se vi va.

Campo di neve

Campo di neve

La torta campo di neve è una ricetta toscana delle zone di Prato, o giù di lì, giusto per dimostrare che a Prato non ci sono solo i cantucci o le peschine (che rifarò MOLTO presto!). Non so quanto sia ancora in uso, visto che anche in quel bel mondo che è l’internet non ne ho viste molte (anzi, direi che le si può contare sulle dita di una mano, e forse una mano è fin troppo!).

E’ un peccato, anche perchè mia nipote l’ha soprannominata torta paradisiaca, il ché le dà un patentino non da poco!

Era un po’ che volevo provarla, complice la versione che ho trovato su quel gran librone che è “La Cucina Toscana” di Giovanni Righi Parenti, un bel tomo (adesso è anche in edizione molto economica!) che è la summa di tutte le ricette regionali toscane, ma è anche un bel racconto gastro-storico di una delle regioni più amate d’Italia (almeno, dagli inglesi di sicuro! oltre che da me).
Ve la racconto oggi, dicendovi anche (il buon Giovanni questo non l’ha specificato!) che queste quantità sono perfette per una teglia da 22 cm di diametro.

Se avete albumi d’avanzo, non li buttate, ma regalatevi una squisitezza candida… come la neve!

Ingredienti:
8 albumi
300g di zucchero semolato
80g di farina 00
la buccia di un limone non trattato
100g di fecola di patate
100g di burro fuso tiepido
due/tre manciate di mandorle bio tostate e tritate grossolanamente (lui dice mezzo etto, devono essere sufficienti a coprire il fondo della torta)

Procedimento:
La torta campo di neve si prepara montando anzitutto gli albumi a neve piuttosto ferma.

Con una spatola, incorporate prima la fecola, e poi la farina, le zeste del limone e lo zucchero.
Mescolate pianco dal basso verso l’alto, per non smontare gli albumi,
Solo una volta che il tutto si è amalgamato, aggiungete il burro fuso a temperatura ambiente.

Prendete uno stampo a cerniera di 22 cm di diametro, imburratelo infarinatelo, oppure foderate il tutto con la carta forno.

Sul fondo della teglia spargete le mandorle – potete usare uno strato di mandorle a granella, come ho fatto io, o usare le lamelle, o ancora tagliare delle mandorle a pezzi irregolari. Deve formarsi uno strato sul fondo di mandorle, che resterà in alto quando andremo a ribaltare la torta.
Cuocete per 45 minuti la torta campo di neve in forno caldo a 130 gradi.
La torta deve cuocere lentamente e crescere in maniera graduale.

Aspettare a sformarla quando si sarà raffreddata.

Potete decorare con una spolverata di zucchero a velo, o di zucchero semolato, o lasciando la base croccante a vista.

Ciambella al limone e mandorle

Ciambella al limone e mandorle

Per tanto tempo mi sono chiesta quali fossero i profumi che preferisco all’interno dei dolci, quelli che mi risolvono ogni ricetta, per dire. Se fossi lì, davanti al forno, e dovessi preparare qualcosa che so che mi piacerà (e probabilmente piacerà a molti), vado sul sicuro.
Limoni e mandorle.

Questa ciambella al limone e mandorle è la sintesi perfetta del concetto di dolce veloce e soprattutto buono. Non è l’unico che trovate in questo blog che combina questi due ingredienti.
Oltre alla ciambella, il magnifico duo è protagonista nelle Madeleines al limone e mandorle, nei Biscotti alle mandorle e limone, e infine anche nella Torta senza glutine alle mandorle con glassa al limone e lavanda.

La ciambella al limone e mandorle è così semplice che ho usato uno stampo bellissimo di Nordicware per darle un tono. Mi piacciono moltissimo gli stampi di questa marca, e se non fosse che costano un occhio, ne avrei una intera collezione!

Vi lascio qui sotto la ricetta della ciambella al limone e mandorle. La preparate in dieci minuti tondi, e dopo 40 minuti in forno avrete una meraviglia da gustare a colazione, pranzo… quando volete voi!
La base è quella della ciambella normale, ho solo aggiunto il latte di mandorla per aumentare il profumo di mandorla dell’impasto. Semplice, no?

Ingredienti:
200 gr farina 00
16 gr lievito
140 ml di latte di mandorla
250 gr zucchero semolato
50 gr di mandorle (va bene la farina, ma anche le mandorle, che possiamo tritare finemente in un mixer con parte dello zucchero)
Scorza di un limone
100 gr burro a pomata
3 uova

Zucchero a velo per decorare q.b.

Preparazione:
Prendete una ciotola e montate le tre uova (intere) con lo zucchero.

Se usate le mandorle intere e non la farina, montate le uova con 200 gr di zucchero, e tenete i 50 gr di zucchero a parte per aiutarvi a tritare le mandorle con l’aiuto del mixer.

Quando il composto è bello chiaro e spumoso, introducete il burro col latte. Date un’altra mescolata (abbassando la velocità delle fruste) e poi aggiungete la farina 00 setacciata e il lievito (anche questo setacciato).

Mescolate ancora con le fruste a bassa velocità (va bene anche le fruste a mano) in modo che si dissolvano eventuali grumi.

Aggiungete la scorza del limone e la farina di mandorle, mescolando con una leccapentole per incorporare il tutto.

Versate, a questo punto, l’impasto nello stampo imburrato e infarinato e mettete il tutto nel forno già caldo a 180 gradi per circa 40 minuti.

Lasciate raffreddare prima di togliere dallo stampo, e a piacere decorate con una spolverata di zucchero a velo.

Biscotti alle mandorle senza glutine

Biscotti alle mandorle senza glutine

La diagnosi di celiachia può gettare intere famiglie nello sgomento, e non solo perchè è una malattia invalidante, ma anche perchè invade la vita di ogni giorno.
Improvvisamente occorre fare attenzione a qualsiasi cosa, dalle farine (ma questa è la parte più evidente) agli attrezzi da cucina, alle pentole, le tovaglie.. insomma, tutto quello che può essere contaminato da cereali contenenti glutine.

Il glutine si nasconde ovunque, e ce ne rendiamo conto solo quando siamo ai blocchi di partenza, carrello nelle mani, e iniziamo a leggere le etichette dei prodotti che ci sono famigliari, e di cui ignoravamo gli ingredienti.
Tutti, intendo.

Per tanti la diagnosi di celiachia suona come una condanna, e se è certo che tutto non sarà più come prima, bisogna pensare che non tutto è precluso, e accanto a nuovi sapori, si può iniziare a sperimentare.

Come sapete, in queste pagine trovate tante soluzioni dolci per chi non può mangiare il glutine. Oggi vi propongo un’altra ricetta, facilissima e davvero buona, quella dei biscotti alle mandorle. Avrete bisogno solo di tre ingredienti!
Siete pronti a prepararli con me?

Ingredienti per circa 20 biscotti:
due albumi
75 gr zucchero
240 gr di farina di mandorle

per decorare (opzionali)
due/tre manciate di mandorle a lamelle (o granella di mandorle)
zucchero a velo

Preparazione:
I biscotti alle mandorle senza glutine si preparano in un baleno, e senza utilizzare attrezzi elettrici o altro.

Sbattete leggermente gli albumi con una frusta a mano. Non devono montare, è sufficiente che inizino a diventare bianchi.

In un’altra ciotola, mettete la farina di mandorle e lo zucchero semolato, e mescolate. Aggiungete poi gli albumi appena sbattuti, e iniziate ad impastare fino a che non si forma una massa piuttosto consistente.

Prendete da questa massa delle palline di impasto del diametro di circa tre/quattro centimetri (vi potete aiutare con un cucchiaino). Rotolate le palline di impasto tra i palmi per creare delle piccole sfere.

Passate poi le sfere di biscotti alle mandorle nelle mandorle a lamelle (o nella granella), e poi metteteli leggermente distanziati tra loro su una teglia coperta già di carta forno, schiacciando leggermente ogni biscotto.

Cuocete i biscotti alle mandorle in forno già caldo a 180 gradi per circa 12 minuti (devono leggermente dorarsi, non devono scurire).

Quando si sono raffreddati (non prima, altrimenti si sfalderanno) toglieteli dalla teglia e metteteli a finire di raffreddare su una gratella.

Se volete, spolverate con zucchero a velo.

Potete provare anche questi Amaretti al pistacchio senza glutine.

Biscotti di frolla al grano saraceno

Biscotti di frolla al grano saraceno

Senza glutine non significa senza gusto, e questi biscotti di frolla al grano saraceno ne sono la piena dimostrazione! Questi biscotti vanno bene in ogni stagione dell’anno, e potete farcirli con marmellata di lamponi, magari della Nutella (li ho anche fatti così, ma nno sono durati abbastanza da poter essere fotografati!!) oppure in versione simil natalizia, a forma di corona con una piccola decorazione di cioccolato fondente e nocciole, come ho fatto nella foto.
Così sono eleganti e raffinati quasi, ma vi assicuro che anche a sandwich, perfino con del caramello salato, sono la fine del mondo! La ricetta non è mia ma del mitico Luca Montersino e – vi avviso già – gran parte della sua bontà viene dal burroso impasto. Ma del resto sono frollini, io vi avevo avvisato!
La nota della frutta secca da’ loro un tocco di rustico in più, che il grano saraceno esalta appieno, Insomma, se ancora non vi ho fatto venir voglia di provarli, vi dico anche questa: sono facilissimi!
Non ci credete? Preparliamoli insieme!

Ingredienti:
100 gr farina di nocciole
140 gr farina di mandorle
100 farina di grano saraceno
120 gr zucchero
150 gr farina di riso
200 gr burro morbido
1 uovo
1 pizzico di sale

Procedimento:
Mettete nella ciotola della planetaria (o in una ciotola normale) tutte le farine.
Se non trovate la farina di nocciole e mandorle potete farla da voi: con la stessa quantità di frutta secca, mettetela nel mixe con lo zucchero, e azionate il cutter fino a che il composto non avrà assunto la consistenza di una farina un po’ grossolana.
Con il gancio a foglia (o con le mani, se non avete la planetaria) mescolate le farine, e poi aggiungete il burro e fatelo ben incorporare nel’impasto. Risulterà ancora granuloso, non vi preoccupate.
Mettete quindi un pizzico di sale e l’uovo, e fate andare la planetaria a velocità mediobassa per qualche minuto (oppure impastate per bene) fino a che l’impasto non avrà raggiunto una consistenza omogenea e il burro si sarà del tuttoincorporato.

A questo punto formate un panetto,. avvolgetelo nella pellicola e fatelo riposare in frigo almeno un’ora.

Trascorsa l’ora estraete il panetto del frigo, stendetelo tra due fogli di carta forno con l’aiuto del metterello e di un po’ di farina di riso a un’altezza di circa 4 mm (io vado a occhio!), e poi con un cutter per biscotti tagliate i vostri biscotti di frolla al grano saraceno della forma che desiderate.

Allineateli sulla placca del forno coperta di carta forno, e cuoceteli a forno già riscaldato a 170 gradi per 15 minuti circa. Si devono solo leggermente colorire.

Staccateli dalla teglia solo quando avranno iniziato ad intiepidirsi.

Potete farcirli con marmellata, crema alle nocciole o alle mandorle, oppure decorarli come nella foto.
E’ semplicissimo: basta sciogliere del cioccolato fondente a bagnomaria e poi, con un piccolo cono fatto con la carta forno, oppure anche con una forchetta, far colare su un lato dei biscotti il cioccolato fuso, e ricoprire con della granella di nocciole.

Successo assicurato!

Se vi piace il grano saraceno, provate anche i Cuori di grano saraceno.

Crostata di farro con albicocche e mandorle

Crostata di farro con albicocche e mandorle

Mi sembra di essere sempre a corto di tempo. Sempre di corsa. Probabilmente succede a tutti così, e quasi certamente ho qualche problema nella gestione del mio tempo.
Il mio problema è che sono troppo ottimista.
Sono ottimista che riuscirò a scrivere quel contratto in mezz’ora, che riuscirò a completare la lettura di un report in dieci minuti. Ma non va (quasi) mai così. Nella maggior parte dei casi non finisco di scrivere in mezz’ora perchè mi vengono in mente delle idee mentre scrivo, e quindi mi fermo, controllo, cerco sul codice, poi non mi piace la frase, la cancello e la riscrivo, due..tre.. cinque volte. Poi suona il telefono. Mi sconcentro. Quando torno allo schermo, non sempre mi ricordo. Mi rifermo. Ed è passata già un’ora.
L’ottimismo però ha ripagato ieri sera, perchè la preparazione di questa crostata è stata facilissima e più veloce di quanto non mi sarei mai aspettata! Era da un po’ di giorni che ci pensavo, precisamente da quando mi era venuta voglia di un dolce con le albicocche, e avevo scoperto di aver scordato di comprare il burro e di avere solo un uovo in frigo. Come sostituirli? Cosa fare?
E qui entra la genialata, quella che viene soltanto quando sei da sola, nessuno ti interrompe, nessuno ti impiccia- a me capita in macchina, o la sera prima di addormentarmi. Questa crostata ha un ingrediente segreto, perchè volevo fare la frangipane ma avevo solo le mandorle. L’epifania di questa crostata si chiama budino pronto. Una di quelle cose che gira in dispensa perchè non si sa mai, e che poi (almeno succede a me, a voi non so, sarete certo più bravi!) butto perchè scaduto. Non siate puristi, mi ha salvato la vita, ed è uscito un ripieno di crostata cremoso e vellutato, perfetto per le albicocche. Ecco com’è nata la crostata di farro con albicocche e mandorle!
Il tutto preparato in un baleno. E così abbiamo salvato la colazione, anche oggi!

Ingredienti (per una teglia da crostata da 20/22 cm):
220 gr di farina di farro (ma va bene qualsiasi)
60 gr di olio vegetale
70 gr di zucchero semolato
1 uovo
mezza confezione di budino alla vaniglia (io ho usato questo)
latte (secondo le istruzioni della casa produttrice)
120 gr di mandorle tritate finemente o farina di mandorle
2/3 cucchiai di confettura di albicocche
4/5 albicocche piuttosto mature
mandorle a scaglie per decorare

Procedimento:
Iniziamo a preparare la crostata di farro con albicocche e mandorle mettendo in una ciotola lo zucchero, l’olio e l’uovo, e sbattiamo leggermente con una forchetta. Iniziamo poi ad incorporare la farina poco per volta, mettendone di nuova solo dopo che la precedente si sarà assorbita. Geberalmente queste quantità di liquidi vanno bene per circa 220 gr di farina. Tuttavia dipende in parte anche dalla grandezza delle uova e quindi mettendo la farina poco per volta riuscirete a regolarvi meglio.
Continuate ad impastare fino a che non si sarà formato un panetto morbido ma compatto. Il bello della frolla all’olio è che non deve riposare in frigorifero, e quindi potete stenderla immediatamente col mattarello.
Posizionatela nella teglia per crostate imburrata e infarinata, oppure coperta di carta forno. Bucherellate il fondo della torta con i rebbi di una forchetta e cuocete per 15 minuti in bianco (ossia coprendo il fondo bucherellato con della carta forno e poi con delle sfere apposite o dei fagioli secchi) nel forno già caldo a 180 gradi.

Mentre la base della crostata si inizia a cuocere, preparate il budino seguendo le istruzioni della confezione. Potete farlo anche voi se volete. Ne ho presa metà scatola, quindi circa 35 grammi. Nel mio caso, ho portato il latte a sfiorare il bollore e poi l’ho incorporato nel preparato mescolando con le fruste. Poi ho unito le mandorle tritate (va bene anche la farina di mandorle) e ho lasciato riposare qualche minuto.

Trascorso di quarto d’ora di cottura della base della crostata, va estratta dal forno, coperta con un sottile strato di confettura di albicocche e poi, con l’aiuto di un cucchiaio per meglio dosarla ed evitare fuoriuscite, la crema di budino.
Infine, mondate e tagliate a metà le albicocche e disponetele sopra il budino. A me piacevano a faccia in su, così ho evitato di rendere visibili alcune piccole ammaccature!

Aggiungete qualche scaglia di mandorla sopra la superficie, e rimettete poi la crostata di farro con albicocche e mandorle in forno per altri 30 minuti, per finire la cottura.

Fate raffreddare la crostata di farro con albicocche e mandorle fuori dal forno, e quando è ancora tiepida magari fatele fare una mezz’ora anche nel frigorifero per compattare ancora di più il budino. Poi servitela, se vi va anche con una spolverata di zucchero a velo.

Budini di mandorla con coulis di fragole

Budini di mandorla con coulis di fragole

Questo è un anno particolare per tante ragioni. La pandemia ha ribaltato la nostra vita, e d’ora in avanti – quando ci riferiremo a qualcosa – sarà facile sentire forte l’esistenza di un prima e un dopo. Tanti di noi stanno combattendo per riappropriarsi della vita di prima, il ché significa solitamente riprendere ad uscire, andare per locali, vedere gli amici.

Solitamente, già a giugno gli italiani iniziano a chiacchierare delle ferie di agosto, ed è un altro modo per cercare di tornare al prima. Avremmo tutti bisogno di una bella vacanza. Una vacanza dalla paura, dalla tristezza, dai segni che i tre mesi di lockdown hanno lasciato. Metà giugno segna anche il ritorno della prova costume, l’inizio delle restrizioni alimentari più disparate per rientrare nei bikini di vent’anni prima.

Auguro a tutti di poter finalmente indossare il bikini e tornare sulle spiagge del nostro bel mare, e per questo vi lascio una ricettina ipocalorica per concedersi un po’ di dolcezza dopo il pasto senza esagerare con le calorie. I budini di mandorla con coulis di fragole (ma possono essere anche lamponi, mirtilli… fate voi) sono anche senza glutine e senza lattosio, quindi adatti a un regime vegano e alla maggior parte delle intolleranze. Si realizzano anche in un battibaleno, quindi non ci sono scuse per concedersi una pausa dolce che ci fa stare bene.

Ingredienti:
500 gr latte di mandorle
30 gr di farina di mandorle (o di mandorle spellate)
90 gr di zucchero
50 gr maizena
50 gr confettura di fragole (o la vostra preferita)
1 limone piccolo (succo)

Procedimento:
Scaldate in una casseruola il latte di mandorla.
Mettete nel frattempo in una ciotola gli ingredienti secchi – la maizena, la farina di mandorle e lo zucchero. Se volete usare le mandorle intere (io lo preferisco!) mettete lo zucchero e le mandorle nel vostro mixer e tritatele abbastanza finemente, e poi aggiungetele alla maizena.

Appena il latte di mandorle raggiunge il punto di ebollizione, toglietelo dal fuoco e versatelo nella ciotola con gli ingredienti secchi, mescolando con una frusta a mano per sciogliere tutti i grumi.
Versate poi il composto nuovamente nella casseruola e cuocete per qualche minuto (basta pochissimo) fino a che non inizia ad addensarsi.

Togliete quindi dal fuoco, e versate i vostri budini di mandorla all’interno dei contenitori che avete scelto. Io ho usato delle comuni formine di plastica, si possono anche usare i pirottini in alluminio. Con queste quantità ne escono circa 4 abbastanza pieni.

Lasciate leggermente intiepidire e poi mettete in frigorifero (con la superficie coperta da pellicola o dal coperchio, se le vostre formine la hanno) e lasciate rassodare per circa tre ore.

Nel frattempo preparate il coulis mettendo della marmellata nel bicchiere del mixer, e aggiungendo il succo del limone filtrato.
Con il mixer ad immersione frullate tutto per pochi secondi, e mettete il coulis sopra i vostri budini di mandorla prima di servire.

La base di preparazione di questi budini di mandorla è il biancomangiare siciliano, che avevo già usato per preparare questa ottima Crostata vegana con biancomangiare.